Recensioni per
La Ruota degli Angeli
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 119 recensioni.
Positive : 119
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Confesso che i cimiteri mi piacciono (quelli inglesi come giardini, i cimiteri monumentali con alcune statue incantevoli) però non capisco il senso dei cimiteri. Accumulare, accatastare decine e decine di corpi uno sull'altro, uno accanto all'altro; tutto il business attorno. Magari passi e vedi le tombe abbandonate o le foto sbiadite di chi non ha più nessun vivo che si interessi a quella tomba.

Ricciardi è come se al cimitero si prendesse un momento di pace, quasi come fosse morto anche lui e lì potesse trovare requie dalle pene terrene.
Gli echi dei morti, il pericolo che lui ed i suoi affetti stanno correndo, la spiegazione che deve a Bruno. Mettiamoci pure Enrica, che ne aspetta una anche lei.

Le sue riflessioni su cosa accade agli spiriti invendicati è interessante, filosofica, e penso che col suo dono sia impossibile non pensarci. Dopotutto, quanti fantasmi vede e per cui non può far nulla perché non c'è una indagine o sono morti per incidente.
Il cimitero è mistico, sospeso tra il terreno (i vivi e le loro richieste, centinaia di spoglie mortali) ed il mistico (ombre, speranze dei vivi richiedenti e dei morti adottati) e stimola riflessioni in entrambi.
Maione conosce il dolore luttuoso più atroce ed innaturale: un genitore che sopravvive ad un figlio. Il terrore di perderne un'altra, la più piccina. Ed allora ricorre pure all'aiuto dei morti, per non lasciare intentato nulla.
Però, ha ragione, mai scherzare o giocare con l'altra parte. Non si sa mai chi può risponderti.
Ma c'è anche l'umano spavento di un luogo di morte, per quanto alcune capuzzelle siano accudite, un luogo in cui un vivo si sente a disagio, teme le ombre negli angoli.
A maggior ragione loro due, alla ricerca di un essere metà uomo e metà spirito, un assassino e chissà che altro - forse fa più paura lui degli spettri.
Sul finale mi aspettavo quasi fosse lui, a sbeffeggiarsi dei due soldati in ricerca. A presentarsi solenne e temibile come un fantasma, come la statua di San Vincenzo, irreverente come solo gli umani possono.
Invece è il piccolo Cristiano. Chissà se lì ci vive, se cerca qualche indizio sulla sua piccola amica, se c'è perché c'è Ricciardi, se il Munacello lo usa come messaggero o guida per il commissario.


Adesso però mi chiedo cosa succederebbe se fosse Ricciardi a tentare il contatto con uno di quei morti, se la porta che separa i due mondi si aprisse un po' di più od in modo diverso.

Al prossimo capitolo, quando sarà.
Panda

Recensore Master

Okay come non detto, questo capitolo mi è piaciuto ancora di più.
Questo evento avrebbe avuto tutti i presupposti per porre fine al legame tra Ricciardi e Bruno, o comunque incasinarlo per bene, e invece sembra averlo rafforzato ancora di più.
Bruno sta dando sempre più conferme e sicurezze in una maniera davvero adorabile e quel bacio tra loro l'ho trovato perfetto nel momento.
Ci voleva un siparietto dolcino dopo tutti quell'episodio angosciante 🥺
Il modo di fare di Bruno, l'esserci sempre, quelle battutine che ogni tanto tira fuori per sdrammatizzare, fanno proprio da sollievo a Ricciardi e lo si percepisce tanto.
Mi piace davvero molto come stai costruendo il loro rapporto, legato poi da questo mistero che si fa sempre più intricato.
Penso comunque che il/la colpevole possa essere lo stesso di entrambi i casi.
Prima di fare altre ipotesi, mi piacerebbe saperne di più su quella bambina, che per ora si sa solo il nome. Forse dal suo passato o dalla sua famiglia si potrebbe intuire un legame in qualche modo con Gigliolo, o magari proprio con la storia del Munaciello.
Anche perché, qualcuno di così forte in grado da spezzare il collo in quel modo non passerebbe di certo inosservato. Me lo immagino forse un gigante, un po' come Lurch della famiglia Addams.
E se fosse così, magari che sia stato indotto a farlo a qualcuno?
Secondo me a prescindere non c'è un colpevole, ma più di uno 👀
Ci sono, così tante porte aperte in questo momento e le vicende possono cambiare in un battito di ciglia, ma è proprio questo il bello! **
Il modo in cui stai gestendo questo caso è davvero notevole.
A prestissimo! ❤️

