Recensioni per
Quattro passi nel buio
di Mary Black

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
18/07/24, ore 13:38

Ciao! Sono qui grazie all’attività Un’estate piena di letture del forum Ferisce la penna, che per questa settimana propone di leggere storie che fanno parte di una raccolta. 
Ultimamente sono affascinata dal personaggio di Tom Riddle, perchè lo trovo, in un modo tutto suo, poetico e pericolosamente più reale di quello che si possa pensare.
Mi ha attirato subito il nome della raccolta che sembra, a tutti gli effetti, un'escalation verso l'abisso.
La prima storia, credo sia quella che mi ha colpito di più perchè ha un forte impatto dal punto di vista grafico: nel titolo rimandi ad un valzer ed effettivamente la storia sembra a tutti gli effetti un valzer malato e oscuro tra Tom e Mirtilla. 
Ho trovato interessante anche l'incontro tra Gellert e Tom, ho avuto quasi paura io al pensiero di cosa sarebbe potuto succedere se due folli come loro avessero scelto di "fare squadra", ma considerando l'ambizione di entrambi, non sarebbe mai stato possibile. È comunque affascinante l'idea che si siano incontrati e che Grindelwald sia stato una sorta di "maestro" (chiaramente, non nel senso stretto del termine) per Tom. Non so per quale ragione, ma il pensiero delle anime di Tom, che in un primo momento sente vicine, e successivamente sempre più lontane, mi ha fatto sorridere tristemente, forse perchè in quelle tre anime ho visto la tristezza di un'ambizione che lo porterà per forza alla morte, in una maniera inevitabile!
Il tuo stile di scrittura mi piace parecchio. L'alternarsi delle parti è stato come una sorta di danza durata per tutta la breve raccolta. Non sono avvezza a leggere storie dark, perchè spesso le reputo pesanti, tuttavia la tua è stata una raccolta elegante, non ho altre parole o imamgini per descriverla. Le immagini che presenti sono incisive, arrivano dritte al punto e aiutano chi legge ad entrare senza fronzoli prima ad Hogwarts, poi in Albania, in seguito in Germania e infine insieme a tutti gli altri Mangiamorte. Per farti capire: mentre leggevo non ho avuto alcun problema ad immedesimarmi in Tom e vedermi davanti le scene che proponevi. 
Ti faccio i complimenti non solo per la raccolta, ma anche per il modo che hai di scrivere, che mi ha incantata.
A presto,
Chiara. 

Recensore Junior
07/09/23, ore 16:19

Geniale l'idea che Mirtilla abbia una cotta per Tom e che questo sia il motivo per cui Tom scelga lei come prima vittima.
L'ossessione di Mirtilla crea un parallelismo interessante con quella che Merope aveva per Tom Riddle Sr (e da qui si potrebbe iniziare un discorso su eventuali mommy issues di Tom Jr/Voldemort).
Mi piace il modo in cui hai accennato al rapporto tra Tom e il Basilisco e alla sua visceralità. Se mai scriverai davvero una raccolta su Tom Riddle e i suoi viaggi prima di diventare Voldemort, sarei entusiasta e curiosa di leggerla.
(Recensione modificata il 25/09/2023 - 09:06 pm)

Recensore Junior
02/09/23, ore 14:29

Ormai ho finito le parole per ribadire quanto amo la tua idea di Tom/Helena.
Il modo in cui Tom è attratto da lei perchè lei, in quanto fantasma, è l’unica che non potrà mai avere, e provi allo stesso tempo repulsione per la sua scelta di rimanere come fantasma, il modo in cui lei prova curiosità verso di lui perchè è il primo mago ad essersi interessato a lei dopo secoli, supponenza perchè è solo un ragazzino mentre lei è un essere pluricentenario, desiderio di sedurlo perchè è stata e sarà sempre vanitosa, in qualunque forma...e in fondo, sotto a tutto, uno strano senso di familiarità e comunanza. Perchè in fondo sono stati o sono ancora uguali. Due ragazzi arrabbiati, soli e crudeli che non hanno saputo trovare il proprio posto ne tra i vivi ne tra i morti.
Il modo in cui ognuno dei due sa che l’altro ha fatto o sta facendo delle scelte sbagliate per paura della morte, e nessuno dei due si rende conto delle proprie.
Il modo in cui Helena è allo stesso tempo viziata e trascurata, macabra e capricciosa ed eterea, immatura perchè bloccata per sempre nei suoi capricciosi vent’anni e saggia e sibillina come una sfinge, con la saggezza triste e un po’ onnisciente di un’ombra ormai estranea dalle vicende degli uomini e dallo scorrere del tempo, che guarda tutto e tutti dall’alto dalla sua dimensione di a-moralità e a-temporalità.
Il modo in cui entrambi vivono in una dimensione diversa dal resto del mondo, distaccati dagli altri esseri umani per loro scelta o per incapacità di convivere pacificamente con loro- o col proprio dolore.

