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Autore: khika liz    16/08/2011    3 recensioni
"Non l’aveva mai desiderato fino in fondo, Lucia lo sapeva bene. Ma ammetterlo, ammetterlo era tutt’altra cosa.
Come poteva desiderare davvero uno squallido ragazzino biondo che stava con lei solo per vantarsene?
Ma Lucia, la forza per ammetterlo a se stessa ce l’aveva. Ciò che le mancava era la forza di credere in ciò che ammetteva."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In ogni parte di noi.

 
These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that
time cannot erase.
                              -My Immortal, Evanescence.

 
Non l’aveva mai desiderato fino in fondo, Lucia lo sapeva bene. Ma ammetterlo, ammetterlo era tutt’altra cosa.
Come poteva desiderare davvero uno squallido ragazzino biondo che stava con lei solo per vantarsene?
Ma Lucia, la forza per ammetterlo a se stessa ce l’aveva. Ciò che le mancava era la forza di credere in ciò che ammetteva.
E per fare ciò aveva bisogno di qualcuno che credesse in lei. Di un amico che l’abbracciasse, di tanto in tanto. Di un amico che non sparisse come tutti gli altri alla vista di quelle cicatrici.
Lucia aveva davvero bisogno di un amico.
 
Non capì mai nessuno dove la ragazza sbagliò, nella propria breve vita. Nessuno riuscì a comprendere davvero ciò che le passava per la testa. I medici facevano in fretta, l’avevano già catalogata come una matta. Ma mai nessuno aveva provato a capirla. Mai nessuno le aveva chiesto perché.
Anzi, i medici gliel’avevano pure fatta, qualche domanda, ma lei, ovviamente, non si era aperta a loro. Come poteva fidarsi di uomini che la fissavano e scrivevano su una tavoletta ciò che pensavano?
No, non poteva fidarsi di loro.
Ma se quella piccola, innocua domanda gliel’avesse fatta un amico, lei avrebbe risposto. Avrebbe raccontato se stessa.
Lucia aveva davvero bisogno di un amico.
E questo, purtroppo, i medici non seppero diagnosticarlo. Perché le prescrissero solo pillole, che la facevano stare anche peggio. Mai nessuno le prescrisse una buona dose d’amore.
 
Poi, Lucia, incontrò Andrea, e quando vide quel biondo, quando vide quegli occhi neri, intrisi d’odio, capì che forse aveva trovato qualcuno di simile a sé. Si era avvicinata a lui, vacillante, tamponandosi ancora il polso. Lo aveva salutato timidamente e lui l’aveva abbracciata, di getto.
Si erano ritrovati a farsi compagnia a vicenda, niente di più. Non era un amico. Lucia lo capì subito. Lui non le voleva bene come dovrebbe fare un amico. Lui semplicemente aveva bisogno della compagnia della giovane, per non affondare.
Si erano salvati a vicenda.
Si erano salvati nel modo più orribile: imitando l’amore.
E invece di risalire, affondavano, assieme.
 
Lucia l’aveva capito, che non era una storia seria, o normale.
Lucia lo sapeva che stavano affondando.
Gliel’aveva detto, ad Andrea. “Ci stiamo distruggendo, assieme.” Lui aveva scrollato le spalle e l’aveva attratta a sé. Nei suoi occhi odio puro.
L’amore, represso troppo a lungo, si trasforma quasi sempre in odio. Lucia l’aveva imparato ormai.
 
Nessuno riuscì ad entrare nella mente della giovane. Nessuno comprese mai il fattore scatenante. Nessuno indagò nel passato della sedicenne.
Nessuno.
 
Eppure lei, di indizi, ne aveva lasciati a volontà.
Avrebbero dovuto capirlo che tutto era successo a causa di se stessa.
Lei si era chiusa nel proprio mondo. Lei si era promessa di stare da sola. Perché era stanca di tutti.
Era stanca di non avere amici. Era stanca di vedere la propria famiglia sgretolarsi.
 
I genitori si erano separati quando lei aveva dieci anni. A quattordici la madre l’aveva abbandonata ed il padre non ne voleva sapere di lei.
Perché?
Era troppo. Era troppo per loro doversi occupare di una figlia senza amici.
 
Lucia aveva davvero bisogno di un amico.
 
Quando se ne rese conto era troppo tardi.
Le cicatrici erano state riaperte, tutte.
L’acqua si era tinta di rosso.
 
Lucia aveva davvero bisogno di un amico.
Nemmeno dopo averla trovata, morta, i medici lo capirono.
 
Nessuno vegliò su di lei. Nessuno.

Lucia è quella parte di noi che celiamo agli sguardi degli altri. Lucia vive in ognuno di noi.


Angolo autrice.
Okay, non so cos'è. Vedete voi di dargli un nome. Io so solo che mi è entrata nella mente la storia di Lucia, e non riesco a mandarla via.
Recensite, mi rendereste felice :D
   
 
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