Ogni volta che la rileggo mi stupisco di quanto sia bella! La parte finale con la riflessione sull’ordine è un richiamo alle ultime parole che Levi dice a Erwin a Shiganshina o sbaglio? 😍

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Ciao drisinil! Ho recuperato solo adesso il seguito di questa storia e quindi eccomi qui a recensire :)
La morte di Erwin ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di tutti i membri del corpo di ricerca.
Ci mostri un Levi bloccato nel suo dolore, incapace di accettarlo, incapace di lasciar andare, perché quel dolore è effettivamente l’unica cosa che gli rimane di Erwin.
Ed è così che un gesto così semplice e banale come togliere la polvere diventa un’impresa titanica, che richiede del tempo prima di essere intrapresa.
Stavolta accanto a Levi c’è Hange, che cerca di supportarlo come può, per quanto anche lei stia soffrendo e si senta smarrita e impotente, avendo appena ereditato il ruolo di Comandante per una serie di decisioni non sue.
Entrambi hanno perso il loro punto di riferimento, la loro guida, l’unica persona capace di tirarli fuori dai guai con una “scia di fumogeno verde” al momento giusto. 
D’ora in poi dovranno camminare da soli e il cammino sarà arduo.
Ma il lutto richiede tempo per essere elaborato, e spezza il cuore quella speranza un po’ infantile che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita, quel volersi illudere che, magari, quel qualcuno che non c’è più possa ancora tornare.
Hai trattato meravigliosamente questi due personaggi, con grande attenzione e sensibilità ad un aspetto così umano quale è l’elaborazione del lutto.
A proposito, congratulazioni per la nomination! Ero sicura che saresti passata *-*
Un caro saluto e alla prossima! 🌺

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Ciao! Passo da qui per gli “Oscar della penna.
Allora io questa l’avevo già letta ma per uno strano motivo non l’ho commentata, ma rimedio subito!
Stupenda non c’è che dire si percepisce tutto il dolore di Levi che nonostante tutto non riesce ad andare avanti, con un semplice gesto come pulire una stanza, perché li dentro c’è tutta l’essenza di Erwin, del suo comandante.
Hanji lo comprende e in qualche modo lo sprona ad andare avanti ma sa che e difficile e allora gli concede ancora un giorno. Che non è molto ma per Levi è tantissimo.
Bravissima come sempre!
Ti auguro buona fortuna per gli Oscar.
Alla prossima
Un Kiss
Bombay

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Ciao drisinil! Vengo anche io dagli Oscar della penna e la tua storia è una di quelle che mi ha colpito di più!
Premetto che non ho una particolare ship in AoT, ma il rapporto tra Levi e Erwin mi ha sempre incuriosita, in particolare per la stima, il rispetto e la totale devozione che ha Levi nei confronti del suo comandante, e ammetto che molte volte mi sono chiesta se non ci fosse sotto qualcosa di più di quello che ci veniva mostrato :’)
La tua storia partecipa con Levi come miglior attore, che per me hai reso benissimo, ma vorrei spezzare una lancia anche a favore di Erwin, che hai descritto magnificamente nei suoi modi pacati ed educati e, aggiungerei, sottilmente manipolatori (cosa che io adoro)
Parlando di Levi, invece, ho trovato geniale l’idea del turpiloquio tra parentesi, in parecchie frasi mi ha strappato una bella risata nonostante la storia abbia un fondo di tristezza. Ho adorato lo scambio di battute sempre più incalzante, e come Levi faccia di tutto per non cedere anche se entrambi sanno benissimo che ubbidirà agli ordini.
Altra cosa che ho adorato: il tuo stile. Utilizzi certi termini, certe metafore, che mi hanno profondamente colpita e mi hanno dato stimoli sensoriali molto forti, ad esempio la descrizione degli occhi di Erwin, o la sua risata roca “da letto”, o il senso di debolezza che Levi prova quando Erwin lo guarda, e tanto altro ancora.
Davvero, vorrei annotarmi certe frasi su un quadernetto per ricordarle, tanto sono belle *-*
Una storia davvero densa e ricca di significati, da leggere e rileggere più volte per apprezzarne tutta l’intensità.
In bocca al lupo per gli Oscar! :)

