Recensioni per
Come calice di vino
di ilbilbo

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
15/03/24, ore 21:24

Chissà quante emozioni si possono provare degustando un buon calice di vino rosso. Uno di quelli che rievocano storie antiche, sensazioni ormai conservate in uno scrigno e che non si possono più, forse, ritrovare.

Mi sono sentita alienata leggendo questi versi in rima; come fossi stata trascinata in una dimensione quasi onirica. Non so dirti cosa mi trasmettono, forse nostalgia, forse malinconia e un po' anche di tristezza. C'è dell'amaro dietro gli ultimi versi, ma forse mi sbaglierò, è solo la mia personale interpretazione. Non una rassegnazione alla vita ma un po' di sottomissione: "alla vita un po' mi inchino" perché non c'è altra scelta se non provare a rispettare le sue leggi... Ma può darsi che sia ben vista, invece, questa realtà, e che la vita sia in verità una saggia, anziana amica. O entrambe le cose.

Buona serata caro Bilbo e complimenti "vivi", eheh :)

Recensore Master
03/03/24, ore 17:36

Non so se sia corretto ma io ci ho letto una metafora della vita. Una riflessione su com'è e come andrebbe affrontata, cosa fare e cosa evitare.
Ho trovato davvero intressante oltre che ntelligente l'accostamento con il vino, di cui non sono una grande intenditrice ma che quando capita bevo volentieri. Mi sono accostata al rosso da qualche anno e devo dire che è stata una gran bella scoperta!

va trattato con rispetto
non è mio e non lo getto


Questa è la frase che mi acceso la luce sul fatto che potesse essere un'analogia con la vita.

come calice di vino
alla vita un po' m’inchino


Questa è quella che mi ha dato una quasi conferma.

Sia come sia, sappi che leggere questi versi mi ha donato tranquillità e non saprei spiegarti il perché, ma la loro armonia mi ha ricordato qualcosa di musicale e piacevole.
Che posso dirti amico mio? 
Solo: daccene ancora!
Complimenti Bilbo mi è piaciuta un sacco! 
 

Recensore Veterano
22/02/24, ore 21:10

Ciao ilbilbo innanzitutto complimenti per la frase incipit.
Il parallelismo è intrigante.
I toni da commensale perbene credo che siano assolutamente adatti alla situazione.
Sembra una poesia per tutti, quasi una filastrocca, alla prima lettura.
La realtà, invece, è che soprattutto per i palati più fini.
Per quelli che non confonderebbero mai un Barbera con un Chianti.
Un Brunello di Montalcino con un Amarone.
Un Nebbiolo con un Dolcetto.
Ammiro molto chi si intende di vino, chi lo conosce e chi sa cosa bere con cosa e quando.
Chi quando nomini un Decanter non ti guarda come se avessi evocato un Demone.
Complimenti.
L'ultimo verso poi spiega il tutto, questa volta con toni di riconoscenza, quasi religiosa (senza riferimenti).
Un ottimo lavoro.
A questo punto però la domanda è di rito, anche se penso di conoscere la risposta (che ti rivelerò se vorrai):
Qual è il tuo "calice di vino" preferito?
Io voto senza dubbio Amarone della Valpolicella.
Secondo posto Brunello di Montalcino.
Terzo Barolo.
Un brindisi dopo-pasto.
Roberto












PS io dico che voti Brunello 😉

Recensore Master
22/02/24, ore 05:10

Buongiorno
È proprio vero, e a volte basta un solo battito di ciglia per cambiare tutto... La vita è bella, sa essere dura ma è bella, e penso che la sua fragilità sia appunto tipica della sua bellezza. Purtroppo sappiamo che le cose belle, ahimè, durano poco... Fragilità e bellezza vanno spesso a braccetto.

Recensore Master
21/02/24, ore 11:02

Caro Bilbo,
davvero curioso questo tuo ultimo componimento che mette in risalto di quanta sensibilità si abbia bisogno anche nelle piccole cose di tutti i giorni perché la fragilità che ci compone è sempre in agguato.
Doverosa è la premessa, sorta leggendo e intrufolandomi tra le parole, che la mia sia una interpretazione del tutto personale e non è detto che fosse quella che volevi trasmettere.
Questa volta hai creato un paragone con un calice di vino il quale, per venire assaporato al meglio, deve essere trattato con cura, come si fa con le cose preziose.
Lo hai preso tra le mani, quasi volessi cullarlo: lo hai scaldato con il calore delle mani e, facendolo roteare, osservando i perfetti e begli archetti che si andavano formando, il vino ha sprigionato il suo magico bouquet e ti ha rapito portandoti a ricordare momenti e situazioni, associati a persone e luoghi.
Bisogna approcciarsi al vino con rispetto, occorre conoscerlo per apprezzarlo in tutte le sue sfumature, valutandone la trasparenza e la consistenza, proprio l’atteggiamento che bisognerebbe utilizzare con le persone affinché pericolose macchie o peggio tagli di vetro possano compromettere ciò che si è appena vissuto.
Non so se l’ arzigogolata interpretazione possa convincerti, ma questi sono i rimandi e i pensieri elaborati dalla mia mente a cui piace ogni volta scavare al fine di trovare significati in ciò che legge.
Apprezzatissima poesia che permette di vedere al di là del tangibile e visibile.
Grazie per la riflessione e un affettuoso saluto.
(Recensione modificata il 21/02/2024 - 11:18 am)