[Leggere note d'Autore]
Paul e Brian si incontrano una sera in un pub irlandese. Due ragazzi normali, costretti per motivi diversi a nascondere la propria omosessualità. Attorno a loro si sviluppa la vicenda di un paese governato da un Presidente votato sulla scia dell'odio e della paura. Con la democrazia e la libertà minacciate da più fronti, sarà proprio Paul che si sentirà in dovere di cambiare le cose, perché lui ha il potere di farlo.

Sternbild City odora di marcio. Le sue fondamenta si sgretolano sotto il peso della corruzione. A vigilare sulla città è rimasta solo un’unità anti crimine, la cosiddetta Hero, composta da agenti speciali. Kotetsu è ormai un veterano, con una lunga e sempre meno brillante carriera alle spalle. Si è lasciato andare, dicono. Non ha più voglia di combattere, affermano altri. La verità è che Kotetsu sta perdendo le speranze.
Fanfiction partecipante al Porn Fest!

[Leggere note d'Autore]
Non esiste più la Natura. Tutto è tecnologia. La Vita è creata in laboratorio. La società è suddivisa in severe classi sociali, divise a loro volta dagli anelli di cui è formata la grande Metropia, una delle ultime, poche vere città rimaste sulla Terra. A seguito di un disastro che ha reso l'aria irrespirabile, sotto la cupola di vetro che ricopre Metropia, l'umanità vive e prospera grazie a macchine e droidi. Ma nelle profondità della città stessa si accende la fiamma della voglia di verità grazie a un colore mai visto prima. Un colore che richiama quella Natura mai conosciuta.

[Leggere note d'Autore]
Dopo la Grande Distruzione il mondo ha completamente cambiato faccia: nella vecchia e devastata Europa non esistono più confini, quello che una volta era il terzo mondo ora domina i popoli e primitive tribù sono tornate a vivere, schiacciate in precedenza dall’avidità dell’Uomo. Nuove razze sono nate, costringendo gli esseri umani a una convivenza a cui non sono pronti. Un ordine monastico nato tra montagne immortali custodisce i segreti su come utilizzare incredibili poteri scomparsi da millenni. Infine ci sono persone che vogliono impadronirsi di quei segreti, chi tramando nell’ombra, chi ostentando il proprio potere e la propria grandezza.

[Revisione in aggiornamento, 11/19. Leggere NdA per informazioni, grazie.]
ANNO 1985: una cittadina della Siberia occidentale viene rasa al suolo. Ai famigliari delle vittime non verrà fornita nessuna spiegazione al riguardo. Negli anni si parlerà di “disastro nucleare”.
ANNO 2000: Victor Connor viene assassinato prima del concerto della sua Sinfonia “New Eden”. L’omicida risulta essere un fanatico religioso integralista che non ha accettato le dichiarazioni del musicista riguardo la nascita di un nuovo Eden.
ANNO 2006: tra il 27 Ottobre e l’1 Novembre, nella città di Tacoma, vengono uccise quasi trenta persone. A parte quattro criminali, tutti gli altri sono poliziotti e agenti federali. Nessuno di loro riporta ferite o percosse, eppure le morti non possono dirsi naturali. Nel corso degli anni, appassionati di teorie del complotto fantasticano sul caso ed elaborano parecchie tesi. Una di queste non si discosta molto dalla verità.
GIORNI NOSTRI: a Scarlett Jones, criminologa del dipartimento dell’Analisi dei Crimini Violenti di Liberty Hill, viene affidato il caso del Taglia Teste, un curioso e violento serial killer.
Con l’arrivo di una lettera del Taglia Teste destinata a lei, Scarlett scoprirà che tutto è legato a un passato che non ricorda.

[Interrotta. Leggere note d'Autore]
Xavier. Figlio della malavita. Figlio di una donna castrante. Figlio di Miami e delle spiagge della Florida. Figlio delle armi e del droga venduta a caro prezzo. Figlio del sangue, dei diamanti che scorrono tra le dita assieme alla cocaina. Figlio delle opulenti ville lussuose costruite sui cadaveri e dei bassi fondi più tetri.
Xavier, un uomo a cui è stato detto "il mondo è tuo" e che alla fine, figlio di un mondo che non l'ha mai accettato, ha finito per crederci.

«È stata… una cosa intima, ucciderlo a mani nude.»
La sua voce, sempre così calma e profonda, pareva poco più che un sussurro. Gli prese la mano con delicatezza, appoggiandola sul tavolo. Aveva le nocche martoriate. Il sangue era splendente come un rubino pregiato, sulla pelle rosea. Si era ritrovato a fissarlo con la stessa intensità di Hannibal. Lo psichiatra sollevò lo sguardo dalle sue mani e si alzò per prendere il necessario per curarlo.
[OS scritta subito dopo la visione della 2x09]

Ci sono luoghi sul pianeta governati da forze oscure, incomprensibili anche alle menti più illuminate, capaci di prendere possesso del più forte tra gli spiriti. Ci sono luoghi dove il passato e il presente non hanno forma, si fondono in un'unica dimensione che mette alla prova la sanità mentale degli uomini. Uno di questi luoghi è la zona d'ombra, ai piedi delle sacre montagne del Tibet.
La zona d'ombra è aperta solo a chi ha il coraggio di affrontare i mostri che ha dentro di sé. E a chi è pronto a farsi divorare da essi.

