Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: MartaKim    29/03/2012    2 recensioni
"Chi avrebbe mai immaginato che mi sarei innamorata? Chi avrebbe mai immaginato che avrei desiderato aver un uomo accanto a me? E chi mai avrebbe pensato che quest'uomo fosse una creatura del cielo? Io non lo avrei mai immaginato,ma non avrei nemmeno immaginato di avere un padre padrone dei Cieli."
Ciao a tutti! Sono qui per pubblicare questa mia nuova storia. Il genere è diverso da quella precedente. Questa è una storia D'amore Sovrannaturale. I protagonisti principali sono Roxanne,un'umana come tanti,Andrè un bellissimo ma scontroso Angelo Caduto e Daniel,suo fratello,un Angelo Maledetto pericolosissimo. Sarà un triangolo d'amore pieno di sorprese,dolori,gioie,pianti e tante altre emozioni sia positive che negative. In breve: Roxanne è la figlia dell'Arcangelo più potente,Raphael. Andrè viene mandato per proteggerla dal male. Daniel deve rapirla e consegnarla all'Omega,il signore del male. cosa succederà? Se vi ho incuriosito leggete questa mia storia!! :D
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sorpresa inaspettata.

E ora?!,pensò Roxanne. Aveva lavorato fino a tardi,concentrandosi sul lavoro da sbrigare e continuando a ripetersi di non pensare alle insicurezze e hai dubbi. Ci era riuscita e,quando aveva finito, ne aveva gioito. Ma quel momento non era durato molto. Non aveva pensato ad una cosa: ha deviato quei problemi per il lavoro,ma,ora che aveva finito, quei problemi l’avevano assalita lasciandole un mal di testa fortissimo. Quando si alzò dalla poltrona del suo ufficio le venne un capogiro pazzesco che,senza accorgersene,la fece risedere. E adesso come sarebbe tornata a casa? Non aveva passaggi,perché tutti se ne erano andati. Non poteva chiamare nessuno perché non voleva disturbare nessuno.
Pazienza aspetterò che mi passi e poi ritornerò all’Hotel,si disse cercando di mettersi comoda sulla poltrona. Pensò alla sera prima. Alla cena,alle parole che le aveva detto,a quell’assurda richiesta che le aveva fatto,a quella visita in quella casa così grande e bella. Troppi pensieri,troppe emozioni. Non c’è la faceva più. Mentre cercava di far passare il martellio nel suo cervello,sentì una suoneria. In lei si riaccese la speranza: forse qualcuno era rimasto a lavorare fino a tardi! Però la suoneria non accennava a smettere,il che era strano visto che era impossibile non sentirla. Forse qualcuno aveva lasciato il cellulare a lavoro. Bhè,bene,se rispondeva poteva dire di aver lasciato il cellulare qui,qualcuno sarebbe venuto a prenderlo e avrebbe dato un passaggio anche a lei. Mentre pensava a quale scusa dire,si accorse di star canticchiando. Di solito lei canticchiava quando faceva partire la suoneria del suo cellulare perché le piaceva tanto. Roxanne inarcò un sopracciglio e focalizzò quel suono: era la canzone che aveva il suo cellulare come suoneria! Subito si accorse che era il suo cellulare a squillare. Si affrettò  a prendere la borsetta e ne uscì il cellulare. Incredibile era proprio quello a suonare. Di solito nessuno la chiamava,forse…basta pensare,si disse,devo rispondere.
