Recensioni per
Senza lividi ai polsi
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/10/23, ore 11:52

Ciao Rosmary!
Andromeda è uno dei miei personaggi preferiti e trovo che in questa tua flash tu abbia trovato il modo per far emergere tutto il carattere rivoluzionario di questa giovane donna che si mette contro non solo la sua famiglai, ma un intero mondo in cui fino a quel momento era stata guardata con invidia e rispetto ( questo perché nella mia mente i Black sono una specie di royals del mondo magico). Ho apprezzato soprattutto che non ti sia limitata a raccontare una fuga per amore, ma per la libertà. L'immagine di una vita passata a considerare normale essere così incastrati in una famiglia da avere dei lividi che dimostrino tutte le volte che si è provato ad essere diversi è molto potente e trovo sia perfetta per Andromeda.
Una volta presa la sua decisione, Andromeda si sente così potente nella sua libertà da poter letteralemente volare sopra l'odio e il dolore.
E' una Andromeda descritta per contrasto, non isolata ma in relazione a i suoi famigliare, da cui però emerge fiera e, finalmente, libera.
Bellissima storia, complimenti!
Flo

Recensore Master
10/05/23, ore 20:11

Ciao, ti lascio la mia nomination come commento!

Oscar al miglior protagonista singolo (donna o uomo che sia): Senza lividi ai polsi - Andromeda Black
Commento: indubbiamente mi ha colpito lo stile di questa flash, molto curato e particolare, e trovo anche che il pacchetto sia stato sviluppato abbastanza bene. Forse un po' debole sul finale della cit, ma comunque una storia bellissima e apprezzabile a prescindere dal prompt. Di solito non leggo di Andromeda, ma la tua interpretazione mi è piaciuta tantissimo!

Recensore Master
10/05/23, ore 17:35

Ciao, cara!
Come già detto (e dimostrato, viste le varie nomination che ti ho assegnato!) ho apprezzato tanto questa storia. Passo a lasciarti i commenti che ti avevo fatto!
Sicuramente questa è una delle storie che mi è piaciuta di più, e che ho trovato più completa e “matura”, a livello di stile, caratterizzazione e gestione della flash in sé. Ciò che mi è piaciuto di più è che l’autrice sceglie un personaggio singolo, ma non ne dipinge un ritratto (com’è usuale quando si dedica una flash al solo protagonista), o meglio, lo fa attraverso la rappresentazione di scene di vita dello stesso, mescolando la trama all’introspezione – che emerge soprattutto dopo gli incisi e nelle frasi in corsivo.
Nonostante sia un personaggio secondario della saga e l’autrice abbia a disposizione solo 500 parole, la caratterizzazione del personaggio non ne risente affatto. Lo stile scelto è accuratissimo e d’impatto, con periodi con la stessa struttura (la mia mania per la simmetria ringrazia!), al punto che sono stata indecisa se assegnarle anche la nomination per l’Oscar alla miglior veste stilistica. La storia è intensa e trasmette bene i sentimenti che la protagonista prova. Inoltre, ha davvero un bel titolo.
Nel complesso, per l’eccellenza che raggiunge in tutti questi campi, ho deciso di assegnarle la nomination per l’Oscar alla miglior flashfic.
C’è poco da dire, questa storia mi è piaciuta davvero molto. Andromeda è centrale, una protagonista che ci viene mostrata a tutto tondo, in ogni sua sfaccettatura.
Ho trovato la storia ben organizzata attorno a lei, che emerge attraverso un gioco di contrasti con gli altri personaggi – la famiglia, il fidanzato lasciato sullo sfondo senza nominarlo, ma di cui il lettore attento si accorgerà – che ho trovato particolarmente ben riuscito. Lei appare al lettore così diversa da tutti gli altri, eppure più consapevole, capace di vedere i limiti della società dov’è cresciuta, e capace di infrangerli per inseguire i propri sogni, il proprio amore, ma soprattutto se stessa e la propria libertà. Mi è piaciuta molto sia la consapevolezza che mostra sia il suo deridere la propria famiglia, che proprio non la capisce, ma che anzi cerca di tenerla legata a sé e a ciò che da lei si aspetta anche a costo di lasciarle, metaforicamente, i lividi per le catene con cui la intrappolano – il che fa molto riflettere, se si pensa che, per definizione, la famiglia dovrebbe volere il nostro bene e proteggerci fino alla fine.
Anche lo stile della storia si accompagna bene al personaggio, riflettendone la voce interiore e i pensieri in maniera decisamente efficace.
C’erano diversi titoli che avevano colpito la mia attenzione (“Dove fa più male”, “Cocci fra le dita”, “La ballata della marionetta”), ma alla fine ho deciso di premiare questo, che per mio gusto personale è più d’impatto. Sicuramente rispecchia i miei gusti nell’utilizzare un’immagine macabra, quella dei lividi, che risulta essere centrale nella storia – lividi che parlano di convinzioni distorte, di una prigione dorata, di odio e ignoranza, di pregiudizi ed alta società.
L’aspetto che però mi ha colpito di più del titolo è la negazione di tutti questi concetti! Sarebbe stato un bel titolo anche “Lividi ai polsi”, ma “Senza lividi ai polsi” è molto meglio. Anche in questo caso la scelta rispecchia infatti i miei gusti, perché tra l’esprimere un concetto direttamente ed esprimerlo attraverso la negazione dello stesso preferisco sempre la seconda opzione!
C’è poco da dire, l’Andromeda che emerge in queste righe è esattamente quella che ho immaginato tante volte, leggendo la saga originale: coraggiosa, spregiudicata, con una buona dose di disprezzo “made in Black”. Ho apprezzato particolarmente la scelta dell’autrice di coglierla poco dopo la “rivelazione”, quando ha ormai preso consapevolezza d’aver vissuto in una menzogna, affondata fino al collo in un mare di pregiudizi che vogliono ingabbiarla per sempre, e quando decide di distaccarsene, comunicando – o, almeno, tentando di comunicare – la propria decisione alla famiglia, che si dimostra sia incapace di accettare che di capire. In questo senso, ho adorato il discorso che fa, appassionato e vivido, in cui mostra d’essere convinta fino in fondo e in cui cerca di far capire che non sta tradendo un’intera famiglia per un uomo, ma perché sa che è ciò che è meglio per se stessa.
Davvero un lavoro straordinario, in così poche parole.
E' sempre un piacere leggerti.

