Greta. Greta. Greta.
Io ti voglio un sacco bene, sul serio. Tu sei una (la!) delle mie autrici preferite su questo maledetto luogo di perdizione chiamato EFP. Tu sei un punto di riferimento, tu sei colei che coglie ogni dettaglio nelle cose che scrivo, che capisce la mia lingua, che ne parla una a me affine. Quindi, PERCHÉ devi farmi arrabbiare e permettere che qualcuno – che, è indubbio, ha sicuramente meno capacità di te, meno sensibilità della tua, meno bravura – possa farti mettere in dubbio questo?
Ok, questo non è un inizio di recensione ma è quello che sentivo di doverti dire subito perché adesso arriverò alla parte meno divertente, ovvero quella in cui ripeto (per il quarto capitolo di fila) quanto ADORI questa storia. Posso confessare che non ricordo benissimo le regole del Torneo per questa prova? Lo confesso. Però ho capito il senso generale: uno dei poveri campioni abbandonato nelle tubature, no magia, la possibilità di collaborare con gli altri all’esterno. Se non è così, mi scuso ma proseguo comunque lo sproloquietto. Ho AMATO la parte iniziale in cui i Corvi sono davvero i Corvi, insieme, nonostante le scuole diverse, così canon che mi è venuta voglia di urlare. Parto con Kaz perché questo tuo Kaz è il vero Kaz: è perfetto. Quello che trascina tutti – con sé nella vittoria o nelle sconfitte. Che corrompe la morale di Matthias, che si porta dietro Wylan perché gli serve. Matthias è così rigido e ligio che lo amo quanto l’ho amato leggendo i libri, perché mi ricorda Cap in maniera incredibile, e questa sua incapacità di scendere a compromessi lo rende così preda perfetta di chi compromesso lo ha come cognome (Jesper e Nina, parlo di voi). Penso che i dialoghi siano uno dei punti di forza della Bardugo e tu qua ricalchi perfettamente questa linea: ogni battuta è al punto giusto. Semplicemente leggendola, con la scelta del tono e delle parole, puoi capire da quale personaggio provenga. Probabilmente non si capisce quanto per me questo sia il più grande complimento di sempre perché i dialoghi solo il mio tallone da killer (cit.), però ti sto praticamente dando l’Oscar Giulia, da me istituito e coniato per te. Fine fase fangirling per dirti che ho trovato perfetto questa incapacità di Matthias di comprendere le regole di questa prova – un torneo di magia senza magia, che probabilmente ricalca anche delle tue perplessità e difficoltà nella stesura della prova – e le regole di Hogwarts in generale. Ho amato la carrellata di tutte le stramberie che Matthias, con il suo carattere così poco flessibile, non comprende ma che, in fondo, esprime quello che un po’ abbiamo sempre pensato tutti (da Peeves a Mirtilla a Gazza). E l’accento incomprensibile della McGrannit (scozzese com’è!) sarebbe complesso per tutti noi. Vedi, sono questi i dettagli che impreziosiscono una storia e che mostrano quanto tu questo mondo lo mastichi. Quanto tu lo abbia compreso e digerito, lo abbia fatto tuo tanto da inserire questi piccoli dettagli in apparenza poco importanti ai fini della storia ma che invece la rendono ricca e preziosa, palpabile, reale. Grazie, davvero.
Bellissimo come il pensiero di Nina si insinui in lui anche quando c’entra poco, con il ricordo di un sussurro, con l’espressione che gli fa salire su anche senza volerlo. Bellissimo il rispetto di Matthias per Inej, tale da rendergli quasi incomprensibile la sua vicinanza con Kaz. Kaz con quella gamba sulla sedia con l’arroganza di chi crede che tutto gli sia dovuto, che sia padrone di ogni cosa che tocca. Jesper leggero e divertente (ho amato la sua battuta su Nina e la bella addormentata). Ho amato anche la riluttanza di Matthias a quel luogo, allo squallore e, più in fondo, a quanto lo circonda. Non solo le tubature ma l’aiuto di Brum, l’aiuto di tutti loro, la volontà di farcela con le sue sole forze, per testarle. Ma anche gli ideali che il professore gli ha messo in testa, il voler essere Auror di Nina che si scontra con quello che gli hanno da sempre inculcato. Diciamocelo: Matthias Helvar è l’Auror per eccellenza. È la purezza dell’ideale. Ti giuro, vorrei un’intera storia successiva a queste tre prove. Vorrei un Hogwarts!AU totale, in cui un Matthias Serpeverde si redime e comprende, con la sua Nina Grifondoro, che le Arti Oscure sono affascinanti ma non solo la via.
OK. STO DIVAGANDO.
Comunque, non vedo l’ora di capire come si districherà Matthias e dove porteranno le successive peripezie verso Nord Est. Avrò dimenticato sicuramente qualcosa perché c’è davvero tanto, tantissimo, in queste tue righe ma prometto che prima o poi riuscirò a dirti tutto tutto.
Alla seconda parte! Ti abbraccio |