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Autore: FairyCleo    01/04/2012    9 recensioni
Dal capitolo 1:"Erano trascorse tre settimane dall' ultima volta in cui aveva trascorso una giornata con la propria famiglia al completo. Erano trascorse tre settimane da quando aveva litigato per l' ennesima volta con Chichi.
Erano trascorse tre settimane da quando lei aveva preparato i bagagli, lasciando lui e Gohan soli in quella piccola, silenziosissima casa in cui non sarebbero mai più risuonati i passi leggeri della donna che Goku aveva sposato".
Dal capitolo 3: "Io non so se sei venuto a conoscenza degli avvenimenti che hanno segnato la mia famiglia nelle ultime settimane..."[...]"Vegeta, mio papà non ha preso bene la cosa... è stanco, spento, immotivato.[...]"So che il tuo più grande desiderio è quello di battere mio padre, è per questo che ti chiedo di aiutarlo. Allenati con lui Vegeta. Diventa il suo nuovo stimolo. E sono certo che diventerai anche tu un super sayan. Il super sayan più forte della storia".
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gohan, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The shower


Vegeta aveva appena recuperato l’ ennesima sfera del drago, e stava cercando un posto per nasconderla.
Aveva deciso di riporle in posti diversi ma vicini, in modo da non destare troppi sospetti se qualcun altro avesse avuto l’ idea malsana di cercarle. Doveva essere prudente.
Eppure, sebbene Kaharot e suo figlio si vedessero solo dopo una determinata ora e sua maestà avesse tutto il tempo per mettere in atto i suoi piani geniali e malefici, non aveva intenzione di trascorrere tutto il suo tempo alla ricerca delle sfere. Sarebbe stato controproducente, perché lui non era ancora diventato un super saiyan, e quella era la cosa a cui aspirava maggiormente. Dopotutto, aveva accettato di prendere parte a quella buffonata e di recitare la parte del terzo membro della famiglia Son solo perché voleva diventare un super saiyan. Aveva tutte le carte in regola per essere uno dei leggendari guerrieri dai capelli d’ oro lui, e lo sarebbe diventato! Lo aveva giurato sulla memoria di suo padre! Era o no in principe dei saiyan? Bene! Questo faceva di lui il più papabile! E anche se c’ era riuscito per primo quello scarto di terza classe con il cervello grande quanto una noce, lui non sarebbe stato da meno. Anzi: lo avrebbe addirittura superato! E dopo, anche Kaharot si sarebbe prostrato ai suoi piedi.
Per questo, si era recato nella Gravity Room e aveva ripreso gli allenamenti a gravità quattrocento, deciso più che mai ad impegnarsi al massimo per superare i suoi limiti e per evitare di pensare a quello che continuava a tormentarlo senza sosta da giorni, ormai. Maledetto l’ imbecille e le imbecillità che metteva in atto!
Che aveva fatto di male per meritarsi un idiota come Kaharot al proprio fianco??
Dopo l’ ‘ incidente’, i rapporti con lui si erano raffreddati – non che prima non fossero gelidi, sia ben chiaro, ci teneva a mettere i puntini sulle i – ma non riusciva a fare a meno di pensare a quello che era successo e a quanto le cose fossero cambiate.
Si vedevano pochissimo, e trascorrevano gran parte del tempo allenandosi fino a crollare al suolo, sfiniti.
Non che la cosa gli dispiacesse, perché allenarsi nella Gravity Room aveva i suoi vantaggi, ma fare esercizio fisico con un saiyan che aveva finalmente imparato a tenere la bocca chiusa era mille volte meglio!
Nel rendersi conto di aver pensato di fare ‘ esercizio fisico ‘ con Kaharot che aveva imparato a ‘ tenere la bocca chiusa ‘ si era sentito male, ed era diventato viola. Ma che gli era preso?? Cominciava anche lui a parlare utilizzando doppi sensi??
Era Kaharot il pervertito che pensava a cose pervertite, non lui!
Anche se continuava a domandarsi il perché non aveva posto fine immediatamente a quello sconsiderato gesto di qualche mattina addietro. Cavolo, quel reietto gli aveva palpato il sedere, lo aveva stretto come una bella bambolina di seta, e la cosa peggiore era che lui non aveva reagito immediatamente disintegrando il pervertito e quel misero pianeta su cui era approdato! Dannazione! E perché, poi ogni volta che ci pensava, il suo corpo veniva scosso da un brivido, e gli sembrava di essere ancora premuto contro il petto di quell’ idiota di un pervertito reietto di terza classe idiota e buono a nulla? Gli sembrava di sentire ancora quella mano calda che sfregava le sue natiche.
Ma perché continuava a pensarci?? Lui era il grande Vegeta, il principe dei guerrieri saiyan!!
E si stava allenando per diventare un super saiyan. Non aveva il tempo di domandarsi cosa stesse facendo il reietto, decerebrato, ebete, scarto di terza classe dalle grandi mani ruvide e cald…

