Bellissimo l'inizio di capitolo con Draco che pensa a Scorpius e al loro rapporto- ripeto, adoro il modo in cui costruisci e descrivi i rapporti padre-figlio in questa Saga. Ognuno è diverso, unico, particolare, ma sempre stratificato e complesso. Sarebbe stato facile scrivere di uno Scorpius diverso da Draco e quindi in lotta con la famiglia, ma la dinamica tra un figlio ribelle e differente che pure ama suo padre ed è orgoglioso di lui (non perche pensa sia perfetto, ma proprio perchè Scorpius sa degli sbagli nel passato di Draco e di quello che ha pagato, anche e soprattutto emotivamente, per superarli) e di questo Draco che non capisce del tutto suo figlio eppure lo ama tremendamente e ne è orgoglioso anche se è diverso da come aveva sempre creduto che un erede Malfoy dovesse essere, forse PROPRIO perchè è diverso da come un erede Malfoy dovrebbe essere.
Penso che l'appoggio e l'affetto che la sua famiglia gli ha sempre saputo dare nonostante il suo non essere l'erede modello che i Malfoy si aspettavano, siano stati indispensabili per rendere Scorpius quello che è- un irriducibile ottimista, disposto ad affrontare tutto con il sorriso e desideroso di dimostrare il suo valore al mondo.
Bello Malfoy il folle che da bravo cavaliere ridanciano combatte corpo a corpo contro il Basilisco a cavallo di un Ippogrifo. Bella la citazione iconografica all'Orlando Furioso perchè è un capolavoro letterario che si addice a Scorpius: ironico, cavalleresco, pieno di vita, amori, pazzia, equivoci , avventure e senso dell'assurdo.
Belli i battibecchi tra Al, Tom e Roxanne raccontati attraverso gli occhi dell'imparanoiatissima (questa volta a ragione) Rose. La cosa bella di Rose è che la sua autoironia non smette di funzionare neanche quando è terrorizzata, e questo smorza un bel po’ la melodrammaticità che potrebbero altrimenti avere i suoi PoV, visto che è sempre in ansia per qualcosa. Amo tutti i tuoi ragazzi, ma le tue protagoniste femminili, Rose e Lily, hanno un qualcosa di più nei loro Pov- Lily usa l'ironia per alleggerire il mondo, Rose per notare le storture; in Lily l'uso antifrastico dell'autocelebrazione è una spia che al tempo stesso maschera e nasconde le sue insicurezze, in Rose invece l'autoironia è automatica, talvolta involontaria, ma imprescindibile.
Bello il siparietto in cui Tom si accorge dei Dissennatori, il modo in cui Roxie si rivolge ad Al per capire cosa diavolo abbia Tom e il modo in cui Tom si irrigidisce alla battuta che Roxanne fa sulla sua anima- sì, noto sempre questo tipo di dettagli.
“Ce l’ho, un’anima” eh, non che sia un’anima granchè simpatica, però mi piace l’occhiata di ammonimento che Al lancia a Roxanne come a dirgli che questo non è un argomento su cui scherzare, non importa quanto acceso sia il battibecco. Boh, come Rose anche io penso che questi quasi invisibili e brevi momenti in cui Tom si ricorda, a causa di situazioni e battute totalmente mondane, della particolarità della sua anima e del modo in cui è al mondo. Mi piace perchè avviene in momenti estemporanei, non è mai una cosa troppo melodrammatica, ed è una consapevolezza che Tom ha e che non va mai del tutto via anche se di solito rimane nel background inconscio o addormentato della sua mente.
Bella l'immagine di Ted con la McGrannit, il più giovane e la più anziana dei Professori, che si sostengono facendo le scale a braccetto mentre vanno a cercare il Preside. Un plauso anche a Jaime che, come sempre, in situazioni di estremo pericolo si dimostra sveglio e intuitivo e a Scorpius, che fiuta il pericolo e non si fa distrarre o abbindolare dai complimenti, a il piccolo riscatto del Cavillo, che aveva notato e comunicato i movimenti dei Dissennatori, anche se nessuno l’aveva letto o ci aveva creduto. Sono dettagli come quest'ultimo che danno una sorta di continuità col Canon e allo stesso tempo rendono la tua storia parte di un universo a se stante e vivo, che potrebbe essere indipendente se non fosse derivativo di Harry Potter, perchè si vede che esiste un intero mondo mondo di legami, dettagli e eventi al di fuori della trama che viene raccontata e dei dilemmi dei protagonisti.
