Carina, non c'è che dire.
Ma parli di luoghi comuni e spesso sono frasi fatte.
Un tema come la violenza, merita e ripeto MERITA, se trattato, molta più profondità ed espressione.
Perchè quando succede, soprattutto se ci capiti in mezzo, se sei la vittima, non cammini con la coda tra le gambe, perchè spesso, quella coda è rotta. Cammini se riesci a camminare, trascinandoti, a stenti, fino a quello che è il tuo luogo sicuro, il rifugio, la tana dove piangere, dove rinchiuderti. Non ci sono solo parole come "Vuota.Inutile.Sporca"
E sporca, a mio avviso non è nemmeno corretto,invece ci sono parole nere, che struggono e che ti massacrano dentro, che ti lacerano senza parlare solo per il fatto di ricordare. Immagini perchè le parole non ci sono più.
E chi ascolta viene trascinato in un vortice di sensazioni, sicuramente diverse da chi le ha provate, che vanno ben oltre la presunzione della morale, la vergogna del non sapere, il dolore (lo stesso dolore nell'aver sentito il racconto e per essersi conficcata le unghie nelle carni?? Scherziamo?), la fortuna perchè non accadututo a se stessi e il fine perchè non in grado di poter parlare, vanno ben oltre a questo,ma tanto oltre, anche solo per chi ascolta.
Sensazioni ed Emozioni come rabbia, nervoso, fastidio, sofferenza di vedere un proprio simile piegato,distrutto, calpestato, umiliato, spezzato, ira, rancore, empatia e vicinanza a quella persona, tenerezza e amore per qualla ragazza, calore per quell'uccellino a cui hanno spezzato le ali e molti altri ancora. Perchè quando un altro essere umano indifeso viene picchiato, queste sono solo una parte di quello che una persona esterna prova, una misera e piccolissima parte.
Per quanto riguarda la vittima, chi la subisce la violenza, cade nel buio più totale e fino a prova contraria esistono due tipologie di vittime, chi s'incolpa e chi la colpa non ce l'ha. Nel primo caso si sente colpevole perchè coinvolta con il carnefice, perchè prova sentimenti e attaccamento, nel secondo caso, non ne ha colpa, è capitato e basta, carnefice esterno e casuale (che non rientra nella quotidianità della vittima).
Ma in entrambi i casi, nulla toglie la caduta più recondita dell'essere nel nero apatico e schifoso, in quel buio di sofferenza, tremori e incapacità di reagire, incapacità di togliersi di dosso quanto accaduto, incapacità di vedere razionalmente, incapacità di provare meno dolore incapacità di far scivolare via soltanto un briciolo delle sensazioni che attanagliano e soffocano. Perchè la ragione, in questi casi si perde completamente. Subentra l'istinto con vortici che ti fanno perdere nell'accaduto, nelle immagini, nel dolore e il tutto si trasforma in turbe mentali che struggono e fanno un male bestia. Ecco perchè alcuni non reagiscono, non spiaccicano parole e si chiudono, semplicemente perchè non possono farlo, non ci riescono, non ci sono. Elevano muri dietro i quali si barricano, trincee in cui si nascondono finchè il nemico non è passato e forse non passerà mai. E parlo per metafore perchè a volte è più semplice capire.
Poi sta alla forza che c'è in una persona voler uscire dal tunnel, dal burrone o dal baratro che sia, sta in quella parte nascosta e che ha mantenuto un briciolo di razionalità, trascinare fuori verso la vita, verso la luce, sta a quello che si ha dentro, diverso da persona a persona, combattere e rialzarsi. Serve la speranza (che tu non hai nemmeno preso in considerazione. Ma non è da tutti. A volte serve una mano, un aiuto, qualcuno che ci sia, qualcuno che tenda la mano con amore, affetto, tenerezza e che accompagni sott'ala la cucciola martoriata. E ci sono persone che non ne vogliono uscire.
No, non si può generalizzare su questo tema e nemmeno affrontarlo così leggermente.
La tua frase "Mi rivolgo a tutte voi che scrivete fanfiction che trattino il tema della violenza sulle donne… non scrivete se non sapete di cosa parlate" mi ha dato il permesso di intervenire in questo tuo scritto, di recensirlo per i contenuti, esprimendo una mia opinione sul TEMA TRATTATO. Che repito superficiale e di poco spessore. Sarà una recensione incompleta, perchè non ho controllato frasi, punteggiatura e grammatica. Ho faticato solo un po' a capire all'inizio la differenziazione dei soggetti, per il resto mi è sembrata, in linea di massima, scorrevole.