“AHI! PORCA MISERIA!”.

Distratto da quegli scabrosi pensieri, non si era accorto che uno dei robot progettati dal padre di quella pazza di Bulma gli aveva appena scagliato contro una sfera di energia prodotta da egli stesso pochi istanti prima.
Vegeta era stato colpito in pieno dalla sua sfera di energia, ed era finito rovinosamente al suolo, schiacciato dal peso opprimente della gravità quattrocento.

“DANNAZIONE!” – aveva urlato in preda ad una rabbia incontenibile – “TI DISTRUGGERO’ KAHAROOOOT!”.

Non c’ era nulla da fare: quel giorno non sarebbe riuscito ad allenarsi.

*


Qualcuno di nostra conoscenza era arrivato da poco davanti alla sala in cui lavorava Goku proprio mentre il solito gruppetto di signorine dagli ormoni impazziti si prodigava nel divulgare commenti che rasentavano l’ osceno su colui che stava cercando. Non aveva mai pensato al proprio amico come ad un ruba cuori, ma a quanto pare si era sbagliato di grosso!

Quella palestra era molto più bella di come l’ aveva immaginata. Era a dir poco pazzesca! Lui non si era mai allenato in un posto simile, e quasi quasi gli dispiaceva non potersi iscrivere, ma aveva promesso al Genio che si sarebbe preso cura di lui e non sarebbe venuto meno alla sua promessa.
Quante cose erano cambiate in pochi anni: Goku si era sposato, aveva avuto un bambino, poi era stato lasciato dalla moglie, e si era fatto beccare a letto con un uomo.
E non con un uomo qualunque, ma con vostra altezza il principe dei saiyan in persona.
Ripensare a quella scena lo faceva sentire quasi un estraneo. Goku era il suo migliore amico, e sperava che almeno a lui raccontasse quello che stava accadendo nella sua vita!
E invece non lo aveva fatto.
Ma, dopotutto, Crilin doveva ammettere che non doveva essere semplice confessare di essere diventato gay all’ improvviso. O forse, lo era sempre stato e lo aveva capito solo dopo che Chichi l’ aveva lasciato?
O gli piacevano sia uomini che donne?
Ah! Che confusione!
Era inutile lambiccarsi in cervello in quel modo: avrebbe dovuto parlare con Goku, punto e basta.
E quello era il motivo della visita inaspettata di Crilin alla Apoxyomenos.

Così, cercando di non udire i commenti poco casti delle signorine accaldate, Crilin si era avvicinato alla vetrata, scorgendo immediatamente il suo migliore amico che sollevava, fingendo di sforzarsi, circa un centinaio di kg.

Gli sembrava quasi assurdo che il Son non fosse lì per allenarsi ma per lavorare.
Goku che esercitava una professione – per dirlo in termini eruditi - era una novità traumatica almeno quanto sapere che aveva una relazione con Vegeta.
Crilin era molto incuriosito e sorpreso: il suo migliore amico era così concentrato, così serio. Sembrava quasi un altro. Aveva assunto l’ espressione che si vedeva sul suo viso solo quando si trovava ad affrontare un nemico temibile, un nemico che minacciava di distruggere la Terra.
A volte, dimenticava che fosse un saiyan, e non un terrestre come lui.
Come sarebbero state le cose se non avesse preso quella botta in testa e avesse portato a termine la sua missione distruttrice?
Forse, era meglio non chiedere, perché era certo che la risposta non gli sarebbe piaciuta affatto.

