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Autore: OnlyTheGoodDieYoung    01/04/2012    4 recensioni
1 Settembre 1977. Ore 11:55 p.m., Hogwarts.
Cosa starà succedendo nella camera dei Malandrini?
[Questa storia è arrivata prima "Prompt, prompt ed ancora prompt - Contest" di Luna Ginny Jackson sul forum di Efp]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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L’ultima prima sera

 
Se entrate nella Sala Comune di Grifondoro, attraversate la stanza ovale e vi infilate nei piccolo disimpegno attraverso la porta di legno scuro a sinistra del camino vi troverete davanti delle scale di pietra, ricoperte da un tappeto rosso con dei dorati arabeschi. Se salite codeste scale, potrete recarvi nei dormitori maschili di Grifondoro, situati nella metà sinistra della torre. Esattamente ventuno gradini separano il disimpegno in cui siete entrati dal primo piano, dove vi sono le camere del primo e del secondo anno. Altri ventuno scalini e potrete andare a far visita ai cari scolaretti del terzo e del quarto anno. Salite ancora e passate a salutare i fanciulli del quinto anno e del sesto. Nello strano caso in cui vi voleste addentrare ancora più in alto nella torre, farete certamente conoscenza con i diciassettenni studenti del settimo anno. Ormai maggiorenni e, si pensa, maturi abbastanza, saranno certamente contenti di accogliervi cortesemente. La loro camera sarà sicuramente la più ordinata e pulita. Attenti a non presentarvi troppo tardi, staranno senza dubbio già dormendo. Studenti modello ligi alle regole, rispettosi e gentili con tutti.
Ecco, se qualcuno vi facesse una tale descrizione dei dormitori maschili, voi credeteci fino a metà.
Letteralmente.

