Ciao, cara!
Ho impiegato qualche giorno prima di pubblicare questa recensione, perché, come ti ho anticipato, ci tenevo davvero a proseguire la lettura anche dell'altra long e inviarti entrambe le recensioni.
Il mio rapporto con questo film è sempre stato ambiguo, ho sempre avuto la forte tentazione di vederlo, ma ogni volta l'incipit mi attorciglia lo stomaco e cambio subito idea.
Sono contenta tu abbia scelto di iniziare la narrazione nel momento in cui un lieto epilogo è già avvenuto, anzi hai offerto una seconda possibilità a personaggi che nella versione originale non sono stati così fortunati.
Sono certa che questa tua visione mi farà anche trovare il coraggio di vederlo un giorno, considerando l'atmosfera di speranza che aleggia sempre nelle tue storie.
In questa prima parte rimane subito impressa l'umanità dei soldati, l'umanità che continuano a dimostrare verso gli altri soldati, con cui condividono questa drammatica esperienza, e verso civili indifesi; penso al rischio che è stato corso nel tentativo di salvare quella bambina, quel soldato è dotato di grande umanità e coraggio per pensare di rischiare la propria vita per salvarne un'altra. Quando la guerra rappresenta solo distruzione, penso che per questi soldati possa tornare ad avere un senso il loro impegno sul campo di battaglia vedendo come la vita può ancora trionfare sulla morte.
C'è poi grande unità e supporto tra i commilitoni in guerra. La collaborazione tra soldati è un grande valore al fronte ed è un conforto per l'anima tormentata di questi soldati. È ancora più bello vedere come questo supporto arrivi da soldati appartenenti ad eserciti diversi, come se riconoscano il valore di una fratellanza che va oltre le armi e rigettino la guerra come soluzione per risolvere le tensioni tra paesi.
Prendere parte alla guerra è un'esperienza che stravolge le coscienze, cambia la mentalità dei soldati, forse anche le priorità, dona a tutti loro un insegnamento. Questi militari non considerano più la guerra un male necessario (come sosteneva qualcuno di autorevole in passato), sembrano desiderare un po' di respiro dallo scontro diretto e aspirano ad arginare il numero dei caduti con il loro operato attraverso gesti di solidarietà verso qualunque soldato indossi una divisa, indipendentemente dal colore.
È assolutamente credibile che qualcuno invece sia legato al suo ruolo in guerra e alle armi, per loro indossare la divisa equivale a onorare se stessi e la patria. Nella loro mente non è subentrata disillusione verso gli ideali per cui combattono, ci credono ancora e si impegnano a difenderli anche affogando nel sangue chiunque non la pensi come loro.
I gesti di clemenza e di gratitudine tra fazioni nemiche in una guerra così sanguinosa sono gli eventi più inusuali (proprio perché rischiavano di essere puniti con la pena di morte dai superiori) e per questo rappresentano anche i gesti più belli, sfidano le regole folli in battaglia seguendo la via della morale e del buon senso.
Non è solo una storia di solidarietà, ma anche di tradimento verso tutti quei valori che vanno contro la natura più sensibile dell'uomo e che sono incarnati da coloro convinti di ottenere attraverso la guerra giustizia per la propria patria.
Ci ricordi che il bene è fautore di altro bene e ci lasci la speranza che i gesti di solidarietà non passino inosservati, ma lascino qualcosa nel cuore di chi li riceve, affinché egli a sua volta sia portatore di pace.
Attraverso la figura di questo soldato tedesco, dimostri che oltre la divisa di ogni soldato esiste un'anima in grado di apprezzare anche ciò che gli si insegna a disprezzare con le armi.
È un bene la disillusione che nasce nel cuore di molti soldati verso una guerra costruita sulla propria sofferenza e quella altrui; ognuno di loro viene riconosciuto come essere umano alla pari, anch'egli non immune al più atroce dolore.
Si prospetta una bella amicizia tra questo gruppo di americani e il tedesco. È il preludio di una pace, un insegnamento per i piani alti che governano quei paesi.
Sono contenta tu abbia deciso di pubblicare questa storia, sono certa saprà lasciarmi tanto, ha già iniziato a farlo. ❤️
A presto!
Un abbraccio grande,
Vale (sempre tua affezionata lettrice) |