Recensioni per
Spine nel cielo
di Mary Black

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/08/23, ore 18:24

Ciao Mary!
Ho letto tantissime volte questa storia – non solo perché è bellissima ma perché ogni volta che provavo a scrivere una recensione, mi bloccavo un po’. Mi domandavo: che posso dirti? La tua resa di Tom e Helena è talmente complessa e sfaccettata – sicuramente ne hai parlato più compiutamente altrove ma anche qua la esplichi alla perfezione – che mi ha lasciato tanti interrogativi per tutto il tempo, una voglia di scoprire questo legame tra due esseri simili, accomunati dalla magia, dalla brama di potere e dall’aver in qualche modo sfidato la morte o comunque averne stravolto il senso – una come fantasma, l’altro creando gli Horcrux. L’idea che Helena per dare a Tom il suo Diadema abbia richiesto un suo sacrificio e non si sia accontentata della “parvenza” dello stesso, lo trovo perfettamente canon. Anche la strenua volontà di Tom – che pecca di arroganza, sì, ma non di prepotenza, non di fronte a lei, non di fronte a qualcosa che brama a tal punto – è perfettamente centrata con il personaggio. Ho amato inoltre le atmosfere dark che hai delineato, dalla descrizione dei luoghi, del freddo, delle penombre, del sangue che cola nero nella notte, che ci immerge ancora di più nella storia, con la tua scrittura tanto ricca ed incisiva che, oltre a leggerla, “sentiamo”. Ci sono proprio alcune immagini potentissime, in primis quella con cui riprendi il titolo delle “spine che trafiggono il cielo”. Ma non solo: la schiena crivellata dai brividi… che potenza questa parola, che scelta lessicale perfetta. Ho trovato interessantissima anche la scelta di questo rito al plenilunio, il tributo di sangue, il bacile che mi ha ricordato quello che userà poi Voldemort all’interno della caverna. Mi è piaciuta molto la sottigliezza di Helena che dice a Tom che riflesso troverà quel che brama e, dentro, vede il viso di lei prima e solo dopo il futuro (o parte di esso). Ho trovato anche molto evocativo che in ogni dialogo loro richiamassero una il nome dell’altro, come un riconoscimento, un attestato, un’intimità nuova per noi spettatori che, alla fine, li conosciamo meglio come Voldemort e la Dama Grigia. Inoltre, le frasi sono perfette, perentorie, taglienti e dicono molto di uno e dell’altro personaggio.
Sicuramente, mi ha messo tantissima voglia di approfondire questa tua coppia, il modo in cui li vedi e di scoprire tutti i tuoi headcanon.
Scusa la recensione un po’ frettolosa e confusionaria ma spero di aver reso quanto abbia apprezzato questa storia e il tuo modo di scrivere, che mi stupisce, affascina e rapisce ogni volta.
A presto! Un abbraccio

Recensore Veterano
28/08/23, ore 19:37

Ciao! Eccomi qui anche per questo secondo turno :)
Questa flash che hai presentato si riallaccia ovviamente alla fic su Tom e Helena che avevi candidato per lo scorso turno. Ti dirò che ho apprezzato questa scelta, perché avendoti già visto trattare di questi due personaggi mi sono trovata molto incuriosita nel vedere come li avresti declinati in così poche parole. Anche questa volta, non sono rimasta per nulla delusa ^^
Apprezzo moltissimo il tuo stile, visto che riesci ad essere, nel tuo linguaggio, davvero ricercata ma al tempo stesso comunicativa, come se scegliessi sempre la parola migliore, ma senza risultare troppo contorta o difficoltosa. Questa flash in particolare, un po' come la OS della scorsa volta, ha anche una musicalità particolarmente affilata, dura, che bene si sposa con l'atmosfera oscura ed esoterica dell'evento narrato. Ho apprezzato molto la struttura di questo capitolo: gli svariati, fallimentari tentativi di Tom sono intervallati da conversazioni tra Helena e lui stesso. In queste poche battute di dialogo si intuisce perfettamente la dinamica tra i due personaggi, che hai approfondito ne "Il bosco di querce rosse": Tom ancora non capisce del tutto la magia antica di cui lei è maestra, mentre Helena cerca di guidarlo, quasi sbeffeggiandolo. La brama di lui e l'arguzia di lei si comprendono tutte in questi pochi scambi, il che indica una padronanza da parte tua nell'uso dei dialoghi davvero non da poco.
Il passaggio finale, poi, in cui Tom vede finalmente quella che crede essere la realizzazione del suo desiderio, il suo sogno di immortalità, è una conclusione perfetta per questa flash.
Complimenti, ottimo lavoro! Ho apprezzato molto questa piccola perla :)
Alla prossima!

