Crossover
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Autore: KikiWhiteFly    27/03/2012    2 recensioni
Cinquanta flashfic o one shot, ispirate alla community americana "50_lovequotes"; raccolta multifandom: manga/anime, telefilm, libri, film, RPF e fumetti americani.
Jess/Nick | Heathcliff/Catherine | Jack/Ennis | Lucy/Shroeder | Vash/Lily | Naoki/Kotoko | Chuck/Sarah | InuYasha/Kagome | Maxwell/Francesca | Chuck/Blair | Charming/Snow | Victor/Emily | Nana/Ren | Arashi/Miwako | Angelina/Victor | Gerry/Holly | Clark/Lois | Derek/Odette | Meredith/Derek | Yoko/Kamina | Rapunzel/Flynn | Yukari/Joji | Dharma/Greg | Zach/Yvonne | Booth/Bones | Cole/Phoebe | Arima/Yukino | Callie/Arizona | Akira/Midori | Hiroki/Nowaki | Milo/Nicole | V/Evey | Shika/Ino | Zakuro/Mint | Darcy/Lizzie | Spike/Buffy | Lelouch/C.C. | Akito/Sana | Haruka/Michiru | Italia/SRI | Sherlock/John | Vegeta/Bulma | Rumpelstiltskin/Belle | Nobu/Hachi | Henry/Lucy | Harry/Sally | Pocahontas/John | Hercules/Megara | Usagi/Misaki | Aladdin/Jasmine.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Slash, FemSlash | Personaggi: Anime/Manga, Film, Fumetti, Libri, Telefilm
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note: Chuck/Blair, “Gossip Girl”.

Devo dire che questa coppia mi ha sempre attirata, specie dal punto di vista “fisico”; mi piace la loro malizia, la sfrontatezza di Chuck e gli “attacchi” che rivolgono l'uno verso l'altra. Ma, non smetterò mai di dirlo, per me questa coppia esiste solo nelle prime due stagioni, se vogliamo esagerare ci metterei anche qualche puntata della terza. Ad ogni modo, la storia è ambientata tra fine della prima-inizio della seconda stagione, le famose paroline sono ovviamente “ti amo”, qui Blair ha una storia con Nate.

A Giulia – shika –, poiché, nonostante questo telefilm raggiunga livelli di trash mai visto, abbiamo amato questa coppia. Perlomeno per le prime due stagioni, eh, mi piace pensare che le altre non esistano. ♥




Ciò che si fa per amore lo si fa sempre al di là del bene e del male


10.


«I look at them, and they look back with those incredible eyes, smile, and it pathetically makes my entire day».



«Oh, per favore Bass», supplica Blair, scostandolo un po' da sé.

«Le voglio sentire, Waldorf», ripete nuovamente il ragazzo, avvicinandosi alle sue labbra.

Blair è più scaltra, Chuck Bass non si prenderà affatto gioco di lei; eppure, ansima sotto il suo tocco, poi stringe le gambe con una espressione vagamente costernata.

«Sono io che reggo il gioco, qui, Bass», sentenzia arcigna, evidentemente soddisfatta del proprio autocontrollo.

Chuck vorrebbe farle notare che, nonostante Blair non voglia pronunciare quelle famose paroline, si trovano a fare l'amore per l'ennesimo pomeriggio, ormai da una settimana a quella parte.

«Davvero? Allora dovresti stare sopra».

Ecco, il sapore della rivincita: Blair mima una espressione offesa, vista da quella prospettiva la regina sembra assai vulnerabile. Invece, è solo apparenza: Blair Waldorf si riprende immediatamente, non può permettere che Chuck la renda debole.

«E comunque non mi abbasserò mai a tanto», esordisce d'un tratto, mentre Chuck poggia le labbra all'altezza dell'incavo del seno.

«Ti sei abbassata a stare con me, Waldorf, provandone un discreto piacere», ribatte lui e notando, con gran soddisfazione, le labbra di Blair curvarsi in una strana smorfia; d'altro canto, per quanto si neghino, sono attratti l'un dall'altra.

«Starei con te, starei con Nate, non farebbe alcuna differenza».

Stavolta è il turno di Blair, lo ha lasciato letteralmente senza parole: Chuck Bass china il capo in maniera colpevole, per un attimo teme di aver urtato il suo... cuore, possibile?

«Non mi dire, ti ho ferito?», esordisce Blair, apostrofando quelle parole con un tono sarcastico.

«Non mi chiamo Dan Humprhey, Waldorf», riprende Chuck, pronunciando quel nome con un che di dispregiativo.

Blair arcua un sopracciglio, dopodiché dibatte stizzita: «Bass, ti prego, non nominare quel nome nella mia camera... per ovvie ragioni».

«Non ti preoccupare, Waldorf, ti farò nominare il mio nome molto presto».

Blair vorrebbe dibattere ma Chuck non le dà tregua: sono le sue mani, grandi, esperte e meticolose, che scendono lungo i suoi fianchi oppure sono le sue labbra, piene e vogliose, a trascinarla in un piacere senza principio né fine. Sono le parole che si perdono nel vuoto, in pratica, lasciandosi ingannare da un'apparente parvenza di odio.

Poi, si ode una voce piuttosto familiare provenire dalla rampa di scale: «Signorina Waldorf, scenda!», esclama Dorota, ben sapendo quanto non voglia essere disturbata – a meno che non si tratti di un'emergenza, beninteso.

Blair si mordicchia le labbra, impreca tra sé e sé a denti stretti, si dà un contegno e si precipita al piano di sotto, sperando che la sua casa stia quanto meno bruciando.

«Cosa succede, Dorota?», dibatte stizzita.

«Il signorino Nate la sta aspettando», Dorota piega le labbra in maniera innaturale, al fine di indicarle il suddetto – il quale se ne sta a braccia conserte, accanto all'ascensore, nell'attesa di un suo cenno.

Blair abbassa improvvisamente le spalle, sorride in direzione di Nate e rivolge la sua attenzione verso Dorota. Sa esattamente cosa fare, non rimane altro che liberarsi di Chuck.

«Bass», Blair entra nella sua camera, il tono leggermente trascinato.

Chuck la conosce, Chuck sa, Chuck non ha bisogno di sorrisi finti o cenni di capo.

«Non mi dire, sono di troppo», dibatte freddamente, afferrando le sue cose.

Vorrebbe pensare che anche quello è un gioco – l'ennesimo tranello nel quale vuole attirarlo Blair –, eppure si ritrova a sbattere faccia a faccia con la realtà, ogni singolo giorno.



   
 
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