Recensioni per
Stelle cadenti
di Maqry

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/03/24, ore 09:03

Vince l’Oscar per il Miglior cortometraggio…

Stelle cadenti di Maqry!

«Esprimi un desiderio, Neville…»
Questa frase è uno dei motivi per cui abbiamo scelto di premiare Stelle cadenti. Richiama il titolo e introduce subito il protagonista della storia che si va a leggere: Neville. Neville che ha una ferita sulla tempia ed è pieno di botte e lividi e porta su di sé tutte le firme della guerra. Neville che tiene la testa alta nonostante tutto, che è voce e vento, che è speranza ma anche fragilità.
Neville va a braccetto con la guerra, tra le tue parole una non esiste senza l’altro (benché lui sia solo pedone, non re): abbiamo amato moltissimo le metafore che hai usato per descrivere la guerra attraverso i suoi occhi, questo mostro che fa piovere calcinacci e frantuma stelle, ruba battiti e ritorna cadaveri.
Camminano insieme mentre sotto i nostri occhi il tempo è statico e in movimento, mentre nel flusso delle tue parole abbiamo Ginny e Neville vicini, i giorni passati a prendersi cura degli studenti più piccoli, giorni passati a imparare incantesimi che mai avrebbero voluto e giorni del poi, quando questa guerra non c’è più e quando cammineranno tra le macerie ancora a lungo, e farà più male che correre sotto gli anatemi.
I dialoghi sono pochi, ma perfetti. Nonostante siano autonomi, non creano alcuna confusione nel lettore, è facile intuire chi dica cosa. La separazione dal resto del testo, inoltre, ne aumenta l’impatto emotivo: che il vecchio Abe impari a cucinare? è crudo e reale e fa male.
Il titolo, alla fine della storia, ci ha colpite ancora di più: stelle cadenti, che si cercano per esaudire i desideri. Stelle che in guerra sono frantumate e Neville che di anni ne ha diciassette e di desideri vorrebbe averne mille e poi stelle che danno speranza; alla fine della guerra tornano a brillare (non cadono più) e i desideri si cercano spegnendo solo candeline.
Questa flash nel suo complesso arriva come un pugno a chi legge, grazie allo stile evocativo dell’autrice che con poche immagini rende vivida la realtà vissuta dai – troppo giovani – protagonisti. Per tutti questi motivi, facciamo i complimenti all’autrice e le consegniamo una splendente statuina dorata. Bravissima (grazie per averci fatte piangere)!

Recensore Master
21/01/24, ore 15:28

Buon pomeriggio tesoro ♥
avevo questa storia tra quelle da recensire ormai da un bel po' e finalmente riesco a passare e a lasciarti due righe **. Ammetto di non aver mai shippato Ginny e Neville, per quanto io invece adori la loro amicizia. In realtà non credo di aver mai shippato Neville con nessuno, non so come mai :/, comunque trovo plausibilissimo che si fosse preso una cotta per Ginny ai tempi di Hogwarts: lei è bellissima, sveglia, coraggiosa, popolare - una vera Grifondoro, insomma, e loro sono cresciuti insieme, un po' all'ombra di Harry, fino ad arrivare a splendere di luce propria. La cosa che più ho amato di questa storia è il vedere come la parte più sentimentale non sovrasti sul resto, anzi, rimanga quasi sullo sfondo, nascosta e oscurata da qualcosa di immensamente più grande. La guerra. La guerra che ora impedisce a Neville di piangersi addosso, perché ci sono ragazzini da proteggere e mostri da combattere, e l'infanzia per tutti loro è finita molto prima di quanto avrebbero meritato çç. Tuttavia il cuore esige la sua parte e quell'amore impossibile torna a farsi strada nel finale, con eleganza e spietatezza çç, in stile cento per cento Maq ♥