Candy<3

Recensore Master
17/08/23, ore 15:50

Ciao Mary! ^^
Il secondo turno dei sei giri mi ha portato nuovamente sul tuo profilo e sono stata molto contenta di scoprire che si trattava di una sorta di "missing moments" della storia su Tom ed Helena che avevo precedentemente letto! *w*
Allora, ciò che mi ha da subito colpita di questa storia è la tensione crescente, così gotica e oscura, che sei riuscita a creare anche giocando molto con l'ambientazione di questo bosco tenebroso e pieno di magia nera in cui tutta la storia è ambientata (e impregnata). Altro tocco di grazia sono di sicuro i dialoghi, questi dardi ambigui e queste daghe avvelenate che Tom ed Helena continuano a lanciarsi l'uno contro l'altra, sempre in bilico sul filo sottile fra l'ambizione e il desiderio. Ho apprezzato, inoltre, che all'interno del bacile Tom veda esattamente tutto ciò che lo attende: il sangue dei morti che ha disseminato lungo tutto il suo cammino; Helena che è probabilmente l'unico essere che abbia occupato i suoi pensieri, distogliendolo da se stesso, in questo spaccato di universo potteriano da te creato; e poi, per finire, la sua ossessione: la morte, che lo porterà a creare gli Horcrux. E, come dici anche tu nelle note finali, ovviamente Tom vede nel bacile solo ciò che lui vuole vedere: la sua vittoria contro la morte, la dimostrazione del fatto che lui è un essere superiore a tutto. 
Anche nello spazio ridotto di questa flash hai dimostrato di saper tratteggiare e costruire una bellissima introspezione di questi personaggi. Aggiungo inoltre di aver trovato il tuo stile e il tuo lessico di una sensualità particolarmente macabra (il sangue infranto, i polsi recisi, le spine che bucano il cielo) che mi è piaciuta molto!
Grazie mille per questa lettura, Mary! <3
Alla prossima,
BellaLuna

Recensore Master
10/05/23, ore 19:49

Sono in ritardissimo, ma ti lascio le riflessioni che avevo fatto!

MaryBlack - Spine nel cielo
Pg: Tom/Helena
Vibes: inquietanti
Commento: stile superbo, molto profondo, molto uso di corsivo e segni; il lessico è più ricercato del solito senza essere per questo pesante, ed è uno stile che si legge molto fra le righe. Diverso non detto che ti colpisce in pieno. I "Tu credi, Tom?" che presentano una Helena con decisamente più esperienza di vita che cola derisione e significati nascosti condensati in tre parole; non tutti ci riuscirebbero. Tom passa per invasato e illuso e la storia ti lascia fremente ad immaginare quando arriverà il momento in cui Tom capirà davvero cosa voleva dirgli Helena… Forse mai.

Recensore Master
10/05/23, ore 19:32

Ciao!
Incredibile ma vero, avevo dimenticato di non aver recensito i racconti della prima fase di Riflessioni sulla scrittura, eccomi dunque qui a rimediare e a lasciarti il mio commento sullo stile – aggiungendo che, come sempre, leggere di Tom e Helena è tanto interessante, con il loro legame assolutamente sbagliato, complicato e senza possibilità alcuna di sopravvivenza.
A fine lettura, il primo elemento che mi colpisce di questo testo è la struttura stessa: scegli una focalizzazione esterna – al lettore non viene dato alcun elemento per comprendere la cornice del racconto né le emozioni dei personaggi, è un vero e proprio spettatore che sa ciò che al narratore è dato osservare – e affidi la contestualizzazione spazio-temporale ed emotiva alle sequenze dialogate e al parlato di Helena inserito nelle sequenze narrative. Questo insieme, unito alla scelta di iniziare la narrazione in media res, fa sì che il racconto e il suo significato si snodino con un ritmo lento, dettato dai dialoghi che sono il vero cuore pulsante del testo: pur rappresentando momenti antecedenti al presente del racconto, sono loro a portarla avanti e a fornire la chiave di lettura per capire le azioni descritte.
Un altro elemento caratterizzante trovo sia la veste lessicale (piccola aggiunta: l'ho detto e lo ripeto che è un tuo tratto peculiare!), di certo ricercata e, a mio parere, ruotante attorno all’area semantica del “macabro” (penso a scelte come “spine trafiggono il cielo”, “tronco mutilato”, “moncone annerito”), che collabora a conferire al testo un’atmosfera sinistra e antica coerente ai personaggi e alla tematica protagonisti. In questo senso, quindi, chi scrive mi dà l’impressione di prestare attenzione alla coerenza tra forma e contenuto, affinché la prima accompagni e amplifichi il secondo.
Da un punto di vista grafico, colpisce l’uso degli asterischi per rimarcare il passaggio da un tempo narrativo all’altro, già evidenziato dall’allineamento del testo; è una messa in evidenza che trovo caratteristica perché sembra suddividere il racconto in tanti piccoli paragrafi autonomi – come piccole sequenze di un film da comporre man mano.
Come sempre, bravissima!
Un abbraccio!

