Ciao Silvia!
Che bello vedere questi due scritti da te. Che bello, che bello. Sono le 06:30 di mattina quindi tu mi perdonerai se il mio lessico rasenterà l’analfabetismo però mi sforzerò di trovare parole per dire quanto abbia adorato questa piccola perla. Il tuo stile, come sempre, mi incanta. Il tuo riprendere un dettaglio e farlo diventare parte integrante della storia, una ripetizione che diventa un particolare caratteristico del personaggio (come quel “Mi dai sui nervi quando…”) che poi è così CANON. Perché Satoru è viziato e bizzoso e Suguru invece lo osserva, lo studia, perché sono tre anni che sa di essere innamorato e non un mese. Ha avuto il tempo di elaborare, di rigettare, di far sopire e poi scoppiare di nuovo. Come fanno a non sapere di amarsi con le gambe intrecciate? E se esiste un loro fatto da Shoko e Utahime e un noi fatto da loro due… come possono non sapere? SVEGLIA! AMATEVI! *prende le loro teste e le picchietta insieme* Gojo malato d’amore mi uccide, mi uccidono i suoi occhiali calati sul naso, lui che ama il Natale, lui che aspetta il suo compleanno e quel Natale diverso, e che Suguru faccia quel piccolo passo in più perché lui potrebbe fargli attraversare tre piani con un colpo ma non sa finire lo spazio di qualche centimetro. AH, L’AMORE. Che bella, che dolce, che delicata questa storia… e non sembra che tu non sappia approcciarti a loro perché invece li ho trovati perfetti in questi ruoli netti e sfumati allo stesso tempo.
Brava, bravissima. È sempre bellissimo leggerti!
A presto 🤍 |