Recensioni per
La Città del Cielo
di Elos

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
16/03/18, ore 23:33

E' una storia "pesante" (in senso buono) e "leggera" al tempo stesso, che ti scava dentro con delicatezza.
E' tristissimo il fatto che Elwyn trovi il coraggio di scappare in un modo così rischioso proprio a causa di una minaccia che non sarebbe mai stata messa in atto. Ed è impressionante come questa storia riesca ad esistere anche senza un vero e proprio cattivo, se non il sistema che permette di comprare le persone, perchè in fondo Murad non è cattivo, "solo" egocentrico. Murad vuole bene, a modo suo, ad Elwyn, ma è un bene malato, perchè fino all'ultimo non è riuscito a capirlo, o forse non ci ha mai provato davvero, forse non riusciva proprio concepire l'idea di mettersi nei panni di un'altra persona. Lui non riesce a vedere al di là delle cose materiali, non riesce a capire che c'è altro, oltre agli oggetti, che si può desiderare.

"e tutti quelli che erano rimasti indietro... be', erano rimasti indietro.
Tutto qui."
Questo pezzo mi ha colpita particolarmente, perchè riesci ad esprimere in maniera estremamente "leggera" il menefreghismo generale.

"Se l'avesse drogato, sarebbe diventato come tutti gli altri. Non gli sarebbe più piaciuto, poi."
Questo pezzo dà già l'impressione che Murad non capisca che Elwyn è un'entità a sè stante, non un suo oggetto; impressione poi confermata da queste parole:
"Come aveva osato, Elwyn, danneggiarsi così? Non avrebbe mai, mai dovuto. Non si apparteneva. Apparteneva a Murad."

"Nessun palazzo l'avrebbe accolto, fuggitivo, senza documenti, nessun Celestiale l'avrebbe protetto." Questa frase, che contrasta con ciò che invece è accaduto là sotto, porta a chiedersi cosa sia meglio: se un mondo "perfetto" con persone che si disinteressano degli altri, o un mondo imperfetto, disastrato, ma con persone più umane, disposte ad aiutare qualcuno di cui non sanno niente.

Recensore Master
10/02/13, ore 19:22

Come al solito scrivi piccole perle e come al solito io le trovo tardi *singhiozza e sospira*
L'avrò segnata eoni fa, ma l'ho letta adesso: non è lunga e mi ha fatto compagnia in questo pomeriggio in cui volevo prendere una pausa dallo studio e sto un po' malaticcia. A costo di apparire banale, dico che le tue storie sono un toccasana: giuri mi sento già meglio xD
Non sapevo scrivessi anche originali, decisamente devo dare un'altra occhiata al tuo account se sono come questa. Mi allaccio a chi dice che hai stile, ce ne hai tanto, davvero. C'è un'impronta personale fortissima in quel che scrivi, qualcosa che distingue dai racconti spesso tutti uguali che si incontrano in questi lidi, c'è una bellezza intima, soffocata, intensa e melanconica, c'è quel genere di atmosfera che adoro, quando un autore riesce a renderla senza pesare. Mi è veramente piaciuto leggere di questi personaggi in questo contesto orientaleggiante, l'idea in sè l'ho trovata molto originale e le personalità dei due protagonisti così interessanti e sfaccettate che non possono non affascinare. Di fondo mi è parso di percepire una mesta rassegnazione che non rinuncia però a cogliere la bellezza delle cose, nelle piccole cose e così infatti è questa la sensazione che ho sentito leggendo quest'ultimo capitolo con Elwyn che si guarda intorno tra le rocce dorate, a malapena un filo di vita ancora tra le labbra.
Avere qualcuno così significa non avere nessuno, è vero. Essere felici in quel modo significa non esserlo. La libertà non ha prezzo e sono i giullari a dire sempre la verità... temi banali? Non quando li scrivi tu, per niente. 
Bravissima e complimenti per questa bellissima storia, forse mi servirebbe la lingua di Murad, colma di tutte le lingue del mondo, per farti dei complimenti che rendano quanto sia bella
un bacio
Primavere

Recensore Master
11/06/12, ore 18:01

Odio commentare le tue storie. Non ho nessuna critica, mai. A cosa serve una recensione senza nemmeno un appunto negativo? A fare i complimenti, certo. Beh, almeno spero che i complimenti abbiano un senso e non siano paroline vuote.
Comunque…sono venuta qui perché sono innegabilmente attratta dalle originali. Decisamente, hai stile. Di nuovo, ti servi di immagini…amo le metafore implicite, la cadenza un po’ antica, che in questo caso sa d’Oriente e di frutta dolce; questo racconto mi ha vagamente ricordato Le Mille e una Notte, sai? L’harem, Murad così possessivo, convinto che comprare significhi avere, che confonde l’amore col possesso e la felicità col lusso. Ed Elwyn, piccolo circense dall’aspetto efebico, disposto a tutto in nome della sua libertà. Sono due mondi diversi che s’incontrano, uno proveniente dal basso, dove tutto è buio e cadente, e l’altro proveniente dalla Città del Cielo, dove le cose splendono monde e all’apparenza perfette. Due mondi che non possono andare d’accordo perché governati da concezioni troppo diverse, un Murad che rabbrividisce alla vista del sangue – sporco, dall’odor di ruggine – e un Elwyn abituato alla ribalta e ai giochi del circo, a muoversi e a vedere, a cui non bastano racconti e storie perché vuole viverli…che non vuole privarsi del suo nome, del suo sesso, della sua volontà d’individuo… Ma Murad è irrimediabilmente, intrinsecamente destinato alla solitudine, a causa di ciò che non capisce, a causa di ciò che comprende troppo tardi – e sinceramente ho trovato doloroso l’ultimo PoV di Elwyn: solo ora che si è riappropriato di se stesso pensa quasi con nostalgia alle storie e alla voce di Murad…viene da pensare che se non avesse cercato di rinchiuderlo avrebbero potuto trovarsi…
Oh, la morale della favola *.*
Permettimi, questo è un racconto, un racconto piccolo che sembra far parte di un affresco molto più ampio, di un fantsy gigantesco, pare uno spin-off… L’ho amato tanto. Qui come nella tua storia di vampiri fai riferimento a personalità molto egoiste…addirittura vedo più di un accenno di D/s qui dentro…come nella storia tra Gabriel e Morrigan…uhm, oddio, ho un debole tremendo (e vergognoso) per questi risvolti un poco morbosi…solo a livello psicologico, una spruzzata di tanto in tanto, mi piace. Anche se è brutto. E amorale. E non è AmmoreH. Ma va beh.
Ahhh, continuerò a frugare nel tuo account che mi piace. :)
Ero

