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Autore: magixludo    02/04/2012    4 recensioni
"Yusei... quando riuscirai a comprendere il confine tra amore ed amicizia... allora, e solo allora, potrai fare la tua scelta..." cit. Fenicia De La Noire
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yusei Fudo
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Ed ecco il secondo capitolo della storia, che penso sarà uno dei più spoilerosi in assoluto, se non volete rovinarvi la sorpresa leggete solo le parti non in corsivo. Come già detto in precedenza vi ricordo che il finale della serie originale e quello della mia storia sono diversi, quindi io vi consiglierei di leggere.
Ma ora torniamo alla storia: avevamo lasciato Yusei da solo in un vicolo con il suo simbolo da predestinato appena riapparso (perché nella fine dell’ultimo episodio il drago Cremisi fa sparire tutti i simboli dei predestinati, lo so, ho spoilerato, ma ripeto che avevo avvertito) cosa succederà ora? Leggete e lo saprete…
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2. Sogni agitati

 
Yusei si girava e rigirava nel letto senza riuscire a trovare una posizione che lo aiutasse a dormire, la fronte era imperlata da gocce di sudore, le coperte ormai erano un groviglio inestricabile, e la causa di tutto erano i suoi sogni agitati.
Stava sognando la battaglia finale, quella dove aveva rischiato la vita, ma questa volta c’era qualcosa di diverso, se possibile nel sogno era ancora più inquietante di quanto era stata nella realtà.
 
“Era alla sua battaglia finale contro Z-One. Loro due si fronteggiavano. Il nemico aveva negli occhi uno sguardo spavaldo e beffardo, era certo di vincere, come del resto lo sono tutti i cattivi poco prima della disfatta eppure in lui c’era qualcosa di diverso, la perfetta sicurezza che la vittoria era realtà e non una mera illusione. Yusei però sapeva che non poteva lasciarlo vincere, a trionfare doveva essere lui. Era determinato, doveva farlo per i suoi amici, per le persone a cui voleva bene, per tutte quelle persone che credevano in lui. La battaglia fu dura e violenta, Yusei non sapeva se ce l’avrebbe fatta; stava perdendo la speranza. All’improvviso qualcosa, un ombra, gli passò vicino… Yusei vinse il duello e salvò i suoi cari amici.”

Lo scenario cambiò: ora era alla festa che avevano fatto dopo la battaglia, sul balcone di casa sua con Akiza.

“Parlavano del più e del meno, fissavano l’orizzonte, poi Yusei si voltò e la fissò, dritto negli occhi, non se ne accorsero ma le guance di entrambi si colorarono di rosso. Si avvicinavano, continuando a parlare i loro visi si erano fatti sempre più vicini, sempre di più, gli sarebbe bastato veramente poco per colmare quella distanza… Si voltò di colpo, dando le spalle ad un’Akiza a dir poco indignata, ma c’erano solo i loro amici che si avvicinavano a loro, eppure era sicuro di aver visto un’ombra… Fece un cenno ai suoi amici e quelli vennero avanti, un po’ in colpa perché erano convinti di aver interrotto qualcosa d’importante, mentre quelli avanzavano Yusei si voltò di nuovo verso Akiza ma era chiaro ad entrambi che il momento magico si era spezzato e che avevano perso l’occasione.
Quando furono tutti vicini accadde qualcosa di veramente strano, i loro simboli da predestinati cominciarono a brillare: Yusei la testa del drago, Jack le ali, Crow la coda, Akiza le gambe, Luna le mani e Leo il cuore. Dal nulla si materializzò il Drago Cremisi, l’imponente figura fiammeggiante li fissò negli occhi uno ad uno, per l’ultima volta, poi si alzò in volo verso la luna che brillava come una perla nell’oscurità, una perla argentea come il suo Drago Polvere di Stelle. Andò via e sparì per sempre dalla loro vita, insieme ai loro segni, le carte dei draghi leggendari e l’incombenza di salvare l'universo che da quel momento in poi sarebbe spettata ad altri ragazzi. Era davvero quella la fine della loro strepitosa avventura che li aveva visti protagonisti di una serie di vicende una più assurda dell’altra, di battaglie in cui si rischiava il tutto e per tutto, ma soprattutto di un misto di sentimenti (affetto, amicizia, solidarietà, unione e… amore)? Sembrava proprio di sì. ”