Continuo a pensare che Vitious come Preside sia un po' inutile, ma vabbè. Silente aveva un sistema di sicurezza schifoso ed in tempo di guerra era più un generale che un Preside, ma almeno era carismatico e capace di prendere in mano la situazione in casi di pericoli. Vicious sembra sempre ignaro su quello che sta accadendo ad Hogwarts- insomma, ne sa più Harry!
Invece non biasimo Harry, gli amici e la moglie per essersi accorti "tardi" dei Dissenatori: erano lontani dalla tenda dei Campioni dove gli altarini sono stati scoperti (in tutti i sensi) la nebbia è sì un sintomo di Dissenatori ma ricordiamo che la specifica nebbia che si stava diffondendo durante la prova NON era quella dei Dissenatori, ma della Polvere Buiopesto che Kirill aveva diffuso APPOSTA per confondere le acque e nascondere l'arrivo dei Dissenatori. E, cosa più importante...anche se sospettavano qualcosa, e Harry probabilmente lo stava facendo vista la sua conversazione con Draco qualche capitolo fa, erano lì in borghese come civile e non avevano l'autorità di fare nulla senza prima consultarsi con altre persone...che erano però irraggiungibili. Bello il dettaglio di Harry che cerca di chiamare Smith ma non ci riesce, e solo allora prende l'iniziativa. Ma ancora più bello il momento in cui chiede a sé stesso se deve comportarsi da genitore normale o da Harry Potter, e si trova costretto a scegliere la seconda opzione- riassume un po' il dilemma del tuo Harry adulto in questa Saga.
Bello, bello, bello e terribile il modo in cui hai descritto il crearsi e il diffondersi del panico e le dinamiche della folla terrorizzata, che, inizialmente una conseguenza dei Dissennatori, entro la fine del pericolo diventa il *vero* pericolo, molto più che i Dissennatori stessi. Terribile il modo in cui Al sente che Rose gli viene letteralmente strappata dalle mani, e sebbene il Pov sia di Al, si avverte anche la frustrazione di Tom che vorrebbe tornare indietro a salvarlo ma non può perchè la folla lì divide e percorrendo al contrario rischierebbe di fare del male tanto a sé stesso quanto agli altri. E quindi non può far altro che andare avanti lasciandosi Al alle spalle, indietro. In pericolo.
Devo ammettere che questo capitolo è uno dei motivi per cui inizialmente, anni fa, ci ho messo un po' ad affezionarmi sul serio a Soren...non lo so, una parte di me avrebbe preferito che fosse stato sì coinvolto nell'attacco dei Dissenatori, ma in modo meno diretto. Chissà, essendo consapevole che sarebbe accaduto ma evitando di denunciarlo per fedeltà, devozione e soggezione psicologica dello Zio, tipo. In quel caso avrei provato empatia per lui più facilmente, credo, ma mi rendo conto che ai fini della trama fosse necessario che Soren CHIAMASSE i Dissennatori personalmente e fosse responsabile dell’attacco in prima persona. (Anche perchè, a chi vuoi farlo fare sennò, a Kirill? Quello è buono giusto a lanciar polvere buio pesto e- spoiler- a farsi salvare la pellaccia da quindicenni irresponsabili e innamorate e-doppio spoiler- a venir ucciso in maniera miserabile da Doe nei tentativi di scalare le gerarchie della Thule senza arte né’ parte. Però, ecco, emotivamente è difficile accettare che, almeno in questi capitoli, Soren sia responsabile almeno materialmente di molti dei danni che ci sono stati o sarebbero potuti essere, anche se il responsabile morale rimane comunque Alberich.)
