Ecco la seconda parte del capitolo a voi.. In realtà non so perchè l'ho diviso ma pensavo fermamente al marted come un giorno in cui postare.. mah.. la vecchiaia.. Beh direi di godervelo (nel vero senso della parola9 e beh consiglio a tutti la nutella :3 
Ne aprofitto per ringraziare tutte le risposte che ho ricevuto, adesso con un pò di calma risponderò a tutti voi miei angeli. Vi voglio un mondo di bene (aaah, e non dimenticatevi di aggiungermi su ogni piattaforma mediatica, tipo su twitter, dove mi chiamo LarsElphie) e non dimenticherò mai tutto il sostegno e l'affetto che mi avete dato. Grazie di cuore.
Ps: quanto siete pazze per le nuove foto Monchele? Ricordo a malapena il mio nome quando le vedo..



BLACK PARTE DUE

Cory non perse tempo e slacciò con una mano il reggiseno della ragazza, tenendo il barattolo di nutella nell’altra mano. Lea lo lasciò scivolare via dal suo corpo e osservò le dita sporche di Cory che disegnavano ghirigori sui suoi seni, tremando sotto il suo tocco. Ovviamente aveva immaginato questa scena, leccare nutella dal ragazzo più sexy che gli fosse parato davanti. E vedere che Cory, davanti a lei, glielo stava proponendo, metteva a rischio la sua facciata di brava ragazza. Terribilmente a rischio.
Cory la fissò negli occhi un istante prima di abbassarsi a leccarle via un po’ di nutella da un seno.
“Questo è quello che fai di solito per corteggiare una ragazza?”
“Se corteggiare qualcuno significa starle a 10 metri di distanza, beh direi che la tua idea non coincide esattamente con la mia.”
La risata di Lea si tramutò in un sospiro di piacere nel momento in cui Cory prese a succhiare avidamente il lembo di pelle di cui si era impossessato.
“E non dovresti rubarmi le cose!”
Ansimò tra i sospiri, cercando di sembrare credibilmente accusatoria.
“E tu non dovresti essere così bella.”
Cory alzò lo sguardo, incontrando quello caldo ed eccitato della ragazza.
Lea infilò un dito nel barattolo e sporcò le labbra di Cory con una striscia di nutella, leccandosi le proprie al pensiero di assaporare una cosa così buona dalle labbra così soffici del ragazzo che le stava di fronte. Ma di nuovo Cory la sorprese e si pulì le labbra in fretta, leccando via da solo la nutella.
Lea stava per protestare quando la sua bocca fu chiusa da quella calda e morbida di Cory. Le loro lingue lottarono furiosamente e Lea assaporò il gusto di nocciola fuso al dolce aroma Monteith: un unione che le fece tremare le ginocchia. Lea circondò il collo di Cory con le sue braccia e puntò le unghie nella sua pelle, il respiro che diventava più pesante istante dopo istante. Cory accarezzò leggermente il fianco di Lea, solleticando la pelle e cercando di interrompere il bacio.
“Che c’è?” Gli chiese la ragazza fissandolo negli occhi.
“Sei un po’ sporca.” Le rispose Cory, riportando la bocca sul suo seno e leccando via la nutella rimanente. Lea giocò con le ciocche dei suoi capelli e le tirò leggermente nel momento in cui il ragazzo prese a succhiarle prepotentemente un capezzolo. Velocemente Cory infilò un dito nel barattolo che ancora teneva in mano e tracciò una scia lungo la sua pancia, che leccò via in fretta, abbassandosi fino all’orlo delle sue mutandine nere. Lea sospirò nel momento in cui il ragazzo fu inginocchiato davanti a lei e lasciò che le sfilasse l’ultimo indumento che aveva addosso. Cory la guardò sorridendo prima di tracciare alcune scie di nutella sulla sua femminilità e poi finalmente posò il barattolo a terra. Afferrò saldamente i fianchi della ragazza con le sue grandi mani e cominciò a leccarle piano la pelle, pulendola dalla nutella e scendendo poi lentamente fino alle sue morbide pieghe, che assalì voracemente, succhiando e leccando, provocando in Lea gemiti e sospiri. Le ginocchia della ragazza tremarono nel momento in cui l’orgasmo travolse il suo corpo. Quando riaprì gli occhi Cory era in piedi davanti a lei che la fissava soddisfatto.
 
