Recensioni per
Tutto Cambia
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/03/24, ore 21:04
Cap. 1:

Buonasera!
Giungo con piacere a leggere questo componimento, che riesce a fotografare in qualche verso la vita di ognuno.
Tutto scorre, si evolve e noi con questo tutt'uno. Cambiamo, progredriamo, regrediamo, ogni giorno, con vecchi e nuovi punti di riferimento, mantenendo intatta la nostra anima, ma manifestandola in modi e contesti differenti, che ci fanno crescere e ci consentono di capire che non solo siamo di passaggio, ma siamo anche quel passaggio che ci conduce ad una nuova e brillante tappa della vita.

Complimenti!

-Bigin

Nuovo recensore
08/02/24, ore 20:06
Cap. 1:

Cosa sono le nostre piccole vite, le nostre imprese, i nostri progetti, di fronte all'immensità dell' universo? I mutamenti del genere umano, le conquiste, le scoperte dei secoli... Solo un istante. Un battito di ciglia nel respiro dell' eternità.
Complimenti!

Recensore Master
29/01/24, ore 09:47
Cap. 1:

Cara Fenice arrivo con ritardo, ma come recitano i tuoi sapienti versi: tutto cambia. E mi toccano nel profondo dell'anima perché per me questo è proprio un momento di profondo cambiamento. Cosa sono io, e cosa siamo noi di fronte all'universo che meraviglioso e immutabile ci guarda affannarci in esistente brevi come un battito di ciglia. Cambiamo noi, invecchiamo cresciamo, muoriamo, ma il moto perpetuo dell'universo rimane statico, silenzioso eterno.
Non so se queste mie parole hanno un senso compiuto, so solo che questa poesia m ha toccata nel profondo, così tanto che non riesco neppure ad esprimermi bene. 
Grazie di aver toccato la mia anima con parole che sanno di eterno.
Un caro saluto e a presto! 

Recensore Veterano
21/01/24, ore 00:23
Cap. 1:

Le crepe create da vivere quotidiano.
Un'immagine che mi tocca più di quanto vorrei. Perché spesso nulla ti spezza di più del quotidiano. Non lo fa tutto in una volta, no, di solito ti logora, come una lima che consuma il ferro uno strato alla volta, finché non si assottiglia talmente tanto da non reggere più.
Ma non c'è solo questo nella tua poesia. C'è anche speranza, forse c'è soprattutto speranza. Da piccola odiavo i cambiamenti, volevo che tutto si ripetesse sempre allo stesso modo. Adesso vedo il cambiamento come una possibilità, come la fine di tante ansie e frustrazioni e l'inizio di qualcosa di nuovo e migliore. Come l'avverarsi di un desiderio. D'altronde desiderare deriva proprio da questo "de siderare", (sidus) interrogare le stelle.
E io mi auguro che queste stelle possano darci la serenità che vogliamo.

Recensore Master
18/01/24, ore 01:48
Cap. 1:

Carissima,
diceva qualcuno che non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume: ammesso e non concesso che l'acqua possa essere la stessa (e non lo è, mai), siamo sempre diversi noi.
Bella davvero questa tua meditazione: il vivere quotidiano, è vero, lascia crepe, a volte insanabili, che si possono forse occultare, mai del tutto sanare. Ma, visto che siamo all'inizio dell'anno, vorrei ricordare come, i saggi del popolo d'Israele a volte, per il pranzo del Capodanno, facessero portare a tavola la testa di un pesce, per ammonire a "essere sempre la testa, mai come la coda", e guardare sempre avanti.
Un abbraccio, carissima, e ancora buon 2024.
d

Recensore Master
10/01/24, ore 11:34
Cap. 1:

Ciao Fenice. Che piacere trovare un tuo scritto in questo inizio anno. Parola chiave di questo tuo scritto é il cambiamento. Suggestivo il cambiamento dell'essere umano in associazione con l'universo che hai definito spettatore silenzioso. É l'essere umano nel suo essere così infinitesimale in confronto all'universo a dover fare delle scelte ogni giorno nel proseguire della sua vita nonostante possa volgere gli occhi al cielo per cercare conforto. Il cambiamento può essere positivo, negativo, esteriore, interiore, ma é importante come si affronta il tutto. Mi ha colpita l'immagine nel finale delle crepe del vivere quotidiano. Grazie come sempre per queste tue parole che fanno riflettere. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 10/01/2024 - 11:35 am)

Recensore Master
07/01/24, ore 08:41
Cap. 1:

Venti versi portatori di venti cosmici, percepito quasi con devota serenità.

Ho sempre cercato di distogliere la mente dai moti dell’Universo e dal “futuro che invade le nostre vite”. Sapere che la Terra, quella su cui poggiamo i piedi e cerchiamo riposo, si muove nello spazio a quasi 400 chilometri al secondo mi mette le vertigini e mi fa girare la testa.

Ma tu impavida ti muovi e ci muovi (coinvolgenti i verbi alla prima persona plurale).
Accetti e trasformi la realtà in sogno.
Ti fai voler bene e si vorrebbe starti vicino quando, immedesimata nell’Universo, trepidante attendi - trattenendo il respiro - che i dolori dell’umanità “riescano a venire sanati”.