*

 
1 Settembre 1977. Ore 11:55 p.m., Hogwarts.
 
Un odore forte e acre riempie la stanza, la visibilità è decisamente ridotta e il parquet chiaro della camera è sporco di cenere grigia e da carte da gioco. Dopo neanche due ore, siamo riusciti, in tempo record, a ridurre la stanza in una camera a gas.
Seduti sul pavimento, appoggiati ognuno al rispettivo letto, giochiamo tranquillamente, o almeno così pare, a carte.
Carte definitivamente bizzarre. Pensate, le figure neanche si muovono!
“James, sei sicuro che si giochi così?” mi chiede Remus perplesso, sventolandosi infastidito una mano davanti alla faccia e tossicchiando. “Sirius, ti dispiace?”
“Mmh?”
“Il fumo!”
“Cosa?” domanda il mio migliore amico sedendosi meglio e prendendo un altro tiro dalla sigaretta che stringe in mano.
Questi babbani sono davvero geniali. Inventano cose favolose! Tefelisori, sigarette, motociclette, fantastici giornalini pieni di fanciulle decisamente poco coperte. Dei geni, decisamente dei geni!
Prendo un tiro anche io e noto con sommo dispiacere che la sigaretta sta per finire. Inspiro cosicché il fumo finisca nei polmoni e poi espiro, buttando il fumo in faccia a Peter che sbuffa ma non osa dirmi niente.
“Certo che sono sicuro. Dai ricominciamo!” dico, lanciando un’occhiata complice a Sirius, che ricambia con i sui occhi grigi, ghignando in maniera poco rassicurante.
Ci scambiamo sguardi sospettosi. Guardo di sottecchi Frank che butta un po’ di cenere sotto il suo letto e che, immediatamente dopo, torna concentrato sul gioco.
“VIA” grido e subito una carta mi colpisce in fronte, la mia va a scalfire il naso di Peter. Alla fine, con una carta in meno in mano, torniamo, leggermente doloranti, a scegliere il bersaglio. Le ultime tre carte me le ha lanciate Sirius che, essendo accanto a me, è riuscito a beccarmi con precisione e forza.
“Io continuo a sostenere che il gioco non sia così” esclama Remus, dopo altre due mani, massaggiandosi la guancia nel punto in cui è stato colpito ben due volte da Frank. “E poi, possiamo per favore aprire la finestra. Non voglio morire soffocato per quei malefici intrugli babbani che vi ostinate e fumare! Mi sono informato quest’estate e ho scoperto che a lungo andare possono essere mortali!” enuncia rabbioso, alzandosi e andando ad aprire le piccole finestrine dai vetri ora rossi (modifica apportata da me e Sirius circa un’oretta fa).
Un soffio di vento fresco mi colpisce subito in faccia scompigliandomi i capelli e sparpagliando ancora di più le carte e la cenere sul pavimento. Rabbrividisco.
“Remmy, chiudi immediatamente! Non voglio ammalarmi. Infatti, per quanto mi farebbe piacere saltare le lezioni, sarei privato anche di alcune attività extrascolastiche che, come sai, mi sono particolarmente care” dichiara Sirius, posando la sigaretta accanto a Frank e alzandosi per raggiungere Remus.
“Primo, non chiamarmi Remmy! Secondo, potresti metterti una maglietta, invece di stare a torso nudo. Sai a me, e penso che valga anche per gli altri, non interessano i tuoi tanto acclamati addominali. Quando diventerò gay e sarò sessualmente attratto da te, te lo farò sapere. Ma, per adesso, puoi anche coprirti!” risponde piccato Remus, lasciando Sirius per un momento senza parole.
Poi, ritrovando il sorriso provocante di sempre, scoppia in una fragorosa risata. “Ah Moony, sei uno spasso. In ogni caso, ci sarebbe davvero la possibilità che tu possa diventare gay? Oh, certo, se rimango così aumentano indubbiamente le probabilità. E va bene, per rispetto alla tua discutibile rimanente virilità, mi metterò qualcosa addosso!” dice, afferrando la mia maglietta verde appallottolata sul pavimento e battendo una mano sulla spalla di Remus che intanto sghignazza mettendosi di nuovo a sedere.
Il venticello freso di inizio settembre si insinua, fischiando di tanto in tanto, attraverso le finestrine e dona refrigerio all’aria nella stanza e alle nostre menti un po’ annebbiate.
Stufi ormai di giocare a carte, decidiamo di raccontarci un po’ delle novità portate dall’estate, prima di metterci, con il sollievo di Remus e Peter, a dormire.
“Quindi? Che avete fatto quest’estate? Pete? Frank, mi passi la bottiglia? Grazie” chiedo, afferrando il Firewhiskey e bevendone un sostanzioso sorso, sotto lo sguardo contrario di Remus e quello impaziente di Sirius, a cui passo subito dopo il recipiente.
