Recensioni per
The wonders still awaiting
di Abby_da_Edoras

Questa storia ha ottenuto 129 recensioni.
Positive : 129
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/12/23, ore 11:12

Ciaoooooo!! Volevo farti una sorpresa di natale!! Ci sono riuscita?? Xd questo film è famosissimo ma non l'ho mai visto lol e rimango molto sbalordita nel vedere che quello che sembra il protagonista, non compare nel primo capitolo e che i protagonisti sembrano essere altri lool
Ma va benissimo così!!
Mi incuriosisce moltissimo la storia di questo salvataggio e mi piacerebbe vedere anche dei flashback nei prossimi capitoli..spero che ci siano, perché per me è tutto nuovo 😆😍
Non ho capito bene chi sia Auf Wiedersehen
Il soldato che ha risparmiato Mellish e Upham è carinissimo 💜💜💜
Sto già confondendo Mellish e Miller...ma perché dovevano proprio avere due nomi quasi fotocopia??😆😆😭
(Recensione modificata il 22/12/2023 - 11:13 am)

Recensore Master
13/05/23, ore 19:00

Ciao, eccomi qui 🥰
Avevi proprio ragione, anche se non ho mai visto il film (disonore su di me e sulla mia mucca in ogni caso!), non è stato affatto un problema leggere questo primo capitolo, è scorrevole e comprensibile dall'inizio alla fine e ho già avuto modo di inquadrare bene la situazione.
(In ogni caso, appena avrò l'occasione recupererò il film, assolutamente!)

Gli eventi che hai deciso di modificare sono quelli che, nel canon del film, hanno portato un sacco di grattacapi e dolore alla Compagnia Charlie, ma ho la sensazione che anche in questa tua rivisitazione ne vedremo delle belle — anche se spero comunque in positivo!
In ogni caso, leggendo i generi della storia, sono pronta a tutto.

Mi sono già affezionata a Upham e Mellish, non saprei nemmeno dirti chi preferisco tra i due perché li ho adorati entrambi, senza contare che ho trovato molto intrigante la figura del soldato tedesco, colui al quale ruota intorno la storia, perché in fin dei conti ora Upham e Mellish si dovranno prendere cura di lui, e chissà perché ho la sensazione che Mellish, il meno entusiasta tra i due per questo incarico, finirà invece per adorarlo…

Riguardo il soldato tedesco, mi piace il fatto che tu abbia voluto dargli un'identità: Josef Saltzmann ora è un uomo a tutti gli effetti, con il suo vissuto e le sue motivazioni che lo hanno portato a salvare Upham e Mellish uccidendo addirittura un suo compagno tedesco.
Ha sicuramente uno spessore molto più importante rispetto a ciò che, mi pare di aver capito, ha combinato nel corso del film, che in quel caso è qualcosa di negativo, invece.

Sono proprio felice di aver iniziato questa storia, inutile dire che non vedo l'ora di proseguire nella lettura!
Complimenti e alla prossima! ❤️

M a k o

Recensore Master
25/04/23, ore 09:07

Ciao,
e bé, ho pensato di festeggiare il 25 aprile facendoti un piccola sorpresa e d'altra parte nel giorno in cui si festeggia la liberazione dal nazifascismo iniziare la tua storia dedicata ai protagonisti di Salvate il soldato Ryan mi sembrava più che indicato!
Ritroviamo la squadra, quasi al completo, dopo le avventure del film, in una sorta di vacanza forzata dalla guerra, o meglio dagli scontri veri e propri. Chi più chi meno ha trovato un nuovo equilibrio in attesa degli eventi e qui abbiamo una piacevole sorpresa perché il soldato tedesco non solo ha salvato Mellish ma ora è insieme a loro. Insomma, sembra che le cose vadano bene un po' per tutti e tra il soldato tedesco che finalmente ha un nome, sembra stia nascendo una certa amicizia. Non si può dire lo steso per Mellish, che sebbene sia gli sia riconoscente, non ha mi sembra abbia preso con grande entusiasmo l'idea di fargli da "baby sitter". 😉
A questo punto sono curiosa di sapere cosa riserva il futuro alla squadra, continuerà la loro vacanza forzata o finiranno, loro malgrado, per tornare a combattere? E che ne sarà di Steamboat Willy?
Inizio con piacere una nuova avventura, ma non dimentico gli sciroccati, tornerò anche da loro! 😊
A presto! ❤️
AlbAM

Recensore Master
23/04/23, ore 01:35

Ciao, cara!

Ho impiegato qualche giorno prima di pubblicare questa recensione, perché, come ti ho anticipato, ci tenevo davvero a proseguire la lettura anche dell'altra long e inviarti entrambe le recensioni.

