Recensioni per
Napoli, dolce Napoli...
di giocacolvento

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
03/07/12, ore 19:56

Ciao, acquasalata ^^!
Dopo tanto tempo che giravo intorno a questa storia, finalmente riesco a recensirla ^^. 
E' adorabile, non mi viene da dir altro ^^. La semplicità delle descrizioni e la sincerità con cui hai descritto il tutto, fanno di questa storia qualcosa di delizioso ^^. 
Ok, un po' sono di parte, vivo ed amo Napoli, ma non penso che il mio parere sarebbe tanto differente se abitassi altrove ^^. 
In effetti, hai racchiuso un pezzo di Napoli in Salvatore, e l'hai riversata anche nella loro relazione (potremo considerarli l'incarnazione della Napoli povera e malinconica, della Napoli che ti lascia solo un vago ricordo, come il bacio di Salvatore a Vittorio). 
Anche la canzone che hai scelto è perfetta ^_^. Scritta nel 1842, nel 1862 era abbondantemente conosciuta ^^. 
Sai, in realtà, riprendendo una frase che hai scritto verso la fine, tutta questa storia, nel suo insieme, è un quadro ad olio, di quelli in cui spesso vediamo il Vesuvio con i pescatori alla base, ecco, direi che questa storia sia così. 
Abbioamo il popolo, abbiamo un piemontese benestante, e abbiamo i quartieri poveri della città dalla doppia faccia, perché solo a Napoli non sappiamo mai cosa aspettarci dietro l'angolo ^__^. 
Ho solo un piccolo appuntino da farti prima di lasciarti.
Il tuo stile è molto buono, e si vede che leggi ^^. Solo che nei dialoghi non si usa il trattino breve, cioè quello che abbiamo sualla tastiera, ma si usa il trattino lungo, cioè questo: "–".
Se usi Office, dovrebbe darti il cambio automatico digitando due volte il trattino basso, altimenti devi cercarlo nei simboli speciali ^^. 
Non preoccuparti però, questi sono errori che si fanno perché non si spiegano a scuola, e, a meno che non si è un attentissimo lettore, non si sa la differenza ^^. 
Concludo mettendo questa storie tra le preferite per la sua sincerità, e perché mi piace assaje ^___^. 
Un bacione. 

Recensore Master
28/03/12, ore 00:12

Reny <3 <3
Lo so, sono pessima, ritardataria cronica anche nelle storie a me dedicate ^^
Sono stracontenta che tu ti sia addentrata nel mondo dello slash (dal quale, ti avverto, non tornerai mai più indietro :P).
Passando alla tua storia, devo dire che lo trovo un bell'esordio. Anche tu vedo che sguazzi felicemente nell'angst *rolls* (no, non dire che è colpa mia u___ù) però ho notato che hai lasciato questo finale aperto che si presta a mille interpretazioni u____ù
Mi piace lo sguardo del personaggio che dalle Lande del Nord (!) torna nella bellissima Napoli alla ricerca di un amore lontano. Mi piace il loro ritrovarsi, il loro cercarsi e il loro amarsi. Un po' meno il loro separarsi è___é
A livello stilistico ho notato qualche imperfezione, dovuta più che altro all'uso di certi sintagmi narrativi che fanno un po' clichet ma che tutti usiamo alle prime esperienze. E poi ricorda che dopo il trattino (che deve essere quello più lungo, non questo che usi tu) va sempre lo spazio. Ma per il resto è una storia che si lascia leggere molto volentieri e della quale sono orgogliosa di essere la dedicataria.
Un bacio affettuosissimo,
Aika.

