sono stranamente sicura che questo capitolo vi piacerà....
Bene
era un mese che vagabondavo,
ormai era quasi giugno. Quasi tre mesi da quando avevo abbandonato il
clan, e
quanto ero cambiata.
Avevo
trovato altri soldi, in
fondo allo zaino, mamma forse aveva pensato che mi sarebbero potuti
servire, e
mi aveva anche dato una pietra di famiglia. Ne avevo due, potevo sempre
venderle ma sono sicura che non lo avrei mai fatto.
Oggi
ho usato gli ultimi soldi,
per comprare le scatolette, non ne posso più di quella carne
insipida ma sono
le cose meno costose.
Devo
stabilirmi da qualche parte,
trovare un lavoro per avere altri soldi, ma ho paura che se mi fermo
Cassian mi
trovi.
Sono
uscita dal supermercato
quando vedo una Land Rover nera, con le luci ausiliarie sul tettuccio,
sento un
brivido di terrore correre lungo la schiena. Per ripentendomi che tanta
gente
ha una Land Rover, non posso non pensare ai cacciatori, a Will.
Devo
nascondermi.
Mi
infilo nel primo negozio che
trovo, è di abbigliamento. In quel posto è ancora
più visibile che i miei
vestiti fanno schifo, sono sporchi, e non posso lamentarmi se la
commessa mi
guarda in quel modo schifato.
Controllo
dalla vetrina, non c’è
più la macchina, esco e mi dirigo veloce verso il bosco.
Cerco
di convincermi che è stata
soltanto una casualità, che ci sono troppe poche
possibilità che i cacciatori
siano arrivati fin qua.
Quella
notte però aspetto un po’
di più prima di volare, ma alla fine parto e inizia
l’inferno.
Mi
sembra di essere tornato
indietro, a quel giorno, sento di nuovo sirene e luci nel buio,
intravedo le
moto e la Land Rover percorrere la stessa strada che ho fatto per
arrivare al
bosco.
Non
era stata una casualità, mi
hanno davvero trovata.
Sbatto
le ali, non mi sembra di
aver visto elicotteri, e infatti sono sento quel rombo tipico. Un
proiettile
fischia vicino al mio orecchio, devo alzarmi di quota, devo scappare.
Il
terrore mi da forza, le ali
sbattono più veloci, cerco di guadagnare terreno.
Non
guardo a terra, non voglio
vedere le macchine inseguirmi da sotto, ben attenti a non perdermi.
In
lontananza vedo altra luce,
vogliono trarmi in trappola, vogliono che vada verso quella direzione,
hanno
capito che il mio viaggio è sempre verso nord, zizzagando
lungo le montagne.
Non
mi fermo neanche a pensare,
compio diversi volteggi, per confonderli, allungo verso dove vogliono
mandarmi
e poi viro, salendo in alto e sbattendo le ali con forza, accelerando
nella
direzione opposta a quello che credono.
Cerco
il buio, ci alleniamo
sempre al buio perché loro sono limitati dalla notte,
è più facile nasconderci,
anche se ho la pelle che brilla per la paura.
Volo
per tutta la notte alla
maggior velocità che riesco, zizzagando cambiando direzione
così tante volte
che anche io non so bene dove sto andando adesso, e spero che anche
loro
abbiano le idee confuse, più di me.
Atterro
sfiancata poco dopo
l’alba, è più rischioso volare di
giorno che tornare umana, sono un bersaglio
troppo visibile. Nel bosco almeno mi posso nascondere.
Mi
lascio cadere a terra, non ho
la forza di fare altro se non ascoltare e sperare che non mi trovino.
E
invece sento una moto, non sono
riuscita a seminarli, cerco di alzarmi. Come hanno fatto?
Sento
le ali prudere, cerco di
trattenermi ma sono così indecisa che lascio prendere il
sopravvento al draki.
Mi
nascondo sull’albero proprio
come avevo fatto con Az, quel giorno, spero che la situazione sia
diversa
perché so di non avere abbastanza forze per scappare di
nuovo.
Il
rombo è solo di una moto da
cross, rumoreggia sempre più vicina.
Si
ferma a poca distanza da me,
appoggia un piede a terra e so già chi è. Will,
mi ha trovato. Ma ha anche
portato i cacciatori. I dubbi che avevo nascosto a me stessa su di lui
tornano
forti, legati alla paura che provavo, legati all’istinto. Ora
il draki non ha
bisogno di lui per sopravvivere, è più forte dopo
tutti questi giorno al quale
mi sono affidata solamente a quella parte.
Aspetto,
non so cosa fare. Voglio
stare con lui, ma ho paura. Sono egoista, molto egoista, voglio solo la
mia
salvezza. Will ha viaggiato in lungo e in largo per trovarmi e io ho
paura di
lui. Ma è un cacciatore
una voce mi
ricorda, ma mi ha salvata già una volta, ricordo.