Yusei si svegliò di colpo e si rese conto di essere in un bagno di sudore. Per un attimo non riuscì ad orientarsi, poi capì: era nel suo letto, nella sua stanza, nella sua casa. Ma come ci era arrivato? Non ricordava molto, dopo cinque minuti buoni di scervellamento era stato in grado di ricostruire cos’era accaduto la sera prima…
Dopo che la strana ombra era corsa via, lui aveva svoltato l’angolo e si era ritrovato di fronte alla porta di casa sua, neanche davanti al portone del parco, ma proprio davanti alla porta della villa. Cosa buona solo fino ad un certo punto, perché, chiunque fosse quell’ombra, non solo sapeva dove abitava ma poteva anche arrivarci facilmente.
In quel momento non aveva proprio avuto la forza di scervellarsi con simili complicazioni, così aveva aperto la porta e aveva salito le scale con il braccio dolorante, l’unica cosa che voleva era trovare il kit del pronto soccorso e fasciarselo per poi andare a dormire, sicuramente si trattava tutto di un sogno assurdo e la mattina dopo si sarebbe svegliato avendone la conferma.
Era entrato nel salotto per vedere se era lì, ma non lo aveva trovato. Uscendo aveva però urtato il tavolino di vetro accanto al divano, sopra c’era il suo deck, ma era sicuro di aver lasciato le carte sparpagliate, invece quelle erano impilate in mazzo a faccia sotto, per qualche strano motivo non credeva fossero le sue, così aveva rivoltato la prima e la seconda insieme e, dopo averle viste, era quasi svenuto; le due carte erano rispettivamente: la prima Drago Polvere di Stelle e la seconda Drago Stella Cadente. Anzi, pensandoci meglio era sicuro di essere svenuto.
Si alzò dal letto e si diresse a passo spedito verso il salotto, il tavolino era lì, integro, con sopra il suo deck e le due carte del popolo delle stelle. Questo voleva dire due cose: non era svenuto, altrimenti cadendo avrebbe dovuto fracassare quel tavolino, anche se era certo di aver perso i sensi, e poi… trasse un profondo respiro e si osservò il braccio destro, il simbolo della testa del Drago Cremisi c’era ancora.
Ebbe un improvviso capogiro e si costrinse a tornare nuovamente nella sua stanza e stendersi sul letto, solo perché la sera precedente non aveva rotto il tavolino non voleva dire che lo avrebbe fatto adesso. Poggiò la testa sul cuscino, il debole raggio di sole che entrava dalla finestra aperta lo colpiva proprio in faccia, aprì gli occhi di colpo, era certo di aver chiuso quella finestra. Girò la testa verso la finestra e per poco non svenne di nuovo quando vide che, conficcata nel suo cuscino, c’era una piuma affilata e nera, ci mise meno di un attimo a capire a chi appartenesse.
Cercò la sua giacca e la vide ai piedi del letto, mise una mano nella tasca e trovò quella della sera prima, quindi quella era un’altra. D’un tratto capì perché aveva fatto quegli strani sogni e si sentì, contemporaneamente: spaventato, incuriosito, preoccupato, eccitato.
E mentre quel fiume di emozioni lo travolgeva non si accorse che da fuori la finestra lasciata aperta apposta per permettergli di percepire la sua presenza lì quella notte, un’ombra nera, seduta a cavalcioni sul ramo di un albero, lo fissava con i suoi occhi rossi.
 
Fenicia De La Noire, nome d’arte Fenice Nera, fissava con i suoi occhi rossi Yusei Fudo.
Lo teneva d’occhio da un po’, in realtà da molto un po’: più precisamente da quando era nato. Aveva sempre voluto intervenire ma qualcosa l’aveva trattenuta, fino alla sera prima, quando lo aveva visto in difficoltà e aveva deciso di mettersi in mezzo riattivando il suo simbolo da predestinato, poi gli aveva impedito di distruggere un tavolino di vetro ed infine gli aveva inviato quei messaggi nel sonno. Si rendeva conto solo ora dell’immenso pericolo che aveva corso, eppure, se anche fosse tornata indietro nel tempo, non avrebbe cambiato nulla.
Fenicia si accorse che Yusei stava per uscire e decise che anche per lei era giunto il momento di andare. Scomparve nel nulla lasciando, però, conficcata nel ramo sul quale era seduta fino a pochi attimi prima, una delle sue solite affilate piume nere.
 
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E così che finisce anche questo capitolo miei carissimi lettori. Spero che vi sia piaciuto e che recensiate, per me conta molto la vostra opinione. Ora però vi lascio perché non voglio dilungarmi troppo. A presto!
 
Anticipazioni prossimo capitolo:
Yusei va in giro per le strade di Nuova città di Domino senza una meta precisa ma sente che qualcosa lo spinge a farlo, compra il giornale e trova un articolo molto interessante…
Non si accorge della misteriosa presenza che lo segue.
  
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