A presto,
Mary

Recensore Master
02/05/23, ore 18:59

Ciao, tesoro <3
Eccomi qui, non potevo mancare, avevo adocchiato questa fic già dalla tua presentazione su facebook.
Oddio, è meravigliosa. Come sai io vado a nozze con Andromeda Black, lei e Ted sono una delle mie ship incrollabili, e leggere di lei è sempre un immenso piacere.
Mi è piaciuto tantissimo il tema dei lacci e dei lividi ai polsi che tengono imbrigliata la famiglia Black, così come tutti i Purosangue, con le loro manie di purezza e il loro odio, così vivido. Mi piace tantissimo poi l'immagine di Andromeda che a un certo punto veda gli sguardi dei suoi quattro familiari tutti così uguali, come se non avessero neanche più un'identità propria e l'odio avesse annullato persino la loro personalità. 
E la determinazione di Andromeda che non vorrebbe arrivare a scelte drastiche, lei vorrebbe Ted e loro, mica scapperebbe via. Eppure la scelta la compiono i Black, col loro odio.
Stupendo poi il richiamo finale alle ali: Andromeda non ha più lacci ed è libera, e con le sue braccia spalancate vive d'amore, un amore che è pronto anche a dare agli altri.
Insomma, non recensisco da un bel po' e sono arrugginita, ma era inevitabile scriverti qualcosa. E' una fic che ho adorato e che listerò subito. E' piccola, ma intensa, studiata, lirica come sempre, insomma, è tua <3 sei proprio tu che ci arricchisci con i tuoi scritti ogni volta.
Complimentissimi, davvero un'ottima lettura. <3
Un grande abbraccio <3

Recensore Master
01/05/23, ore 22:20

Ciao Rosmary,
eccomi qui a lasciarti una recensione a questa flash che ho adorato e credo che di tutte le storie concorrenti sia stata la mia preferita in assoluto e si vede che ti ho candidata agli Oscar che poi effettivamente hai vinto. Trovo che la tua vittoria sia super meritata!

Oscar alla miglior flashfic: Senza lividi ai polsi
Di tutte le storie è quella che mi ha catturata maggiormente per stile, caratterizzazione, impostazione grafica e uso del prompt.

Oscar al miglior protagonista singolo: Senza lividi ai polsi
Ho amato la caratterizzazione di Andromeda come donna libera, oltre il sangue e l’amore per Ted. La sua ribellione è una presa di distanza dalla famiglia per affermare se stessa più che una banale fuga d’amore.

Oscar alla miglior veste stilistica: Senza lividi ai polsi
Ho amato il fatto che le frasi allineate centralmente costituissero come intermezzo perfetto tra i paragrafi e, al tempo stesso, fossero una frase di senso compiuto in grado di essere letta e avere una sintesi perfetta della storia. Io non sarei mai in grado di fare una cosa del genere, quindi chapeau!

