Ciao Chiara, come va? Hai terminato le ferie e forse ti stai dedicando ai tuoi studi...
Anche questa volta è impossibile non venire catturati dalle suggestioni che creano le tue parole.
E anche questa volta ciò che colpisce è l'intensità dei sentimenti mai sopiti che agitano l'animo di chi resta appeso al tempo con l'unica possibilità di rivivere nel profondo di se stesso ciò che è stato vissuto forse in un passato neanche molto lontano ma che pare invece distare anni luce.
Molti intensi i versi di apertura che già ci comunicano tutto il travaglio che viene vissuto restando aggrappato a speranze sepolte sotto un cumulo di momenti posti nel dimenticatoio della altrui memoria.
Farsi del male, come già ci siamo dette per altri componimenti, sembra l'unico modo per sopravvivere al dolore, rivivendo all'infinito determinati momenti e cercando di comprendere cosa non abbia funzionato in quella perfezione che alcune volte si riscontra nell'Amore, quello vero, quello profondo.
Il tuo sfortunato protagonista è sempre molto presente a se stesso e lascia andare le sue emozioni ormai senza filtri e senza maschere, anche se la comprensione di ciò che effettivamente è successo è molto in là da venire, difficilmente assorbibile da un animo quanto mai addolorato, soprattutto quando percepisce che il sentimento sia stato provato in maniera profondamente differente e troppo facilmente accantonato.
Sempre brava a suscitare e veicolare le emozioni e, sperando di risentirci prossimamente, ti saluto caramente. |