Ignorando il bruciore familiarmente piacevole dell’alcolico e gli effetti che inizia a fare, ascolto le risposte di tutti, mentre dal baule, desideroso di altro alcol, tiro fuori il mio fidato Idromele, tralasciando per questa prima sera il ciondolino d’argento a forma di giglio, che quest’estate mi ha fatto tanto sospirare.
“Io sono stato a casa. Mia mamma voleva mandarmi in un posto a fare una sorta di campeggio ma mi sono rifiutato e quindi mi ha spedito da mia nonna in Scozia” dice timidamente Peter, osservando interessato la bottiglia, incapace però di osare chiederne un sorso a Sirius.
Guardo interrogativo Remus in attesa della sua risposta e lui alza indifferente le spalle. “Cosa vuoi che abbia fatto? Mi sono permesso solo una settimana di vacanza all’estero. Sono stato a Parigi” racconta con tranquillità mentre spazza con un colpo di bacchetta lo sporco che si è magicamente e inspiegabilmente creato sul pavimento.
“Uuuh. E che mi dici delle parigine?” domanda Sirius interessato, sorridendo in maniera, se mi è permesso dirlo, inquietantemente perversa.
Remus alza un sopracciglio scettico. “Ciò che è successo a Parigi, rimarrà a Parigi” dichiara poi, sorridendo come solo un vero malandrino sa fare.
Sirius scoppia a ridere e gli fa un occhiolino, guadagnandosi una smorfia scocciata ma divertita dal caro Moony.
Sorrido anche io e mi rivolgo a Frank che, anche dopo un lungo sorso di Firewhiskey, indugia un poco. Sembra che stia cercando di prendere una decisione, azione resa difficile dall’alcol che in questo momento ha nel corpo. Ha il viso contratto in un’espressione simile a quella che potrebbe avere chiunque dopo un Bolide in testa. Dopo qualche secondo però alza anche lui le spalle e decide che in realtà non gli interessa molto tenere per sé il probabile ‘segreto’.
“Sono stato un mese in Spagna da una mia cugina che non vedevo da tempo, poi ho raggiunto Alice nella sua casa in campagna e ho trascorso il resto dell’estate con lei” dice osservando come spiritato il poco liquido che ormai rimane nella bottiglia marrone.
Sirius sbuffa e Frank gli sorride. “Sirius, aspetta di sapere il resto prima di sbuffare”
Padfoot lo guarda stupito e forse leggermente dispiaciuto. “No, Frank, non è per Alice in particolare, lo sai. Ma è tutta questa storia delle relazioni serie. Non ti stanchi mai?” gli chiede, probabilmente reso così interessato e loquace dal famoso e ormai nominato molteplici volte alcol.
Frank scuote la testa sorridendo come un ebete. “Non capisci finché non lo provi, immagino. In ogni caso, vi avviso che, finiti gli esami, siete tutti invitati al nostro matrimonio” snocciola come se stesse parlando del tempo o del tema di Pozioni che Lumacorno ci ha dato per le vacanze estive.
Ci metto qualche secondo a capire quello che ha detto e, quando finalmente i miei neuroni connettono, rimango basito. Allo stupore però si sostituisce velocemente un grande ed inspiegabile moto di gioia che mi porta a gridare come un coglione e a buttarmi addosso al carissimo Longbottom, strofinandogli la testa come faccio di solito con Peter e come facevo anche con Remus, prima che i suoi compiti divenissero di vitale importanza per la sopravvivenza mia e di Sirius.
Come risvegliati, anche gli altri mi imitano. Purtroppo per noi, però, la mancanza di riflessi di Peter fa in modo che arrivi per ultimo e che, per questo, ci schiacci sotto il suo dolce peso. Penso che per un minuto buono i miei reni abbiano fatto conoscenza con i miei cari e sacri testicoli.
Tornati seduti normalmente, indolenziti e indiscutibilmente doloranti, Peter azzarda una domanda per spezzare la tensione. “E voi due? Che avete fatto?”
Io e Sirius ci scambiamo un’occhiata complice e sorridiamo. “Mah, niente di che alla fine. Abbiamo fatto conquiste a Diagon Alley e a Godric’s Hollow. Abbiamo passato però una settimana separati. Io in Grecia con i miei, lui in Italia con suo zio Alphard” rispondo, fregando l’ultimo goccio di  Firewhiskey a Sirius, guadagnandomi così uno scappellotto in testa.
“E che avete fatto in quella settimana?” chiese Remus trattenendo un sorriso mentre io, imbronciato, mi massaggio la nuca sofferente.
“Essendo con mia mamma sono dovuto andare a visitare tutti, o comunque molti siti culturali. Sapete no, il Partenone, i templi, i teatri… La Sfinge.” rispondo giocando con la bottiglia vuota sotto lo sguardo rancoroso di Padfoot.
“James, la Sfinge è in Egitto!” esclama Remus battendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa esasperato.
