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Autore: neme_    28/03/2012    7 recensioni
Dieci one shot in linea con la canzone che li accompagnano. Dieci storie autoconclusive su Lavi, personaggio di D.Gray-man, e su Rukia, personaggio di Bleach. Perché anche il crossover può dare grandi soddisfazioni.
01. Grace Kelly [ ~ perché non ti piaccio? ]
02. Minuetto [ ~ lo voglio non lo voglio ]
03. Oggi sono io [ ~ non voglio più nascondermi ]
04. Knocking on the mind [ ~ allora, ho indovinato? ]
05. S.E.X. [ ~ dovunque tu sia stata, mia metà ]
06. Shy [ ~ come la definiresti? ]
07. Dear God [ ~ ho bisogno di avere fede in te ]
08. Uso [ ~ perché la nostra promessa non diventi una bugia ]
09. Cirano [ ~ per sempre tuo, per sempre Lavi ]
10. To the end [ ~ perché a parte l'amore non posso offrirti altro ]
[raccolta][crossover][het][LaviRuki][song-fic]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuchiki Rukia
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolino; salve a tutti. Eccoci dunque all'aggiornamento della raccolta LaviRuki, con nientemeno che Knocking on the mind. La canzone viene dall'anime Uta no prince-sama, per il personaggio di Masato Hijirakawa doppiato da Suzumura che casualmente doppia anche Lavi. Queste coincidenze sono fantastiche. E poi qui c'è il tanto agognato bacio -almeno da parte mia- che emozione!
Mentre sono tutto sommato soddisfatta del POV di Lavi, Rukia mi lascia un po' perplessa. È difficile inserirla nelle storie d'amore col caratterino che ha. Se sono andata un po' OOC chiedo umilmente scusa.
Dato il titolo della canzone, il gioco che verrà illustrato qui mi è venuto del tutto spontaneo e mi ha divertita un sacco. Spero che vi piaccia!
Torno a fare i ringraziamenti a tutti quanti. In primis per voi che riuscite a trovare il tempo di recensire:
M e g a m i, Athanate, Ucha, Angy_Valentine, Haily, Ookami san, GLOGLOSSY, Kuchiki Chan.
Un grazie infinite a Angy_Valentine, Giuu, M e g a m i, Ookami san, Sarugaki145, Haily per aver inserito la storia tra le preferite.
Un grazie infinite a Kuchiki Chan per aver inserito la storia tra le ricordate.
E un grazie infinite a Ichi25, KayeJ, JennyMatt, M e g a m i, RedCherryFresh, Shaila Light, Tiamath per aver inserito la storia tra le seguite. Grazie di cuore a tutti e buona lettura! Aspetto con ansia le recensioni di tutti!




[crossover Bleach/D.Gray-man][LaviRuki][Song fic][Fluff][POV Lavi e Rukia]





Dieci volte tanto





Knocking on the mind





« Kagiri aru kotoba ja tarinai nara
hito wa fure you to suru no ka?
Kokoro no damu kara afureru you ni
tsuyoku shimetsukeru
tashikamete kono kodou

tokun, tokun” ah, utau. »
( È perché le sole parole non bastano
che le persone cercano di toccarsi?
Come questa inondazione dagli argini del mio cuore
straripa dal mio petto,

tum tum” ah, musica. )
[ Knocking on the mind – Kenichi Suzumura ]
[
Doppiatore di Lavi ]





« Toc toc. »

La mattina comincia sempre così tra me e Ruki. È un gioco nato per caso, per noi equivale al buongiorno. Ormai ci viene del tutto naturale. È divertente passare del tempo con lei. Ruki è una ragazza straordinaria, parlare con lei è piacevole. A dire il vero, di lei mi piace ogni cosa. Agli occhi degli altri sicuramente sembro il solito scemo che quando incrocia lo sguardo di una ragazza carina grida “strike!” e non capisce più niente, ma non è così. È una cosa totalmente diversa. Altro che “strike!”, per intenderci. I giorni passano, la guerra va avanti, e tra noi si è creato un bel rapporto, un qualcosa di inarrivabile per un Bookman come me.