Recensore Master

Eccomi! Penso (e spero) di poter finalmente riprendere la routine di lettura e scrittura dopo queste settimane infernali. E visto che il weekend è iniziato bene col mal di testa, mi sono sentita in dovere di riprendere a leggere la tua storia, visto anche dove mi ero stoppata.
Leggere inoltre mi distrae quel tanto che basta da dimenticare per un po' l'emicrania, per fortuna.
Quindi probabilmente passerò anche al prossimo xD
Il capitolo ti è uscito molto bene non temere, una descrizione delle emozioni molto suggestiva, ho provato un mix di emozioni contrastanti, tristezza, angoscia, rabbia.
La descrizione di quel piccolo corpicino e del suo fantasma li accanto è tremendamente doloroso, ancor di più pensare che sia avvenuto tutto a pochi metri da Ricciardi.
Ed ora si fanno strada mille domande sul perché sia avvenuto.
Inizialmente avevo pensato che il corpo possa essere stato portato li dopo la morte, ricordandomi poco dopo della presenza del fantasma. Però mi viene da chiedermi...Sarà stato voluto? Mi spiego: forse la bambina è arrivata (non so come) li, ha assistito a qualcosa ed è stata messa a tacere?
Oppure mi viene da pensare che sia stata inseguita, ma anche li, non si spiega ancora il perché.
Visto che quel posto mi sembra così specifico, non penso sia un caso.
E anche Bruno non fa che tormentarsi e giustamente immaginavo una sequenza di domande insistenti verso Ricciardi, anche perché rischia davvero di andare sotto indagine, poliziotto o meno, il cadavere era sotto casa sua.
Ho apprezzato tantissimo che, nonostante tutto questo porterebbe istintivamente ad accusare Ricciardi (o comunque iniziare a sospettare di lui), Bruno non ci pensa per niente. Forse sarebbe disposto persino a credere al suo potere, se glielo confessasse. Perché quando credi ciecamente in una persona, la conosci così bene che mai penseresti ad una svolta simile. E mi chiedo allora se forse Ricciardi abbia sbagliato a non dirglielo.
Per fortuna che Bruno è attento e di certo le forti emicranie e il modo in cui si comporta Ricciardi ogni volta non sono passate inosservato. Bravo! E diciamo che in parte ha avuto una risposta, forse col tempo Ricciardi riuscirà veramente ad aprirsi.
Un dialogo davvero intenso che fortunatamente non è peggiorato, ma anzi, sembra aver dato qualche conferma sul pensiero di Bruno. Il fatto che a parer mio, sarà in grado di accettare questa maledizione di Ricciardi e non lo crederà un pazzo.
Mi piace che comunque porti rispetto a quanto si sono detti, la situazione ha shockato e le risposte enigmatiche di Ricciardi potrebbero far perdere la pazienza a molti, ma non a Bruno <3
Dai speriamo bene! Non farmi andare tutto in malora al prossimo capitolo!