So che a questo punto della storia Soren non aveva abbastanza indipendenza psicologica dallo Zio per obbiettare, è che già il fatto che stordisca Lily per tenerla al sicuro è tantissimo, e solo...ugh. Come poteva pensare che Lily sarebbe stata "a posto" mettendo lei al sicuro e tutte le persone che amava in pericolo? Cioè, lo so che Soren a queste implicazioni non ci ha pensato per via dell'impostazione mentale frutto dell'educazione che ha ricevuto, è solo che...se fossi stata al posto di Lily, una volta scoperto gli altarini nelle segrete di Von Honhemein questa sarebbe stata la prima cosa che gli avrei rinfacciato, prima ancora dall'aver mentito sulla propria identità.
Mi sembra ancora un po' assurdo che, cinque anni dopo, tutti quando vogliono presendersela con Soren tirino fuori aver ingannato Lily e favorito involontariamente gli eventi che hanno portato al rapimento della ragazza e non...questo. Certo, non aveva molte possibilità di scelte ed era plagiato dallo Zio...ma questo vale anche per quanto riguarda tutto il discorso di "aver ferito la piccola povera Lily", eppure molti personaggi, Harry e James in testa, non perdono occasione di rinfacciare più o meno velatamente a Soren il rapimento di Lily, indipendentemente dal fatto che Soren non sia stato l’artefice materiale del rapimento ed addirittura non fosse nemmeno consapevole che sarebbe successo, e quando l’ha scoperto ha tentato di impedirlo prima e di salvare Lily poi anche quasi a costo della sua stessa vita! Ma Dissenatori, che Soren ha invece materialmente chiamato, dacché mi ricordo non vengono mai tirati in ballo in Oan. E con tutto che non voglio sminuire il trauma di Lily, a me, personalmente, l'essere complice se non primo fautore dell'equivalente magico di un attacco terroristico, tra l’altro a un evento pubblico che avrebbe potuto causare centinaia di morti e feriti, pare un pelino più grave. Però ripensando alla psicologia dei Potter, soprattutto a quella di Harry, James e Lily, ha senso che, ognuno per motivi diversi, diano le priorità ai danni emotivi causato da Soren a Lily e non a quelli pratici che avrebbe potuto causare a tutti gli altri durante la Prova.
Harry è un uomo d'azione che ne ha viste tante, e di guai ne ha combinati tanti e perdonati altrettanti. Soren non è il primo tra le persone che Harry conosce ad avere compiuto azioni che hanno messo in pericolo altre persone - vedi Draco, verso cui non nutre rancore, o Silente e Piton che ha perdonato entrambi al punto di dare i loro nomi a uno dei suoi figli, o lo stesso Sirius che da giovane ha quasi ucciso Severus e Remus e rischiato la sua stessa espulsione in un colpo solo. Ma Soren è il primo ragazzo- la prima persona- a ferire profondamente, personalmente, la figlia minore di Harry. Ed è questo che non gli perdonerà davvero per molto tempo, molto più di esser stato dalla parte dei “cattivi”, perchè Harry non è di solito un uomo inflessibile o privo di compassione, ma ha un tallone d'Achille che sono i suoi figli e chi ferisce uno di loro, nella sua testa, perde automaticamente ogni diritto alla sua compassione, che solitamente elargisce a chiunque. È un suo difetto come uomo, ma un suo pregio come padre. Cosa vuoi che sia aver seminato il panico a una competizione internazionale portando dei mostri succhia-amima in confronto ad aver ferito la sua bambina tradendo la sua fiducia.
James, come suo padre, è un uomo d'azione convinto che i pericoli esterni di qualsiasi tipo si possano sconfiggere a colpo di bacchetta, e, come suo padre, si sente impotente quando le persone che ama vengono ferite da persone e situazioni in modi che non si possono risolvere con pugni e incantesimi esplosivi. Da qui, l'astio verso Soren e l'iper protettività di Lily.
Io però sono terrorizzata dalla folla e dal modo in cui si comporta quando è in panico, trovarsi in una situazione del genere è uno dei miei peggiori incubi QUINDI sarebbe stata una cosa che personalmente avrei fatto più fatica a metabolizzare e ad accettare di tutto il resto. (Recensione modificata il 30/05/2023 - 02:54 pm) |