Recensore Junior
17/04/12, ore 18:27

Mi è piaciuta molto. Mi piacerebbe anche tantissimo avere un seguito in cui i due magari si ritrovano, in qualche modo e, finalmente, si capiscono.
Complimenti per le idee e per come hai realizzato questo bel racconto!
Alla prossima
Leli

Recensore Junior
06/12/11, ore 22:51

Ciao, scusa se scrivo solo ora, ma mi era sfuggita questa meraviglia... di solito leggo raramente storie originali perchè preferisco andare sul sicuro con personaggi che conosco... ma devo dire che dopo questa comincerò a guardarle più spesso.
Complimenti il rapporto che hai creato tra Elwyn e Murad è bellissimo, entrambi molto ben caratterizzati e in un certo senso entrambi confusi.
Murad non è cattivo nonostante quello che sta facendo a Elwyn sia terribile (nel capitolo 2 la frase "Elwyn, ripeteva allo specchio, mi chiamo Elwyn Shaw Marmaduke Coleridge, e vengo da là sotto" da i brividi) però non lo fa con cattiveria semplicemente non si rende conto del fatto che sia sbagliato.
Elwyn invece si rende conto di non essere libero ma non capisce che potrebbe avere questa libertà semplicemente comprendendo Murad perchè in pratica è quello che Murad vuole da lui, qualcuno che non è sotto la sua influenza.
Il finale poi è perfetto, non banale e neppure sdolcinato... in realtà leggendo la storia non sarei riuscita a vedere nessun altro finale possibile.
Complimenti ancora, baravissima.

Nuovo recensore
19/10/11, ore 21:39

Beh commento dopo molto tempo dalla pubblicazione della storiaXD
comunque, ti faccio i miei complimenti, davvero. Questa storia mi ha lasciato col fiato sospeso, e con gli occhi incollati allo schermo. Personaggi meravigliosi, caratterizzati con maestria incredibile, trama originale e decisamente interessante. Che dire, bravissima!
(Recensione modificata il 19/10/2011 - 09:39 pm)

Recensore Junior
09/04/11, ore 14:32

Splendido finale – perfettamente in linea col tenore del racconto nel suo complesso.^^
Come sono contenta di sapere che Elwyn è ancora vivo! ^______________^
In realtà non ho molto da aggiungere rispetto a quello che ho già scritto nelle altre recensioni: non posso fare altro che rinnovarti i miei complimenti.^^ Mi piace molto il fatto che il finale di per sé in un certo senso sia “aperto”, ma la storia risulti comunque in se stessa compiuta.
Credo che tornerò a leggerla, ogni tanto.^^ Mi ha molto colpita, davvero; la trovo suggestiva.
Perdonami se ho commentato solo ora. Tendo ad essere sempre in ritardo con questo genere di cose, ma ciò non significa che vi attribuisca poca importanza.
Per l’ennesima volta, bravissima. ^_______________^
Alla prossima storia, magari.^^ Continua così!^^

Nuovo recensore
29/03/11, ore 15:23

"Ogni cosa ha il suo prezzo, ma nessuno saprà quanto costa la mia libertà". Ha proprio ragione, Edoardo Bennato.

Un finale migliore non potevi inventartelo. In un certo senso, entrambi hanno trovato una specie di pace. Davvero, mi piace moltissimo!

... ma se davvero sicura di voler sposare un Drow dotato del potere di traumatizzarti ad ogni incontro? o_ò l'ho capito che sei masochista, ma suvvia!

Recensore Junior
27/03/11, ore 10:53

Prima di tutto, grazie per esserti preoccupata di pubblicare nonostante il momento "frenetico"
Ho letto la prima parte, e anch'io ho dato Elwyn per spacciato. Ma ho letto di Murad, e a parte un grezzo "ben gli sta" trovo davvero perfetto il modo in cui l'hai fatto rimasto scosso da tutto questo. Credeva di poter avere tutto, si è accorto che in realtà non aveva niente di vero. 
E già questo sarebbe bastato per una conclusione perfetta. Ma per fortuna ho visto i tre trattini e ho fatto scorrere lo schermo.
E mi spiace che tu dica che questa conclusione ti deprime, perché a me non deprime per niente. E' vero, Elwin ha dovuto sacrificare molto di sé, non sarà mai più quello di prima, e ha paura per il suo futuro. Eppure, non posso fare a meno di vederlo "felice". C'è un futuro, è ignoto e sarà difficile, ma è suo, ed è iniziato tra la solidarietà di chi lo ha aiutato senza fargli domande o chiedergli niente in cambio.

C'è chi lo dirà meglio di me, ma scrivi in un modo assolutamente invidiabile, questa storia è stata veramente bella. 

D.