Recensore Master
10/05/23, ore 18:07

Ciao, Mary!
Passo anch’io a lasciarti il commento scritto per la prima fase della challenge Riflessioni sulla scrittura.
L’autrice fa un utilizzo consapevole della lingua, è superfluo rilevare che la grammatica è ottima.
La storia procede con un ritmo scorrevole, senza incertezze fino alla conclusione: l’autrice alterna periodi appena più lunghi ad altri più brevi in modo equilibrato.
Il lessico è corretto anche quando ricorre a parole ed espressioni meno informali, coerenti peraltro con l’ambientazione e i personaggi. I vocaboli sono scelti per esaltare le atmosfere cupe della trama e dell’animo dei protagonisti, la penna dell’autrice sembra sposare con naturalezza certe tematiche; e allora “Tom scivola e striscia” invece che avanzare semplicemente e Helena non incute semplicemente timore ma appare “crivellare di brividi la sua schiena”.
Coerente con il registro è anche la preferenza che l’autrice mostra per forme contratte come “d’una” o “s’arrende”, appunto meno comuni nel moderno italiano parlato.
Nei dialoghi si rileva una predilezione per battute isolate senza didascalie – e funzionano, è sempre chiaro chi pronuncia ogni battuta.
Relativamente all’impaginazione, l’allineamento a destra e il corsivo impiegati per le sequenze dialogiche sono una scelta efficace nel distinguere momenti diversi dal tempo principale della narrazione, ma l’intenzione di isolarle è ulteriormente evidenziata dall’utilizzo degli asterischi come segni di separazione tra i paragrafi – al rischio forse di far apparire il testo visivamente frammentato.
Alla prossima!
Legar

Recensore Junior
21/02/23, ore 17:22

I cespugli di more che sembrano una cupola, l'albero in cui forse venivano pregati un tempo gli dei pagani che ora è stato abbattuto ("mutilato"- come Tom stesso si mutila l'anima) e cicatrizzato dalla magia del fuoco, i richiami alla preghiera e ai sacrifici...tutto rimanda a una dimensione quasi religiosa o pre-religiosa, dove il rito e la natura si confondono e si completano.
E Tom, che non venera e non creda in altri che se stesso e vuole superare i limiti della natura, si avventura volontariamente in questo scenario che sembra in apparenza così lontano da lui e dal suo modo di essere.
Ha un po' l'incedere di una fiaba macabra, questa storia, una in cui il protagonista esce dalla sua zona di comfort per entrare progressivamente sempre più a contatto con un mondo o un luogo o un rituale che- i lettori lo sanno- lo rovinerà, ma da cui si sente inspiegabilmente attratto.
Come nelle fiabe, tutto ha un prezzo. E la possibilità di vedere il futuro, uno dei desideri da sempre più ambiti e impossibili di ogni essere umano, non può che richiedere un sacrificio enorme: il sangue, litri e litri di sangue.
E della fiaba, o del mito antico (quel mito popolato da dei in cui Helena non credeva e non crede) questa storia ha anche la beffarda inevitabilità: perchè Tom vede sì il futuro, ma non lo capisce. Non sa interpretarlo, e, cosa ancora più pericolosa, crede di saperlo fare: lo interpreta attraverso la lente dei propri desideri e delle proprie ambizioni, del proprio ego. E così questo rituale che avrebbe dovuto donargli consapevolezza e massima saggezza lo poeta a scagliarsi ciecamente e con ancora più convinzione verso la propria rovina. Un po' come Macbeth- rovinato da una profezia mal interpretata e dalla propria ambizione. Helena in questo paragone è metà Lady Macbeth e metà Strega, figura ambigua, da cui certo Tom/Voldemort non ha bisogno di venir spinto eccessivamente a distruggersi o distruggere (fa già benissimo da solo), ma che guarda con un sorriso ironico, distante e incuriosito questo giovane mago che corre verso la propria o altrui rovina, ed è difficile dire se in lei sia più forte la speranza di vederlo fallire, per poter gustare il sapore rancoroso di un trionfo, o il desiderio di vederlo trionfare, poiché in fondo il modo in cui Tom si ribella all'inevitabilità della morte e alla debolezza dei sentimenti l'attrae. Perchè è un riflesso storto della sua, di ribellione, e Helena in fondo è vanitosa- e come tutti i vanitosi, è attratta da ciò che trova simile. Eppure Tom/Voldemort non è davvero simile a Helena, non davvero, perchè Helena seppur nel suo stato incompleto e deprimente di fantasma ha raggiunto un nuovo stadio della realtà e della consapevolezza che a Tom, mortale, è precluso. E forse, dal punto di vista di lui, è questo che lo attrae e lo infastidisce tanto, in lei.

Recensore Master
19/02/23, ore 15:39

Ciao!
Scusa per il commento molto al volo, sto ultimando le riflessioni per la challenge ma ci tenevo a lasciare due parole. A prescindere dallo stile, sono rimasta molto colpita dal contenuto di questa flash, intrigata dal rituale che hai immaginato Helena faccia eseguire a Tom (e che Helena ha eseguito a sua volta, quando era in vita).
Non so se temessi che l'ultima battuta di Tom potesse risultare poco chiara, dato che l'hai spiegata in nota, ma nel caso volevo rassicurarti, trovo che il significato della sua risposta sia chiaro (oltre che totalmente IC). Insomma, complimenti per questa storia estremamente interessante!
A presto!
Mari