Credo di aver iniziato molte delle mie recensioni alle tue storie con un: mi viene da piangere, ma non posso farne a meno, davvero.
Sei me, per caso? No, non scherzo, quando leggo le tue storie mi sembra di leggermi l'anima, di leggere tutti i pensieri che nemmeno oso formulare, per non dovermi poi scontrare con loro. Io ti capisco, lo giuro. Anche se dici che nessuno può farlo, ti giuro che capisco. Forse perchè non ti ho mai vista e quindi non posso avere una tua immagine nel mio specchio, non lo so, ma ti assicuro che in tutto quello che dici, dalla prima all'ultima frase (che è bellissima, bellissima davvero) io mi rivedo.
Odiare e non riuscire a faro, trattenere la rabbia e i sentimenti per non ferire, odiare se stessi per non odiare gli altri, volersi cambiare ma non riuscirci. Vorrei saper pensare che è solo adolescenza, ma io sinceramente non credo. Sono una persona impulsiva e sempre arrabbiata, ma non riesco ad esternare nessuna delle mie caratteristiche con serenità: io vivo nel terrore di ferire e, di conseguenza, di essere abbandonata. E' possibile?
Mio dio, mi fa paura leggere le tue storie, ogni tanto vorrei dimenticarmi che esistono per non dover far fronte a me stessa. Ma ogni tanto riparo in quest'angolo di questa mia seconda casa e mi ricordo che non sono tanto sola.
Ah, anche io mi piango sempre addosso, solo che ho smesso di ammetterlo.