Ciao Ciuscream e piacere di conoscerti! Mi sono iscritta da poco al forum Ferisce la penna e ne sono proprio felice, perché mi sta fornendo lo stimolo per approcciare autori che non ho mai indagato precedentemente. Fra le varie storie che ho appuntato ho inserito questa qui e finalmente sono riuscita a leggerla; in primis voglio farti i miei complimenti per la tua prosa, che ho trovato davvero piacevole e scorrevole, adatta a qualsiasi tipo di lettore. Inoltre ho letteralmente amato il tuo protagonista: è la prima volta che leggo qualcosa sulla figura di Neville dopo la battaglia e, che te lo dico a fare, questo tuo focus è solo che da apprezzare!
In primis ho trovato Neville davvero IC; mi piace perché in qualche modo questo coraggiosissimo mago affronta la popolarità che, anni prima, è stato Harry ad affrontare (sebbene povero Harry, non avesse mai richiesto di porsi sotto un riflettore, ma questa è un'altra questione). Forse ci si dimentica troppo spesso che "il prescelto" sarebbe potuto essere proprio Neville e che è stato lo stesso Lord Voldemort ha decidere che colui da sconfiggere sarebbe dovuto essere Harry Potter. Questo per dire che ho apprezzato tantissimo che in qualche modo tu abbia ricalcato ciò che ha già passato Harry (spero davvero di essermi spiegata 😅).
Comunque è proprio da Neville non essere pronto a tale notorietà, come è da lui rivolgere pensieri non a se stesso, bensì ad altre persone come -in questo caso- Ginny e ciò che hanno subito sotto il regime dei Carrow, Luna, Aberforth (un accento posato, questo, che ho particolarmente apprezzato). E poi questo abbraccio così atteso con sua nonna, che -con nota lievemente amara- lo appella col nome di suo padre.
Tutto è commovente, in queste tue parole e io rinnovo i miei complimenti per aver scelto di dedicare del tempo a Neville, perché è un personaggio che si merita davvero un po' di luce.
A presto!
Bri

Ciao, Cius!
Finalmente riesco a passare da questa storia, che già durante la challenge mi aveva colpito tantissimo.
Trovo che sia una storia che davvero necessita un po' di tempo, che a una sola lettura rapida rischia di non essere compresa fino in fondo (non fraintesa, solo non colta in tutte le sue implicazioni, in tutti i delicati meccanismi e riflessioni che metti in campo).
Credo che una delle tematiche più interessanti (spesso sottovalutate) della saga sia prorpio il rapporto di Neville con la profezia: perché alla fine è pur vero che Voldemort ha riconosciuto in Harry qualcuno di così simile a sé (per tutti i motivi sbagliati) da aver designato così il suo nemico mortale, ma è anche vero che anche Neville non ha avuto bisogno di una profezia. Perché, proprio come Harry, alla fine Neville non ha combattuto perché costretto da una profezia: lo ha fatto perché era l'unica cosa possibile da fare, l'unica cosa giusta. Combattere era necessario, e lui lo ha fatto, con una sicurezza data forse più dalla necessità che da una reale presa di coscienza. Lo ha fatto, e ora si ritrova a distanza di tempo a cominciare a prendere le distanze dalla guerra e a mettere in prospettiva passato e presente, ed è così bello vederlo stupito della sua stessa siurezza, vederlo passeggiare con una calma tutta nuvoa, sentire i suoi pensieri mentre passo dopo passo prende in mano la propria vita e si tiene stretto la sua sicurezza.
Bellissima poi la scena finale, questo riflesso dell'ingresso di Harry nel mondo magico (che davvero si riflette in Neville, che nel mondo magico ci è cresciuto ma in cui forse non ha mai saputo trovare il proprio posto, in cui forse non si è mai sentito accettato: e invece quel mondo è casa sua, è suo pieno diritto rivendicarla, prorpio da parte sua che ha combattuto fino all'ultimo, anche se non è un pre-scelto ma un post-scelto, perché lui stesso ha scelto di occupare questo ruolo).
Davvero una storia estremamente significativa, che dà spazio a tutta la bellezza del personaggio di Neville.
Complimenti!

Ciao Cius!
Ammetto di non averti riconosciuta, mi sono fatta traviare dal personaggio che mi sembrava fuori dalla tua zona di comfort. Eppure avrei dovuto pensarci, il tuo modo di rendere delle sensazioni visive ( dai "ciottoli di Diagon Alley " che " riflettono luce sbiaditi, svogliati", agli sguardi dei passanti, descritti con una maestria speciale). Sei riuscita a spacchettare la complessità del personaggio di Neville e tutta la sua inaspettata crescita in pochissime righe. Mi hai portato con lui alla Battaglia di Hogwarts, a quei momenti cruciali che davvero ne hanno fatto il postscelto. Che dolore Augusta che lo chiama Frank, però, povero ciccino ( anche se a livello di scelta narrativa è assolutamente perfetto).
Infine, il titolo... sei geniale.
Basta, smetto di fangirlare e sono davvero contenta di poter leggere le tue storie. Un abbraccio,
FLo

Ciao Cius,

Quando ti ho detto che non vedevo l'ora di ritrovarti e leggerti e riaverti qui, avevo ragione ed ero seria: poche cose mi sono mancate tanto come il tuo inchiostro su un foglio bianco, quando inchiostro sono tasti di una tastiera e il foglio è EFP e poi io mi ritrovo qui sotto a dirti, ancora e ancora, quanto mi sia piaciuto il tuo Neville che vede tutto per la prima volta, con occhi nuovi. Nuovi come quelli che si abituano al lutto e al cambiamento.
Ci racconti un mondo che evolve: è finita la guerra, ci sono ferite e ricostruzioni, ci sono memorie di un passato che non può essere cancellato e che ancora viene a pizzicargli la gola (come le lacrime di Ginny, copiose e stanche o la pelle di tela di Arianna) e poi ci sono anche cose nuove, cose che danno una speranza, sorrisi, mani strette.

Mi è piaciuto che in una passeggiata, da un negozio all'altro, noi vedessimo un mondo nuovo. Bravissima, bravissima con Neville che non avevi mai toccato ma che ti sta anche lui un sacco bene.
Spero di leggerti presto,
Sia ❤

Ciao, Cius!
Che bellino Neville, sono contenta che ne hai scritto ♥
Penso tu abbia reso molto bene il cambiamento vissuto da Neville dopo la Seconda Guerra Magica: probabilmente durante non si è neanche mai fermato a pensarci, ha raccolto l'ES e fatto quel che riteneva giusto, ma a guerra finita si guarda intorno e affronta gli occhi nuovi di tutti che ora in lui vedono un eroe.
Carinissima la scena al Paiolo magico che specchia una delle prime scene de La pietra filosofale, con Dedalus Lux che sette anni dopo riconosce un nuovo eroe, il Postscelto.
Augusta che si dichiara fiera di Frank mi spezza un po' il cuore con quel pizzico d'angst che non poteva mancare Complimenti per la flash! Sono contenta che l'iniziativa ti stia aiutando a buttarti nella scrittura senza pensare troppo :3
Alla prossima,
Mari

Leggi la risposta dell'autore