“Ah sì? Oh. Sei sicuro che non ce ne sia una anche in Grecia?” chiedo perplesso, notando con lieve piacere che la testa mi sta girando un pochino, quel tanto che basta per farti diventare molto divertito. Difatti mi metto a ridere.
Nonostante gli occhi pieni di lacrime riesco comunque a scorgere Remus che sbuffa, ormai al limite della sopportazione, e che, immediatamente dopo, si rivolge a Frank.
“Eh no! Per questa sera avete bevuto abbastanza” pronuncia con un tono che, in teoria, non dovrebbe ammettere repliche, afferrando la bottiglia piena che Longbottom stava per stappare.
Frank però, che evidentemente regge l’alcol più di me, non molla il Firewhiskey ma, anzi, inizia a guardare Remus come indemoniato.
“Frank” pronuncia Moony con apparente calma.
“Remus”
Frank
Remus
“James?”
“Pete”
“Perché nessuno chiama il mio nome?”
“Sirius”
“Grazie James”
“Remus?”
“Remus?”
“Remmy?”
“Sirius!”
“REMUS”
“FRANK”
“Mi sa che ha vinto Remus!”
“Di che cosa stai parlando? Non vedi che ho ancora la bottiglia in mano? A proposito Remus, lasciala!” dice Frank con sguardo omicida negli occhi.
“No, sto parlando dei nomi!” spiego, alzandomi. La testa mi gira un po’ troppo e sono quindi costretto ad aggrapparmi con un sorriso divertito alla colonna del mio letto.
Remus mi guarda tra lo scettico e l’arrabbiato poi tira fuori la bacchetta. “Scusa Frank. Pietrificus Totalus”. Dalla bacchetta di Remus esce fuori un lampo giallo acido che mi lascia leggermente intontito. Subito dopo si sente un sonoro tok e il corpo incantato di Frank cade insieme alla bottiglia che, per enorme fortuna di Remus e dei sui gingilli, non si rompe, ma rotola fino alla porta del bagno. Con la calma che lo caratterizza, Moony la va a raccogliere e la mette al sicuro nel suo cassetto, che chiude magicamente in modo che nessuno la possa recuperare se non con il suo consenso.
Io e Sirius ci guardiamo. Magari non questa notte, ma prima o poi mi sa che il comodino di Remus farà un piccolo salto dalla torre di Grifondoro. Anche se così si romperebbe la bottiglia.. Mmmh.
“Su! Ora a nanna!” ordina Remus, iniziando a cercare il suo pigiama nel baule ai piedi del letto.
“Ma.. Sirius non ci ha ancora detto quello che ha fatto!” obietta Peter, guardando intimorito Remus e Sirius, che però gli sorride e gli da una vigorosa pacca sulla spalla.
“Ben detto Pete!” urla, sfidando Remus con lo sguardo.
“Non c’è bisogno che ce lo dica lui. Sappiamo tutti che sarà andato a giocare al Medimago con qualche povera e ingenua ragazza italiana” osserva logico Remus, rialzandosi con in mano il pigiama rosso-oro che Sirius gli ha regalato l’anno scorso per natale (insieme ad una confezione extralarge di preservativi, in modo che, secondo la sua contorta mente, divenisse ispirato e così che si desse una mossa. Penso che non ci sia bisogno di dire che in realtà la confezione è divenuta “comune”, ergo mia e di Pad).
“Vedi che ti sbagli, Remus?” dice Sirius, stendendosi sul suo letto e stampandosi in faccia un sorrisino innocente, che su di lui stona come un completino intimo sexy sulla McGranitt. Rabbrividisco al pensiero.
Tutti ci giriamo verso di lui e anche Frank emette un suono che, decifrato con molta fantasia, potrebbe voler dire. “Di che caz-diavolo sta parlando? REMUS LIBERAMI SUBITO”. Sì, con molta e buona fantasia, penso che abbia mugugnato proprio così!
Sirius ci guarda un po’ e poi sorride. “Non erano per niente povere e ingenue, anzi” aggiunge e tutti ci liberiamo in un ‘Aah’ di comprensione. “Comunque è andata bene. Sapete, ho incontrato anche Marlene” dice, mettendosi anche lui il pigiama e sistemando i cuscini rossi sul letto.
“Oh, e immagino che abbiate parlato del tempo e della scuola, no?” domando retorico, ben conoscendo la passione che lega entrambi. Lui mi guarda e sorride con falsa sincerità “Ovviamente” dice sorridendo da vero malandrino.
Dopo cinque minuti siamo tutti pronti nei nostro caldi e comodi lettini.
“Remus?”
“Dimmi James” sospira, sperando probabilmente di essere disturbato per l’ultima volta.
“Non pensi che dovresti liberare Frank?”
Moony mi guarda un po’ perplesso, poi rivolge le sue amorevoli attenzioni a Frank, cercando di decidere sul da farsi. Poi sembra scegliere la soluzione migliore.
“No. Alla fine il pavimento non mi sembra così scomodo” afferma, nascondendo nell’oscurità della stanza un ghigno malefico. Ecco, è in momenti come questi che mi ricordo perché Remus faccia parte dei Malandrini.