Ti faccio tantissimi complimenti, cara, e ti abbraccio forte,

Bennina tua

Recensore Master
10/01/24, ore 18:19

Ciao Mery,
avevo già letto questa storia al momento della sua pubblicazione, l'avevo amata in quel momento e l'ho amata anche di più ora, dopo che vi ho fatto ritorno per gli Oscar (commento le storie con la mia proverbiale calma, ormai lo sai).
Spero davvero di essere capace di farti capire quanto questo tuo scritto mi ha emozionata e colpita.
Credo che tu l'abbia collocata in uno dei momenti più interessanti della saga, che ti ha permesso di mostrare il grande potenziale del personaggio di Neville - soprattutto se mostrato accanto a Ginny. Loro due hanno tenuto in piedi la resistenza, nel momento più buio di Hogwarts, e l'hanno fatto senza vacillare e assumendo un ruolo importantissimo per ogni studente che era rimasto, trasformandosi in un vero e proprio baluardo e mostrandoci quella che sarebbe potuta essere la vita di Neville - se Voldemort avesse scelto lui. Neville è un eroe silenzioso, non appariscente, ma molto concreto: conosce il suo ruolo, sa di essere un pedone, ma sappiamo bene che senza i pedoni non si vincerebbero le partite di scacchi - né le guerre.
Il desiderio che Ginny gli chiede di esprimere durante la resistenza sembra quasi un ossimoro, è un momento talmente buio che non c'è spazio per alcuna speranza, o forse sì, e quindi preferisce qualcosa di concreto che possa essere un aiuto quotidiano.
Poi la guerra finisce, le macerie rimangono, ma le stelle tornano a brillare, insieme alle candeline e alle monete nelle fontane e allora, finalmente, si può tornare a sperare e immaginare un futuro tutto da scrivere - anche se Neville deve fare i conti con il suo ruolo di pedone, che lo tiene lontano dalla Regina.
Trovo tu abbia caratterizzato entrambi benissimo, riuscendo a far spiccare Ginny con poche parole dirette, così come Neville e il suo disincanto che porta con sé dopo la guerra.
Forse sono troppo grandi per esprimere desideri, ma ti giuro che ho sperato con tutto il cuore in un finale diverso per loro - almeno nella tua storia.
Come sempre il tuo stile è meraviglioso, ho amato l'uso del corsivo e degli incisi, le metafore legate al gioco degli scacchi e la quasi totale assenza di dialoghi, che ha dato tanto più risalto si due inseriti.
E poi sei riuscita a farmi innamorare di questi due, con il loro epilogo segnato e le loro battaglie perse (o vinte, ma chi può saperlo con una guerra in corso), quindi non posso che ringraziarti per aver condiviso questo scritto e farti un super in bocca al lupo per gli Oscar.
Un grande abbraccio!♥♥
Francy

Recensore Master
12/11/23, ore 19:09

Anche questa fic è bellissima! (Questa l'ho recuperata adesso.)
Neville e Ginny sono stati due fieri combattenti a sopportare un anno intero nella Hogwarts dei Mangiamorte e in effetti questa flash è assolutamente plausibile e coerente.
Ci sono delle frasi magnifiche, come quella che descrive la guerra con calcinacci e poi con la metafora di stelle frantumate e via dicendo: allo stesso tempo descrive qualcosa di materiale e qualcosa di immateriale, ma presente allo stesso modo e distrutto allo stesso modo, come se la realtà avesse bisogno di entrambe le cose per esistere e come se la guerra non facesse distinzioni nel distruggere sia corpi che anime e sogni. Mi ripeto, è bellissima.
Oltre a questo Neville assume la consapevolezza che nei suoi desideri non ci potrà essere Ginny, e la frase Tranne uno, perché la regina combatte con il pedone, ma torna sempre dal re mi è piaciuta da matti!
Insomma, un'altra gran bella flash che dovevo recuperare.
Un abbraccio di nuovo.

Recensore Master
04/06/23, ore 12:16

Adoro la scelta del lessico che operi nelle tue storie, dal mio punto di vista è quello a fare tutta la differenza, perché di sinonimi ce ne sono tanti, ma riuscire a trovare quello che trasforma la frase da semplice contenuto e gli trasmette quel qualcosa in più, una sfumatura, un'intonazione, un suono e la rende bella, sta lì tutta la magia. quindi complimenti. riesci sempre a catturarmi con la magia delle tue parole. Inoltre in questa flash l’angst viene giù a fiotti e io adoro l’angst e in pochissimo spazio mi dai tutta la gamma di emozioni possibili, amore, speranza, desiderio, dolore, sofferenza. Fantastico. Inoltre, ti faccio i complimenti per l’impaginazione, è qualcosa a cui non do mai molta importanza, ma siccome tu trasformi anche l’estetica, anche la semplice posizione delle parole in un messaggio, non ho potuto fare a meno di notarlo e apprezzarlo. Non è semplice orpello, ma ha una funzione precisa, complimenti. Mi piace l’immagine del fango che crei, mi piacciono tutte le immagini che crei, ma quella del fango mi è rimasta più impressa delle altre e è dolorosamente bella l’immagine delle ciglia e del desiderio, perché in una cosa così semplice sei riuscita a infilare tanti sottintesi. Ginny è molto canonica. E senza rendermene conto mi sono ritrovata a shippare questi due e amarli tantissimo. Grazie

Recensore Master
10/05/23, ore 20:32

Ciao! Non ho azzeccato la tua penna, ma le riflessioni valgono uguali. E vi ho proprio invertito, ecco!