Recensore Junior
27/03/12, ore 20:52

Tesoro **
Ma cos'è questa cosa che ti perdo d'occhio per qualche giorno e tu mi diventi sempre più brava? xD
Dico davvero: è una delle storie più belle che abbia letto finora ** E' toccante, vera, carica di amore e di speranza, oltre che di storia. Sono bastate poche righe che mi sono subito innamorata di Vittorio e Salvatore, mi sono emozionata con loro, durante l'incontro e ho sentito sulla pelle tutta la malinconia del distacco, il desiderio del ritrovarsi e la precarietà di questo loro futuro combattuto tra i sentimenti e le convenzioni della loro epoca. E tutto, ovviamente, per merito tuo perchè li hai descritti in maniera meravigliosa e talmente vera e viva da mettere i brividi **
Eppoi il periodo storico è uno di quelli che adoro e il tema dei piemontesi come invasori di Napoli quanto lo sono stati i Borboni mi trova perfettamente d'accordo: per molteplici ragioni storiche, troppo spesso il Sud Italia è stato visto come una terra di rapina, da sfruttare militarmente e commercialmente.
Questa parte mi ha messo addosso una gran malinconia: "Ripensare a quel periodo lo addolorò; allora combatteva per una patria unita, per liberare quella città splendida dall’invasore straniero, e cosa aveva ottenuto? A cosa erano servite le vite dei suoi amici? Per gli abitanti di Napoli i piemontesi erano solo gli ennesimi invasori, incapaci di comprendere le bellezza e la complessità del sud e forse un po’ hanno ragione."
Davanti ad una situazione che non riesce a cambiare fino in fondo, Vittorio si interroga sulla validità dei suoi ideali, sul significato del suo sacrificio e di quello di altri ragazzi come lui: un tema molto caro a tanta letteratura romantica, a Foscolo pure, che non può non far riflettere anche noi, anche se in modo diverso e storicizzato.
E' bellissimo come sei riuscita a intrecciare la grande Storia con le piccole storie, gli avvenimenti che sono segnati sui libri come l'Unificazione e quelli che sui libri non ci andranno mai: le vicende di gente semplice, realistica e perfettamente credibile. Non mi riesce difficile pensare che possa essere davvero successo qualcosa di simile, da qualche parte, a quel tempo.
E veniamo a quella meravigliosa lingua che è il napoletano ** Vabbè che sono di parte, da polentona innamorata delle tue zone, come ben sai, ma immaginare Salvatore parlare con questo accento dà così tanto calore a questa storia che non puoi neanche immaginare... E' come essere finalmente tornata in visita a Napoli, con questa scena iniziale che ti cattura e ti avvolge, coinvolgendo tutti i sensi, perchè si sentono odori, rumori, si vedono colori, c'è tutto! E c'è tanto amore per la tua città, giustamente <3
Se chiudo gli occhi, riesco a vedere tutte le scene alla perfezione.
Eppoi la scena d'amore tra i due protagonisti è di una dolcezza infinita e allo stesso tempo venata di così tanta malinconia... spero davvero che, al di fuori di quello che ci è dato sapere, possano in qualche modo restare assieme. Dato come hanno dimostrato di cercarsi e volersi, ne avrebbero tutto il diritto ^^ Io immagino di sì, perchè sono una romanticona e spero che l'amore trionfi sempre su tutto ^^ Ad ogni modo, l'idea che Vittorio abbia lasciato Torino per cercare casa a Napoli mi ha lasciato con aria sognante, nonostante il dubbio amletico del loro quasi-addio sospeso. Che belli che sono!
E tu sei bravissima! Ogni cosa che scrivi svela sempre di più il tuo dono e il tuo stile. Stai crescendo, come autrice e come donna e lo stai facendo meravigliosamente, da quanto vedo. Questo piccolo gioiello mostra il dono e l'enorme sensibilità che hai. E ovviamente vola nei preferiti, perchè è stato amore alla prima lettura.
Detto questo, non sai quanto mi abbia commossa vedere gli auguri che mi hai fatto in apertura e in calce alla storia: le parole che mi hai rivolto mi hanno fatto immensamente piacere. E se le mie storie hanno, in piccola parte, il merito di averti spronato a pubblicare meraviglie come questa per me è il regalo più bello che si possa ricevere. :)
Mi dileguo, spargendo altri complimenti! E ti lascio un abbraccione, insieme a questo papiro. <3
Grazie.
Sempre tua,
Marg.

Recensore Veterano
23/03/12, ore 18:00

Zdravstvujtje (ciao)!
Questa storia è di una genuinità spiazzante. Saranno i personaggi, sarà l’ambientazione ammaliante, ma davvero ha un respiro suo, ed è un respiro molto particolare.
Innanzitutto vorrei farti i complimenti per le descrizioni, io non sono una che ama particolarmente il mare pur abitandoci a poca distanza, decisamente prediligo il freddo -quello vero da Siberia-, ma il tuo ritratto di Napoli, ma anche solo quello dei bambini sulla spiaggia, mi ha dato proprio il senso dell’ Italia, l’Italia quella bella e verace. Oltretutto ho amato il fatto che non sei scesa troppo nei dettagli con i due personaggi, lasci aperti molti interrogativi, sia sul loro futuro che sul loro passato. La tua è una storia che ho particolarmente apprezzato per questo fattore, in un capitolo singolo di solito mi stona un po’ quando si carica troppo di dettagli (ma queste sono fissazioni mie). Questo spaccato vertiginoso di esistenza "sofferente" è stato come piombare in una sottile fenditura, aver intravisto un mondo vastissimo, aver percepito l’intensità delle emozioni che lo permeano, per esserne subito risputata fuori. Insomma, davvero, complimenti.
Perdona la recensione piuttosto scolastica ma in questi giorni non sono in vena :D
Auf Wiedersehen!