Venti versi portatori di venti di cambiamento, anni nuovi e guarigioni miracolose.
Riescono a tratteggiare i più intensi auguri di buon anno in cui mi sono imbattuto finora, collettivi e universali, a cui cerco di unirmi. Con un abbraccio.

Recensore Veterano
07/01/24, ore 07:02
Cap. 1:

Ciao cara
Che meraviglia questa poesia, un'intensa riflessione sul cambiamento, un' allegoria sulla capacità di percepire il tempo che riesce in maniera a volte più o meno dolorosa a curare le ferite...Mi e' piaciuta la metafora dell universo che silente e statico assiste all inesorabile corso della vita e dei suoi eventi....
COMPLIMENTI aspetto sempre questi tue poesie...CHAPEAU
V

Recensore Master
07/01/24, ore 03:41
Cap. 1:

Πάντα ῥεῖ, tutto scorre, tutto cambia anche le stelle che sembrano immobili e che, invece, si espandono e viaggiano insieme all'intero universo.
E' interessante il potere lenitivo, quasi taumaturgico, assegnato al firmamento che, da depositario dei desideri umani, diviene quasi l'entità preposta a sanarne le ferite. O, forse, tale potere spetta all’Amore che, si sa, muove il sole e le altre stelle.

Recensore Veterano
06/01/24, ore 21:45
Cap. 1:

Ciao Elena, che piacere ritrovarti in questo nuovo componimento!
Anche tu sei solita pubblicare mensilmente se ho ben capito, vero?
Questo scritto racchiude in sé qualcosa di misterioso che oscilla in bilico tra la logica e la metafisica, tra ciò che possiamo lontanamente contemplare e ciò che possiamo concretamente osservare, e proietta la mente verso riflessioni argute, incentrate sul senso del tempo, sui confini dello spazio, sul perché degli eventi, o perlomeno sono queste le impressioni che ho sperimentato esplorando questi tuoi versi. Quel "tutto cambia" iniziale mi riporta alla mente qualche celebre aforisma filosofico: sono dell'idea che rispecchi una grande verità, un assioma postulato dai tempi più antichi che però resta valido a dispetto del passare delle stagioni e dei mutamenti che si susseguono di generazione in generazione. Tutto cambia: cambiano i paesaggi, le foreste, i mari, le città, i cieli e i tramonti, ma soprattutto cambiamo noi stessi, cambiano i caratteri, gli animi, gli istinti, i bisogni, le strategie di sopravvivenza, le parole, le idee, le prospettive di vita... le cose, inesorabilmente, inciampano lungo un eterno divenire, obbediscono a ritmi e influssi diversificati e vengono continuamente modulate e levigate alla stregua di pietre in stato di lavorazione.
Anche in questo tuo ultimo scritto è molto forte e impattante l'omaggio che hai intessuto e dedicato agli elementi naturalistici del Creato, al punto che sei arrivata ad umanizzarli e dotarli di un animo e di veri e propri sentimenti: mi riferisco, nello specifico, alla personificazione delle stelle e dell'universo stesso; le stelle, infatti, sono entità immutabili, immodificabili, se ne stanno rintanate nelle profondità dell'universo da tempi immemorabili, brillano di una luce limpida che non si è mai esaurita nonostante si siano susseguiti giorni, settimane, mesi, anni e secoli, e continuano a custodire gelosamente i nostri sogni e le nostre speranze, quasi a volerle cullare per non sentirsi sole ed offrire conforto e sollievo a chiunque affidi a loro stesse il proprio cuore. Ma le stelle non sono le uniche a preoccuparsi del nostro benessere e a offrirci con gentilezza la loro comprensione e il loro amore: sopra di noi si espande all'infinito un universo che si snoda seguendo docilmente un moto perpetuo, osserva silenzioso tutti gli eventi che si dipanano nelle nostre vite e con la sua maestosa presenza sembra quasi voler comunicare un messaggio importante, cioè che è disposto ad ascoltarci fino in fondo, ad accogliere i nostri dolori, i nostri tormenti, le nostre oppressioni, e a lenire il dolore racchiuso negli squarci che ci lacerano la pelle, nelle crepe che si insinuano nei nostri cuori.
È stata davvero una piacevole lettura, abbellita da un'atmosfera suggestiva e introspettiva e dal tuo caratteristico stile intuitivo e ricco di immagini e simbologie.
Spero di risentirti presto e nel frattempo ti auguro un buon inizio settimana! 🪻🪻🪻

Recensore Master
06/01/24, ore 05:33
Cap. 1:

Buongiorno
Tutto cambia, ma, soprattutto, scorre... E noi che soffriamo mentre siamo solo diretti verso una sola e unica direzione, uguale per tutti.
Il cambiamento è bello perché ha una doppia venatura, una più dolce, una molto più amara.

Recensore Veterano
06/01/24, ore 02:52
Cap. 1:

Mi viene spontanea una domanda, è il tempo a guarire le ferite o a cambiare è il modo in cui le si percepisce?
Dopo tutto mi sembra di capire che affidarsi a un freddo punto fisso, che in realtà non è fisso, non sia la massima ispirazione.
Non credo di essere molto sensato, comunque, c'è qualcosa che mi piace, forse limerei alcune parti, ma lì credo siano gusti 😅