 

Questa storia è arrivata prima al "Prompt, prompt ed ancora prompt - Contest" di Luna Ginny Jackson sul forum di Efp.

Lasciatemi una recensione :)

-Callie


 

Giudizio:

Grammatica e Lessico 10/10 
Originalità 9,5/10 
Stile 9,8/10 
Caratterizzazione dei personaggi 9,8/10 
Gradimento personale 9,8/10 
Totale 48,9/50
 

Grammatica e Lessico: Non ci sono affatto errori grammaticali, è scritta in un modo perfetto ed accurato, l’unica cosa che ho notato è stato “babbani” senza la “b” maiuscola, ma sarei stata troppo pignola e non mi si addice. Il lessico è semplicemente fantastico, così come la sintassi è perfetta. Pieno punteggio in questo punto. 
Originalità: Oltre che originale questa fan fiction è fantastica! Solitamente non amo le storie dei malandrini ma questa è… semplicemente wow! Non è banale, è divertente (cosa che ho apprezzato molto: i loro discorsi sono fantastici e perfettamente IC, non c’è una virgola fuori posto e me l’hai fatta amare, mi sentivo “dentro” al racconto, come se fossi realmente presente). Non ho parole per dire che apprezzo l’originalità, e questa è sicuramente una di quelle storie che ho letto ed apprezzato più volentieri. Ho letto ogni parola, ogni virgola con molta attenzione, perché hai saputo catturarmi dalla prima all’ultima parola, non vedevo l’ora di leggere il seguito e sapere come questa One-Shot andava a finire… davvero complimenti! In questo verso sei andata benissimo, davvero, e sono rimasta senza parole quando ho visto che è la tua prima fan fiction su Efp (e qui spero di non aver detto una cavolata… semplicemente nel tuo profilo non c’era pubblicato niente U.u). In questo caso sei stata doppiamente brava, ma ciò non ti toglie i miei più sentiti complimenti per aver scritto una bellezza del genere, mi si è sciolto il cuore a leggerla (chiariamo, non che fosse sdolcinata, ma era così vera v.v). 
Stile: Se non è la fan fiction per il contest più lunga che ho ricevuto, è una delle più lunghe. Una vera OS nel senso della parola, scritta con un linguaggio chiaro, semplice e colloquiale, come hai detto tu. Giusta causa, i “pargoli” hanno diciassette anni^^ 
Anche lo stile è molto buono, la storia è scorrevole e per niente pesante, nonostante i modi diversi in cui la scritta: la prima parte, quella che fa un po’ da prologo, è descrittiva, la seconda è quella colloquiale, ricca di dialoghi divertenti, molto piacevole da leggere ma anche questa non tralascia i dettagli, per intenderci non è un barboso stile-copione, fino alla fine dove c’è lo scambio di dialoghi come “Remus” “Frank” “Remus”“James?” “Pete”, molto divertente e che non rende meno scorrevole il testo, anzi anzi lo rende più divertente. Ho apprezzato anche le battutine buttate qua e là, come il “che su di lui stona come un completino intimo sexy sulla McGranitt”. Insomma, ho adorato la sottile ironia (sottile si fa per dire, naturalmente) con cui descrivevi la scena. Ottimo, anche qui. 
Caratterizzazione dei personaggi: Io non amo i malandrini. È una delle generazioni che mi piacciono meno. Non mi chiedere il perché, non credo di saperlo nemmeno io, semplicemente preferisco sentir parlare di Rose e Scorpius piuttosto che di Draco ed Hermione. Lo so, i gusti sono gusti. Però la Lily/James, quella non si tocca è.è 
Allora ti chiederai come hai fatto ad ottenere un punteggio così alto. Ci sto arrivando, naturalmente. Proprio perché non li amo, se qualcuno me li caratterizza bene (ma bene davvero), rispettando l’IC e non facendogli fare nulla di troppo compromettente, allora… allora posso anche cambiare idea. Tu me li hai fatti amare, niente contro la tua (meravigliosa) fan fiction. Ovviamente, se uno li fa poco IC non è un errore, ma più è IC il tutto, meno ci sono Hermione che non studiano o Draco che capisce di amare Harry così all’improvviso, più io gradisco, s’intende. Hai fatto un’ottima caratterizzazione, e per questo ti facci tutti i miei complimenti, anche perché non è così scontato. 
Gradimento personale: Non ho altro da aggiungere, credo di aver già dato la mia opinione in modo esauriente, sei stata brava e su questo non ci sono dubbi, affatto. Ho amato tutta la storia in generale, non c’è stato niente che mi è piaciuto più di altro, anzi ho apprezzato al fan fiction in sé e non a pezzettini (e non è cosa da poco, credimi). Come risultato puoi essere più che soddisfatta, anche perché sei andata molto bene e la fan fiction è realmente bella. Alla prossima, e se hai dubbi non esitare a chiedere! 
Totale: 48,9/50
 

  
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