"Pronto?"rispose al telefono. Non aveva neanche visto il numero di chi aveva chiamato.
"Ciao Roxanne." rispose una voce maschile che la face accaldare e aumentare il battito cardiaco. Andrè. Andrè l’aveva chiamata. Guardò il numero sul display e si accorse che la stava chiamando con il numero di Stephanie.
"Ci sei?" chiese lui. Quella domanda la riportò nel suo corpo,facendola parlare.
"S..si. Dimmi,Andrè" rispose lei,con voce tremante.
"Volevo dirti che ho parlato con Steph e Mark e loro sarebbero davvero felici se ti trasferissi qui da noi. E per chiederti se ti andrebbe di venire a cenare da noi,Steph mi sta provocando un mal di testa pazzesco a furia di ripetermi che ti vuole qui. Solo tu mi puoi salvare da questo strazio." rispose lui,con voce dolce. Dall’altro capo del telefono si sentì un rumore,come se qualcosa fosse caduta o lanciata.
"Ah – ah" urlò Andrè "Mancato,Steph." e poi si sentirono due risate e delle urla. Si immaginò la scena in cui Stephanie lanciava qualcosa addosso ad Andrè,lui che la schivava e lei che gli urlava contro sentendo le risate sue e di Mark. Immaginandosi quella scena,anche Roxanne scoppiò a ridere.
"Allora,vieni?" chiese Andrè,speranzoso. Roxanne stava per rispondere di si,quando si ricordò che era ancora a lavoro e che il mal di testa non le era ancora passato.
"Non posso,mi spiace." disse,con voce triste. Oltre alla tristezza,lei notò una punta di curiosità.
"Come mai?" chiese lui,con malinconia nella voce.
"Sono chiusa a lavoro ed ho un mal di testa tremendo. Appena mi passa torno a casa." rispose lei,incrinando la voce per una pulsazione nella sua testa.
"Va bene. Ma non ti muovere di li. Vengo a prenderti io e ti porto a casa." disse lui,deciso.
"Sai,vorrei proprio trasferirmi da voi." disse Roxanne,senza accorgersene e subito se ne pentì. Cavoli non voleva essere di peso a nessuno.
"Bene allora ti accompagno da te,prepari tutto e vieni con me." rispose lui,quasi eccitato all’idea.
"D’accordo." disse lei,tutta allegra. Forse non sarebbe stato poi così male.
Roxanne,dopo i saluti,chiuse il cellulare e lo rimise al posto. Preparò tutte le cose e infine si appoggiò alla poltrona e si mise le mani in grembo. Era così felice di andare da loro,ma al telefono non aveva pensato ad una cosa. Le stanze degl’ospiti erano una a sinistra e una di fronte la stanza di Andrè. Il bagno era lo stesso,la cucina ed il soggiorno pure. Da quel giorno avrebbe vissuto vicino ad Andrè e questa cosa la infiammò e la sua vulva divenne calda e bagnata.
Dannazione,se si eccitava a pensare a lui come diavolo avrebbe fatto nella casa?! Si era messa in guaio più grosso di lei stessa. Era nei pasticci fino al collo.