Recensore Master

Ma buonasera! <3
Finalmente riesco a ritagliarmi un momento per passare da questa seconda parte.
Separerò il momento di tregua fra Bruno e Ricciardi dall’argomento caso, quindi: procediamo.
Mi rendo conto che ci siano ancora tante (e troppe) cose in sospeso fra loro due, ma questo momento così intimo che hanno passato assieme che è, addirittura, sfociato in questo tocco così sentito, appassionato come il bacio che si sono scambiati mi ha veramente scaldato il cuore. Il fatto che il russare di Bruno abbia accompagnato Ricciardi in un minimo di riposo mi ha fatto ridere, lo ammetto, ma l’ilarità si è subito trasformata in qualcosa di più caldo perché, in qualche modo, Bruno riesce - anche senza saperlo - ad alleviare quel terribile fardello che Luigi si porta appresso. Temo di non ricordare da dove viene la cicatrice sulla nuca di Ricciardi ç_ç Ma quel momento in cui Bruno distende, con il tocco delle sue mani, tutti i nervi tesi di Ricciardi è veramente una cosa talmente familiare che non so neanche bene come descriverla. Io, però, avrei voluto sapere cosa Bruno aveva intenzione di dire a Ricciardi: che cosa ha capito, perché qualcosa ha capito o intuito.
Ma ora veniamo al caso. Intanto per la povera bambina abbiamo un nome: Annina (stra-sigh). Quando hai posto il focus sul fatto che chiunque l’abbia uccisa abbia una forza sovrumana, anche io ho fatto subito lo stesso collegamento di Bruno: ossia che l’assassino di Gigliolo e dalla bambina possa essere la stessa persona. E, così, sono andata a vedere, di nuovo, velocemente i primi capitoli perché ho pensato ad una cosa. Il fantasma della bimba appare sotto alla casa di Ricciardi dopo che Gigliolo è già morto, QUINDI, la bambina potrebbe essersi imbattuta nel suo assassino mentre costui scappava dalla casa di Gigliolo. E, ORA, considerando che il caso Gigliolo non sembra essere collegato a quello dei furti… potrei aver sempre visto la cosa dal punto di vista sbagliato. Perché io davo per scontato che la bambina si fosse imbattuta nella banda di ladri ma se, invece, si fosse imbattuta negli assassini di Gigliolo e fosse stata lei lì per rubare? Perché il Munaciello era sì un ladro (tra l’altro legato ai pozzi) ma anche un essere mostruoso, come potrebbe essere il nostro assassino.
E ho anche ripensato alla brutalità del Golia, capace di fracassare un cranio di un uomo e di spezzare il collo di una bambina senza battere ciglio. Gigliolo faceva la carità ad orfanotrofi e reduci di guerra. Potrebbe essere che questo energumeno non sia veramente una macchina spietata ma qualcuno con una mentalità fragile (che sia per i traumi di una guerra troppo cruenta o per altro) che non abbia i mezzi per rendersi conto di quello che fa, venendo magari manipolato da qualcun altro? Perché La Ruota degli Angeli continua a tornarmi in mente ancora e ancora e se, dietro all’omicidio di Gigliolo, ci fosse la rabbia (e/o l’avidità) di un figlio abbandonato?
D’altra parte: Tu che ci fai qui? Come hai fatto ad entrare?
I need to know >.<
Un abbraccio e alla prossima,
Cida

Recensore Junior

Io adoro i capitoli introspettivi e, come ho già detto, la testa di Ricciardi è sempre interessante: le sue considerazioni sui fantasmi e la loro labile presenza nel mondo dei vivi mi hanno molto incuriosita, e si percepisce l'angoscia per la promessa fatta a Bruno, che vuole e non vuole rispettare. L'accenno ai figli del Brigadiere mi ha commossa (io non so perchè, ma sono molto affezionata a Luca anche se, come personaggio, praticamente non esiste) e mi hanno colpito le sue parole, che condivido appieno. L'ambientazione, poi, è assolutamente perfetta, si è assolutamente sentita. Me li sono immaginata, i teschi e le ossa, questo ambiente buio e in penombra, con le luci delle candele, e poi Cristiano che sbuca, che esorta Ricciardi a non perdere tempo. Sono proprio curiosa di sapere cosa ha da rivelarci!
Duchessa712

Recensore Master

Bambinella! Light, io ti adoro. Questo capitolo è uno dei miei preferiti, mi piace troppo come interpreti il suo personaggio.
Chi meglio di lei può capire il dolore dell'abbandono, della solitudine e l'essere sfruttati anche se bambini o ragazzini?
Il suo personaggio, per me, è il più bello creato da De Giovanni.
Mi piace la contrapposizione tra le interazioni di Maione e Bambinella, che hanno una loro routine ed un modo di prendersi in giro affettuoso e rispettoso, e quelle più formali e compunte con Ricciardi.
E mi piace anche in finale tra loro, Bambinella che intuisce e capisce come e più degli altri il legame che c'è tra il commissario ed il dottore, cosa rischiano ogni volta.