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Credo che questa sia una delle migliori fanfiction che abbia mai letto (e io sono schizzinosa). Adoro il modo in cui caratterizzi Levi e tratti la sua relazione con Erwin: spesso nelle fanfiction la ship prende il sopravvento sulla credibilità della storia e i personaggi vengono stravolti e piegati al solo compiacimento di chi scrive e legge. Invece tu prendi i personaggi e li animi, rimanendo fedele al mondo in cui si muovono e al modo in cui sono caratterizzati nell'originale. Tutto molto canon e IC!
I pensieri di Levi in particolare sono molto espressivi senza scadere mai nel patetico e rendono perfettamente giustizia al contrasto fra durezza dell'agire e umanità del sentire in cui, penso, sta quasi tutta la bellezza del personaggio. Anche la tensione erotica presente nel capitolo 1 mi è piaciuta, perché traspare naturalmente dalle azioni e dai pensieri dei personaggi, senza dare l'impressione che tutto il resto sia stato scritto solo per arrivare fin lì.
L'attaccamento a Erwin emerge dalla violenza stessa con cui Levi cerca di ingabbiare le proprie emozioni; l'autocensura del turpiloquio è molto divertente da leggere e mi sembra anche molto funzionale alla resa del personaggio: una manifestazione del suo aver dedicato quel poco che gli rimaneva di se stesso alla causa e a Erwin, lasciando che gli altri vedano il lui solo una micidiale macchina da guerra.
Spero davvero di poterti leggere ancora! Grazie per averci regalato questo gioiello.

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Ciao <3
E niente, soffro. Quando si tratta di Erwin e Levi o si soffre o si soffre. E poi è troppo canonico che Levi non voglia pulire l'ufficio di Erwin e voglia lasciare tutto per com'è (con Hanji che nel frattempo lo rimbrotta). Come se stesse ancora aspettando un suo ritorno, nonostante tutto. Come se volesse preservarne la memoria. E quindi continua a rimandare a domani, perché magari chissà cosa può succedere di qui a domani. Sigh. Complimenti, una bellissima storia.
Alla prossima ;)

Nao

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Sono davvero senza parole perché ogni riga di questa fic trasmetteva perfettamente il dolore di Levi, quanto fosse legato ad Erwin e il non riuscire ad accettare il lutto, con una forza e una chiarezza da far stare male. Davvero bravissima, mi sono emozionata un sacco nella lettura!
Ti auguro il meglio per gli Oscar.
Alla prossima :3

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Buonsalve! :)
Vengo qui per gli Oscar della penna, dal momento che concorriamo per la medesima categoria, in questo caso "miglior film drammatico".
Non conosco il fandom ma poco importa, letto questo racconto come se fosse una storia originale e sono rimasta molto colpita dalla sua intensità e dal modo in cui hai descritto le emozioni dei personaggi.
Ti faccio i miei complimenti e ti auguro buona fortuna per gli Oscar.
A presto!

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Ciao!
Approdo qui dagli Oscar della Penna, sto iniziando a dare un'occhiata alle varie storie. E' sempre un piacere leggere di Levi ed Erwin, sono alcuni dei miei personaggi preferiti. Mi è piaciuto davvero un sacco come hai descritto Levi: schietto, tendente non poco al torpiloquio ma soprattutto quanto sia legato ad Erwin. Senza levare che è assolutamente IC. Il loro rapporto è descritto davvero bene, in modo sottile e costruito sapientemente in ogni frase che si sono scambiati. E' stato davvero bello ma anche straziante leggere il loro dialogo, specialmente quando Levi ha ordinato ad Erwin di non morire. Una scena davvero toccante e forte. Questa storia mi ha rapita nella lettura e sono davvero contenta di averla letta.
Buona fortuna per gli Oscar e alla prossima :3

