Uno scorcio in cui la rappresentante di Athena in terra non si prende insulti? In cui mostra un lato dignitoso e toccante? L'ho visto e farò da testimone: io c'ero. Questa è da tramandare, mi travestirò da profeta e vagherò per le terre del mondo a raccontare il lieto evento.
Mi è sembrato di vedere la figura della divinità divisa in due parti. La statua che osserva dall'alto il massacro avvenuto alle dodici case, in cui alla fine dei conti si scontravano i suoi fedeli contro i suoi fedelissimi, mi dà l'idea della vera e propria Athena. Una divinità non avversa al genere umano che però non puo' intervenire e deve subire il doloroso corso degli eventi senza poter far nulla. Accettarlo anche se riluttante, soffrire senza potersi sfogare e chiedersi con insistenza il perché di quegli atti di guerra insensanti. Un senso di impotenza (di una divinità!) che rende bene il dolore. Per quanto possibile, uno stupido essere umano riesce a compiere il miracolo solo per aver creduto che fosse possibile e realizza ciò che nessuno credeva possibile: il lato umano perennemente impegnato a causare spargimenti di sangue nel tentativo di evitare gli spargimenti di sangue si riprende, si rende conto della situazione e puo' sfogarsi nel modo più comune, piangendo per l'accaduto. In quel momento, le due figure sembrano ricomporsi. Il pianto le unisce e risana la frattura: entrambe riescono a esprimere quel malessere fin troppo trattenuto, una parte per aver assistito alla guerra e l'altra parte per le conseguenze che ha generato.
Ne viene fuori un ritratto molto malinconico, proprio come quando dobbiamo assistere da spettatori nella vita di tutti i giorni a eventi su cui non abbiamo controllo. Se non è possibile cambiare le cose e al tempo stesso non ci si puo' sfogare come natura umana richiede, che cosa resta? Bisogna tenersi tutto dentro? Naaaah, certe volte la volontà fa miracoli e con un po' di cinismo (non pretendere l'impossibile e accettare le cose per quello che sono) e un po' di cuore (concedersi di liberarsi del disagio che si prova in ogni forma che abbiamo a disposizione) le cose sono destinate a migliorare. Per quanto la drabble sia triste, preferisco vederci la speranza di poter arrivare là dove si desidera, nonostante le brutture abituali che fanno parte del gioco.
Bel lavoro anche stavolta, in una forma che a me piace troppo e che qui è stata perfettamente onorata. Nonostante mi impunti a vederci cose positive, il senso di tristezza è arrivato a fondo e ha colpito. Sembra strano che un essere immune allo scorrere del tempo (sempre considerando il lato esclusivamente divino) possa interessarsi a vicende umane e a soffrire per essere. Questo rafforza molto il magone e il peso che si porta dentro, rendendo il tutto meritevole della quinta o sesta lettura. Tanto le drabble sono belle per questa ragione: più sono concentrate e più si fanno rileggere con piacere.
P.s. 494. Ore no kachi da XD |