Chissà se qualcuno ha mai voluto bene sul serio ad Annina, come si chiede Maione.
La madre c'è, è viva e l'ha semplicemente abbandonata. Di sicuro nemmeno sa che la figlia è morta e forse manco le interessa.
Povera bambina, lasciata dalla madre appena nata ed uccisa dal padre. In mezzo solo solitudine e sofferenza.

Il cimitero delle Fontanelle me lo ricordo da un documentario: quelle cataste di teschi mi aveva fatto impressione. Mentre l'adottare un anonimo defunto mi piacque.
La figura del Munaciello si tinge ancor più di sovrannaturale, misticismo nonché di folklore napoletano.
Chi meglio di lui può stare con gli spiriti in cerca di pace, di riposo e preghiere?
Al contempo provo un po' di tristezza verso quell'uomo segnato dalla guerra nella mente e nel corpo, povero, che non ha altro rifugio e alloggio di un cimitero.
Comunque ho paura per Ricciardi a saperlo dentro un cimitero, anche se i fantasmi li vede nel luogo dove sono morti e non dove sono sepolti; lì c'è anche gente morta da secoli e non so per quanto possa sentire e vedere i defunti.
Però metti mai qualcuno che sia stato sepolto vivo (a quanto pare ogni tanto succedeva) oppure qualche poveraccio ucciso proprio lì...

Chissà se questo Sannio è un indizio fondamentale andato perso nel turbine degli avvenimenti o se si tratta di un personaggio trascurabile.
Non credo che l'assassino od uno implicato lo trovino così facilmente a gozzovigliare al bar, questo caso di facile non ha nemmeno i morti...

Al prossimo capitolo
Panda

Recensore Junior

Sulla madre di Annina ammetto di non essermi posta molte domande, avevo pensato fosse morta e stop, concentrandomi forse troppo su Esposito. Adesso mi ha molto incuriosito questo Cimitero delle Fontanelle e il silenzio quasi di sacrale riverenza che gli riservano sia il Brigadiere che Bambinella. È proprio lei che più ho amato, eccentrica e dolce al punto giusto, che sa molto più di quanti possa dire. E quella frase su come lei conosca ogni forma di abbandono... non avevi il diritto di farmi piangere! Ammetto che vedere questo terzetto ha soddisfatto una curiosità che mi era venuta fin da quando Ricciardi le aveva fatto visita la prima volta, quindi grazie! È stato molto interessante vedere come il Commissario si tenga un po' in disparte davanti a una dinamica e un sodalizio ben collaudato e come gli altri due, da parte loro, cadano comunque nelle abitudini quotidiane nonostante l'intrusione.
Credo che per il custode che non faceva la guardia non sia necessario conoscerlo: come dici anche tu è un personaggio secondarione secondo me tenerlo off-screen funziona.
Duchessa712