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Meravigliosa, tragica e assolutamente perfetta con i profili di Erwin e Levi.
Mancava una fan fiction così da tanto tempo,
Grazie

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Ciao! Ho letto diverse volte questa os prima di decidermi a commentare. Sono rimasta, come mi sto abituando a restare, quando leggo qualcosa di tuo, spiazzata (in positivo, ovvio).
Con l'os su Levi e Mikasa al ballo, sei riuscita a farmi ridere con un pezzo in, intelligente e simpatico. Qui mi hai colpita dritta dritta allo stomaco, con una descrizione cruda del dolore di Levi, un dolore crudele proprio perché presente nelle più piccole cose, fosse solo anche il posto dove si è abituati a vedere la persona amata o anche il senso di smarrimento che si prova a vedere un oggetto che le apparteneva, anche il più banale, cambiato di posto.
Mi sento ripetiva a dirti quanto sia perfetto il tuo Levi.
Anche questa volta, complimenti e grazie per queste letture così puntuali, intelligenti e mai banali (anche se un po' dolorose)
Un abbraccio
Amy

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Mi è piaciuta tantissimo…ha condensato perfettamente tutto, complimenti! Proprio la malinconia che associo a loro due post Shiganshina. Non vedo l’ora di avere altri momenti scritti da te!

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Intensa
I pensieri scurrili (ma perfetti) di Levi stemperano la tensione della narrazione, basata sulla promozione al ruolo di capitano di Levi, ma che diventa un monologo introspettivo carico di angoscia, aspettative, cruda realtà e turpiloquio e al tempo stesso di dedizione e assoluta fiducia nei confronti di un qualcuno che l'ha costretto a piegarsi a un volere superiore ma che è lì al suo fianco, entrambi presenti L'uno per l'altro, entrambi consapevoli di che cos'è la vita di un soldato del corpo di ricerca ma nessuno dei due può rinunciare a quella vita o all'altro... Non finché ci saranno i giganti.
Levi mi ha fatto spaccare con la sua schiettezza, con le sue parole che non girano intorno ai concetti (almeno bella sua mente, perché Erwin gli insegnati a trattenersi e lui, da bravi cagnolino obbediente lo fa).
Credo che questa storia rispecchi molto.bene, slash o meno, il rapporto di dipendenza devozione ed obbedienza di Levi per Erwin.
Bella... Non avevo dubbi.
È bello soprattutto sentire tantissimo l'autore conosciuto in altri fandom ma nemmeno per sbaglio l'eco o il fantasma di altri personaggi...
Merita davvero questo spaccato!

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Ciao! Un giorno lessi un commento su Erwin che diceva tipo "potrebbe mettere incinta la mia ragazza e convincermi a crescere suo figlio ed essere entusiasta nel farlo". Tolta la stupidità del commento, ho pensato che quella fosse una definizione drammaticamente calzante sul comandante. E qui, nel tuo pezzo, ho trovato resa così bene (attraverso lo sguardo di Levi) la sua capacità non solo di guidare le persone, ma di spingerle esattamente dove vuole, a dare ciò che è necessario per la causa, a "Dedicare il proprio cuore" come recita il motto stesso del Corpo di Ricerca. È un comandante così bravo perché mette le persone nella condizione di volerlo emulare, lo dice lo stesso Levi qui, che ci prova anche cercando di edulcurare il suo linguaggio.
E Levi, cosa non è Levi qui. Levi consapevole di dove si sta cacciando, consapevole di ogni passo che fa verso la resa al suo comandante.
La resa di quello che vorrebbe dire oltre a quello che dice rende tutto perfetto. La scena sembra presa dritta dritta dall'anime, potrebbe essere un pezzo dimenticato nel cassetto da Isayama.
Mai letto nulla di meglio su Aot, davvero.
Un abbraccio
Amy

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Amalia carissima.

