Buonasera!! Finalmente è arrivato il venerdì sera e ho avuto il tempo per leggere e recensire questo capitolo davvero PAZZESCO. Grazie per aver mantenuto fede alla promessa e aver aggiornato presto, e sopratutto grazie perché questo credo sia il più bel capitolo che hai scritto finora. Cioè, capiamoci subito: Itachi vs Kenny. Ma come ti è venuto in mente??? Davvero, quando ho capito dove volevi andare a parare mi si è fermato il cuore. No, aspetta. Cerco di andare con ordine, ma faccio davvero fatica, ci sono un sacco di personaggi e avvenimenti interessanti. Ci proverò comunque.
Già aprire il capitolo, trovarci un Kenny Ackerman che sbuca dal nulla e vedere la situazione dal suo punto di vista dovrebbe essere abbastanza. È sempre stato uno dei personaggi più intriganti della serie, per quanto mi riguarda. Non ha molti principi morali, fa quello che deve senza rimorsi, ma ha anche una sua etica. Insegue la forza, e finché Uri è in vita decide di credere e combattere per il suo sogno. È un personaggio grigio, ma alla fine lo stesso si può dire dell’intero universo dell’attacco dei giganti. È il più grigio di tutti, insomma. Il suo confronto con Itachi mi è piaciuto un sacco. Hai descritto molto bene il carattere di entrambi: si sente la ricerca dello scontro e della violenza da parte di Kenny, per provare di essere forte e per sentirsi vivo; e la stanchezza e il carattere pacifico di Itachi. I brividi poi con la frase finale: “Non puoi uccidermi… perché sei già intrappolato nella mia illusione”.
é stato anche molto divertente vedere Mizuki attraverso i tuoi occhi. Come prima cosa, trovo incredibile il modo in cui l’hai costruita, come personaggio. Ha delle caratteristiche, dei modi di fare, che permettono al lettore di riconoscerla anche se non viene fatto il suo nome. Anche se l’oste non le avesse fatto tirare giù il cappuccio, l’avremmo riconosciuta da tutte quelle caratteristiche e quei gesti a cui ormai la associamo: il giocherellare coi capelli, l’amore per il pomodoro, il modo di puntualizzare sempre la sua età con quel “quasi”, la sua impertinenza. Vabbe, a parte questo ovviamente si fa riconoscere anche nell’osteria e attira l’attenzione di Kenny. Per un attimo ho temuto che la prendesse in ostaggio, meno male che Levi la trova prima! Però è comunque pericoloso il fatto che li abbia seguiti e si sia reso conto del legame tra di loro… magari non lo userà adesso, ma più avanti, in occasione dello scontro tra Gendarmeria e Corpo di Ricerca, chi può dirlo???
Sempre per rimanere sul tema personaggi secondari di cui ho amato la comparsa: Jacqueline Tennison. Davvero, una gioia rivederla nei panni improbabili della cameriera (condivido appieno l’incredulità di Levi) e chissà cosa sta combinando… ma che ridere! È davvero fantastica, mi fa morire perché è l’unica che chiama con il suo nome il sentimento tra Mizuki e Levi e davanti a loro per giunta! Credo che sia l’unico personaggio che finora è mai riuscito a mettere in difficoltà Mizuki. Mizuki prende in giro tutti, in primis Levi, ma si contano sulle dita della mano le volte in cui si è sentita in imbarazzo. Invece, Jacqueline ci riesce senza battere ciglio, e tutti i suoi interventi sulla luna di miele e la fuga d’amore di Levi e Mizuki fanno sbellicare. Ti prego falla ricomparire presto!
Prima di arrivare al piatto forte, un paio di parole sui misteriosi ninja che Mizuki si è messa a cercare a Orvud. Ho sviluppato una teoria tutta mia, anche grazie alle varie riflessioni che sono state fatte dai personaggi nel capitolo (Levi e Mizuki, soprattuto). Uno dei due ninja è Rei, che è sopravvissuto, per qualche motivo si nasconde da lei ma cerca di aiutarla. È lui che li ha aiutati a trovare il covo, ha disegnato la freccia, la aiuta con Kenny ecc ecc. E poi c’è l’altro che vuole ucciderla, il vice dei guerrieri di Marley, anche se non l’ho ancora identificato. Ho due sospetti: Terence, l’altro compagno di squadra morto e suo rivale, ma non saprei visto che finora se n’è parlato poco. Oppure Caroline, la sorella di Lavinia, anche per lei ci sarebbe il movente: alla fine Mizuki l’ha lasciata in una casa in fiamme… Ci ho preso? O devo aspettare per avere una risposta?
Ho apprezzato anche la parte finale del capitolo, che mi sembra una bella ode all’amicizia. Quella tra Hanje e Levi; nonostante battibecchino sempre, trovo stupendo che lui si rifugi nel suo ufficio quando è turbato e lei lo sappia. E quella tra Mizuki e Loki (tranquilla, credo si intuisca che non c’è del tenero tra i due), si vogliono molto bene ed è molto dolce il modo in cui fanno pace dopo la litigata di fine capitolo scorso e tenerissimi gli auguri di Loki per il compleanno di Mizuki.