Stelle cadenti
Penna presunta: Rosmary
Commento: Pg: Neville(/Ginny one sided). Vibes: speranzose ma anche malinconiche. Commento: la storia ha uno stile molto curato, usa corsivi e trattini e il lessico, nonostante sia semplice, crea immagini meravigliose che colpiscono dritte al cuore. Si riesce a percepire tutto il coraggio di Neville e tutta la rassegnata consapevolezza che Ginny non lo sceglierà mai… Ma non per questo smette di fare ciò che è giusto, anzi. Ho pensato a Rosmary in realtà per questa frase: "Ginny non è leggera, mai, è… è nervi tesi, testardaggine e piedi saldi a terra". In qualche modo mi ha ricordato le tre parole ripetute nella storia di Tom, e il resto dello stile ben si sposa con lo stile della storia "campione". Spero di averci azzeccato, boh, sono molto in alto mare per queste storie.

Recensore Master
29/04/23, ore 21:59

Maledetto Re e maledetto Pottah, come osa rendere ancora più infelice Neville? Come se la guerra non c’avesse già pensato abbastanza – che poi pure Ginny, c’ha le fette di salame sugli occhi. Ma sto divagando.
Io giungo su questi lidi e a questa fic in particolare perché (come chiunque abbia buon gusto, ah!) adoro il personaggio di Neville e mi ci sono fiondata non appena hai postato, anche se poi mi sono presa il mio tempo per recensire – perché se non arrivo dopo eoni non sarei io.
L’avrai anche scritta di fretta, ma l’ho amata davvero tanto, prima di tutto lo stile e le metafore che sei riuscita a tirare fuori e che mi hanno fatto davvero tremare per la bellezza di certe frasi. Quella sulla regina che combatte con il pedone ma torna sempre dal re è meravigliosa e così vera che mi ha commosso, anche se la mia preferita penso sia “La guerra fa piovere calcinacci e frantuma stelle, ruba battiti e ritorna cadaveri – la materia di cui è fatta la realtà.” che dà proprio le misure di come Neville, e tutti gli altri ragazzi come lui, debba sentirsi in questo periodo buio.
Mi è poi piaciuta molto la profondità che hai dato a Neville, perché è un personaggio che forse più di molti (sicuro più di un certo protagonista) è capace di grandi riflessioni e di guardare con gli occhi di una realtà difficile e pesante quel che sta accadendo intorno a lui, tra ragazzi rotti e spaventati, bimbetti costretti ad imparare incanti che non avrebbero mai dovuto conoscere e desideri difficili da esprimere davanti a un futuro che si prospetta grigio.
I dialoghi sono pochi, ma assolutamente mirati e azzeccatissimi perché in poche parole riesci a esprimere la voce di quei personaggi e la rassegnazione di Neville – o almeno è quello che ci ho letto nel suo desiderio, quando è chiaro che avrebbe voluto ben altro ma non osa dirlo e si tira indietro. Come sempre. Sempre lui che si sacrifica! MA PERCHE’?! Dategli una gioia a questo ragazzo che si merita il mondo!
Complimenti davvero! <3

Recensore Master
22/04/23, ore 18:04

Questa era tra le mie flash preferite della challenge – dovrò rinfacciarti il fatto di avermi fatto apprezzare tutti questi Grifondoro – e quindi sono stata contenta di aver indovinato l’identità della penna anonima!
Bello il prompt che fa da filo conduttore al racconto e all’introspezione di Neville, belle le similitudini con il gioco degli scacchi. Mi hanno colpito molto le descrizioni della guerra, per questi maghi troppo giovani eppure così coinvolti.
Tornando alla challenge, ti lascio anche qui la riflessioni sullo stile pubblicate sul forum:

Stelle cadenti
Penna presunta: Maqry
Commento:
Questa storia non è caratterizzata dalla complessità di “Sentieri di spine”, in quel caso esasperata dalla protagonista e dal tema stesso del racconto; tuttavia, anche se in modo più misurato, ritrovo un’eco di quella penna nell’uso frequente di incisi evidenziati dal trattino lungo, nella scelta di vocaboli ed espressioni non aulici ma che impreziosiscono la lettura (mi è piaciuta molto, per esempio, “La guerra fa piovere calcinacci e frantuma stelle, ruba battiti e ritorna cadaveri”), nella presenza di periodi di ampio respiro oltre a quelli più brevi e semplici, nell’uso del corsivo.
Con riferimento all’impaginazione, è riproposta un’alternanza tra i paragrafi principali della narrazione, giustificati, e le brevi sequenze dialogiche allineate al centro.
Per aggiungere un ulteriore dettaglio (forse anche poco significativo), ho ritrovato la voce dell’autrice anche nella costruzione “la forza per farlo da solo non la trova” come “Il mondo lei lo interpreta” nell’altra flashfic.

