Recensioni per
In ogni parte di noi.
di khika liz

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/08/11, ore 14:11

Questa storia è ... è ... è ... non esiste una parola per descriverla. Davvero. Mi piace molto questo passaggio:

"Si erano salvati a vicenda.
Si erano salvati nel modo più orribile: imitando l’amore.
E invece di risalire, affondavano, assieme."

Quindi Lucia non è semplicemente un nome, un personaggio inventato. Lucia è la realtà, quella realtà che ci portiamo dentro, incatenata all'anima, e che non riesce ad uscire fuori.

Hai narrato il tutto in maniera sublime. Sebbene sia una storia corta il lettore la assimila lentamente, ingoiando l'angoscia crescente. Complimenti davvero, questa va dritta nelle preferite : D

Bye bye by Marty

Recensore Master
28/08/11, ore 03:03

Non sono sicura che questo pezzo mi abbia toccato come avrebbe dovuto. Sono un'apatica? Probabilmente. Ma procediamo con ordine.
Ottima scelta di stile. Frasi brevi, non elaborate, essenziali per arrivare al punto; lessico piuttosto semplice ma diretto. Mi ha convinto davvero molto; in pratica l'italiano è usato in maniera molto appropriata.
Davvero molto ben riuscita anche la caratterizzazione di Andrea, mi ha colpito per il fatto che il testo è piuttosto breve, lui è un personaggio di sfondo eppure in qualche modo viene fuori meglio della protagonista. Appare molto vero lui.
L'idea è buona, probabilmente è stata usata spesso ma io non ne leggo quasi mai, quindi non ti so dire quanto di cliché ci sia nel pezzo e quanto ci sia di tuo. Mi auguro sinceramente che oltre all' 'immaginazione' non ci sia nulla di personale in esso.
E giungiamo infine alla frase iniziale, Lucia e il pezzo in sé non mi hanno sconvolto, toccato, emozionato come credo un pezzo con una tale trama avrebbe dovuto fare. Non vorrei lasciare nessun segno critico qui, perché il pezzo è scritto davvero, davvero bene; però le recensione hanno un senso se l'autore può farne uso - a mia avviso, manca un po' di intensità emotiva che possa rendere il lettore partecipe.
O magari è come ho detto su e sono io l'apatica.

Nuovo recensore
16/08/11, ore 18:26

"Ci vorrebbe un amico", lo cantava Venditti vent'anni fa or sono, ed io sono perfettamente d'accordo. In genere non preferisco le storie che finiscono col trattare di esclusivamente di disperazione e suicidio, quelle dove non si intravede neanche una punta di speranza; vuoi che sia per affettazione, vuoi per ostinazione, ma è così; questo genere di storie appaiono ai miei occhi poco più che banali e assurde. Sono felice di comunicarti che questa mi ha oltremodo sorpreso.
In una sola frase -quella finale- sei riuscita a rovesciare le sorti di un componimento che già avevo condannato, a dispetto del tuo modo di scrivere, che è davvero buono.
Un ultimo appunto positivo: Andrea. Lo adoro.
Un bacione! Annie.