Recensore Master

Hallo!
Approdo su questo capitolo decisamente più preparata sull’argomento che sai ma ciò non implica che sia immune alla gravità che permea fra queste righe, sotto i più svariati punti di vista.
Io credo tu sia stata bravissima a saturare il capitolo con le emozioni che vuoi far provare tramite i tuoi personaggi. In questa prima parte c’è impotenza, c’è dolore, c’è stasi, c’è rabbia, c’è frustrazione.
Perché non è mai una gioia trovare un cadavere ma ancor meno lo è quando la vita rubata è quella di una piccola bambina dal collo spezzato. Grazie al tuo refresh alla mia memoria claudicante, essendo il fantasma lì, è chiaro che sia proprio lì che l’hanno uccisa e, dall’esame preliminare di Modo, sembra ora sicuro che abbia affrontato proprio lì il suo assassino, un assassino brutale che ha visto spegnersi quella vita strangolandola fino a spezzarle l’osso del collo senza battere ciglio: chi diavolo può essere così senza cuore da aver fatto una cosa di questo tipo? L’idea del ladro gentiluomo si volatilizza così com’è venuta, sebbene non possa ancora del tutto escludere che non sia un poveraccio quello che ripulisce le case dei ricchi: criminalità organizzata? Mi lascio ancora aperte diverse porte. Inoltre rimane il quesito di capire il perché quella bimba fosse lì che mentre percorreva quei tunnel si è imbattuta nel munaciello che l’ha inseguita finché non l’ha presa (tutti i vari riferimenti alla possibile violenza, poi, terribili ç_ç). Perché la bimba non è ricca ma non è neanche un’orfana e un motivo preciso per cui si trovasse lì ci dev’essere per forza. Ma ancora non riesco a figurarmi un valido motivo. Argh!
E tutta la tensione esplode inesorabilmente nell’ennesimo confronto fra Ricciardi e Modo perché il primo un po’ mente e un po’ cela e lascia l’altro ad elaborare i pochi elementi che ha e che, purtroppo, non aiutano a dipingere Luigi con la migliore delle luci, perché per amor di logica c’è solo un motivo per cui Ricciardi potesse sapere come mai quella bimba fosse lì sotto e cioè che l’abbia uccisa lui. Il tarlo che logora Modo è perfettamente plausibile ma, per fortuna, l’essere umano non è fatto di pura logica, è fatto anche di emozioni e Bruno si rifiuta di credere che quella sia la verità perché Luigi lo conosce (e lo ama, LO AMA) e sa che non potrebbe mai fare una cosa del genere e, in tutto questo strazio, penso ci sia un piccolo stralcio di quella che è la bellezza della mente umana: rimanere aperta all’impossibile e quando ogni spiegazione logica distorce quella che è la realtà, ecco che Bruno ha un’intuizione che lo porta tremendamente vicino alla verità, seppur senza avere la minima idea di che verità si tratti. E sebbene Ricciardi non molli, quel che pronuncia senza riuscire a bloccarlo, segna la prima crepa nella sua corazza: chissà se si allargherà.
Questa tregua è un respiro profondo per tutti, ho ritenuto molto importante il passaggio in cui Bruno ammette a parole che non ritiene Luigi pazzo e il discorso sulla fiducia è veramente un tassello fondamentale: chissà se entrerà in quella zucca dura di Ricciardi. ù_ù
Ti mando un abbraccio e alla prossima <3
Cida

Recensore Master

Ricciardi e Modo si potevano distruggere a vicenda invece, per fortuna, si sono fermati poco prima del baratro - da cui non sarebbe stato possibile tornare indietro.
Bruno faceva bene ad insistere per avere risposte vere e sincere, non mezze verità, però per loro sembra essere sempre il momento sbagliato.
Per scambiarsi un gesto d'affetto, per stare assieme nella stessa stanza o in strada senza preoccupazioni, per il dialogo.
Però adesso è molto più pressante risolvere il caso, i casi, e salvarsi la pelle il più possibile.
Magari a Fortino, in estate, sarà tempo e luogo per tutte le spiegazioni del caso e per baci senza timer.
Adesso si sono feriti, hanno trovato un accomodo, si sono leccati le ferite, stabilito una tregua.
Alla fine le ipotesi di Modo erano dolorose ma plausibili, e anche riguardo al collaborare col Partito etc, non ha detto che la verità, quella verità che poteva elaborare con quel che sapeva.

Il finale lo trovo pieno di simbolismi.
Ricciardi si è più schiuso alla vita vissuta di persona, amore e problemi, per cui anche lui capisce il discorso di Modo e la necessità di mettersi su una faccia finta per tirare avanti.
Con Bruno non ha risolto nulla, continua ad essere tutto una polveriera pronta ad esplodere, però Ricciardi è rinfrancato, azzardo a dire quasi ottimista, si permette il lusso di pensare ad un domani.
La vicinanza con la persona che ama ha, almeno momentaneamente, dissipato angoscia e preoccupazioni.