Il mio rapporto con questo film è sempre stato ambiguo, ho sempre avuto la forte tentazione di vederlo, ma ogni volta l'incipit mi attorciglia lo stomaco e cambio subito idea.
Sono contenta tu abbia scelto di iniziare la narrazione nel momento in cui un lieto epilogo è già avvenuto, anzi hai offerto una seconda possibilità a personaggi che nella versione originale non sono stati così fortunati.
Sono certa che questa tua visione mi farà anche trovare il coraggio di vederlo un giorno, considerando l'atmosfera di speranza che aleggia sempre nelle tue storie.
In questa prima parte rimane subito impressa l'umanità dei soldati, l'umanità che continuano a dimostrare verso gli altri soldati, con cui condividono questa drammatica esperienza, e verso civili indifesi; penso al rischio che è stato corso nel tentativo di salvare quella bambina, quel soldato è dotato di grande umanità e coraggio per pensare di rischiare la propria vita per salvarne un'altra. Quando la guerra rappresenta solo distruzione, penso che per questi soldati possa tornare ad avere un senso il loro impegno sul campo di battaglia vedendo come la vita può ancora trionfare sulla morte.
C'è poi grande unità e supporto tra i commilitoni in guerra. La collaborazione tra soldati è un grande valore al fronte ed è un conforto per l'anima tormentata di questi soldati. È ancora più bello vedere come questo supporto arrivi da soldati appartenenti ad eserciti diversi, come se riconoscano il valore di una fratellanza che va oltre le armi e rigettino la guerra come soluzione per risolvere le tensioni tra paesi.

Prendere parte alla guerra è un'esperienza che stravolge le coscienze, cambia la mentalità dei soldati, forse anche le priorità, dona a tutti loro un insegnamento. Questi militari non considerano più la guerra un male necessario (come sosteneva qualcuno di autorevole in passato), sembrano desiderare un po' di respiro dallo scontro diretto e aspirano ad arginare il numero dei caduti con il loro operato attraverso gesti di solidarietà verso qualunque soldato indossi una divisa, indipendentemente dal colore.
È assolutamente credibile che qualcuno invece sia legato al suo ruolo in guerra e alle armi, per loro indossare la divisa equivale a onorare se stessi e la patria. Nella loro mente non è subentrata disillusione verso gli ideali per cui combattono, ci credono ancora e si impegnano a difenderli anche affogando nel sangue chiunque non la pensi come loro.

I gesti di clemenza e di gratitudine tra fazioni nemiche in una guerra così sanguinosa sono gli eventi più inusuali (proprio perché rischiavano di essere puniti con la pena di morte dai superiori) e per questo rappresentano anche i gesti più belli, sfidano le regole folli in battaglia seguendo la via della morale e del buon senso.
Non è solo una storia di solidarietà, ma anche di tradimento verso tutti quei valori che vanno contro la natura più sensibile dell'uomo e che sono incarnati da coloro convinti di ottenere attraverso la guerra giustizia per la propria patria.
Ci ricordi che il bene è fautore di altro bene e ci lasci la speranza che i gesti di solidarietà non passino inosservati, ma lascino qualcosa nel cuore di chi li riceve, affinché egli a sua volta sia portatore di pace.
Attraverso la figura di questo soldato tedesco, dimostri che oltre la divisa di ogni soldato esiste un'anima in grado di apprezzare anche ciò che gli si insegna a disprezzare con le armi.
È un bene la disillusione che nasce nel cuore di molti soldati verso una guerra costruita sulla propria sofferenza e quella altrui; ognuno di loro viene riconosciuto come essere umano alla pari, anch'egli non immune al più atroce dolore.

Si prospetta una bella amicizia tra questo gruppo di americani e il tedesco. È il preludio di una pace, un insegnamento per i piani alti che governano quei paesi.

Sono contenta tu abbia deciso di pubblicare questa storia, sono certa saprà lasciarmi tanto, ha già iniziato a farlo. ❤️

A presto!
Un abbraccio grande,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
19/04/23, ore 19:56

Cara Abby!

Volevo passare da te per Pasqua, ma ahimè, qualcosa non è andato come previsto! Bando alle ciance, è qualche anno che non vedo “Salvate il soldato Ryan”, ma lo ricordo ancora abbastanza bene, soprattutto per quanto riguarda la prima parte, terribile, e la determinazione di Ryan che, una volta individuato, non ci pensa neanche a tornare a casa – sì, lo ricordo piuttosto distintamente. Dice un detto che “nessuna buona azione resterà impunita” e credo sia quello che si potrebbe dire del salvataggio del tedesco. Lui, di certo, indietro non può tornare, perché verrebbe fucilato seduta stante ed effettivamente essere trapassati da una baionetta è una morte orribile e lunga. Meno difficile, invece, credo sia imparare l’inglese se si è di madrelingua tedesca, non fosse altro che per il ceppo linguistico che è il medesimo.

Quello che apprezzo di questa storia, è un concetto che fai spiegare proprio al tedesco. Basta morte. Due semplici parole che spiegano il logoramento a cui sono sottoposti gli uomini che subiscono la guerra e che la fanno fisicamente, imbracciando armi, al contrario dei generali e delle alte sfere al riparo da ogni avversità. Basta guerra è anche il grido di un poveraccio che è stanco di ammazzare e appartiene a un esercito stretto tra due fronti che presto comincerà ad avere delle serie difficoltà (per fortuna).

