Recensioni per
Chissà
di InsaneMonkey

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
11/08/23, ore 12:50
Cap. 1:

Ciao, come stai?
Mi fa sempre piacere leggerti, anzi, mi fa piacere leggere le avventure di questo protagonista che esprime a tutto tondo il suo dolore per l'amore perduto.
Mentre leggevo mi si è materializzata la scena davanti: lui seduto a guardare l'orizzonte e a pensare al suo amore, a porsi interrogativi sulla sua esistenza, ad avere ancora gli occhi umidi aspettando invano un suo ritorno.
Come dice la tua poesia, "chissà" se prima o poi questo dolore si affievolirà...
Un abbraccio

Celeste

Nuovo recensore
07/08/23, ore 21:46
Cap. 1:

Ciao! Ho appena finito di leggere quel libro e sono venuto qui scoprendo una tua nuova poesia che ancora non ho letto o recensito!! Quindi mi metto all'opera.
Il dolce pianto che rappresenta quest'intera poesia, conseguenza di un amore ormai concluso, è malinconico e confortevole allo stesso tempo, ti ringrazio per l'ennesima esperienza soddisfacente :)

Recensore Master
05/08/23, ore 12:14
Cap. 1:

Ciao Chiara, come stai? Sei già in ferie o continui a lavorare come me?
Molto bello questo ennesimo componimento nel quale mi sono immersa per assaporare al meglio ogni parola che hai scritto, ogni ansito che proviene dal cuore e dalla mente di questo sfortunato amante, il quale sta soffrendo per l’amore perduto e se ne rende conto ma non può agire diversamente se non continuare a rimembrare sapori e calori perduti.
Però questa volta il titolo mi ha dato l’impressione che, diversamente dalle altre volte, il soggetto in questione coltivi un minimo di speranza: chissà regge l’avverbio “se” che asseconda sia un dubbio sia una speranza che qualcosa possa mutare il suo corso.
Chissà come avrebbe potuto essere l’amore che si è soltanto assaporato per qualche istante se una schiera di tanti “se” non si fosse interposta tra di loro.
Probabilmente il tuo protagonista, se chiude per qualche attimo gli occhi, prova a far rivivere una risata rievocandola nella mente con piacere poiché lo faceva stare bene; così come le tante parole scambiate, e che hanno magari scritto la loro storia, da poter rileggere come un prezioso libro di poesie, ricco di armonie lontane, che si sfoglia mentre, con dolcezza, si accarezza l’animo di chi si ama.
Al contempo è molto ben presente a se stesso e questo continuo rievocare ciò che non è più nelle sue mani, non può fare altro che scavare un solco sempre più profondo nel suo cuore esacerbato da un sentimento non corrisposto e destinato a finire inesorabilmente nell’oblio.
Lo struggimento che prova, e che quasi coltiva, viene avvertito in tutta la sua potenza: inevitabile per lui ragionare anche sulla complessità dell’animo umano, fatto di luci e ombre, pieni e vuoti, leggerezza e grevità, mettendosi anche lui sotto esame, guardando alle sue mancanze, le quali, magari, sono state anche la fonte di alcuni dei sogni miseramente infrantisi o scontratisi con la cruda realtà delle cose.
Altro scritto intimo e complesso che si addentra nelle pieghe più nascoste dell’animo portando a galla sensazioni ed emozioni che possono dare il via a ragionamenti anche a carattere personale nonché ad interpretazioni le più svariate.
E a questo proposito, infatti, ora che sono giunta alla fine del commento, e rileggendo in toto la tua poesia, mi sono venuti in mente altri concetti e ulteriori interpretazioni, frutto proprio degli accenti diversi che ho avvertito ripercorrendo lo scritto e che si fondano su ipotesi: il “chissà” iniziale è una ipotesi che regge poi tutto il resto dello svolgimento, ma non mi dilungo oltre, avendolo già fatto anche questa volta.
Complimenti ancora una volta e un caro saluto.

Recensore Master
05/08/23, ore 09:06
Cap. 1:

Ciao!
Questa poesia è davvero bellissima.
Ho apprezzato molto il paragone tra lo sfogliare l'anima, come se fossimo dei libri, e il libro di poesie, perché di fatto noi uomini siamo così complessi, belli e spontanei, da essere delle vere e proprie poesie, con le nostre rime, le nostre assonanze, i nostri versi, le nostre emozioni.
Chissà cosa si prova e nell'attesa mettiamo parole su bianco, dando un senso e elevando ad arte quello che pensiamo e che proviamo.

Bravissima, complimenti!

-Bigin