Che male che fa questa storia.
Appena l'hai postata, visto il personaggio, non ho potuto che correre a leggerla: sarà che tutti quei ragazzini secondari che abbiamo visto di sfuggita andare a scuola ni libri mi sono sempre rimasti impressi dentro, ho sempre voluto saperne di più. Sarà che a dire qualcosa di più su di loro eri tu, e sapevo che avrei trovato uno scorcio centrato - molto probabilmente doloroso, dato che si parla di Dennis (ed è impossibile farlo senza parlare di Colin) - e profondo. E non sono stata delusa, perché nonostante sia un pugno nello stomaco, è un pugno raccontato con la delicatezza e bellezza delle tue introspezioni, che forse contribuiscono a renderle ancora più difficili da mandare giù.
Mi ha colpita e mi è piaciuta enormemente l'immagine della polvere negli occhi di Dennis. Non ci sono lacrime, Dennis è come se ne fosse prosciugato, il suo è un dolore , un dolore che gli appanna la vista rendendo grigio tutto quello che lo circonda, ora che Colin non c'è più. La polvere mi ha anche rimandato all'immagine del mondo ridotto a calcinacci dopo la guerra, che si cerca di ricostruire a nuovo, come accade a Hogwarts, ma che rimarrà sempre macchiato dalla polvere, quello che è restato di muri e vite spezzate per sempre (e finiti, in alcuni casi, nel dimenticatoio, come per Colin: perché ci sono gli eroi di cui si parlerà sempre, nelle guerre, e poi ci sono tutti gli altri, troppi, che sono un nome e una manciata di numeri, ma il mondo dimentica). E allora sono polvere, che acceca chi li ha amati e li ricerca nei passi, negli scatti delle fotografie, nelle ombre dei rami, e che gli altri spazzano invece via.
Da esterna non so ovviamente come possa averlo voluto rendere tu, ma a me il prompt pare che emerga, ed è forse l'aspetto più doloroso di tutta la flash, con Dennis che cerca di far scomparire se stesso per il fratello, per cercare di averlo ancora accanto: cerca di camminare con un ritmo diverso, perché non sia lui a camminare ma il passo di Colin, inizia a scattare foto, che probabilmente a lui nemmeno interessano, perché lo faceva lui e ora non può più farlo, ma deve essere Dennis a portare avanti la cosa (per sentirlo vicino, per farlo vivere un pochino ancora). È un annullarsi e un cercare di sfumare e scomparire in Colin, per sentirlo vicino, perché lui ce l'ha fatta e il fratello no, e sembra così ingiusto. E a farlo scomparire è anche lo sguardo della madre, che cerca solo Colin nel volto di Dennis, in un moto quasi istintivo, forse, in queste situazioni, ma che spezza Dennis e il lettore ancora di più.
L'ho trovato senza dubbio l'aspetto più doloroso di tutta la flash, di questo spaccato che è estremamente lucido e crudo, e mi è piaciuto come hai giocato col prompt.
Ho amato come sempre lo stile, soprattutto l'ho trovato molto asciutto e tagliente, in questa storia, con frasi brevi, spezzate da un buon uso della punteggiatura, che hanno saputo riprodurre in qualche modo l'atmosfera della flash, rendendola ancora più incisiva.
Questa recensione sarà sicuramente poco articolata e non renderà giustizia alla tua storia, ma spero si capisca quanto mi sia piaciuta. Grazie per averla scritta, e sappi che se mai scriverai altro su Dennis, come dici nelle note, sarò curiosissima di leggerne: è un personaggio che mi incuriosisce moltissimo, e questo primo veloce spaccato su di lui dalla tua prospettiva mi ha intrigata molto.
Grazie della lettura e ancora complimenti!
Un abbraccio, 💜
Maqry
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