Tornato con i piedi per terra dopo il suo lungo viaggio nel mondo delle elucubrazioni, Crilin aveva cominciato ad avere la sensazione che qualcuno lo stesse fissando.
Irritato, si era girato verso la propria destra, incrociando lo sguardo di una ragazza dai lunghi capelli turchini che lo stava fissando, sorridendo.
L’ imbarazzo lo aveva colto in pieno, facendolo arrossire fino alla cima dei capelli – che non aveva.
Ma che aveva da fissare?? Aveva forse una macchia sulla giacca??
No! La giacca era pulita! E, allora cosa voleva?? Stava per tagliare la corda, quando Goku aveva fatto la sua comparsa all’ improvviso.

“Urca! Crilin Che ci fai tu qui?”.
Era davvero sorpreso di vederlo, anche se sospettava il perché di quella visita. Di conseguenza, era felice e terrorizzato allo stesso tempo: era certo che il suo migliore amico si trovasse lì per ricevere le spiegazioni che tanto bramava.
“Ehi! Ciao Goku! Sono venuto a vedere come te la cavavi a lavoro! Questo posto è fantastico!”.
Goku era stranito: chissà perché era tutto rosso in viso. Era molto imbarazzato, e stava sudando copiosamente.
Ma che gli stava capitando?
“Emm, Crilin, sei sicuro di stare bene? Sei tutto rosso!”.
“COSA?? Chi, io? Ma no che dici?” – e aveva cominciato a ridere dal nervosismo.
“Posso offrirti qualcosa?” – aveva chiesto Goku, sfoggiando il suo sorriso più smagliante e sincero – “Sono ufficialmente entrato in pausa! E ho una fame da lupi!!”.
“Sì, grazie!” – aveva risposto il suo amico, felice che Goku lo stesse togliendo da quella situazione. Fra l’ altro, quella ragazza continuava a fissarlo! Ma perché??? Che cavolo voleva??
Fortunatamente per lui, stava per uscire da quell’ imbarazzante situazione, perché Goku lo stava letteralmente strascinando verso il bar.

Le accaldate e rumorose signorine erano piuttosto deluse: avrebbero voluto osservare ancora il bellissimo istruttore che si dava da fare con i pesi. Era un vero spettacolo per gli occhi.
Sarebbero rimaste lì delle ore a mangiarselo con gli occhi e ad analizzare quella statua di marmo che sudava e si piegava e si rialzava e si piegava e …

“Signorine!” – la voce di Goku le aveva raggiunte, facendole trasalire.
“Sì???” – avevano risposto in coro. Cielo quanto era carino da vicino!
“Va tutto bene? Vi vedo accaldate!”.
A quelle parole, era arrossite simultaneamente, distogliendo lo sguardo da quello del bell’ istruttore.
“Benissimo!”.
‘ Che strano! Parlano in coro! ‘ – aveva pensato Goku.
“Ehi amico! L’ ascensore è arrivato” – lo aveva avvisato Crilin.
“Arrivo! Bene, signorine, se vi serve qualcosa, basta chiedere! Sono qui per voi! Buona giornata!” – e aveva raggiunto il suo amico, salutandole con la mano da lontano.
Un sospiro generale aveva accompagnato la scomparsa del nostro eroe.

“Sono davvero strane!”.
“Già… puoi dirlo forte!”.

Un silenzio improvviso era appena piombato sui due amici. Finalmente erano soli. Soli, e terribilmente imbarazzati. Crilin non sapeva come iniziare il proprio discorso. Non era così semplice come gli era sembrato.
Avrebbe dovuto essere duro, o aprire l’ argomento con tatto? Avrebbe dovuto interrogarlo, o lasciare che Goku parlasse da sé?
Ah! Com’ erano complicate le faccende di cuore! Avrebbe tanto voluto essere più esperto per evitare di commettere errori ma, purtroppo, non era mai stato molto fortunato in amore.

Goku stava osservando Crilin senza dire una parola. Il suo amico era molto teso.
Forse, avrebbe dovuto aprire lui il discorso. Era certo che Crilin lo avesse visto dormire con Vegeta, e doveva già essere imbarazzatissimo di suo. Cavolo che situazione! Per una volta in vita sua, avrebbe preferito darsela a gambe!