***

Dopo pochi minuti da cui aveva chiuso la chiamata,Andrè era di fronte alla redazione dove lavorava Roxanne. Era tutto buio tranne per una finestra:quello doveva essere il suo ufficio. Decise di provare a vedere se era il suo e si concentrò. Nella stanza si accorse che c’era qualcuno,una donna. Cercò di focalizzarne i pensieri per capire se era lei e…i pensieri riguardavano un ragazzo. La donna era eccitata e preoccupata di cosa poteva accadere. Si stava trasferendo in una casa con il ragazzo per cui provava interesse e…cavoli. Si accorse che quella donna era Roxanne che si stava eccitando e preoccupando per le cose che sarebbero potute succedere in quella casa con lui. Lei era attratta da lui. Molto attratta. Pensò che le stanze degl’ospiti che erano libere erano,entrambe, accanto alla sua. Il suo pene divenne subito eretto e duro. Cavoli era eccitatissimo solo all’idea di poter vivere accanto a Roxanne. Aprì lo sportello e uscì dalla macchina. La chiuse e si diresse dall’entrata. C’era una mappa con tutti gli uffici,sul banco della reception. Meglio così,se glielo avesse chiesto, avrebbe risposto che aveva trovato il suo ufficio grazie a quella piantina. Si diresse davanti all’ufficio di Roxanne e si preparò a bussare. Alzò la mano,ma non ci riuscì. Da dentro proveniva il fortissimo odore dell’eccitazione di lei e questo non fece altro che farlo diventare ancora più duro. Doveva nascondere quella protuberanza,così si allungò il cardigan e si coprì l’erezione. Pensando all’erezione non si accorse di star aprendo la porta senza bussare e,quando fu lì,nell’aria si sentì odore di stupore e sempre di più l’odore dell’eccitazione.
"Andrè?!" gridò lei,cercando di coprirsi,come se fosse nuda. Aveva un completo fatto da giacca e pantaloni grigi con una camicetta scollata e bianca. Era davvero stupenda. Aveva i capelli legati e,anche se stava meglio con i capelli sciolti, lo chignon le metteva in mostra il viso delicato e dall’immensa bellezza.
Merda,ora si che era fottuto. Si stava ancora eccitando e il pene ,che premeva contro i pantaloni, gli faceva un male cane. Quell’animale cercava di uscire,ma non glielo avrebbe permesso.
"Scusa se non ho bussato,avevo la mente altrove." disse lui,con un sincero sorriso di scuse. Lei sorrise e la tensione parve alleggerirsi. Andrè rimase perso nel suo sguardo senza ricordarsi più che dire o che fare. Per fortuna fu lei a parlare per prima.
"Allora,andiamo?" chiese lei,sorridendo. Sembrava sicura e,allo stesso tempo,incerta.
"Certo,Milady." rispose lui,chinandosi. Lei scoppiò a ridere,ma poi smise. Lui alzò lo sguardo su di lei e notò che era seria in volto.
"Qualcosa non va,Roxanne?" chiese lui,preoccupato. Lei lo incenerì con lo sguardo.
"Ti sembra il modo di rivolgersi ad una nobildonna come me?!" esclamò lei,voltando la faccia,fingendo di essere offesa. Lui rimase impietrito e lei,sentendo silenzio,si girò e gli fece l’occhiolino,sorridendo. Andrè si riprese e si inchinò di nuovo.
"Chiedo scusa,Milady. Sono stato davvero ingrato con voi. Mi può punire come vuole." disse lui. E si rialzò. La guardò e notò che lei aveva un espressione sorpresa,ma anche meravigliata. Andrè non riuscì a trattenersi e frugò nella sua mente per capire cosa pensasse. 'Non posso crederci. È bellissimo,forte e sembra anche un attore. Dio,sto proprio perdendo la testa' ecco cosa pensava. Lui non poté trattenersi dal sorridere.
"Cosa desidera farmi,mia Signora?" chiese lui,con voce sensuale,facendo intendere che non si riferiva solo alla punizione. Lei arrossì,ma parve riprendersi. Infine lo guardò negli occhi e sorrise.
"Penserò più tardi alla punizione da darti. Ora sei pregato di scortarmi nel mia,nuova,dimora." disse lei,alzando il mento come una nobile viziata.
"La scorterò dovunque vorrà." disse lui,con un altro inchino. Lei si alzò e gli si avvicinò. Lui le tese un braccio e lei lo accettò,di buon grado.
"Andiamo." disse lei,in un sussurro emozionato,ma allo stesso tempo esuberante.
"Ma certo." rispose lui,sorridendole. La scortò fino alla macchina,la fece accomodare e partì.