Alla prossima
Panda.

Recensore Junior

Io vivo per l'angst e qui ce ne è in abbondanza da rendermi felice per tanto tempo! È tutto perfetto: l'insistenza giustificata di Bruno, che, però, modera i toni e Ricciardi sull'orlo del baratro, ma che riesce a rimandare il salto a un po' più in là. Domani che forse non sarà mai, ma, per ora, va bene così. E poi la foga, il desiderio, la disperazione, la frustrazione, tutto coerente e mostrato benissimo, tutto, appunto, perfetto. Anche l'arrivo di Nelide, il suo siparietto con Bruno, che, nonostante la situazione tutt'altro che rosea, mi ha strappato una risata.
Duchessa712

Recensore Master

Io spero che il forno dove Nelide è andata a comprare il pane sia come minimo in Australia visto il complesso discorso che Ricciardi e Modo devono affrontare.
Perché Modo non se n'è andato vero? E' rimasto lì ad aspettare la spiegazione, giusto? Faranno pace, vero?
Hanno troppe cose orrende, pericolose e più grandi di loro da dover affrontare per rinunciare e perdere il reciproco conforto.
E io che me li immaginavo belli tranquilli e coccolini... Ma suppongo che, a questo punto, non ci sia nemmeno un momento per tirare il fiato od un'occasione per la leggerezza.
Però Bruno ha tutte le ragioni di esigere spiegazioni convincenti, sfido chiunque a non avere dubbi in una situazione del genere.
Inoltre, conoscendo Ricciardi e la mancanza di reale schieramento politico, non ha tutti i torti a ventilare l'ipotesi di una soffiata fatta da Falco.
Il soprannaturale, i morti e l'eco delle loro voci, non sono certo le prime spiegazioni che si prendono in considerazione o che passano per la mente, forse son plausibili solo come battuta o motteggio.
Bruno ha preso le proprie informazioni in suo possesso e ne ha tratto una spiegazione realistica e plausibile.
Penso proprio che accetterebbe la spiegazione della voce fantasma di Annina molto meglio di quanto ha fatto col compromesso a favore del Partito - e capirebbe pure perché Ricciardi è sempre strapazzato e sofferente.
Giustamente, il dottore è stato molto più danneggiato e traumatizzato rispetto al commissario e, dopo il pestaggio e la fortunosa liberazione, l'insofferenza nei confronti del Regime è solo aumentata e così il timore e la certezza che, prima o poi, non avrà scampo.

Ricciardi sperimenta solo adesso cosa significa essere preso in mezzo, tonfato di botte e rischiare sul serio vita e carriera, gli affetti che prima non aveva. Non essere protetto dal suo ruolo di commissario, di Barone, da persone che lo salvano come nella seconda stagione.
Il compromesso gli pesa e non gli pesa, ecco, essendogli utile per salvare ciò a cui tiene.
Lui finora ha tentato di tappare la falla con un dito ma, non parlando esplicitamente, ha messo le persone attorno nelle condizioni di capire solo la mezza messa e non la situazione nella sua interezza.
Con tutte le conseguenze del caso, le persone attorno a lui si sono fatte le loro versioni della cosa - giuste o meno - e lui non può biasimarli.
Non senza fornire elementi per confutarla.
Ha fatto bene, visti i tempi ed i rischi, però non è una situazione che può reggere da solo.
Sia per trovare sollievo personale che per sollevare gli animi altrui, deve essere meno reticente.

Il litigio l'ho trovato perfetto.
Sono due persone stanche, nervose, spaventate, non possono avere un filo logico o parlare come libri stampati. E nemmeno possono avere il tatto e la lucidità mentale ed emotiva di schivare i trigger dell'altro.

Spero che ste due teste dure riescano a chiarirsi e a far pace - così Ricciardi si può godere una cena in serenità e dormire come si deve.
E voglio assolutamente sapere quale era il piano di Maione, visto che Bruno l'ha trovato così pessimo.
Buon inizio settimana a te
Panda.

