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Autore: misslittlesun95    01/04/2012    2 recensioni
Una lettera fa cadere le certezze di Elena sul fratello Marco.
Un incontro le farà scoprire quanto l'ossessione possa diventare amore.
E, infine, per uscire da un nuovo lutto sarà necessario l'aiuto di chi, in un modo o nell'altro, è sempre riuscito a salvarti.
[Personaggi: Elena Argenti, Valerio Flaviano, Alessandro Berti]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene sì, l'ho finita diversamente da come volevo.
Ma così è la vita, imprevedibile e a lieto fine.
Un bacio a tutti.
;Sunny

CAPITOLO III
 

Roma, dieci anni dopo.

Valerio era morto tre mesi dopo, proprio mentre la vita sembrava volergli lasciare il tempo di sposare Elena.
Inutile dire che alla sua morte era stato per lei doveroso spiegare il loro rapporto, lasciando tutti abbastanza straniti.
Circa un anno dopo la morte di Flaviano Luca era stato promosso questore a Bari, ed era partito per la Puglia assieme ad Anna, il figlioccio Abel. Prima della partenza Anna aveva comunicato all'amica di essere incinta, e infatti pochi mesi dopo il loro arrivo nelle nuova città era nata Filomena.
Intanto Elena continuava a crescere la piccola Marta, che continuava ad assomigliare a suo zio più di quanto non fosse immaginabile.
Cinque anni dopo aver perso Valerio, Elena, per caso, incontrò Alessandro Berti al cimitero.
In tutti quegli anni lui era stato in America e si era innamorato spesso, ma mai era riuscito ad avere una storia seria.
Così, ormai erano passati dodici anni dalla morte di Irene, si era sentito in dovere di tornare nel suo paese. Infondo l'America, per quanto potesse essere meravigliosa, non era nulla se confrontata all'Italia.
Piano piano Elena e Alessandro avevano preso a frequentarsi. Elena era ovviamente decisa a non dirgli nulla della storia con Valerio, sicura che avrebbe portato solo casini raccontargli di quella inaspettata relazione.
Poi un giorno Alessandro, dopo due anni che avevano ricominciato a frequentarsi, era andato a trovarla ma aveva trovato in casa solo la figlia, che ormai era diventata una ragazzina.
- Ciao Ale, mamma non c'è.- L'aveva accolto lei.
- Ah, sai dov'è andata?- Aveva domandato Alessandro, che sentiva dentro di se il bisogno forte di vederla quel giorno.
- Si, è andata al cimitero. Oggi è l'anniversario della morte del suo uomo, Valerio. Cioè, il suo secondo uomo, dopo papà si intende.- Un brivido era corso lungo la schiena di Ale al solo sentire quel nome.
C'era da dire che Valerio, a Roma specialmente, era un nome non poco diffuso, ma qualcosa gli diceva che Elena era stata proprio con quel Valerio a cui pensava lui.
- Ah... - Disse nuovamente. - Vabbhè allora io vado, poi la vedrò. Ciao Marta.-
- Ciao Ale!- L'aveva salutato lui chiudendo la porta di casa.
Per un attimo Berti ebbe voglia di risuonare il campanello per chiedere a Marta se conosceva il cognome di quel Valerio, ma poi lasciò perdere.
Sceso in strada decise di andare al cimitero. Era tanto che non andava a trovare Irene, e così facendo avrebbe potuto anche cercare Elena.
Sempre che fosse andata al Verano e non a Prima Porta o da qualche altra parte.
Parcheggiò poco distante dall'entrata del cimitero, così da potere, prima di entrare, prendere un mazzo di fiori da portare sulla tomba della donna.
Nel corso degli anni la lapide di Irene non era stata mai rovinata dal tempo o da altro, Stefano e la madre se ne erano presi cura minuziosamente.
Alessandro, guardando le date, il nome, la foto, e pensando a tutta quella vita insieme che avrebbero potuto avere ma che li era stata strappata via non poté trattenere le lacrime.
Stette una decina di minuti lì, a piangere e a chiedersi tutti quei perché che si chiedeva ormai da quattordici anni.
Poi, poco lontano, scorse Elena.
Piangeva su una tomba che si vedeva essere più nuova di quella di Irene.
Lentamente si avvicinò alla donna, e quando ormai era quasi attaccato a lei lesse il nome inciso sulla lapide.
Quella tomba apparteneva a Valerio Flaviano, l'uomo che gli aveva distrutto la vita.
- Elena....- aveva allora detto in lacrime. - Come... come è possibile che tu...-
L'Argenti si era voltata di scatto.
- Alessandro... io... lui... Marco... la lettera... è che...- La donna, ormai in lacrime anche lei, era corsa tra le sue braccia e aveva cominciato a raccontargli tutto, da quando mesi dopo la sua partenza aveva reincontrato Davide, alla scoperta della lettera del fratello, al rapporto con Flaviano e tutto il resto.
Alessandro era stato ad ascoltarla in silenzio e poi, sempre senza dire nulla, l'aveva accompagnata fuori dal cimitero, ad un bar, per farla calmare un attimo.
- Insomma Marco si era scelto il suo destino.- Aveva detto poi dopo un po'.
- Si, oltre a morire credendo di essere un assassino ha fatto anche tutto non per odio ma per amore, o quanto di più simile.-

- Già. Dopo tutto se non ci fosse andata in mezzo Irene tutto il suo piano sarebbe stato perfetto.- Concluse Alessandro.
Continuarono a tacere. Poi lui si alzò ed andò a pagare
Uscirono dal locale insieme e, senza neanche averlo deciso, si diressero verso il decimo.
Piano piano, da che erano usciti ben lontani l'uno dall'altra, si avvicinarono fino a prendersi per mano.
Era questo l'amore, proprio come lo era stato con Valerio. Era l'odio, l'ossessione, anche cattiva, per quella persona, e poi il vero e proprio amore, non tanto fisico quanto spirituale.
Se l'ossessione veniva dopo finiva male, Alessandro ed Elena con il loro lavoro lo sapevano bene.
Ma quando era precedente, quando veniva prima no, lì allora si poteva mettere in conto un “per tutta la vita”. Il per sempre era troppo, una vita gli bastava.
Per questo arrivati davanti al portone del commissariato i due, lentamente e dolcemente, si scambiarono quel bacio che volevano darsi da tempo.
Sono passati tre anni da allora, e, finalmente, Alessandro ed Elena hanno ritrovato quella felicità da troppo persa.

   
 
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