Eccomi finalmente qui!
Ho letto questo racconto più o meno quando l'hai pubblicato e ho percepito sin da subito l'eco stilistico di Certezze provvisorie – questa tua scelta di affidare il punto di vista a un personaggio anonimo ed estraneo alle vicende vissute dai protagonisti trovo sia particolarmente riuscita quando lo sfondo è un contesto come il San Mungo; riesci in tal modo a far percepire il senso di distacco e solitudine provato dai protagonisti e la sensazione di vana partecipazione provata dalla figura narrante, che se da un lato sa di non dover cedere al coinvolgimento emotivo, dall'altro fatica a tenere a bada riflessioni ed empatia.
Credo sia inevitabile rivedere nella condizione di Abraxas e nel suo isolamento imposto quanto vissuto dal mondo intero negli ultimi anni – pur consapevole che, purtroppo, questo tipo di condizione non sia circoscritta a quest'unico parallelo. Attraverso gli occhi del narratore anonimo sei riuscita a descrivere perfettamente la solitudine che si respira perennemente in quelle stanze, acuita dalle feste natalizie, tipicamente considerate occasione di aggregazione e presenza.
Non stupisce che Abraxas chieda di comunicare con i propri affetti ed è tenero che scelga di scrivere a Draco, l'amato nipote, il piccolo di casa che forse chiederà del nonno senza riuscire a capire perché non sia lì con lui. Ecco, a proposito del tema della challenge, ho sentito molto il senso di famiglia e casa nel desiderio di Abraxas di essere presente, nei limiti delle sue possibilità, il giorno di Natale, nel ribadire al nipote quanto sia forte il suo affetto e quanto sia importante la famiglia – l'unica che ci sarà sempre e che non lo tradirà mai (due volte vero nel contesto sociale vissuto dai Malfoy, immagino, la cui famiglia si regge su una tela di alleanze e favori più che di sinceri legami di amicizia).
Ho trovato tenero anche il dettaglio dell'inchiostro verde, immagino la felicità di questo bambino nel ricevere una lettera scritta col suo inchiostro preferito! A riguardo, grazie per questo spaccato tanto verosimile sulla condizione familiare di Draco, che di certo sarà stato ricoperto d'amore e d'attenzioni.
Come sempre, leggerti è un piacere (e man mano questo profilo lo spulcerò tutto!).
Un abbraccio!
Io ho proposto, tu hai detto sì, quindi ti lascio il commento stilistico scritto per la challenge!
L’elemento che più mi colpisce di questo testo è il modo in cui arriva al cuore del racconto: si parte con un incipit che sa di riflessione – con quel “noi” narrante che appartiene a un gruppo che non avrà volto, ma ha voce e sensazioni e dà l’impressione di rappresentare un assoluto, un “noi” in cui sono chiamati in causa anche i lettori –, si procede con una breve sequenza descrittiva che dà notizia del personaggio protagonista (“È così anche per Abraxas Malfoy [...] non può avere parenti con cui condividere amore.”) e si arriva poi all’azione, per così dire, al momento in cui la voce narrante diventa un “io”, interagisce col protagonista e ci spiega cosa sta accadendo. Quest’ultimo momento, chiuso dalla sequenza dialogata, cede poi il passo a quel cuore del racconto citato in precedenza, dando spazio a un momento emotivo del tutto inatteso: nessuna voce anonima che descrive una condizione estranea a sé, ma la voce del protagonista che esprime ciò che sente e vive. Trovo caratterizzante questa maniera di strutturare il testo, perché suppongo sia propria di un’autrice abituata a organizzare la narrazione in sequenze ben precise e non estranea a sequenze riflessive che fanno da ponte per arrivare all’azione o da contorno alla stessa.
Un altro elemento stilistico che ha catturato la mia attenzione è la linearità della sintassi, presente anche nella lettera che Abraxas scrive a Draco, il che mi lascia intuire essere un tuo tratto caratteristico.
In ultimo, una nota va anche alla scelta di affidare la narrazione a un personaggio senza nome, un “chiunque”, che a mio parere sposa bene con quell’intenzione assolutizzante che ho colto in apertura: è come se avessi voluto dar voce a un contesto prima ancora che a dei personaggi, inserendo poi un protagonista (Abraxas) capace di mostrare nei fatti cosa voglia dire viverlo, quel contesto, e appartenergli (se avessi badato a questo più che a ogni altro elemento, nella seconda fase ti avrei riconosciuta!). (Recensione modificata il 11/05/2023 - 08:40 pm) |