Recensore Veterano

Ciao sappi che ti sto facendo una standing ovation in questo momento per questo capitolo che è diventato il mio preferito mi ha fatto commuovere durante lo sfogo di modo e nel finale avrei tanto voluto che Luigi lo seguisse

Recensore Junior

Bruno, in realtà, ha retto più di quanto pensassi, ma era quasi certo che il piano di Ricciardi, questo accordo raggiunto col Partito, sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. E non ha nemmeno tutti i torti a pretendere risposte perchè visto dall'esterno il comportamento del commissario è più che sospetto e, se credere che lui condividesse le idee dei Fascisti o addirittura collaborare con questi, è forse un po' un'esagerazione, è, quantomeno, una spiegazione logica. Però non ha tutti i torti nemmeno Ricciardi, che, a furia di sentirsi trattare da pazzo, esplode, ma non spiega. Anche perchè con che coraggio la spieghi, una cosa del genere? E poi tra loro stava andando tutto troppo bene: nessun vero litigio, nessun vero ostacolo interno alla coppia. Qualcosa doveva succedere. E io che vivo per l'angst sono contentissima che sia successa! Però vivo anche per l'happy ending, quindi, per favore, dimmi che si sistema tutto!
Duchessa712

Recensore Master

Onestamente, essendoci di mezzo Enrica, temevo peggio.
Giustamente è innamorata e non ci sta più di tanto a rinunciare alla fantasia sull'uomo di cui s'è infatuata per sposare un uomo reale ma che non ama.
Però continua a sembrarmi il sogno ad occhi aperti di una adolescente: si è presa una cotta per uno visto da lontano ma che non conosce affatto.
Non so quanto in quell'epoca ci fosse vera conoscenza tra sposi, però lei e Ricciardi non hanno avuto appuntamenti, non si sono conosciuti davvero, si sono solo immaginati l'un l'altra.
Per lo meno Livia (e Bianca nella seconda stagione del telefilm) agiscono in qualche modo per far capire il loro interesse al diretto interessato.
Nella serie tv, se non fosse per Rosa e Nelide, Enrica e Ricciardi sarebbero ancora fermi a quel punto. Nessuno dei due avrebbe preso davvero l'iniziativa, anche se posso capire che 1) per una donna fosse sconveniente 2) Ricciardi sente di non poter offrire nulla di buono.
Sono state le due governanti a forzare le cose, anche se Enrica ha trovato poi il coraggio di baciarlo.

E Ricciardi se ne rende conto di questo fantasticare: amava l'idea di famiglia serena che spiava dalla finestra, Enrica o Sempronia sarebbe cambiato poco, di persona non saprebbe dire perché si è innamorato proprio di lei.
Infatti, pur parlando con lei, si dimentica della cosa appena entrato nel portone.
Va pur riconosciuto che ha cose più impellenti da sistemare - tra cui il suo stesso stato in vita - è sfinito e digiuno.
Nessuno penserebbe ai dilemmi amorosi che tali non sono in un frangente del genere.
E lui si preoccupa di essere stato visto in gesti amorosi con Bruno, non se Enrica si sia preoccupata per lui, si fosse sentita in pericolo od altro.
Qualcosa vorrà pur dire.

Io spero tanto, anche per via del titolo, che a parlottare con Nelide ci sia Bruno.
Così Ricciardi si potrà sollevare un po' lo spirito e sarà costretto a mangiare qualcosa.
A meno che, con la voce di Annina così vicina e Ricciardi così stressato ed esposto, non venga per forza il momento per Bruno di esigere quella spiegazione in sospeso.
Spero che la presenza di Nelide non impedisca loro di rifugiarsi in quel conforto fisico ed emotivo di cui hanno bisogno entrambi.
Ho il terrore sia Falco ma, ti prego, tregua per loro e per noi lettori innocenti

Non vedo l'ora di leggere il capitolo successivo.
(Ah, sono arrivata pure io nella sezione, anche se non con Bambinella)
Panda