“Amico, senti…” – aveva esordito Crilin. Il momento della verità era giunto, a quanto pareva – “Sono certo che immaginerai il motivo per cui sono qui”.
Goku aveva deglutito rumorosamente.
“Per prima cosa, vorrei chiederti scusa per essermi messo ad urlare, l’ altra mattina. Non ero a casa mia e non mi sarei mai dovuto permettere. Così come, forse, non dovrei nemmeno permettermi di parlarti di questo perché sono affari tuoi, ma sono il tuo migliore amico e vorrei solo capire cosa ti sta accadendo”.

Crilin parlava con voce calma e pacata.
Non era un argomento semplice da trattare, purtroppo, ma aveva iniziato con il piede giusto. In fondo, era il miglior amico di Goku, e dopo tutti quegli anni, gli veniva naturale parlargli, anche se non se ne rendeva conto.

“Credo di capire, Crilin…”.
Goku sembrava terribilmente triste.
Un po’ era vero: non voleva che gli altri sapessero. Ma Crilin non era un ‘ altro ‘. Era una specie di fratello.
“Da quanto tempo va avanti?” – aveva chiesto, all’ improvviso, guardandolo negli occhi.
Il super sayian aveva preso un bel respiro, poggiandosi con i palmi delle mani ad uno dei pannelli di vetro dell’ ascensore. Ma la bellezza del paesaggio urbano non era stata d’ aiuto. Non si era affatto rilassato.
Era un discorso che non era ancora pronto ad affrontare, però, si era convinto che parlarne con Crilin non sarebbe stata una cattiva idea. Avrebbe potuto aiutarlo a comprendere le ragioni del suo assurdo comportamento, forse...
“Il punto è proprio questo Crilin… Non c’è niente che debba essere portato avanti”.
Le parole di Goku lo avevano lasciato di stucco.
“Che vuoi dire, amico? Vi siete già lasciati?” – ‘ o peggio ancora, c’ è solo sesso fra di voi ’, avrebbe voluto dirgli ma si era trattenuto.
“Io e Vegeta non stiamo insieme, Crilin. Non so cosa tu abbia visto, ma ti posso assicurare che fra noi non c’è stato niente, e dubito che ci sarà mai”.
Goku aveva gli occhi lucidi.
Stava sognando, o Goku, l’ eroe della galassia, il super saiyan, aveva davvero gli occhi lucidi??
Caspita, la situazione era molto più complicata di come poteva sembrare, allora! Si trattava di un amore non corrisposto! C’ era da immaginarselo! Uno come Vegeta non sarebbe mai stato capace di amare un altro essere all’ infuori di se stesso. Gli dispiaceva per Goku, perché aveva iniziato a provare qualcosa proprio per la creatura più crudele dell’ intera galassia.

Goku si sentiva terribilmente stupido.
Si era accorto di avere le lacrime agli occhi, e non poteva farci niente. Ma perché reagiva in quel modo al pensiero di Vegeta?

“Mi dispiace Goku…”.
“Ma no amico, non c’ è niente di cui dispiacersi… Vegeta aveva fatto tardi quella mattina. Preoccupato, sono salito a controllare e come uno sciocco mi sono addormentato accanto a lui. Poi non so di preciso cosa sia successo, ma mi ha scaraventato contro il muro sbraitando che lo avevo abbracciato e… e…” – era troppo imbarazzante da dire.
“E cosa???” – l’ espressione affiorata sul viso di Goku non lasciava presagire nulla di buono.
“E palpato” – voleva sprofondare – “Ma non lo so se è vero o meno! Cioè, io stavo dormendo, Non è stata colpa mia! Anche se ammetto di aver provato il profondo desiderio di toccarlo e di stringerlo, e l’ ho anche sognato, se devo essere sincero! Anzi, ti confesso di aver fatto un sogno meraviglioso, ma non chiedermi il motivo per cui l’ ho fatto perché NON LO SO!”.
Si era rannicchiato in un angolo dell’ ascensore, nel vano tentativo di celare il proprio viso fra le ginocchia tirate al petto.
“AAAHH!! CRILIN!! IO NON CI CAPISCO PIU’ NIENTEEEEE!!!”.