Il breve riflesso di splendore di questi due personaggi monumentali, che hai raccontato con la tua solita grazia e magniloquenza, mi ha davvero stesa.
Ho fatto fatica più del solito a scriverti un commento, anzi, farei meglio a dire che diventa ogni volta più difficile non ripetermi e non dire semplicemente: ODDIO.
Ma è questo quello che succede quando ti leggo, le tue parole hanno il potere di risucchiare le mie e quindi ci metto sempre un po’ a ritrovare le mie facoltà e andare oltre il semplice ODDIO.
Quindi alla terza lettura di questo splendido, splendido pezzo, ho trovato la forza per prendere appunti, ma, alla quarta ho deciso che - fanculo gli appunti, fanculo la razionalità - andrò a braccio, partendo dalla fine, dal terribile presagio di morte, forse la parte che mi ha fatto sanguinare di più.
Una promessa di assunzione di responsabilità. Una maledizione tremenda che Levi si sta auto infliggendo senza saperlo. “Per crepare prima di me, ti serve il mio permesso.” Giù lacrime.
Il loro rapporto. Ho adorato l’ammissione di debolezza (impossibile da contrastare) del soldato più forte dell’umanità, un’ammissione che è un vizio, una droga, una dipendenza.
“Dove finisce lo schiavo in catene e inizia lo stronzo innamorato non lo ha ancora capito. Ha capito che cederà, questa volta e ogni volta.”
E quel “vorrebbe odiarlo” Amalia, quanto mi è piaciuto!! Due parole semplici che racchiudono tutto il significato e il segreto del sentimento di Levi per quest’uomo magnetico, gravitazionale: tutto gira intorno a lui. Alla voce “carisma” su Wikipedia dovrebbe esserci lui, Erwin Smith.
E le caratterizzazioni.
Oh. Santo. Cielo.
Meno male che non riuscivi ad inquadrare Erwin, meno male che ti trovavi in difficoltà! Ormai comincio a stupirmi del mio stesso stupore che non si abitua mai alla tua bravura, cioè: ragazza come fai, ti superi ogni volta, davvero! È una continua escalation!
Mi sembra che il tuo headcanon Eruri sia ormai chiaro e ben delineato dai piccoli dettagli che hai scelto per raccontare questi due personaggi, Erwin specialmente. “Lo stronzo gentiluomo”, “il comandante più sciatto dell’umanità”… la descrizione dei suoi occhi nemmeno voglio citarla altrimenti piango, ma il suo sguardo: “mai limpido, mai quieto, mai mite. E smuove slanci sublimi e pensieri sconci allo stesso tempo.” BOOM (le mie ovaie). Il fango per terra, le tazze sul davanzale, la scrivania incrostata e l’indumento a terra: nemmeno questo riesce ad allontanare Levi da quell’uomo che riesce a guardargli dentro e vedere la fragilità del suo cuore (giù altre lacrime, copiose), a posarci un bacio sopra (l’odore di bucato e sangue dell’uniforme di Levi… vabbè, che te lo dico affà).
E lui, “Levi Ackermann, la feccia dei bassifondi, il criminale, il figlio di puttana, deglutisce e poi si schiarisce la gola e si spolvera con la mano l’orlo ricurvo e già perfettamente lustro degli stivali, a un passo dal soccombere al più squallido rossore da educanda.” Cos’altro aggiungere?
Mi fa star male la perfezione di questo tuo Levi, a partire dal geniale turpiloquio tra le parentesi, fino ad arrivare al desiderio di protezione di Erwin al punto di desiderare di diventare un gigante e custodirlo nella propria nuca, privandosi anche di se stesso, senza alcuna velleità se non quella di proteggere per sempre il proprio amore (tossico).

Amalia: grazie, grazie, grazie.

(Breve menzione alla strage dei miei ormoni caduti al solo richiamo alla risata roca “da letto capitata per caso in ufficio.”)