Avevo letto questa storia tempo fa ma poi ho sempre rimandato a lasciare una recensione, solo perché non sono molto brava a scriverne.
Dire che adoro il modo in cui ha scritto questo testo è poco, raramente mi sono immedesimata a tal punto nelle parole da sentire, con le orecchie, con la pelle, il tatto. Leggere questo racconto è stata un'esperienza più uditiva che altro. La storia poi dei due fratelli, di questo incesto così delicatamente affrontato mi è piaciuto molto, io non sono una che si perde a parlare di tabù e mica tabù e pur avendo due fratelli non provo ribrezzo per certe questioni, anche se spinose.
Ho adorato (scusa se utilizzo questo termine ma non trovo parola più adatta) il flusso di pensieri continuo di chi si ritrova a pensare a qualcosa di così profondo come può essere un sentimento verso il proprio fratello, che non è più fratello, che è un entità, come hai scritto tu, sono due persone, non conta più il sangue che li lega. Dal momento che si rendono conto che sono due persone prima che fratelli cadono tutti gli argomenti sul giusto e sbagliato, sulla perversione o il sentimento.
Mi è piaciuto poi l'accostamento del mare come sottofondo di questa narrazione, sarà che col mare ho sempre avuto un rapporto conflittuale, risolto solo in questi anni, legato alla mia fobia (superata) di affogare. Mi sono rivista molto in questo "ti voglio ma non ti posso avere" e "ora che se mio ti devo lasciare", ed è come hai scritto tu: e dentro e fuori, e dentro e fuori e il fatto è che non ti resta né dentro, né fuori... non so se mi son fatta capire.
Non ti mento quando dico che mi sono emozionata molto, che questa storia mi è entrata dentro e che la metterò tra le preferite per leggerla ancora e ancora.
Ti faccio i miei complimenti perché hai uno stile bellissimo, diretto, semplice e fluido. Mi piacerebbe leggere altro di tuo.
Ti ringrazio per le emozioni che mi hai fatto provare e ti rinnovo i miei complimenti.
Alla prossima.
Selene. |