Per quanto riguarda Miller e la Compagnia Charlie, dopo lo sbarco e dopo quell’inferno poveretti ci sta anche che stiano al riparo nel “limbo”, che poi, come hai giustamente descritto, di cose da fare ce ne sono un’infinità, quindi è anche giusto che si ritemprino corpo e mente per non impazzire in un incubo simile. Insomma, per concludere ho iniziato un’altra tua storia, ma non temere: non dimentico le altre e prima o poi passerò ovunque ;)
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Veterano
02/04/23, ore 15:16

Carissima Abby, sono pronta ad iniziare con te questa nuova avventura. Ovviamente io come lettrice, ma lettrice partecipe delle mille sfumature del fandom. E una delle sfumature è: perché le storie non finiscono tutte bene? Sì lo sappiamo, la complessità della vita, uno sguardo malinconico sul mondo… Ma all’epoca, quando vidi il film, fu proprio quell’episodio a colpirmi. Nel mio privato universo a un atto generoso segue una ricompensa. A un gesto gentile si risponde con amore. Ecco, ci siamo turbate nello stesso istante: ma davvero il mondo è così triste che a un dono si risponde con il tradimento? E così non posso che accogliere con gioia la tua soluzione. Anch’io guardai il film vent’anni fa, e personalmente lo ricordo anche poco se non per certe scene altamente drammatiche. Tra queste proprio la morte di Mellish. Ma da questo momento in poi mi affido al tuo racconto. Mellish è salvo e Joseph è davvero il soldato buffo e affascinante che non voleva morire (adoro l’umanità disarmante dei TUOI personaggi) ma anche: che non voleva uccidere.
E così ti faccio i complimenti come al solito per l’accuratezza storica, per lo storytelling intrigante e per la fantasia. Ti seguirò con curiosità e con piacere, come sempre.
Eccomi qui, sono a bordo.
(Recensione modificata il 02/04/2023 - 03:34 pm)

Recensore Veterano
26/03/23, ore 00:28

Ciao, finalmente eccomi qui a commentare anche questa storia.
Come sempre, qualche avviso pe correttezza: ho visto il film una sola volta, all sua uscita nel 1998, e nonostante lo ricordi a grandi linee buona parte della atoria e dei personaggi è andata perduta nella memoria anche perchè non è che mi sia piaciuto granchè. Ho dovuto  fare quindi un ripasso generale su Wikipedia, quello che mi interess aparticolarmente è sapere che è una tua storia giovanile, trovo le storie giovanili di autori che conosco sempre interesanti per vedere un po' da dove nasce uno scrittore.
Dunque l'episodio del tedesco era una delle cose che ricordavo, ma dato che il tuo intnto dichiarato è- come sempre- migliorare le cose per tutti ne deduco che la scelta di dargli un nome e una personalità sia segno che nella storia avr una parte ben diversa da quella nel film, e magari più inclusiva all'interno della compagnia nemica. Scelta interessante dato che il suo gesto non era affatto scontato.
Sicuramete per lui non sarà facile nemmeno integrarsi all'interno di una compagnia nemica....ma vedremo.....

Alla prossima!

Recensore Master
25/03/23, ore 20:33

Ciao <3
Ti avevo detto che sarei passata e infatti eccomi qui. Il film non l'ho visto, ovviamente lo conosco per fama. Inoltre sono una grande appassionata di questo periodo storico, quindi meglio ancora. Sappi già che Mellish è nel mio cuore, ma pure Josef! Sono contenta che tu abbia deciso di dare una storia, una personalità e un nome a questo personaggio, un tedesco che viene catturato e che si dimostra fondamentale nella sopravvivenza di Mellish. Cavolo, spara ad un soldato suo alleato per salvare lui e l'amico, cosa che non è per niente scontata. Mi ha fatto molto tenerezza che il motivo per cui lo abbia fatto sia il suo desiderio di pace. Non ne può più della guerra, e poi Mellish è solo un ragazzo, come tantissimi altri giovani che erano costretti al fronte... credo che Mellish ci abbia visto ciò che di buono ha, anche lui di primo acchito mi sa di una persona fondamentalmente buona. E adesso che Josef potrà avere asilo negli USA, per lui inizierà una nuova vita, ma ho il presentimento che non sarà facile. Voglio dire, questi sono pur sempre stati in guerra. Anche Upham mi sta incredibilmente simpatico. Sarà un piacere seguire anche questa storia :*

Nao

Recensore Master
25/03/23, ore 19:08

Eccomi anche qui! Spero che non sia necessario aver visto il film, non amo molto i film di guerra (ho visto Band of Brothers solo per il sergente Warren "Skip" Muck 😉), comunque la trama la conosco (ripasso su Wikipedia) e spero che basti. Sono contenta che Ryan abbia rifiutato di partire se non partivano anche gli altri, che abbia rifiutato quel "privilegio" a parer mio insensato. E poi con la scena del tedesco che salva Mellish mi ha sciolto, adoro sempre queste scene in cui non c'è un "noi" e un "loro" ma solo la cosa giusta da fare