CAPITOLO XXI: Uniti per sempre…
Mentre la pallida luna continuava ad illuminare quella superba notte, una fresca brezza iniziò a soffiare portando con se un melodioso canto elfico…
" Grampasso…! Ma… questa voce è… " balbettò Sam incredulo.
" Si, è lui… Legolas…! " rispose il Ramingo alzando gli occhi al cielo.
Un minuscolo vortice d’acqua apparve improvvisamente ai loro piedi, ma non c’era mistero per la Compagnia in quell’evento che, agli occhi degli altri, poteva apparire come una magia; sapevano bene infatti quale sarebbe stato il sembiante di colui che avrebbe presto preso forma da quella piccola sorgente…
Lunghi capelli biondi…
Profondi occhi del colore del mare in tempesta…
Una veste che pareva quasi fatta d’acqua, tanto splendeva sotto la luce lunare…
La mezzaluna brillante appesa al collo ad illuminargli la pelle chiara e perfetta del viso…
Un raggiante sorriso mentre pronunciava quelle parole…
" Avete visto…? Vi avevo detto che non sarebbe stato un addio… Ho mantenuto la mia promessa Aragorn… "
" Legolas… figlio mio… " balbettò Thranduil avanzando lentamente verso di lui.
" Padre… "
" Tu… tu sei… il custode dell’acqua elfica…? "
" Si padre, è così… "
" Ma allora… chi è la custode del fuoco…? "
Legolas si voltò; a pochi passi da lui un’altra creatura di luce, l’altra metà della luna, gli sorrideva.
Allora, anche re Thranduil e tutti gli altri la videro, avvolta in quella sfavillante veste di fuoco buono.
" Ti rammenti di lei, padre? " chiese Legolas.
" Come potrei non ricordarmene… Nillaith…! "
" Si, è lei… "
La ragazza si avvicinò piano a colui che era stato il suo re.
" Sire Thranduil… " disse chinando il capo con rispetto.
Il re sorrise e le carezzò dolcemente una guancia…
" Abbi cura di lui…! " sussurrò guardando il figlio.
" Sarà fatto mio Signore…! " rispose lei.
" Siete dunque voi ora i custodi dei due segni… " intervenne re Elrond.
" Si… " rispose l’Elfo, " siamo noi… "
" Eravate voi, non è così…? " chiese Gimli, " durante la battaglia… "
" Si…! " rispose Nillaith.
" Grazie dell’aiuto…! " sorrise Aragorn.
" Legolas, dobbiamo andare ora… " mormorò Nillaith al compagno.
" Lo so… " rispose questi tristemente.
I due Elfi si presero per mano ed indietreggiarono di qualche passo, accompagnati dagli sguardi dei loro amici, i cui volti erano sereni seppur rigati da calde lacrime…
Nillaith fu la prima a svanire in un turbinio di fuoco delicato, dopo aver salutato tutti con un sorriso ed un lieve cenno della mano.
Legolas la guardò scomparire, poi si rivolse di nuovo verso i suoi amici.
" Addio… addio a tutti… "
E mentre quel vortice di acqua limpida lo stava per avvolgere, le sue labbra si aprirono ancora in uno struggente canto d’addio…
" Amici miei, addio
Insieme abbiamo a lungo vissuto
Ma compiere si deve il destino mio
Quindi… ecco il mio saluto
Il viaggio della Compagnia
Mi terrò stretto nel cuore
E sempre sarà nella mente mia
Come un eterno sapore
Gimli e Aragorn fratelli
Compagni amati
Del mio cuore i posti più belli
Saranno a voi dedicati
Frodo, Sam, Merry, Pipino
Ricorderò sempre il vostro cuore generoso
Che com’è scritto nel destino
Vi guiderà in un avvenire luminoso
Addio padre e sovrani tutti
Signori della nostra bella terra
Delle vostre reggenze raccoglierete i frutti
E mai più vi sarà guerra
I custodi di acqua e fuoco
Su di voi veglieranno
Per sempre ed in ogni loco
Accanto vi saranno
E se sentirete la nostra mancanza
Il firmamento dovrete osservare
Dove le stelle si uniscono in danza
E la candida luna compare… "
Avvolto da quel vortice di luminosa acqua, anche Legolas scomparve, eppure… il canto non cessò, anzi… una delicata voce femminile si unì a quella dell’Elfo…
Non per intonare un addio questa volta, ma un canto d’amore… che risuonò nell’aria come un’eco lontana…
" In questo giorno luminoso
Dal mio giovane cuore
Il destino generoso
Ha cancellato il dolore
Mai più sarà il pianto
A scandire le ore
Ma leggiadro canto
E abbagliante splendore
Ancora l’unione
Nella notte e nel giorno
E di nuova passione
Sarà il cielo adorno
Finiti i momenti
Di cupa prigione
Portata dai venti
È la nostra canzone… "
I membri della Compagnia si avvicinarono l’un l’altro e, alzati gli occhi verso la luna che in quel momento brillava di una luce quasi irreale, intonarono anch’essi il loro saluto…
Sei creature, eppure… un’unica anima… ed un’unica voce…
" Alfine tornati
Sono gli amanti
Per sempre intonati
Negli elfici canti
Luna d’argento
Astro serale
L’ardore io sento
D’un amore immortale
Cessato è il dolore
E il canto del vento
Narra di un amore
Perduto nel tempo
Uniti nel cuore
Due elfi luminosi
Dopo anni di dolore
Ritornano sposi
La loro storia
Come nessuna
Resterà nella memoria
Della pallida luna… "
La voce dei membri della Compagnia tremò, e la canzone finì…
Un meraviglioso sorriso nacque sul volto di tutti, e le lacrime cessarono di cadere.
Frodo guardò Sam e lo abbracciò, mentre il suo pensiero correva di nuovo a Gran Burrone… avrebbe avuto davvero tante cose da raccontare a Bilbo…!
FINE
E così finisce la storia...
Spero che vi siate divertiti a leggerla anche solo la metà di quanto io mi sia divertita a scriverla!
La fine di una favola mi lascia sempre un po' di amaro in bocca, ma nel meraviglioso mondo della fantasia (e della Terra di Mezzo) so che ogni volta che vorrò potrò tornare con la mente a questo racconto o scriverne di nuovi, e questo rende le cose decisamente meno cupe!
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere tutti i capitoli della fic, e tutti i commenti e le recensioni che mi avete lasciato. I vostri consigli sono sempre preziosi, grazie! ^^
Alla prossima!
Nil