Da un po' di tempo penso di volerla baciare. Non posso dirlo a nessuno, tanto meno al vecchio. Non è un segreto di Bookman, ma è un qualcosa di mio. Che posso condividere al massimo solo con lei, ma sai che imbarazzo dirglielo così, su due piedi. “Ehi, Ruki, ho una voglia matta di baciarti, lo facciamo?”, no, dai, non si fa, specie a una come lei che è riservata e un tantino timida. Chissà come sono state le sue storie precedenti, sempre se ne ha avuta qualcuna. Se io fossi il suo primo uomo sarebbe un onore. Non so quando è cominciato esattamente, dev'essere stata una di quelle cose che nascono poco a poco e te ne accorgi solo quando straripa, e tu sei totalmente impreparato a una cosa del genere. Lei mi piace davvero. Se la baciassi, sarebbe il piacere più bello mai provato in vita mia. Ha delle labbra così invitanti, Ruki, specialmente quando sorride. Ogni volta che la vedo, la mattina, mi sale la voglia di rubarle quel sorriso con un bacio, bello lungo, fino a rischiare di soffocarla. Quante volte avrei voluto dirglielo, “voglio baciarti, Ruki”, ma non si fa, dai.

Però Ruki è perspicace, capisce tutto al volo. Non è facile fidarsi di uno come me, indipendentemente dalla mia professione, me ne rendo conto. Dev'essere difficile affidarsi totalmente a me, so benissimo di essere un po'... come dire... evasivo. Perché a queste cose non ci ho mai badato tanto, solo alla superficie. Non sembro affidabile. Però Ruki non mi scansa, non più. Sembra che le piaccia stare con me. Forse mi sto illudendo che lei provi le stesse cose che provo io, forse per lei sono solo un partner, nemmeno un amico, e la buona educazione vuole che tutti vengano trattati con gentilezza. Ma questo gioco che è nato tra noi, ecco, mi dà quella sensazione soffocante che per lei io conti molto di più. Vuoi baciarmi anche tu, vero, Ruki? Però devi essere sicura al cento per cento, per questo mi stai mettendo alla prova così, eh? Non ti deluderò, vedrai. Quelle labbra, il tuo cuore, tutto di te sarà mio, e viceversa.

« Toc toc. »

Ruki si volta verso di me e mi rivolge un sorriso ironico. È una parte di lei che non mostra a tutti, con me le viene più naturale e questo mi onora. « Chi è? »

« Lavi. »

« Parola d'ordine? »

E qui viene la parte difficile del gioco. Le ho dette praticamente tutte ma la risposta che ricevo è sempre “errato, ritenti la prossima volta”. Se dico la parola esatta allora avrò il via libera, no? Ma questa parola qual è?

Ho tentato con le cose più ovvie all'inizio. Coniglio, shinigami, Kuchiki, fino alle cose più strampalate, roba del tipo “i disegni di Rukia sono magnifici”, “quattordici gennaio”. Riassumendo, l'elenco delle parole d'ordine sbagliate sono: coniglio, shinigami, Kuchiki, Chappy, i disegni di Rukia sono magnifici, stolto, quattordici gennaio, ciao, cade la neve sull'Ordine Oscuro, Soul Society, buongiorno, buonanotte, non so quale sia, non esiste una parola d'ordine, stella, arcobaleno, Lavi è un deficiente -quest'ultima me l'ha fatta dire apposta, ne sono convinto-

Ma nessuna di queste lo è. E più sbaglio, più diventa frustrante e pungente la voglia che ho di guardarla negli occhi e baciarla. Se mai dovessi riuscirci, altro che soffocarla a suon di baci. Mi vendico con gli interessi.

Ma Ruki continua a piacermi un sacco. Anche in questa veste un po' maligna, perché è una cosa che mostra solo a me e mi fa sentire onorato.


« Toc toc. »

Anche oggi Lavi gioca con me. Non ricordo quando sia nato, né come abbia potuto permettere di continuare. Io che mi lascio andare a cose così infantili, non si è mai visto, eppure. Sarà perché Lavi è così spensierato certe volte da sembrare proprio un bambino con cui giocare e divertirsi. Sì, devo dire che stare con lui mi mette il buonumore. Era da tanto che non mi sentivo così, ad essere del tutto onesti, non mi sono mai sentita così. Impaziente che arrivi la mattina e vedere lui corre verso di me a bussare alla mia mente per trovare la parola d'ordine adatta.

Lavi con me si comporta in maniera leggermente diversa dagli altri. All'inizio pensavo fosse solo per ingraziarmi, per ottenere confidenze da registrare. Pensavo che chiudendomi a riccio sarei riuscita a mantenere un rapporto da semplici partner, cortesia sì, ma non farti strane idee. Quand'è che ho cominciato a trovarlo un ragazzo così piacevole?