Proprio in quell’ istante, il trillo dell’ ascensore li aveva avvisati che erano giunti al piano scelto.

Crilin sorrideva tristemente: non aveva mai visto il suo migliore amico talmente confuso.
“Ehi Goku… Dai, tirati su… Sono certo che un buon piatto di ravioli ti sarà d’ aiuto…”.
Il saiyan sembrava in parte rincuorato.
“Oh, Crilin!” – senza pensarci due volte, gli si era gettato al collo, stritolandolo con tanta forza da soffocarlo, quasi.
“EHI! Amico, fa piano! Non vorrai mica strozzarmi! Con chi parleresti dopo, altrimenti??”.

Goku non gli sarebbe mai stato grato abbastanza: Crilin era davvero il migliore amico che si potesse desiderare.

*


Chiacchierare con Goku gli aveva permesso di capire molte cose.
Non poteva dire di vedere tutto chiaro come il sole, ma si sentiva decisamente più tranquillo.
Anche se lo stesso Crilin non era stato capace di darsi una spiegazione plausibile agli strani sentimenti che si agitavano vorticosi nel cuore del suo migliore amico. Ma i sentimenti non hanno una ragione, dopotutto, no?
I sentimenti affiorano all’ improvviso, senza farsi troppi scrupoli. Lasciano che siano i poveri malcapitati a cui hanno fatto visita ad occuparsi di questi ultimi. E il suo migliore amico era uno di quei malcapitati.
Poverino, stava davvero male. Lo aveva visto talmente affranto da essere stato sul punto di dirgli di lasciar perdere. Ma poi, si era trattenuto. Chi era lui per dire a Goku di fare una cosa diversa da quella che gli dettava il suo cuore? Il suo migliore amico aveva iniziato a provare qualcosa per Vegeta, e per quanto tutto quello fosse a dir poco assurdo, c’ era ben poco da fare. Non era attrazione fisica. Goku non voleva il suo corpo – cosa che per Crilin sarebbe stata impossibile da accettare, conoscendo il suo amico – Goku voleva il suo cuore.
A sentirlo parlare, sembrava che non avesse mai provato simili desideri e sensazioni neanche verso Chichi, e stavano parlando di sua moglie. O meglio, della sua ex-moglie!
Ma, come avrebbe potuto capire anche un sasso, il problema non consisteva nell’ amore di Goku o nell’ omosessualità presunta o meno di sua maestà il principe dei saiyan. No, affatto! Esso consisteva nel fatto che Vegeta non avrebbe mai e poi mai ricambiato i sentimenti di un reietto di terza classe! E sarebbe stato lo stesso se si fosse trattato di una reietta di terza classe o di una principessa ricca e potente, Crilin ne era certo.
Vegeta non amava nessuno, e mai lo avrebbe amato.
D’ accordo, a sentir parlare Goku sembrava molto cambiato! Si comportava da brava casalinga, ed era quasi premuroso con Gohan, ma questo non era abbastanza affinché lui potesse amare!
Ma, allo stesso tempo, non era affatto colpa di Goku se si era innamorato dell’ essere più strambo e cinico di tutta la galassia.
Ancora ripensava al sogno che gli aveva raccontato: loro due che vestiti da principi cavalcavano in riva al mare.
Era impossibile non scoppiare a ridere – infatti continuava a chiedersi come avesse fatto a non ridere in faccia a Goku quando aveva finito di raccontarglielo! – e non era riuscito proprio a trattenersi, esplodendo come un vulcano in piena eruzione.

“Ehi Crilin! Ma che hai da ridacchiare?? Ti è dato di volta il cervello, forse??”.
Il Genio si era meravigliato di quella strana reazione. Perché si era messo a ridere senza motivo quello zuccone?
Il ragazzo si era asciugato le lacrime, sfiorandosi gli addominali doloranti.
“Lascia stare Genio!”.
“E perché? Io lo voglio sapere!”.
Ma Crilin non avrebbe mai e poi mai aperto bocca. Almeno, non fino a quando non avrebbe avuto il permesso del suo più caro amico.

