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Autore: Spoocky    24/03/2012    1 recensioni
In un luogo sospeso tra il sonno e la veglia qualcuno medita sulla propria identità. Sequel di "Due mondi e una vita" forse è un tantino contorta ma mi auguro che vi piaccia comunque.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Spock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Il COPYRIGHT dei PERSONAGGI (ehhh … magari lo avessi) appartiene alla Paramount Viacom e al compianto Gene Roddenberry.

                   Chi sono io?

E’buio: non vedo nulla, è come se un velo nero mi avvolgesse, un velo imperscrutabile che aderisse ai miei occhi impedendomi di vedere; non è stretto e non mi sta soffocando, si limita ad avvolgermi, come per proteggermi.
 
Dove sono? Come ho fatto ad arrivare qui? Perché?

Poi, all’improvviso, ricordi, lampi di memoria, alcuni molto chiari, altri confusi e altri ancora che non riesco ad identificare: quasi non mi appartenessero…ecco: ora ricordo! I buchi neri…le distorsioni e la mia parte razionale separata da quella emotiva e rammento qualcosa d’altro…la paura che la mia controparte m’incuteva, certo, ma anche uno strano malessere: non mi sentivo completo, mancava ancora qualcosa per essere me stesso…mancava il mio lato emotivo. Ricordo che, spaventato lo avevo definito come “lui” ma ora capisco che avrei dovuto dire “io”…ma chi sono io? Umano? Vulcaniano? Uno dei due o entrambi? Non lo so…credevo di saperlo ma ora non ne sono più così sicuro e ho paura, paura di non trovare una mia identità, paura di non riconoscermi più in niente, ma soprattutto ho paura di perdere me stesso diventando qualcuno che non sono.

 Ricordo quando, da bambino, piangevo per il dolore di una leggera ferita o di una malattia e mio padre mi diceva di non preoccuparmi perché la causa era sufficiente a giustificare la mia reazione mentre mia madre mi accarezzava i capelli sussurrandomi parole dolci per tranquillizzarmi, rammento i gesti affettuosi dei miei genitori, quelli di mio padre, così rari, eppure forse per questo mi sono più cari di altri, ricordo anche il dolore della separazione, del legame spezzato quando me ne sono andato: in quel momento non ho seguito la logica, la razionalità ma ho seguito il mio sogno ho fatto quello che ritenevo giusto, non logico, semplicemente giusto e non per mio padre, mia madre o per qualcun altro: l’ho fatto per me…ho seguito il mio cuore, come avrebbe detto mia madre, l’ho fatto e non mi sono pentito della mia scelta, nemmeno per un momento anche se è significato perdere tutto: il mio pianeta, la mia città, la mia casa…la mia famiglia!

Non ho rimpianti, anche se mi mancano le atmosfere del mio pianeta e della mia casa, sono soddisfatto della mia attuale sistemazione.

Ripenso a quando ho scelto di studiare all’Accademia della Flotta Astrale più che mai in quel periodo mi sono sentito libero e in pace con me stesso: sapevo che era la scelta giusta perché ero stato io a decidere.

So benissimo che la disciplina mentale è il modo migliore per raggiungere l’equilibrio, ma più continuo più mi rendo conto di non voler diventare freddo e dedito alla razionalità ho scoperto che il mio lato emotivo è troppo importante, non posso perderlo … è il giusto equilibrio tra le due parti che mi porta alla stabilità ma come posso trovare il giusto equilibrio se non conosco ancora bene le due parti? Forse non lo troverò mai forse l’ho già trovato ma non me ne rendo conto o forse…forse...

Riapro gli occhi: c’è una luce…è forte in un primo momento e richiudo le palpebre, poi le riapro e mi accorgo che la luce è soffusa…mi sento strano: ho la vista sfocata, la testa pesante e il corpo dolorante…credo di avere la febbre…sono a letto ma c’è qualcuno vicino, intravedo una macchia azzurra e vicino una gialla più grande...McCoy...e Jim...sento che qualcuno mi appoggia una pezza umida sulla fronte...devo avere la febbre...sento che parlano con me...mi dicono di stare tranquillo...che non succederà nulla...allora mi riabbandono tranquillamente al dormiveglia senza timori, perchè mi fido di loro: sono i migliori amici che abbia mai avuto...sono dei fratelli per me, loro e il Signor Scott mi hanno sempre aiutato, mi sono stati vicino quando ne ho avuto bisogno è grazie a loro che sono quello che...sono: la stabilità che cercavo l’ho trovata qui, con i miei amici...la mia nuova famiglia! E l’Enterprise è la mia nuova casa!

Ora so chi sono io: sono Spock di Vulcano, Primo Ufficiale e Ufficiale Scientifico della USS Enterprise della Flotta Astrale a servizio della Federazione dei Pianeti Uniti.  Finalmente ho scoperto chi sono e ho trovato il mio posto. Non lo lascerò mai e se dovessi andarmene sarà per poco perché è ciò che mi fa essere me stesso l’ unico posto in cui mi sento veramente di poter dire: sono a casa.
                                                                   
          
                                                                  FINE




Per Rei Hino a cui era piaciuta molto la prima storia e a cui interessava il conflitto di identità di Spock, grazie per la fantastica recensione e per avermi dato la possibilità di scrivere questa ff. Ciao e a presto XD !
  
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