Forse quando ha cominciato ad abbracciarmi, tenendomi sempre più stretta. Oppure quando, prima di una missione, mi guarda e mi sorride, come se volesse dirmi “sta' tranquilla, ci sono io”. O ancora, quando ha cominciato a farmi intendere che io per lui non sono una semplice partner e che non gli importa nulla se lui è il futuro Bookman e io uno shinigami, con quei piccoli atteggiamenti a volte fuori luogo, mi imbarazzano moltissimo, ma allo stesso tempo mi fanno piacere perché nessuno mi aveva mai desiderata così tanto. Nessuno si è reso così disposto a mettersi in gioco per me, anche per un piccolo bacio.

Ma cos'ho io più delle altre donne? Perché si è fissato così tanto con me? Matsumoto, ad esempio, lei è davvero una bella donna, ha tutto, ha le forme, ha il carattere, sa divertirsi. Mentre io sono l'esatto opposto. Allora, Lavi, perché io?

Lo so che io per te conto tanto. L'ho sentito, letteralmente. Non era mia intenzione origliare, è capitato.

Ti ho notato, notti fa, parlare con un tuo compagno. Parlavate di me. Dicevi che ero bellissima, e sorridevi entusiasta. Dicevi che ero fantastica, gentile, che non mi avresti mai lasciata morire per scrivere il mio nome su un libro di storia. Che sapevi di rischiare grosso, ma eri pronto a rischiare. Per me. Io mi merito tanto, Lavi? Non capisco ancora perché. A volte mi guardo allo specchio e cerco di vedere quello che vedi tu, ma forse lo vedi soltanto tu.

A volte, quando mi abbracci, anche solo per gioco, le nostre labbra si avvicinano pericolosamente. Tu resti a guardarmi, con quel sorriso che mi hai rivolto sin dal primo giorno, un sorriso gentile ma pieno di significati nascosti. Tu lasci intendere fin troppo bene quello che vuoi da me. Hai avuto mille occasioni per farlo, ma non l'hai mai fatto. Hai sempre rispettato il mio bisogno di capire e hai portato pazienza. Lavi, io non sono preparata a una cosa del genere. Devo essere sicura della tua sincerità che hai deciso di riservare solo a me. Perché sei il futuro Bookman che ha deciso di amare. Lavi, questa cosa ti fa onore. Questo coraggio io te lo invidio tanto. Io ho tante cose a cui pensare, il lavoro, il prestigio della famiglia, tutte cose che mi bloccano. Se fossi un normale shinigami, se fossi una persona qualunque, forse avrei ceduto sin dal primo momento in cui le nostre labbra si sono sfiorate. Sembrano così morbide le tue labbra, Lavi. Ultimamente mi chiedo come sarebbe un bacio dato da te, e non ti nascondo che vorrei provare. Con te, che sei l'unico che ha deciso di mettersi totalmente in gioco per me, ed è disposto ad aspettare e cercare quella parola d'ordine che non riesci a indovinare. Eppure è facile, Lavi. Quando riuscirai a dirla, allora, allora forse troverò la spinta per mettermi in gioco anch'io e dirti “se per te vado bene io d'accordo, Lavi”. Ma figurati se posso dirtelo così. Non si fa.

Così è nato questo gioco. Per darci un reciproco permesso, per metterci alla prova, per vedere se possiamo portare avanti un sentimento del genere insieme. Perché tu non sei un semplice partner, né Bookman. Tu sei Lavi. L'uomo che mi rende felice da un po' di tempo a questa parte.

« Toc toc. »

« Chi è? »

Mi sorride pieno di speranza. Non si stanca mai di provare. Lo ammiro, lo ammiro davvero molto. « Lavi. »

So che non è il tuo vero nome ma, che tu ci creda o no, non m'importa, non più. Dopotutto Lavi ti sta così bene. « Parola d'ordine? »

Ci pensa su, si sta spremendo le meningi. Oh, Lavi, non è difficile. Basta poco per entrare nella mia mente.