Ti mando un grande abbraccio!
Sev

Recensore Veterano
01/05/23, ore 19:20

Ciao Rosmary!
Che dire in più? Probabilmente mancava che ti nominassi dentro la Casa del Grande Fratello e poi qua avevamo un en plein. Scherzi a parte, ho davvero apprezzato tantissimo la tua storia e credo che si sia ampiamente capito. Si vede che sei maestra nel creare mondi con le parole, nello sceglierle e sezionarle, nel frugare le emozioni e restituircele nella loro forma sempre più affilata ed elegante, non lasciando nulla al caso. Ecco, questo forse apprezzo più di tutto del tuo modo di scrivere: nulla sembra mai approssimativo, raffazzonato. Tutto sembra sempre pensato, studiato, calibrato. Non so se davvero questo ti venga naturale o ci sia una ricerca lunga e lenta, a scavare nel lessico e nella musicalità; qualunque sia la risposta, non importa. È sempre bello e potente quello che ci regali e questo basta. Basta soprattutto a vincere più Oscar di Everything Everywhere All At Once!
Ecco dopo questo mini commentino stupido e introduttivo, ti lascio le mie nomination che sicuramente riusciranno a dirti meglio quanto questa storia mi abbia conquistata e anche un po’ intimorita, per quanto l’abbia sentita “grande” rispetto alla mia.
Grazie anche per aver indetto questa iniziativa! È stato un piacere grande farne parte. A presto! Ti abbraccio

Oscar alla miglior flashfic: Senza lividi ai polsi.
Allora: ho scritto questo commento per ultimo, dopo aver letto e riletto le storie, quindi potrà sembrare un po’ un riassunto o una ripetizione di quanto ho già detto nelle altre categorie in cui ho candidato questa storia. Tutte le storie erano davvero molto valide ma questa per me coniugava sia un bellissimo spaccato – un’analisi interessantissima della figura di Andromeda –, un uso attento e calzante del prompt da cui originava, una scrittura e un lessico accattivanti e catturanti, immagini bellissime e tridimensionali, sentimenti che uscivano dalle righe, una struttura interessante e innovativa per cui ho già assegnato un altro Oscar, parole bellissime nel senso più ampio del termine, giochi di musicalità delle lettere che mi hanno catturata e fatta innamorare a prima lettura di questa ricchezza. Quindi non potevo non dare a questa storia l’Oscar come miglior flashfic, perché mi ha fatta emozionare e sorridere e soffrire con Andromeda, mi ha fatta patire della frustrazione della sua incomprensione, del rifiuto della sua famiglia, mi ha fatto vivere la sua estraneità, l’odio dell’odio, fino ad aprire il cuore insieme alle sue braccia spalancate sul mondo intero. Bellissima!

Oscar alla miglior veste stilistica: Senza lividi ai polsi.
Ho scelto di dare l’Oscar a questa storia perché ne ho apprezzato particolarmente la struttura; in particolare, mi è piaciuto molto il racconto dell’evoluzione di Andromeda in brevi e semplici (eppure potentissime) frasi che fanno da sinossi e anticipazione, quasi da “titolo”, al frammento di storia che raccolgono. Molto bella anche la chiusura dal sapore fiabesco, in cui viene ripresa tutta la storia e Andromeda finisce per “sbocciare” lontana da quella che credeva e riteneva la normalità, con gli occhi aperti da sentimenti inediti e le braccia spalancante sul futuro.
Altro aspetto a livello stilistico che ho molto apprezzato è il lessico: corposo ed affilato, restituisce immagini forti e potenti (a partire dai “lacci di perbenismo”, ma anche il silenzio che si accartoccia, i lacci che vogliono riacciuffarla, le parole che dipingono buio). Ho trovato tutta la prosa estremamente musicale, piacevolissima da leggere, senza risultare mai banale o, dall’altro lato, troppo pomposa o carica.

Oscar alla miglior emozione: Senza lividi ai polsi.
Questa storia è tutta emozione e altro non potrebbe essere con un prompt così totalizzante e significativo, che la storia ha raccolto e fatto proprio. Ci sono la rabbia, il disprezzo, l’odio e sentimenti di rinascita, liberazione, svincolamento. Tutto è chiaro, limpido, enfatizzato dalle parole e dai gesti – lo schiaffo, gli sguardi, i sorrisi che deridono. Ho citato per primo lo schiaffo perché per me è stata un’immagine particolarmente potente della storia: sono abituata a pensare alle “punizioni” nel mondo magico – al dolore, al ferire – sempre in relazione alla magia. Come se questi sentimenti negativi perdessero la loro dimensione fisica e si trasportassero nell’alveolo del dolore collegato ad una maledizione o comunque alla bacchetta. Qua invece ho trovato tornare a galla quanto c’è di “umano” e, da qui, ho deciso di premiare questa storia per l’Oscar in questa categoria. Perché, rendendo vivide delle emozioni, ha emozionato, ci ha trasportato, ci ha preso a schiaffi con i sentimenti della sua protagonista (esagerati e totalizzanti come quelli della sua famiglia, tanto da lasciare i lividi) e quindi merita questa nomination.