Ora che ho fatto la brava e sono andata con ordine, posso scatenarmi. Ma quanto sono belli in questo capitolo i nostri piccioncini, per dirla alla Jacqueline Tennison???? Cioè è stato un crescendo da paura. Non so, forse sono io, ma ormai in tutti i loro discorsi sento una fortissima complicità. Rispetto alle prime conversazioni, adesso parlano come se si conoscessero da una vita, hanno quella confidenza che si acquista con il tempo e questo lo si percepisce perfettamente. È bellissimo il modo in cui fai capire che entrambi si osservano e notano le manie o le caratteristiche dell’altro (Mizuki e il pomodoro, Levi e il posto dove sedere). Ed è stato ancora più bello il modo tutto alla Levi con cui il capitano fa l’ordinazione per la cena e le fa capire che offre lui. Non ce la fa a dire come tutti i cristiani: tranquilla, pago io e tu mi ripagherai in natura (scherzo, ovviamente, non lo farebbe mai). Nooooo. Lui deve dire: “Chi se ne fotte di quanti soldi hai”. Pieno Levi style, come dicevo prima.
La serata insieme è narrata quasi tutta dal punto di vista di lui. Scelta molto azzeccata, credo, perché ci ritroviamo un dolcissimo (se mi sente mi ammazza) capitano alla prese a) con la gelosia; b) con gli ormoni. La gelosia perché praticamente fa secco con uno sguardo chiunque osi respirare vicino a Mizuki; e poi certo, c’è il tema di Rei, e del tenero che c’è stato tra lui e Mizuki, (secondo la tesi di Amado… ma avrà ragione? Lei mi sembra addolorata, ma addirittura che sia stata innamorata, mah…) anche se temo diventerà un problema e un ostacolo tra Levi e Mizuki se e quando Rei (chi credo sia Rei) si farà vivo….
E la battaglia con gli ormoni è tremenda. Gli impulsi bussano in modo abbastanza insistente alla porta, in questo capitolo, e persino uno come Levi stavolta fatica a tenerli a bada. È comprensibile, però… si trova in congedo (“Sono in congedo, e non mi ci sono certo messo da solo”, morta anche se non so perché) da solo con la ragazza da cui è così attratto e dormiranno insieme. è normale che l’autocontrollo vada a farsi benedire, che ogni tanto la lingua parli senza pensare (“Stanotte però le sbarre non ci sono” e io ero già tipo presa da una risata malvagia e isterica), e che la fantasia corra. Sì, scopriamo in questo capitolo che la fantasia del capitano è abbastanza fervida…. La scena nella doccia… uh, ci credo che fosse agitato, dopo averla avuta (anche se dobbiamo essere onesti: che fosse una fantasia si capiva già dal fatto che a un certo punto Mizuki gli da retta e lo chiama per nome, cosa che non potrebbe mai capitare nella vita reale).
Ho trovato meravigliosa (lo so, mi sto ripetendo, ma che ci posso fare? Mi è piaciuto davvero tutto del capitolo) la scena nel letto. Innanzitutto, troppo puccioso Levi che se ne sta tutto rigido per cercare di controllarsi, e ci resta male che lei si addormenti di sasso (“Non era certo su come accogliere quella resa così totale e sconsiderata, in realtà: avrebbe dovuto fargli piacere che si fidasse di lui a quel punto, oppure irritarsi perché non lo considerava un pericolo, come uomo?”). Quello che posso dire per consolare Levi è che secondo me anche lei era parecchio agitata (anche se non abbiamo il suo punto di vista), ma la stanchezza ha avuto la meglio. E poi abbiamo un altro momento 100% Levi style, quando la consola mentre piange. Ti giuro che poi quando lei ha iniziato ad avvicinarsi a lui credevo davvero fosse giunto il momento del loro primo bacio, ero già pronta a mettermi a saltellare… e invece nada, “il vecchio Jim” ci ha fregati tutti e ci toccherà soffrire ancora, a noi e agli ormoni su di giri del capitano.
Infine, un appunto speciale alla loro conversazione sulla via verso la carrozza. Levi è ancora scosso per quel che è successo nel corso della notte e per i già discussi ormoni a palla, e lei se ne approfitta chiaramente, dando mostra di sapere dove sta di casa la seduzione nonostante sia una mocciosa. Ho voluto soffermarmi su questo momento perché mi è piaciuto un sacco un passaggio in cui hai descritto Mizuki: lo trovo molto vero, molto forte, non so come altro dirlo. È esattamente lei, come tu l’hai creata, in tutte le sue sfaccettature: “Ogni tanto bambina, come quando si lasciava entusiasmare dai dettagli più banali, e si rotolava a cavalcioni su un uomo perché non riusciva a controllare la propria risata. Ogni tanto adulta, come quando ricuciva ferite e fermava emorragie, o chiudeva gli occhi delle persone che non era riuscita a salvare. E ogni tanto una donna. Come in quel momento. Come quando entrando nella sua stanza per scontare una punizione si toglieva la giacca della divisa, nonostante il gelo, e rimaneva con una camicia attillata addosso, perché sapeva che lui l’avrebbe guardata come si guarda una donna”. È così che la vede e la sente anche Levi, e forse ciò che gli paice di lei è questo suo avere molti volti.
Stavolta credo davvero di aver esagerato… ma dovevo dirti tutto quello che pensavo. Ripeto, è stato davvero un capitolo incredibile.
Ti supplico di aggiornare presto (come sempre, ormai)! |