« Non me la ricordo? »

Negli ultimi giorni se le sta inventando tutte. È divertente stare con lui, mi fa ridere, come non succedeva da tanto. A prima vista sembra così sempliciotto, stupido, eppure quel positivismo che ha, che è suo e non di Bookman, in qualche modo mi fa stare bene. Perché so che lui mi vuole, anche se non sono perfetta. Ho qualcosa che le altre non hanno e lui lo vuole. Mi fa sentire una privilegiata, mi fa sentire nobile davvero. Lavi, mi farai sentire così tutti i giorni?

« Errato, ritenti un'altra volta. »

« Dannazione! Ormai le ho esaurite tutte. »

Camminiamo lungo i corridoi di casa sua, l'Ordine Oscuro. Questa alleanza dura da un bel po', ormai. Ho perso il conto di quante volte sono passata davanti alla sua porta, o di quante volte ci sediamo vicini a colazione, delle missioni passate insieme, di tutti i pericoli da cui l'ho aiutato a uscire fuori e di tutte le ferite che si è procurato per proteggere questo mio corpo piccolo. I giorni passano e lui mi fa sorridere sempre di più, nonostante l'orrore della guerra. Lavi, forse io provo per te qualcosa di pericoloso e non riesco a fermare questo sentimento. Non riesco nemmeno a ricordare quando ho cominciato a considerarti importante. È straripato dal mio petto all'improvviso e non ho niente con cui contrastarlo. Solo questa parola d'ordine che tu non riesci a trovare, ma è facile, ce l'hai già tra le mani.


« Dammi almeno un indizio! »

Ruki, davvero, sto per gettare la spugna. Questa parola d'ordine non la troverò mai e io mi dovrò arrendere all'evidenza che non potrò mai baciarti e che tu nemmeno lo vuoi, mi stai solo facendo dannare. Aiutami. Fammi capire che anche tu vuoi le mie labbra. Bacio bene, sai? Almeno credo, ma comunque. Dammi un indizio. Non riesco a concepire che questo rapporto che c'è tra di noi sia solo frutto di un gioco. Io non riesco a fermare questo fiume in piena nel mio petto, sto per straripare. Non ce la faccio più, vienimi incontro.

« Ma è molto più facile di quanto credi, Lavi. Se proprio vuoi un aiuto, sappi che è composta da quattro lettere. »

Ah. Meglio di niente. Quattro lettere. Nana -oddio, non mi pare il caso, se glielo dico il bacio me lo posso scordare- odio -scartiamo anche questa- vita, sole, mano, dita. Volendo posso anche lavorarci di fantasia, amor, cuor, però in effetti non hanno quattro lettere ma cinque, come Rukia. Rukia?

Eureka!

« Toc toc. »

« Chi è? »

« Lavi. »

« Parola d'ordine? »

« Ruki. »

Però non può essere. Sarebbe troppo facile. Sarebbe impossibile. Ruki che sceglie il nomignolo che le ho dato io come parola d'ordine? Sarebbe la cosa più bella di tutte, ma figurati se fosse davvero così.

« Esatto. »

Esatto. Esatto!


Visto che ce l'hai fatta, Lavi? Pensavo che uno come te avrebbe capito subito che avrei usato quella parola. O forse hai pensato anche tu che una come me è troppo seria per badare a queste cose? Ma Ruki, Ruki, questo diminutivo me l'hai dato tu. Tu che adesso per me conti qualcosa.

Il tuo sorriso, che bello, Lavi. Sembri così felice per essere riuscito a entrare nella mia mente. Per una volta ti ho reso contento io. Mi sento bene. Un po' mi imbarazza, ma rendere felice qualcuno è davvero una sensazione meravigliosa.

Ti avvicini a me. È arrivato il momento, eh? Praticamente ti ho dato il permesso. Dammi solo un minuto per riprendere fiato.

Invece no, non mi baci. Mi sorridi. « Ora però tocca a te. »

Mi sembra giusto. Dopotutto non è giusto che fatichi solo tu. Però con te è estremamente difficile. Ce la farò?

« Toc toc. »

« Chi è? »

« Rukia. »

« Rukia chi? »

« Rukia Kuchiki. »

« Uhm, mi spiace, non conosco nessuno con quel nome. »

« Ruki. »

« Oh, ma certo, Ruki. Parola d'ordine? »

« Uhm... »

« Indizio numero uno. È una parola composta da sette lettere. »

Nell'intanto mi abbracci, ti chini su di me, cominci a sfiorarmi con quelle labbra gentili, sorridenti, calde, morbide. Sei sleale, Lavi, io non ti tentavo così. Stai cercando di farmi capire tutta la tua frustrazione ad aspettare tutto questo tempo?