Complimenti, e un abbraccio!

Recensore Master
22/04/23, ore 18:04

Ciao Maqry, passo a lasciarti il commento come recensione e sono proprio felice di averti indovinata!

Penna presunta: Maqry
Commento: Credo che sia Maqry perché nella scrittura ci sono degli elementi che richiamano la storia precedente, ad esempio il rapporto con i sogni e questo uso delle metafore, prima i tarocchi, ora gli scacchi che legano i personaggi e le loro storie. C’è un riferimento al cielo e alle stelle e persino l’uso dell’introspezione mi ha ricordato molto Maqry.

Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
17/04/23, ore 13:17

Questa è la mia storia preferita tra quelle della challenge, insomma c'è Neville, ci sono Neville e Ginny e a scrivere ci sei tu – è tutto perfetto.
Come immagino ormai tu sappia, poi, la tematica portante di queste pagine mi è molto cara e trovo sempre tanto interessante calarmi nelle riflessioni e nelle introspezioni che ne scaturiscono.
Tu racconti di Neville, qui, ma Neville è uno e centomila, perché il «il parassita che ti succhia l’aria» in qualche modo rende gli attori di questa tragedia simili gli uni agli altri, almeno finché gli occhi non si orientano al cielo, alle stelle (ecco perché ho amato anche il titolo!), e desideri, sogni, futuro restituiscono autenticità a ognuno di loro, come se concedersi desideri significasse anche ritagliarsi un piccolo spazio per tornare a essere se stessi nella propria singolarità – ciò che si è al di fuori della guerra –; una suggestione che mi è piaciuta tanto.
Inutile dire che ho sofferto assieme al mio Neville nel momento in cui prende atto di essere pedone agli occhi di Ginny, che alla fine farà ritorno dal re (questa ragazza ha un problema e so che siamo d'accordo).
Arrivando alla challenge e al commento che ha accompagnato la mia ipotesi, ribadisco che l’associazione Penna-storia è stata molto istintiva, per me non potevi che essere tu l'autrice di questo racconto. L’ho letto ed è stato come sentire proprio la tua voce. Ho ritrovato le tue simmetrie nel dialogato parsimonioso che scandisce il testo, così come la sintassi resa complessa dall’uso della punteggiatura, cui fai esempio ricorso per incastrare concetti in altri concetti (è il caso del periodo di apertura: «Ginny lo sfiora leggera – ed è strano, perché Ginny non è leggera, mai, è… è nervi tesi, testardaggine e piedi saldi a terra –, sorride al posto suo e allunga l’indice.» – che tra l'altro è bellissimo). Anche a livello di tematiche ho ritrovato l'insieme di riflessioni e temi che grazie alla lettura di Tragedia e dell'intera serie non fatico ad associare a te. Insomma, eri tu punto e basta!
Se non si fosse capito, questa storia è stupenda, tu devi accettarlo e ripeterti che scrivi solo racconti bellissimi – è la dura realtà!
Un abbraccio! ❤