*


Le cose a casa Son stavano peggiorando a vista d’ occhio, e Goku non riusciva a comprendere il perché.
Vegeta lo stava evitando in ogni modo possibile e immaginabile.
Ormai, anche mentre combattevano, il principe dei saiyan si rifiutava di toccarlo. Eppure erano giorni, ormai, che Goku non bruciava più la cena, non gli parlava, non lo sfiorava, non lo guardava nemmeno!
Certo, a volte, mentre era distratto, gli lanciava delle occhiate furtive, ma aveva fatto attenzione a non farsi scoprire! Ed era certo di non essersi fatto sgamare. Ah… Che confusione! Capire Vegeta era per un grande mistero. E allora perché non riusciva a smettere di provare verso di lui un bene che andava al di là di ogni umana comprensione?
Non poteva non pensare a lui. Non avrebbe mai e poi mai potuto o voluto smettere. Aveva iniziato a sognarlo ogni notte, e di giorno non faceva altro che bramarlo, aspettando il momento in cui avrebbe sfiorato ancora quella sua pelle meravigliosa.
Se ci pensava, arrossiva fino alla cima dei capelli. Lui? Che non era mai arrossito in tutta la sua vita? Era a dir poco assurdo!
Goku era distrutto, nonostante continuasse a fingere che andasse tutto bene.
Più di una volta era stato sul punto di parlargli, di spiegargli cosa gli stesse accadendo, ma poi lo guardava, e gli venivano a mancare le parole. Si sentiva come sotto l’ influsso di un incantesimo. Un incantesimo crudele in cui il suo lui era intrappolato in una prigione di ghiaccio a cui non aveva accesso.
Aspetta: aveva detto ‘ il suo lui ‘? Il suo lui… Vegeta era il ‘ suo lui ‘ ? Non che non lo era. Ma lui avrebbe tanto voluto che lo fosse…Se fossero stati l’ uno il ‘ lui ‘ dell’ altro, avrebbero mangiato insieme, imboccandosi, avrebbero passeggiato insieme, avrebbero dormito insieme, avrebbero fatto la doccia insieme, avrebbero fatto… bè, sì... Avrebbero realizzato un sogno!
Ma si trattava appunto di un sogno, e sarebbe rimasto tale probabilmente fino alla fine dei suoi giorni.
Uffa! Non era mica colpa sua se il suo cuore faceva i capricci ogni volta che sua maestà gli passava davanti, no? E poi, aveva cominciato a fare delle cose stupidissime: proprio quella mattina, Jack l’ aveva sorpreso a sorridere senza motivo. D’ accordo, a volte era un po’ tonto, lo ammetteva, ma non aveva mai sorriso senza motivo! E il suo commento l’ aveva mandato nel pallone! ‘ Ah, l’ amour! ‘. Quello era l’ amore? Ma se era quello, perché lo stava facendo stare così male? L’ amore non ti fa stare bene, di solito?

