Recensioni per
In debito
di elenabastet
Cara Elenabastet, sei così giunta all’epilogo di questa storia che ci ha mostrato una diversa evoluzione del soggiorno in Normandia. Mi solleva lo spirito sapere che, nonostante le traversie affrontate con la Rivoluzione e i tanti lutti che ha causato, e che purtroppo li hanno toccati, loro due siano vivi, consapevoli di aver fatto tutto quanto era nelle loro possibilità per fare in modo che quel cambiamento, che prometteva positività, avvenisse, anche se poi avevano amaramente constatato quanti e quali danni avesse invece portato. |
E così, la passione ha raggiunto e colmato il cuore e il corpo di entrambi. Notte per amarsi e scoprirsi complici in maniera più intima e profonda, complicità che loro avevano sempre avuto. Ora la felicità sembrava essere stata raggiunta, anche se al di fuori di quella bolla che loro due avevano creato in Normandia, c’era un mondo che stava potenzialmente per esplodere e distruggere tutto quello che si fosse trovato sul suo percorso. |
E dopo una notte trascorsa teneramente abbracciati qualcosa si è smosso in tutti e due. Oscar timorosa di svelare che stesse provando qualcosa di potente avendo accanto André, e quest’ultimo che ringraziava di averla potuta stringere tra le sue braccia, pur anelando in cuor suo che i suoi desideri potessero finalmente diventare realtà. |
Galeotta è stata la sbornia di Oscar in quell’osteria, dove si era rifugiata per stordirsi con l’alcol e dimenticare ciò che il libro delle Memorie di Jeanne le aveva riportato alla mente, facendole stringere il cuore e riprovare ancora tutto il dolore per le vicende passate. Era talmente stordita da non accorgersi che si stesse accasciando sul tavolo della locanda, se non che aveva percepito perfettamente che qualcuno la stesse portando via da quel luogo, stringendola delicatamente fra le braccia e in quell’abbraccio lei si era sentita confortata. |
Il tempo da far scorrere in Normandia è tanto e bisogna occuparlo facendo qualcosa, oltre che a pensare in solitaria facendo lunghe passeggiate. Dopo una nottata, forse pensierosa per entrambi, si ritrovano per colazione e, ancora una volta, ad Oscar saltano all’occhio le tante premure che da sempre André le riservava, come faceva da una vita. Si tranquillizza osservando la governante che li seguirà durante il loro soggiorno che non è una giovane donna bensì una signora poco più giovane della nonna di André. Continua a pensare che lui debba avere una esistenza tutta sua, ma il pensiero di altre donne che potessero desiderarlo sia come persona e sia come uomo è sempre in agguato e pare non volerla abbandonare. Soffrire per amore, purtroppo sa cosa voglia dire, e le è inconcepibile che André debba ritrovarsi in quella dolorosa situazione per colpa sua che non è in grado di ricambiarlo. Un pensiero però la pungola: non può o non vuole ricambiarlo? Vivendo da uomo è convinta di poter non essere più esposta al dolore del rifiuto. |
Ed ecco che finalmente sono giunti alla casa in Normandia, ma durante il tragitto avevano incontrato delle fanciulle che conducevano le loro bestiole e posavano maliziose i loro sguardi su André, come Oscar già aveva avuto modo di constatare con la venditrice del mercato. Una sottile inquietudine aveva cominciato a pervaderla. Voleva che André si rifacesse una vita lontano da lei e quindi sarebbe stato normale che lui interagisse con delle donne, ma qualcosa la infastidiva. Forse Oscar, nonostante tutto, non era veramente pronta a separarsi in maniera così definitiva da André, che era stato il suo compagno e il suo confidente praticamente per tutta la vita. |
Ed ecco che, con la partenza da palazzo Jarjayes, ha inizio l’avventura di convivenza quasi forzata di Oscar e André i quali stanno per recarsi presso la villa in Normandia. |
Ciao Elenabastet, mi ero ripromessa che, appena avessi avuto un po’ di tempo a disposizione, avrei letto questa tua storia che tratta di un argomento che sempre attira la mia attenzione, quello della famosa vacanza di Oscar in Normandia dopo la vicenda dello strappo, e della quale la storia canonica poco ci racconta se non tramite brevi fotogrammi, peraltro emblematici, ma senza farci avvertire cosa accadesse in Oscar, in quei momenti che, penso, siano stati di profonda riflessione e introspezione, poiché i fatti accaduti difficilmente avrebbero potuto venire accantonati sperando di dimenticarli con il trascorrere del tempo. Ogni volta, pertanto, che un autore si cimenta a immaginare quel periodo, che avrebbe dovuto essere di distacco da tutto e tutti per dare modo di fare un reset con la finalità di poi ripartire per la nuova avventura nei soldati della guardia metropolitana, la mia curiosità viene stuzzicata. |
È giusto e bellissimo che siano tornati nell'unico luogo che possa dar loro pace, la Normandia; la vita che hanno vissuto non deve essere stata facile, perciò sono tornati al loro porto sicuro. In che anni siamo.. potrebbe essere verso la fine degli Anni 1810? |
I loro momenti belli stanno per finire.. André ed Oscar li terranno come ricordi preziosi. E adesso li aspetta la Rivoluzione.. ce la faranno? |
André sta dicendo ad Oscar un bel po' di verità, e a lei non è indifferente. Ma se li scoprisse il generale? |
Le barriere stanno cadendo a poco a poco, aiutate anche dal sonno.. e dall'alcol. Oscar sta prendendo coraggio sempre più. |
Povera Oscar, troppe brutte cose in un giorno solo! Però sbaglia su una cosa: voler vivere come un uomo non la metterà al riparo dalla sofferenza. |
Poveri, sono vicini ma lontanissimi! Oscar è in uno stato di confusione totale. Non è facile fare chiarezza in sé stessa. |
Questa sorta di gita è un diversivo che può riavvicinarli.. ma c'è la gelosia in agguato, per Oscar! |