Recensore Master

Buonasera,
dato che le mie accuse sono già state abbondantemente fatte (e approvate da una giuria, persino) mi accingo direttamente a commentare questo capitolo che è da cardiopalma per molteplici motivi. E vado elencandoli.
Motivo numero uno: il mezzo infarto che non gli è preso a Maione a correre per mezza Napoli, con tanto di divisa abbottonata alla bell’e meglio, che poraccio, non ci capisce un’acca nell’essere svegliato a quell’ora di notte da Nelide (!!! questi punti esclamativi vanno ribaditi), un po’ perché Ricciardi non è particolarmente chiaro (zero), un po’ perché si ritrova nell’occhio del ciclone del battibecco tra commissario e medico legale e, poraccio part two, tiene a tacere tutti i dubbi dacché ha troppo rispetto per Ricciardi, anche se lo butta giù dal letto nelle modalità di cui sopra e senza un apparente valido motivo.
Motivo numero uno e mezzo: Nelide che fa la posta dalla finestra XD
Motiveo numero uno e trequarti: fugace apparizione di Enrica! °O°
Motivo numero due: i molteplici riferimenti al concetto di manicomio e di andare ai pazzi che ben sappiamo quanto siano un trigger incredibile per il buon Ricciardi che, tuttavia, non fa nulla per rendersi meno infervorato - e lo dico solo per non aumentare il suo disappunto - in quel susseguirsi di supercazzole (le dice, le dice!) senza nemmeno crederci davvero per convincere i due ad assecondarlo. E lo ammetto, tutti questi riferimenti mi hanno proprio fatto male (e lo hanno fatto pure a lui) perché pronunciate, a maggior ragione, proprio da Bruno feriscono ancora di più. Modo, dammi del pazzo ancora una volta e non rispondo davvero di me ci credo che non si fidi a liberarsi della coscienza con qualcuno. Però, come detto precedentemente, se Modo e Maione avessero saputo, probabilmente, lo avrebbero trattato più da sano di mente che in questo modo (uahahahahah). Tanto più che Maione potrebbe persino crederci viste le parole dette da suo figlio… ma vabbé, sto divagando.
Motivo numero tre: l’entrata nel cunicolo. Cavolo, quella è da rimanerci secchi per davvero (Come hai fatto ad andarci tu? °-°) la sensazione di claustrofobia nella discesa, la paura dell’ignoto e della caduta, Gott, mi hanno messo un’ansia addosso incredibile. Sei stata molto brava a rendere questo aspetto. E poco mi importa se Bruno allunga una mano riconciliante perché tutto questo ci fa arrivare dritti al…
Motivo numero quattro: il cadavere sotto casa di Ricciardi è una bambina, porca merda! Tu me la pagherai, sappilo! XD
Ed il fatto che sia in quell’anfratto, non mi rende più tanto sicura che li abbia colti sul fatto lì perché che diamine ci faceva una bimba nei cunicoli? Di sicuro non viene dall’accesso di Ricciardi perché era sia troppo distante che troppo stretto per buttarci un peso morto seppur di un corpicino piccolo (e cavolo quanto male mi fanno queste supposizioni). Ancora, però, non è chiaro se sopra a quel punto ci sia un pozzo e ce l’abbiano buttata da lì, oppure l’abbiano uccisa in qualche abitazione e, poi, l’abbiano trascinata lì sotto per non farla trovare: la posizione del corpo non esclude ancora nessuna delle due ipotesi. E, soprattutto, perché nessuno ne ha ancora denunciato la scomparsa? Mannaggia a te (detto con la voce di Bruno), urge recuperare subito qualcosa che faccia ridere al più presto!
Ora ti saluto che devo andare a riprendermi ù_ù
Non so se te lo meriti un abbraccio questa volta ma te lo do lo stesso <3
Cida
P.S Mi è piaciuto tantissimo il riferimento al quadro di De Chirico che, poi, si rifà al cambio di regia della seconda stagione con la nuova sigla: è una di quelle attenzioni ai dettagli che mi piacciono assai ma in tutto questo trambusto stavo rischiando di dimenticarlo XD Le licenze poetiche nelle fic, a volte, ci vogliono ;)

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