Senza sapere come, era riuscito a piegare tutti gli asciugamani asciugatisi al venticello autunnale. Ormai andava avanti per inerzia. E, sempre per inerzia, li aveva afferrati tutti in una volta, e si era teletrasportato al piano di sopra, in bagno, con tutte le buone intenzioni di riporli nell’ armadio che Chichi aveva comprato lo scorso anno.
Ma, neanche ci fosse qualche spiritello malvagio che si divertiva a prenderlo in giro, Goku era rimasto a dir poco pietrificato, incapace persino di respirare, nel rendersi conto che quello che sentiva era lo scrosciare dell’ acqua della doccia e che quello che aveva davanti era il corpo statuario di sua maestà in persona che si insaponava energicamente la bella schiena perfettamente scolpita. L’ acqua stava scivolando lungo quel tappeto di muscoli perfetti, percorrendo tutta la lunghezza della colonna vertebrale, fino a scivolare fra le belle natiche – le stesse natiche che erano state toccate dalle sue mani – e ad accarezzare le cosce muscolose e perfette.
Vegeta era talmente assorto dai suoi pensieri da non essersi accorto della presenza dell’ idiota che, in preda ad uno sconvolgimento che non credeva possibile, stava per dimenticare di azzerare la propria aura e aveva fatto cadere tutti gli asciugamani puliti sul pavimento umidiccio.
Non voleva morire, anche se era certo che presto sarebbe morto lo stesso, perché il suo cuore non avrebbe retto. Faceva caldo in quel bagno, faceva terribilmente caldo. Perché faceva così caldo?
E perché Vegeta non la smetteva di passare su quel suo corpo quella maledetta spugna arancione come la sua tuta?? All’ improvviso, Goku aveva cominciato a desiderare ardentemente di diventare una spugna. Ma non una qualunque: voleva essere proprio QUELLA spugna! La spugna che sua maestà stava passando sulla sua pelle resa bollente dall’ acqua scrosciante che lo aveva avvolto in una nuvola di vapore, rendendolo il tutto quasi surreale. Perché doveva essere tutto surreale! Non poteva essere che avesse avuto la fortuna di beccare Vegeta nella doccia e di non farsi scoprire all’ istante finendo trucidato brutalmente.
Ok, era arrivato alla conclusione che se voleva salva la vita doveva andare via immediatamente, portandosi dietro gli asciugamani. Ma chi se la sentiva di andare via?? E se avesse osato? Se avesse aperto la porta della doccia e fosse entrato? Avrebbe lavato la schiena a Vegeta… Lo avrebbe coccolato, terso con cura… Poi gli avrebbe lavato i capelli con dolcezza, quei lunghi capelli che appesantiti dall’ acqua ricadevano sulle belle spalle tornite.
Ancora più accaldato di prima, aveva ingoiato a fatica un quantitativo di saliva enorme, cercando di non fare troppo rumore. Non sia mai sua maestà lo avesse sorpreso a spiarlo mentre faceva la doccia! Lo avrebbe fatto saltare in aria con tutta la casa e probabilmente con tutto il pianeta. Ma cosa poteva farci se stava provando l’ irrefrenabile desiderio di entrare nella doccia con tutti i vestiti?

‘ Oddio Goku… calmati… ‘ – si stava ripetendo, cercando di non morire per autocombustione.
E, proprio mentre il suo stomaco aveva iniziato a contorcersi e a fare delle bizze paurosissime, sua maestà aveva deciso di girarsi in modo da trovarsi esattamente di fronte a lui, tenendo gli occhi chiusi e il capo leggermente riverso all’ indietro.
Non ce l’ aveva fatta. O meglio, ce l’ aveva fatta appena in tempo: in una frazione di secondo, prima che accadesse l’ irreparabile, si era portato due dita alla fronte e si era teletrasportato direttamente alla cascata che si trovava sui monti Paoz, lasciando che il potentissimo getto gelido lo investisse in pieno.

*


Vegeta era appena uscito dalla doccia, e stava frizionando i lunghi capelli, domandandosi come era possibile che tutti quegli asciugamani fossero caduti a terra senza che lo sportello dell’ armadio si fosse aperto. Un dubbio amletico si era insinuato nella sua mente.
Perché era certo che centrasse l’ idiota di terza classe?

*


Bagnato e mezzo gelato, Goku stava tentando disperatamente di NON pensare a ciò che aveva appena intravisto, sperando che l’ acqua placasse i suoi bollenti spiriti. Purtroppo per lui, il tentativo era stato vano.
Con quale coraggio sarebbe tornato a casa e avrebbe guardato Vegeta negli occhi?? Ammesso che fosse riuscito DAVVERO a guardarlo negli occhi???
Probabilmente, sarebbe stato meglio per lui passare la notte all’ addiaccio…
Dopotutto, l’ acqua fredda gli avrebbe fatto molto meno male del vedere Vegeta aggirarsi mezzo nudo per casa.

Continua…
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Ok, chiunque vorrebbe stare al posto di Goku alzi la mano!
Bene... vedo molte manine alzate! XD
BRAVE, BRAVE!!
A momenti moriva poveraccio!! E lo credo bene!! S' è trovato davanti il regal ser... bè, avete capito!
Ma ha specificato che ha SOLO INTRAVISTO! XD
Povero, povero Goku! Ti sorreggiamo noi! *Noi che eravamo attaccate al vetro in modalità cozze a sbavare sul "su e giù" del nuovo istruttore!*
Ahahahah!!
Giuro, non so da dove sia venuto fuori questo capitolo!
Spero che vi sia piaciuto!
Fatemi sapere!
Bacioni
Cleo
Ps: FORZA CRILIN!! Sei tutti noi! <3
Ciauz
Cleo
   
 
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