Quest'altra tua frase "Una donna picchiata non potrà mai innamorarsi del proprio carnefice." è totalmente incorretta,anzi diciamo pure sbagliata, perchè ci sono persone che amano e subiscono in silenzio. Ragazze e mogli che amano il loro carnefice, proprio lo stesso che, guarda caso, le picchia, che le sfigura, che le manda in giro ricoperte di lividi, lo stesso, se non ci siamo capite, che le fa sanguinare e che, a suon di pugni, sberle e ceffoni, calci a volte, o addirittura oggetti( ed evito di fare gli esempi, perchè qualcuno potrebbe rimanere sconvolto),e loro stanno lì. Subiscono. Per amore! Questa tipologia di violenza si chiama VIOLENZA DOMESTICA. Ma qui si parla di deviazione dell'amore (e per loro, le vittime, spesso è Amore con la A maiuscola) ma è così, alcune persone amano i loro carnefici e passano sopra ai fatti, non denunciano e li giustificano.
Giustificare.. altra parola non trattata su un argomento vasto e profondo come questo. Quante persone giustificano i fatti? Paura? Dedizione? sentimento? Tanto non accadrà più? E' colpa mia, ho sbagliato io.. e così via... e sono solo un centesimo delle frasi che vengono dette in questi casi.
L'amore è diverso, come esiste l'amore bellissimo, puro, semplice e che rende felici, esiste anche l'amore malato, l'amore portato allo stremo, quello per cui si compiono pazzie o delitti. E' pur sempre amore. Diverso, ma per tanti, amore.
Opinionabile, non lo metto in dubbio ma la realtà è così. La REALTA' FA MALE e questo non è opinionabile.
Siamo diversi e nelle diversità si trova di tutto.
Alla fine usi la parola brutalità per parlare di violenze diverse e, anche qui, non si può fare di tutta un'erba un fascio.
Parli di autrici che non sanno trattare i temi elencati, perchè li generalizzano ma tu hai fatto la stessa cosa, da un pestaggio parli di violenza sessuale, racchiudi la VIOLENZA in un unico insieme, GENERALIZZANDO, appunto. Ti sembra corretto? Sei contradditoria, tanto.
Mi spiace per quanto ti è accaduto, e sei stata fortunata "semplicemnte" per essere scappata dall'ambulatorio con la coda tra le gambe, perchè sappi che CI SONO persone che non si rialzano, altre che vanno portate di peso in ospedale oppure l'ambulanza le va a prendere a casa o per strada. E alcune non si rialzano, non camminano più, altre addirittura non respirano più perchè non sopravvivono.
No, non si può generalizzare.
No, non si può trattare un tema ccosì delicato, facendo la saccente e dicendo agli altri di non scrivere perchè non si è vissuto la stessa esperienza, perchè pecchi di presunzione.Esagerando troppo.
Sei libera di rispondermi che sono io a peccare di presunzione e di essere troppo saccente ed arrogante, ma so quello che ho detto, così come quello che penso e che ti ho scritto.
Adesso chiedo io una cosa a te, quando scriverai ancora di queste tematiche, affrontale come si deve, con il giusto peso senza puntare il dito contro gli altri e soprattutto senza generalizzare ed essere così leggeri, sii più profonda, altrimenti parla d'altro.
Scusa la spatafiata e i possibili errori ma quando ho letto questa storia, e sinceramente non so come possa essere stata messa nelle scelte, non ho resistito.
Mi spiace se ci rimarrai male ma come lettrice e scrittrice ma soprattutto come donna, non accetto e non tollero scritti così superflui, soprattutto se provengono da esperienze provate, appena, in superficie.
Odiami se lo ritieni giusto o ignorami, alla fine, la mia è pur sempre un'opinione, ma che si basa su fatti, statistiche, osservazione e molto altro. Non parlo senza cognizione di causa. E fossi in te, accetterei umilmente le critiche, visto che non sono l'unica ad avertele fatte e crescerei interiormente, capindo cosa un'altra persona, seppur sconosciuta, ha cercato di comunicarti.
Psicologia? Ma la psicologia, non studia il profondo della psciche e le turbe di esse relazionate all'individuo e al mondo esterno? La Psicologia è lo strumento, più profondo ci sia per analizzare l'uomo e la sua mente. E in questi casi, o almeno in alcuni, nemmeno gli psicologi riescono ad abbattere le parti della mente, perchè talmente compattate e stagne che sono diventate impenetrabili o più semplicemnete perchè a volte, la psicologia non arriva dove arrivano i pensieri e alla fine, è interpretazione dello psicologo.
Non nascondiamoci dietro agli studi per poter puntare il dito ed esternare pensieri personali, se vuoi esprimere un'opinione o il tuo pensiero fallo, ma non sentendoti forte perchè studi quella determinata materia, che guarda caso, ti da diritto a giudicare gli altri o determinate azioni, pensando che gli altri non sappiano di cosa parli. Scusa ancora per la crudezza di questo mio pensiero, ma hai toccato un tema troppo forte affinchè stessi zitta e amalgamanta alla massa dei pensieri non espressi, perchè questo è un tema che tocca. Tutto qui.
Ciao ;) (Recensione modificata il 22/02/2011 - 03:19 am) |