Recensioni per
Līlā
di S iberia

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
18/02/24, ore 13:54
Cap. 1:

Carissima,
 
Non so – non ricordo – se avessi già visitato la precedente versione di questa storia; considerando che i miei processi di scelta sono puntualmente identici da un decennio all'altro, e che finisco col fare sempre e puntualmente le stesse cose, per le stesse, identiche ragioni, anche se non me lo ricordo, direi che è cosa assai probabile. Dunque, nel caso ci fossi già stata, torno qui, e ci tornerò ancora e ancora. Nel caso non ci fossi già stata, inizio da qui con entusiasmo – ho ancora il resto della tua bibliografia in lista, ma la vita e l'età adulta (brrr) amano frapporsi tra me e le mie migliori intenzioni.
 
Probabilmente ne abbiamo parlato in precedenza – di nuovo, sono un disco rotto ed incantato sempre sulla stessa nota – ma a me l'Infero piace. Mi piace il potenziale dell'intreccio mitologico ed umano e culturale e politico che, nell'Inferno, il cialtronissimo Cialtrone ha lasciato ancor più in potenza che altrove – e Atlantide si conquista un solido secondo posto. In questi tempi di desolazione su questi lidi – ed è una desolazione tanta e tale che anche io ho l'impressione di non avere niente di nuovo da leggere, pur non avendo neppure il tempo di lamentarmi della mancanza di tempo – mi aggrappo a te come un'anima del Purgatorio, per avere un passaggio anzitempo ai piani alti.
Mi piace l'Inferno, dicevo, ma soprattutto mi piace e mi convince il tuo Inferno, la cura, la sapienza, lo stile con cui lo descrivi, e come disponi sulla scacchiera le pedine, ciascuna precisamente caratterizzata e al posto giusto. Pur sotto l'egida d'un numero solare (sì, mi sono sdilinquita dalla primissima riga), il tuo inferno è tutto inchiostri, chine, oli, ha un sentore d'acquaforte di Gustave Doré ripassata ad olio – o forse dell'immagine originale, destinata ad essere impressa nella piastra. È un sentore preciso, chiarissimo nella sua oscurità, sapientemente costruito con tutti i tuoi aggettivi, le parole esattissime ed evocative.
 
Potrei sdilinquirmi su quanto ami il tuo Aiacos, che sì è un elemento instabile, estremamente instabile; ma è – nelle dinamiche infernali – anche l'ago della bilancia tra gli altri due – e forse è nella natura dell'ago della bilancia una certa instabilità; in quella instabilità è la sua misura, la sua giustizia, la sua stessa funzione. Non so, sarà che così vedo Aiacos e lo ritrovo nel tuo, descritto con parole bellissime, essenziali e compiute. Direi quasi che Aiacos ruba la scena a tutti e non ce n'è più per nessuno, ma non renderei giustizia alla tua Pandora, a un tempo cagione d'ogni disgrazia ed avvocata nostra in questa valle di lacrime. Sant'Iddio, sì! Il Cialtronissimo ha lasciato voragini di caratterizzazione e coerenza narrativa giù all'Inferno, col risultato che Pandora ed gli dei gemelli sono personaggi difficilissimi da maneggiare, ma al contempo pieni di potenziale. Serve solo una penna eccezionale come la tua per poterlo fare; e basta questo primo capitolo a mostrare innegabilmente quanto magistralmente tu lo stia facendo e spero che, coi tempi che la vita ti accorderà, tu possa continuare a farlo. Nel mentre, coi miei tempi epocali, io ti seguirò.