Buon esordio. Il tuo stile, così rapido, si adatta bene a questo tipo di azione. Hai bilanciao bene introspezione e narrazione, e il risultato è un personaggio vivido.
La sua angoscia, la sua rabbia e il desiderio di vendicarsi trovano il giusto spazio fra la violenza delle sue azioni. Dei suoi avversari appare ben poco, ma è più che giusto così: è un racconto in prima persona, ed è perfettamente plausibile che l'attenzione della protagonista, in un momento così frenetico, sia estremamente focalizzata su alcune impressioni più forti, piuttosto che avere uno sguardo d'insieme. Quello si adatta più alla voce narrante in terza persona.
Aiuta anche a farsi un'idea del tono generale dell'ambientazione, che, da questa intorduzione, pare decisamente meno fiabesca dell'altro tuo racconto.
Dal punto di vista tecnico, gli unici appunti che ho da farti riguardano qualche errore di battitura (praticamente non vale neanche la pena di menzionarlo, sono piccole sviste che capitano a tutti), e l'attenzione alle ripetizioni.
Non è una banale indicazione di buona grammatica, ben inteso: è una questione di "peso" e di suono. Leggendo e scrivendo, ti accorgerai come, a volte, la reiterazione di una parola possa conferire enfasi o dare un tono particolare ad un periodo (ad esempio: "Camminai e camminai, per giorni interi, camminai fino a consumarmi le suole, camminai fino a perdere il senso del tempo e della distanza"), ma, nel contempo, sentirai come la ripetizione involontaria di una parola renda più pesante la lettura. Naturalmente, qui sto esasperando i concetti solo per essere più chiaro, in questo brano non ci sono così tante ripetizioni. E' solo un suggerimento, una cosa che ho imparato scrivendo e che penso possa tornare utile ad altri.
A presto!
Yu |