Recensore Veterano
15/04/23, ore 17:50

Ciao Maqry!
Sono felicissima che il mio prompt ti sia servito a scrivere questa storia tanto bella e tanto dolorosa, quindi… prego! 🤍 Purtroppo non ho partecipato alla Challenge sulle riflessioni, anche se, sbirciando da esterna, l’ho trovata davvero un’occasione davvero interessantissima di scambio e confronto. Ti avrei riconosciuta? Non lo so, forse avrei dovuto studiare di più!
Ma veniamo a questo tuo Neville. Che dolore, questo piccolo grande cuore. Innanzitutto, credo tu abbia fatto un ritratto fedelissimo, doloroso come ho detto in apertura, delle bellezze e delle brutture che hanno costellato la sua crescita. Credo che una Neville/Ginny durante i Carrow sia più che credibile, soprattutto se one-sided. E questa Ginny che leggera non è mai che sul suo viso si fa piuma, che sorride al posto suo, che gli regala quelli che lui non riesce più a trovare, spacca un po’ il cuore. Il dolore di Neville è palpabile ed è palpabile perché non è solo sensazioni: tu ci dai immagini. Ci dai ragazzini rotti e spezzati dalla guerra, con in mano bacchette per incantesimi più grandi di loro. Ci dai speranze che sanno di sorrisi inavvicinabili, di vittorie che sembrano lontane anni luce. E anche nella vittoria fai lo stesso: “Quando la guerra finisce, si riaccendono le stelle, le candeline da soffiare, le monetine nelle fontane”. A parte la poesia che trovo in questa frase, dentro c’è anche la vita vera, le immagini reali di una vita che riprende i suoi ritmi (e che, confesso, mi ha bagnato gli occhietti). Neville ha sperato, ha espresso un desiderio – anche se a Ginny non lo confessa. Lui che è pedone soltanto ma fa comunque parte di quella scacchiera che è stata la Resistenza a Voldemort. Mi ha fatto malissimo leggere di lui in questo modo, ancora di più se poi la consapevolezza è che la regina debba tornare sempre accanto al re, anche se per qualche mossa è stata affiancata dal pedone. E mi fa male ancora di più la frase finale, quando una nuova ciglia cade dalla guancia ma adesso Neville il suo desiderio lo ha già visto infranto. Crescere alla fine vuol dire questo, no? Rendersi conto che non bastano i desideri – e nemmeno gli sforzi e la fatica – a far succedere qualcosa. Neville lo ha capito in una guerra che lo ha distrutto e logorato, in una guerra da cui si esce vincitori a metà se poi la vittoria si canta in mezzo ai cadaveri.
Insomma, avrei voluto dirti molto di più in questa recensione purtroppo un po’ frettolosa. Spero di aver reso però quanto abbia amato questo tuo ritratto e, parlando di stile, questa tua pulizia fatta di parole e immagini chiare e nitidissime, di spaccati vividi e spaccacuore.
Complimenti davvero. Ti abbraccio

Recensore Master
14/04/23, ore 12:20

Ciao, Mery!
Parlerei di come mi stia mangiando le mani per non essermi affidata all'istinto e averti assegnato questa, ma mi hai già sentita abbastanza ahahah
Hindsight is 20/20, giusto? Posso dire allora che già in altre tue storie ho trovato i dialoghi impaginati al centro (Dimmi i tuoi perché, anche Sentieri di spine ma in modo abbastanza diverso da qui), e anche se da te sono abituata alle virgolette alte, riconosco anche qui la scelta di inserire la punteggiatura all'interno delle caporali (tutti dialoghi indipendenti, tra l'altro, non retti esternamente; non c'è nessun dubbio su chi sia a pronunciare cosa, però).
Avrei dovuto riconoscerti anche nell'interesse per la Resistenza a Voldemort, per gli aspetti crudi della guerra che qui hai reso con metafore molto belle come la guerra che frantuma stelle (che poi si riaccendono quando la guerra finisce) o la pioggia di calcinacci, le macerie su cui poi camminano i vincitori.
Ho trovato molto efficace (ma triste, povero Neville!!) anche il paragone con gli scacchi, dove Neville vede sé stesso come pedone, Ginny e Harry come Regina e Re.
Stile a parte, mi è piaciuto molto questo sguardo su Neville e la guerra silenziosa (ma non troppo) durante il settimo anno.
Complimenti per la bella flash! Un abbraccio,
Mari

P.S.
Sei proprio meridionale!

Recensore Master
14/04/23, ore 08:38

Mi piace questa one-shot. Mi piacciono le riflessioni di Neville che lo hanno portato ad emergere dal guscio in cui si era sempre protetto e a esporsi, per aiutare i ragazzi e per ribellarsi ai Mangiamorte che stanno imperversando in Hogwarts. È vero, è un pedone, ma gli eserciti costituiti dal solo re non hanno mai vinto. Solo quando il popolo segue il suo governante c'è la speranza di sconfiggere il nemico. E poi Longbottom avrà l'occasione di mostrare a tutti il suo valore quando mozzerà la testa a Nagini! Non per niente la spada di Grifondoro è apparsa a lui e non ad altri!
È toccante che Neville si sia innamorato di Ginny... stare vicini e combattere insieme contro malvagi così potenti crea nelle persone sentimenti forti. Chissà se Ginny ha capito i sentimenti del suo compagno di ribellione.
Voglio credere che l'unione di Neville con Hannah Abboth non sarà un ripiego per non vivere una vita da solo, perché Neville merita di essere felice tanto quanto Harry.
PS
Ti segnalo un possibile errore: *È imparare incantesimi che non avrebbero mai dovuto conoscere* in relazione a questa frase, se il soggetto è Neville allora il verbo dovrebbe essere AVREBBE è non AVREBBERO.