Non poteva soffrire le disparità, non le aveva mai potute soffrire. Lea stampò un piccolo bacio a lato della bocca di Cory e si abbassò, infilando un dito nel barattolo di nutella ai suoi piedi e disegnando la punta del membro già duro di Cory. Il ragazzo tremò a contatto con le sue piccole dita e cominciò ad attorcigliare una ciocca dei suoi lunghi capelli tra le dita, lasciandola leccare piano. Lea adorava giocare con il suo migliore amico ai piani bassi, adorava stuzzicare Cory e poi allontanarsi di colpo lasciandolo agognare un contatto ancora maggiore. Adorava attorcigliare in piccoli rastini i peli delle sue gambe mentre le accarezzava in tutta la loro lunghezza, e adorava, adorava, il suo sapore. Non avrebbe saputo fare una classifica dei suoi sapori, semplicemente adorava tutto di lui. Passò piano la lingua sulla punta del suo membro, spingendola poi più in basso fino a prenderlo completamente tra le labbra. Iniziò a succhiare piano, sentendo il gusto di nocciola nella gola e sentendo il profumo di nutella. Chiuse gli occhi lasciando che le labbra lavorassero per lei ma ad un certo punto si sentì tirare i capelli e sentì le mani di Cory che afferravano il suo viso, interrompendo il suo lavoro. Quando fu in piedi di fronte a lui il ragazzo assalì le sue labbra, mordendole, succhiandole, leccandole, lottando con la sua lingua. Lea allacciò le braccia attorno al suo collo e si strinse a lui, sporcandosi la pancia di nutella e percependo il calore del suo corpo. Cory le afferrò i glutei e la costrinse ad allacciare le gambe attorno al suo corpo, portandola poi verso la camera da letto.
“Mmh, no.. mi sporchi le coperte.”
Cory guardò Lea sbalordito, prima di intuire ciò che desiderava. Non avrebbe mai pensato che una ragazza così piccola e dolce avesse desideri tanto spinti. Gli occhi di Lea parlavano per lei. Lo voleva, e lo voleva in quel preciso istante. Nessuna dolcezza a letto, nessuna coccola. Ci sarebbe stato fin troppo tempo per quello. Ora aveva bisogno di lui, come ne aveva avuto bisogno in quelle settimane, aveva bisogno di sfogarsi con lui, di non pensare. Lo amava, ne era certa. Ma in quel momento non era dell’amore che aveva bisogno.
 
Cory appoggiò la schiena della ragazza alla parete del corridoio, tenendola sospesa per i glutei mentre lei lo guidava dentro di lei. Affondò in Lea piano, con dolcezza, prima di spingere con violenza tutto se stesso dentro di lei. Sentì la ragazza trattenere per un istante il respiro, prima di aprire gli occhi per guardarlo. Cory si tirò leggermente indietro prima di spingersi con ancora più forza dentro di lei, sbattendola contro il muro e gemendo per il dolore quando la ragazza piantò le unghie nella sua schiena, inarcandosi e gridando il suo nome. Le spinte di Cory si fecero sempre più forti finchè entrambi non raggiunsero il culmine, respirando a fatica e guardandosi negli occhi. Lea appoggiò la testa alla spalla di Cory, che la portò nella camera da letto e la fece adagiare al suo fianco, dove dolcemente fece nuovamente l’amore con lei, guardandola negli occhi e comunicandole tutto ciò che con le parole non sarebbe stato in grado di comunicarle.