Recensore Junior
02/09/23, ore 14:15

A me la coppia Bellatrix/Voldemort non dispiace ma preferisco leggerne dal punto di vista di Bella- trovo infatti che la sua ossessione per il suo Signore Oscuro e Maestro sia particolarmente interessante da leggere e sviscerare, perchè vi è l’aspetto erotico, certo, ma anche l’adorazione cui un’allieva verso il proprio mentore e quella dei membri di una setta verso il proprio leader. Insomma, un mix micidiale di appassionante disfunzionalità.
In questa fic però mi è piaciuto soprattutto anche come hai giustificato l’attrazione di Voldemort per lei, anche se si distacca dai miei personali headcanon- ho sempre pensato che, oltre alla tiepida predilezione che provava per lei simile a quella che si può provare per un cane fedele, Voldemort fosse anche attratto dall’idea di rendere una donna Purosangue nata in una delle famiglie più aristocratiche una sua “creatura”, potentissima in battaglia ma in privato ai suoi servizi e ai suoi piedi in tutti i sensi.
Questa era l’idea che mi ero fatta della ship leggendo altre fanfiction, soprattutto nel fandom inglese.
Il ritratto di Voldemort e Bellatrix che hai dato invece tu con questa shot è completamente diverso. E forse mi piace anche di più.
Perchè l’idea che l’attrazione di Tom/Voldemort per lei nasce dal fatto che lei NON HA PAURA DI MORIRE, si rende conto Voldemort guardandola in battaglia, è assolutamente geniale. Una contraddizione che si incastra benissimo nella psicologia del personaggio- non siamo forse tutti inconsciamente attratti dalle qualità che sappiamo di non avere, da chi non teme cose di cui noi stessi vorremmo non aver paura? La paura della morte è sempre stata la più grande debolezza di Tom Riddle prima e di Voldemort poi, e ha senso che notare l’assenza di questa paura in Bella sia ciò che faccia scattare per il Signore Oscuro la scintilla dell’eros.
Inoltre si riaggancia al filo di amore-morte, o meglio Eros e Thanatos, che attraversa tutta questa raccolta.
Come se Voldemort/Tom, con tutte le sue psicosi e i suoi disturbi e i suoi horcurx, abbia sempre bisogno di una vicinanza alla morte, al sangue, perchè si instauri un’attrazione erotica.
Ho amato il ritratto di questa Bellatrix che, fino a che la morte non arriva, vuole solo ballare. Ballare col sangue, ballare col rischio, ballare causando morti e tra i morti, rischiando sempre di finire tra loro senza mai pensarci troppo.
È così Black, così incosciente, così aristocratica, così superba- la sua attrazione per Voldemort spesso viene usata come una caratteristica che “indebolisce” il personaggio, rendendola ossessiva e dipendente, e tu invece ne fai un ritratto molto più fiera, di una Bellatrix che gode consapevole dell’invidia che gli altri Mangiamorte nutrono per lei, che dentro di se’ ride sprezzante della gelosia del marito, e arrogantemente si sente superiore a tutte le altre donne (“tracce sudicie del sesso a cui appartiene”, mentre lei diventando !angiamorte, nella sua testa, si eleva dalla loro condizione. Non so perchè in quel pezzo, e solo quel pezzo, la tua Bellatrix mi ha dato delle vibes alla Cersei Lannister).

Recensore Junior
15/07/23, ore 01:21

Ho letto e amato tutta la raccolta.
Purtroppo in questo periodo sono molto occupata e stressata e non ho avuto il tempo e soprattutto la calma interiore necessaria a scrivere un commento per ogni capitolo.
Posso solo dire che dopo una prima, veloce lettura trovo tutte e quattro le shot fenomenali, ma voglio rileggerle una seconda volta con più calma e tornare a commentarle una per una a mente più sgombra tra qualche tempo, perche davvero (che te lo dico a fare) meritano.
Commento generale sulla raccolta nella sua interezza, intanto:
Ho sempre pensato che l'amore che Tom si dice nei libri non sia in grado di provare sia l'agape, l'amore puro e disinteressato che è presentato come forza salvatrice.
(In inglese la dicotomia love/lust non rende come in greco, imho, perchè lust come termine sembra sempre comunicare qualcosa di molto più impersonale e intrinsecamente squallido di eros e love non è per forza qualcosa di puro e disinteressato come agape.)
Ho trovato dunque particolarmente interessante l'idea di scrivere un percorso di analisi psicologica di Tom Riddle partendo da quattro momenti o quattro persone verso cui o per cui ha provato eros. Apparentemente potrebbe non sembrare in linea col personaggio, in realtà lo è, anche perchè il modo in cui Tom si relazione al proprio eros e a coloro che lo provocano in lui è...uhh. Disfunzionale. As usual.
L'idea di Tom che (se ho capito bene) in questa versione della storia anni dopo ucciderà Gellert, oltre che per motivi utilitaristici, anche e forse soprattutto perchè per un momento ha avvertito desiderio nello sguardo di Gellert mentre lo squadrata, e forse l'ha ricambiato, è esilarante e disturbante al tempo stesso.
Direi che è IC ma sarebbe superfluo e pure un po' ingenuo, perchè penso che con i tuoi scritti tu abbia dato a questi due personaggi, ma soprattutto a Tom, una profondità che non avevano nel materiale originale.
Però senza mai contraddire il materiale originale, ed è qui che sta la tua bravura : perchè è relativamente facilità, e pure un po' paraculo, prendere il nome e la storia di un personaggio conosciuto ai lettori, appiccicarci sopra la psicologia e le complessità di personaggi di opere letterarie più mature, e poi vantarsi di avere "migliorato" il personaggio di partenza; tu non fai questo. Anzi, sembra che tu abbia preso gli spunti sui due Maghi Oscuri accennati qua e là nei libri e li svisceri, li analizzi, li illumini e li colleghi, creando intere profondità psicologiche che arricchiscono e, diciamocelo, rendono più mature le caratterizzazioni dei libri e dei film senza mai snaturarle. Chapeau.