***

Daniel era al computer quando sentì dei passi fermarsi dietro la porta della sua stanza. Sentì l’aura malefica e capì che era Damon.
"Entra." disse lui. Il Demone aprì la porta e vi si affacciò timoroso.
"Padrone,non volevo disturbarla,ma.." incominciò a dire lui.
"Parla." ordinò Daniel,girandosi per guardarlo.
"Visto che lei non è ancora andato a cenare,mi chiedevo se volesse venire con me. Ho trovato un luogo dove trovare prostitute pronte a tutto e ne ho scelta una molto bella a cui ho vietato di drogarsi. Il sangue sarà più puro." rispose lui,sorridendo. Poi perse il sorriso e,frettoloso,aggiunse "Naturalmente io la scorterò fin lì poi la lascio da solo,padrone. Non mi permetterei mai di essere così sfacciato.." Daniel lo interruppe con un brusco cenno della mano.
"Non ho detto ne pensato nulla di tutto ciò. Comunque,si possiamo andare. Purché tu mi giuri solennemente che questa prostituta è davvero bella e che il suo sangue è pulito." disse lui,sorridendo malefico. Il Demone sospirò di sollievo e sorrise. Il suo sorriso era un buco nero e languido dove i suoi canini bianchi si mostravano,spietati e delicati nello stesso tempo.
"Ma certo,mio Signore." disse lui. Poi fece per uscire,ma si fermò rabbrividendo.
"Ehm,Padrone?" disse.
"Si,dimmi." rispose lui,sicuro che non fosse nulla di buono.
"Il nostro Signore Onnipotente vi sta chiamando. Io vi aspetto di sotto appena finite." disse lui e in fretta sparì dietro la porta.
L’Omega lo stava chiamando. Fantastico. Di malavoglia si concentrò sul male in se stesso e su dove volesse andare. Quando riaprì gli occhi si ritrovò agl’Inferi e di fronte a lui c’era il Male in persona.
"Cosa voleva da me?" disse Daniel.
"Sembra che non stai svolgendo il tuo lavoro per bene." disse il Male.
"Non è assolutamente vero. Sto cercando di capire cosa fa,dove va,com’è. Così sarà più facile attrarla per portarla da lei." disse lui,con la risposta pronta. Sul fatto di attrarla era tutto vero,ma sul fatto di portarla da lui c’era qualcosa di diverso. Prima l’avrebbe fatta sua e infine l’avrebbe ceduta a lui con una condizione : lei doveva essere sua. I poteri all’Omega e il corpo a lui.
"Bene,molto bene." disse lui e,pur non vedendolo in faccia,dal suo tono capì che stava sorridendo. Con tono divertito aggiunse "Sento che il tuo cuore sta smarrendo la retta via. Quindi ti ho chiamato qui per riportarti su essa."
Daniel rabbrividì al solo pensiero di quello che poteva fargli. Ma non poté mettersi contro di lui. Nelle mani dell’Omega apparve un arma,che nell’oscurità non riconobbe. Ma tanto non cambiava niente scoprire l’arma. Il dolore sarebbe arrivato lo stesso. Si preparò mentalmente e chinò il capo. Le frustate arrivarono potenti e veloci,lacerandogli la pelle. Il sangue incominciò ad uscire a fiotti e lui si tenne sulle  gambe per opera del suo orgoglio. Non sarebbe mai caduto davanti all’Omega. Non so per quanto tempo durò quella tortura,ma quando smise lui era distrutto. Il sangue appiccicoso gli colava da tutte le parti e per terra si era formata una grossa macchia. Chiuse gli occhi scosso da un vento forte e gelido. E quando gli riaprì si ritrovò in camera sua. Tutto intorno a lui era normale,come se non fosse successo niente. Barcollando si cambio d’abiti e scese le scale. Damon lo vide barcollare e pieno di sangue,così lo andò ad aiutare. Daniel era orgoglioso,ma era senza forza e aveva bisogno di nutrirsi per guarire in fretta,quindi si fece accompagnare in macchina e fu trasportato in luogo che neanche lui sapeva. La macchina si fermò e il Demone scese. Poco dopo fece entrare in macchina una prostituta. Daniel fissò il suo collo e,senza riuscire a trattenersi,si avventò su di esso e succhiò. Quando la dissanguò,allontanandosi da lei,si accorse di averle squarciato la gola. Buttò la puttana fuori dalla macchina e si assopì nella macchina. Damon lo fece stendere e,prima che potesse perdere i sensi e cadere nelle braccia di Morfeo,gli disse "Mi prenderò cura io di lei,Padrone."
Inaspettatamente,Daniel si trovò a farfugliare un "Grazie." e infine cadde nel buio.

Ciao a tutte/i! La vostra Kimmie (Lady Roxanne) è ritornata,finalmente! Mi dispiace avervi fatto aspettare tanto,ma non sto passando dei bei momenti. Ora pubblicherò più capitoli insieme,per farmi perdonare. (sempre che la cosa interessi a qualcuno). Bhè...non so che altro dire,quindi vi saluto.
Ancora scusa e recensite in tanti.

Con affetto,
da Kimmie :3 .



  
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