George è un uomo geniale che ha inventato un nuovo modo per cacciare i fantasmi dalle case di Londra. Ingegneria e magia, grazie alla sua capacità innata di comunicare con i fantasmi e di capirli, l'hanno fatto diventare il più richiesto acchiappa fantasmi della città. Borioso, cinico e affascinante, grazie soprattutto ai suoi splendidi baffetti ben curati, George sembra preferire la compagnia dei morti, piuttosto che quella dei vivi. Ma forse non sempre è così.
Qui è raccontata una delle sue bizzarre avventure.
[Storia che partecipa al contest "L'EPOCA VITTORIANA E I SUOI SEGRETI" del gruppo "La crème de la crème di EFP"]

[Leggere note d'Autore]
Molte cose sono accadute durante quell'anno e probabilmente nessun uomo o Sanzo, sulla faccia della Terra, può vivere le emozioni provate da Komyo durante quel viaggio. La Luna, la cui luce impetuosa illuminava freddamente la via dei due monaci, aveva assistito silenziosa al susseguirsi delle più mistiche manifestazioni di potere. Quando il Nulla finisce nelle mani dell'Oscurità, quali terribili conseguenze possono esserci?
"Non si mosse quando sentì Ukoku recuperare la sua veste e andarsene, restò lì con le braccia appoggiate al davanzale, con la sensazione che quell’immensa luce potesse cancellare ogni traccia di desiderio. Il desiderio di essere inghiottiti e amati dal Nulla."
[Note: leggero crossover con l'universo dei libri di H.P. Lovecraft]

[Capitoli revisionati fino al 12.]
(Una produzione Selene K x Shanimaya)
Kanzeon Bosatsu li aveva osservati per anni, anche prima che si unissero per partire per l'Ovest, aveva sofferto nel vedere le loro lacrime, sorriso alle loro piccole conquiste quotidiane, aveva lasciato che ogni cosa seguisse il suo corso anche quando avrebbe voluto interferire per fermare la loro sofferenza.
Alla fine, nel vederli tornar indietro, non riuscì a non trannere un sorriso e far loro un regalo.
Rise pensando però a una cosa; se quei quattro pensavano che tornati a casa li aspettasse una vita tranquilla si sbagliavano di grosso.
Oh, quanto si sbagliavano.

[Godai Sanzo x Komyo Sanzo]
Pensava di esser pronto alla morte, lo credeva davvero. Non aveva rimorsi o rimpianti, aveva ottenuto dalla vita quello che aveva sempre desiderato, e Komyo era stato un meraviglioso extra.
Si chiese allora perché, in quel momento mentre lo stringeva e lo baciava, era così disperato.
Era l’idea di non poterlo più avere, di non poterlo più sfiorare con le labbra? Di non poter più godere dei suoi piccoli suoni delicati, di quando tratteneva la voce, per non farsi sentire?

[TodaixHoumei. Saiyuki Ibun]
“Momo-chan ho freddo, riscaldami”, disse con voce lamentosa, cerando invano di infilare il faccino sotto il suo braccio.
“Lasciami stare, sto leggendo.”
“Stai studiando vorrai dire”, ribatté Houmei, riuscendo finalmente a postare il braccio di Toudai, appoggiando poi il capo sulla sua immensa coscia. Si girò, stendendosi sulla schiena, e lo guardò con un sorriso.
“È sempre meglio tenere la mente allenata, oltre al corpo. Anzi, quello è fin troppo allenato.”
“Mh, ma se stressi troppo il tuo cervello, nel momento in cui ti servirà davvero, sarà completamente cotto”, scherzò Houmei, cercando di infastidirlo spostandogli il libro. In risposta Todai glielo appoggiò sulla fronte.
“Non sei simpatico”, bofonchiò Houmei.
Todai sorrise, in quel momento in cui il buffo amico non poteva vederlo.

Tutto quello che amiamo siamo destinati a perderlo. Tutto quello che ci dà conforto, un giorno potrebbe buttarci nel baratro. Tutto quello che ci fa sentire protetti, un giorno potrebbe ucciderci il cuore. E quando quel cuore sarà distrutto disperderà tutto il suo dolore, il suo rancore, la sua insicurezza, insudiciando la candida anima di un bambino.
E cosa resta, allora, se non il ricordo e la consapevolezza che niente sarà più come prima?
[Ispirata dalle note e dalle parole di “Scatterheart” di Bjork]

[Protagonisti: Koryu e Shuei. Piccola comparsa di Komyo Sanzo]
Avrebbe voluto chiamarlo e farlo voltare, dirgli qualcosa di simpatico giusto per non andarsene con la memoria del suo viso arrabbiato. Ma doveva andarsene, doveva frenare sul nascere qualcosa che era sbagliato, qualcosa che poteva rovinarlo.
Il dolore era distaccarsi da qualcosa che si amava, che provocava piacere, aveva detto il Buddha. Beh, per lui il dolore era stare vicino a quello che amava. Non voleva rovinarlo, non voleva sporcarlo. Non doveva.