« Indizio numero due. È un imperativo. »

È ancora troppo vago, Lavi. Lo sapevo che con te sarebbe stato mille volte più difficile.

« Indizio numero tre. È una cosa che vogliamo tutti e due. »

Forse ho capito. Se sbaglio, che figura. Però voglio provarci. So quanto mi hai aspettata, Lavi. Se vuoi punirmi così, sarebbe più che giusto. Posso fare qualche sacrificio anch'io, per te che hai deciso di amarmi nonostante tutto.

Lo vogliamo tutti e due, eh? Tu vuoi questo bacio, non è così? E devo ammettere che lo voglio anch'io. Dopo tutto questo tempo, voglio amare qualcuno. Con tutti i rischi che ne conseguono.

« Imperativo? Allora... » allora ci provo. « Baciami. »

Sorridi. Con quel sorriso che nasconde tante altre cose. Ma soprattutto, esprime tutta la voglia che hai di me. Tutto l'amore che sei pronto a darmi. « Esatto. »


Ruki, non è un sogno, vero? Riesco a sentire il tuo sapore, le tue labbra attaccate alle mie, la tua lingua che si muove appena, piena d'imbarazzo. Piano piano, piano piano, e andiamo avanti, Dio, finalmente. Come pensavo, baciarti e fantastico. È bellissimo, e la tua lingua, che lentamente si fa sempre più accondiscendente, più morbida, come se non avessi mai baciato nessuno e io fossi il primo e ti vergogni da morire. Io sono il primo? Che lo sia o no, l'effetto non cambia. Va oltre le mie aspettative. Queste cose non le trovi mica sui libri di storia. Li trovi solo da Ruki.


Non posso credere di averlo fatto davvero. Lavi, ti ho dato il permesso, e lo stiamo facendo. Non riesco a crederci, ti sto baciando. Accarezzo la tua lingua con la mia, le tue labbra sono davvero morbide come pensavo, e calde, sembrano infuocate, oh, quanto tempo hai aspettato? Non immaginavo che fosse così bello. E il come mi abbracci nel mentre, come rendi il tutto più irreale e sublime mordicchiando il labbro inferiore di tanto in tanto, i sorrisi che mi concedi, la gratitudine che gronda dal tuo cuore per ciò che ti sto concedendo. Ma Lavi, io non ho fatto niente, non è niente di speciale. È anche, soprattutto grazie a te se questo bacio quasi interminabile si sta rivelando la cosa più bella che mi sia capitata da quando è cominciata questa alleanza.


Ti guardo, Ruki, dopo questo bacio, le labbra un po' arrossate -non volevo mordicchiarle però è stato più forte di me, ecco- e sei bellissima, sei un incanto. Entrare nella tua mente è qualcosa di meraviglioso. Busserei ancora cento volte, tanto ormai la parola d'ordine la conosco.

« Ruki. »

« Mh. »

« Valeva la pena aspettare così tanto. »

« Già. »

« Posso sperare in altre occasioni? »

Per un po' mi guardi. Sembri confusa. Forse tu non vuoi cominciare un rapporto del genere con uno come me, mi rendo conto di non sembrare affidabile. Ma dopo tutto questo, dopo questo bacio, come posso rinunciare?

« Toc toc. »

« Chi è? »

« Ruki. »

Non ci leveremo mai questo gioco dalla testa, vero, Ruki?

« Parola d'ordine? »

« Baciami. »

« Esatto. »

E io non la cambierò mai, questa parola d'ordine.

Purtroppo per te, Ruki, dovrai ordinarmelo ogni volta.


Lavi, io sono davvero così volubile? Io, Rukia Kuchiki? Che chiede un altro bacio da te? Se mi vedessero gli altri, non mi riconoscerebbero. Eppure mi sento comunque io. È perché tu provi per me certe cose che mi sento così strana?

Purtroppo per te, Lavi, dovrai accettare questa confusione che ho in testa. Approfondire un rapporto così umano tra noi, ben lontani dalla normalità, mi spiazza completamente. Ma se tu entrerai nella mia mente, tu, l'unico che può entrarci, allora va bene. Se ti vado bene io, allora sono pronta a sentirmi più umana anche se non dovrei.

Quindi, se possibile, non uscire dalla mia mente. Continua a bussare.

   
 
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