Recensioni per
Lì dove sto per andare
di NonnaPapera

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/01/12, ore 09:34

Emozioni vere, dirette, non romanzate, che colpiscono prive di un lieto fine feticcio. Per quanto io ami le storie che finiscono bene, in questa non poteva esserci altro che questo. L'idea del saluto dell'elettrocardiografo mi ha lasciato i brividi. Un ultimo bacio, un ultimo respiro, il genere di cose che sinceramente adoro. I miei complimenti ^^

Recensore Junior
22/08/11, ore 18:36

Una storia davvero incredibile,nonostante la sua brevità.. vivida per la sua semplicità, tragica e realistica per il tema e per lo stile con cui è scritta, stile che manca di quel senso di artificiale e romanzato che hanno spesso le storie tragiche per lasciare il posto a realismo e sentimenti. Direi che è semplicemente bella da spezzare il cuore :)

Recensore Junior
27/04/11, ore 13:50

Tesoro, sai cosa amo delle tue storie? La loro semplicità disarmante; sono talmente dirette da lasciarti senza fiato... Questa è lineare, anche un po' criptica: vuole cogliere solo l'attimo finale di una storia che non conosceremo mai - un attimo terribilmente triste, un bacio disperato, un amore che, senza nemmeno essere mai nato, sta per finire. E riesci a trasmettere questo senso di malinconia con poche, elementari parole. Il risultato è senza ombra di dubbio di grande effetto. I due personaggi, del resto, rimangono due ombre: si fanno quasi exemplum universale; gli stessi protagonisti diventano sfondo e si dissolvono in un finale incredibilmente drammatico. Molto significativa l'ultimissima riga, in cui il rumore dell'elettrocardiografo rappresenta, in qualche modo, i pensieri del protagonista. Bella, come sempre. Un bacione!

Recensore Master
30/01/11, ore 16:48

ciao non so come abbia fatto a perdermi questa storia, sono commossa ed esterefatta, la trovo ben scritta e coinvolgente, inensa soprattutto nei dicorsi, complimenti di cuore per questo scritto che tocca le corde dell'animo.

Recensore Master
14/01/11, ore 19:59

Eccomi qua -chiedo perdono per il ritardo, ma una recensione ufficiale merita il suo tempo e non di essere fatta di fretta. :D
Allora: è una storia di genere "drammatico", e devo dire che è reso molto bene. Non cade mai nel patetico (nel senso effettivo del termine), si mantiene sulla sua linea tesa, quasi sospesa, intervallata da attimi crescenti in un climax che, prima di arrivare all'apice torna al suo posto. Un po' come, oserei dire, l'elettrocardiogramma di Marc.
Devo dire che quindi come resa del genere mi è molto piaciuta; è fin troppo facile e frequente il trovare storie dense di pathos da latte alle ginocchia, con gente singhiozzante ed ultime parole altisonanti quanto banali. Al contrario, il momento del pianto si è concluso in fretta, restando nei limiti del "consentito", ed il tutto si è concluso con la scena del bacio che devo dire, l'ho trovata molto ad effetto.
Parliamo dei personaggi, prima di addentrarci nella storia: non so se Marc e Alex siano due OC che usi solitamente -e quindi dotati di uno spessore psicologico ben definito- ma in questo caso sono abbastanza penalizzati dalla brevità della storia.
Non ci sono punti che ci possano mostrare in particolare il carattere dei due, se non dagli aggettivi che cogliamo. Alex deve essere un testardo, un ragazzo non troppo facile; Marc deve essere un po' impulsivo, specie nelle parole e nei giudizi. Questo è quello che si coglie. Dunque, che siano personaggi che usi abitualmente o che siano personaggi creati per l'occasione credo che, trattandosi di un originabile possa essere più utile dare maggiore importanza alla creazione di un background caratteriale, che anche in poche righe possa aumentare il realismo ed impedire che i personaggi si riducano a delle comparse occasionali. Certo, è una cosa molto difficile, ma di certo alla fin fine il risultato è di grande effetto!
Restando sull'analisi del testo poi, ho riscontrato una sola imprecisione di grammatica, nella frase:
"una volta morto allora gli occhi di Alex si sarebbero riempiti giustamente di dolore, ma non ora ."
A parte quel punto staccato dalla frase che è un errore di distrazione, parlando in un contesto di passato il "non ora" è un anacronismo.
Avresti dovuto usare un: "ma quello non era ancora il momento", una soluzione simile. Inoltre, se proprio vogliamo essere iper precisi, i segni corretti per introdurre un discorso diretto sono questi: « ... »
Ora, il mio giudizio personale: la storia mi è piaciuta, ha un non so che di agrodolce, è davvero scorrevole e l'ultima parte toglie il fiato.
Mi sono quasi sentita l'elettroencefalogramma impazzare e poi fermarsi di colpo... Un climax gestito benissimo.
Unica pecca, è stato forse l'insistere per la seconda volta sull'errore commesso da Alex. Era, a mio parere, un particolare non necessario e forse un po' ridondante.
E con questo, ho concluso, sperando di non aver dimenticato nulla. XD
Grazie per aver partecipato!
x Saretta x