Stringo
i rami con gli artigli
lasciandomi scivolare lentamente giù verso Will proprio
mentre lui si toglie il
casco.
-Jacinda
– mormora e la sua voce
è quello che mi serviva.
Scendo,
sono del tutta scoperta,
e sento la gola piena di fiamme per la paura.
-Jacinda
– sorride, abbandonando
la moto lì e correndo verso di me.
I
vestiti neri mi ricordano il
primo incontro. I capelli sono incollati alla testa come
l’altra volta. Questa
volta per il sudore però.
Si
ferma a qualche metro da me,
sorride. –non ci posso credere – mormora.
–Jacinda –ripete.
Io
sorriso e mi tranquillizzo,
torno umana.
-Will
– rispondo altrettanto
contenta e lo abbraccio.
Il
suo profumo è forte, sento il
draki sveglio e pronto a liberarsi, è lì ma non
mi importa, ora sono davvero
completa.
Fisso
i suoi occhi cangianti, che
brillano, probabilmente quanto i miei.
-mi
ero quasi rassegnato. Non
pensavo di riuscire a trovarti -
mormora.
Ma
le parole non sono importanti,
ci baciamo. È il bacio più completo di tutti,
forte. Mi sento scaldare, il
draki è sempre più forte ma mi trattengo voglio
rimanere con lui e riesco,
forse anche ma parte draki ha bisogno di lui.
-sei
ancora più bella di quanto
ricordassi – ripete quando ci lasciamo andare, ansasti.
–e sei calda –sussurra
toccandosi le labbra e poi le mie. Che sono ancora calde a contatto con
le sue.
-scusa –mormoro
cercando di nascondere il
sorriso di felicità che sento vedendolo.
Ora
che sono tra le sue braccia
sento la stanchezza, non solo quella del volo ma di tutti quei giorni
di
tensione.
Sono
con lui mi sento al sicuro, nonostante
sia un mio nemico, nonostante teoricamente dovrebbe uccidermi.
-i..
cacciatori? –mormoro.
-ti
hanno persa – mi risponde,
accompagnandomi fin sotto all’albero, doveva avevo lasciato
lo zaino, si siede
e mi costringe a stargli in braccio –ho bisogno di sentirti
vicina –mormora.
–non sia quanta paura ho avuto, quando ho sentito che hanno
avvistato un drago
–
-non
sapevano che ero io? – gli
chiedo, contenta di stare fra le sue braccia. So che dopo devo
chiedergli
spiegazioni, sul suo sangue, ma ora non mi importa, ora voglio stare
con lui,
ascoltare la sua voce.
-io
si, loro no. Ti ho visto
davanti al supermercato, ti ho sentita più che altro, ma
Xander stava pensando
ad altro e non se ne accorto. –
-credevano
che fossi un altro
draki? –
-si,
non manca molto
all’insediamento del Canada – risponde.
-Canada?
Sono arrivata fino al
Canada? –
-si
siamo già oltre il confine. –
sorride –hai volato per un bel po’ di chilometri-
Poi
mi rendo conto di quello che
ha detto –sono vicina ad un altro clan?-
-secondo
le nostre ricerche si, è
per quello che non si sono stupiti di vederti volare in tondo.
–
-oh!
– alla fine sono
praticamente arrivata ad un altro clan senza volerlo, è
destino?
-hanno
deciso di avvicinarsi al
clan, non certo di tornare indietro, credono che tu debba tornare in
segno al
gruppo, prima o poi – spiega.
-quindi
sono salva?- gli domando.
-per
un po’ si –
-e
non ti staranno cercando?-
Lui
ride senza allegria –sono
diventato ancora più scostante da quando hanno capito di chi
mi ero innamorato,
e nonostante il mio fiuto non mi prestano molta attenzione. Xander ha
trovato
finalmente la scusa per dimostrare che è meglio di me
– mi disegna il viso con
le dita, delicato, sorridendo. –credevo che Cassian ti
volesse portare al clan.
–
-infatti
era quello che
intendeva, intende, fare… ma ho cambiato idea.
–sorrido tremula, non so cosa
dirgli, come spiegare quelle scelte, che ora mi sembrano irrazionali.
Perché
non ho mai le idee chiare? Perché ogni volta mi vengono un
sacco di dubbi? –non
mi avrebbero lasciata molta liberta, e visto che mamma e Tamra hanno
scelto la
loro strada, ho deciso di cercare un po’ di
libertà. Sono semplicemente
scappata, non l’ho fatta a Chaparral per via della mia
famiglia, ma adesso
posso –
-mi
spiace, Jacinda – mormora
Will.
Rimango
stretta fra le sue
braccia, le lacrime scivolano silenziose sulle mie guance, non voglio
parlare.