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Autore: Chanel483    02/04/2012    4 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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-Fratelli deficienti

<< … e mi raccomando, signorina Weasley, continui a tenere il fianco fasciato per almeno due giorni e si ricordi di cambiare le fasciature regolarmente; come le ho già spiegato le ferite delle creature magiche... >>, erano almeno dieci minuti che Miss Mary la riempiva di raccomandazioni; sembrava decisa a non farla uscire dall'infermeria.

Accanto a lei, anche Agnes sembrava iniziare a perdere la pazienza:<< Non si preoccupi Miss Mary, mi assicurerò io stessa che Rose continui a curarsi per bene le ferite >>.

La ragazza annuì con aria estremamente sollenne e mise una mano sulla spalla della bionda:<< Mi fido di lei allora, signorina Dollow >>, annunciò annuendo piano tra sè.

Agnes le sorrise, ringraziando mentalmente Morgana, Merlino, Godric, Priscilla, Tosca ed anche Salazar per aver fatto stare zitta l'infermiera:<< Non si preoccupi >>, rispose arpionando la sua migliore amica per un braccio:<< Allora arrivederci, buona serata >>, se la trascinò dietro fino alla porta e nonappena se la fu chiusa alle spalle tirò un sospiro di sollievo:<< Ma la smette mai di parlare quella? >>, le domadò.

Rose alzò gli occhi al cielo:<< So solo che quando dovrebbe parlare sta zitta, mentre quando dovrebbe stare zitta blatera in continuazione >>.

Andarono verso la Sala Comune, dove trovarono ad aspettarle James, Roxanne, Lily ed Albus; tutti e quattro abbracciarono calorosamente Rose, Lily in particolare, che pareva quasi avere gli occhi lucidi.

Hugo però, non sembrava intenzionato a farsi vedere:<< Dov'è mio fratello? >>, domandò Rose, quando presero tutti posto vicino al camino.

I cugini ed Agnes si lanciarono delle occhiate circospette, senza saper bene cosa rispondere:<< Ecco... >>, inziò Albus:<< lui non è venuto qui perchè... >>.

Lily, che si torturava una ciocca di capelli rossi che le scappava dalla coda, venne in aiuto del fratello:<< … perchè... diciamo che... insomma, c'è stato un problemino con un articolo della Talks, ecco... >>.

Rose aggrottò le sopracciglia:<< Cosa vuol dire un “problemino”? E quale articolo della Talks? >>, chiese.

A quel punto James si sentì in dovere di intervenire:<< Non te l'abbiamo fatto leggere per non preoccuparti, ma mentre eri in infermeria è uscito un articolo sulla Gazzetta che parlava del Torneo della Vittaria... e beh... zio Ron non ne sembrava entusiasta >>.

Rose si sentì mancare la terra sotto i piedi; aveva un terribile, terribile presentimento:<< Ti prego, dimmi che non c'entra Scorpius! >>, pregò appoggiandosi al braccio di Agnes, che le stava accanto.

La bionda si morse un labbro, passandosi una mano tra i capelli:<< Beh... diciamo che la Talks ha dato una... interpretazione molto... personale, ecco, di ciò che ti è successo durante la seconda prova >>.

La grifondoro si lasciò andare contro lo schienale del divano – ignorando completamente il bruciore al fianco – con il volto nascosto tra le mani:<< Diavolo! >>, borbottò:<< Vi prego, uccidetemi, voglio morire! >>.

Agnes iniziò ad accarezzarle un braccio:<< Non è così tragico, Rosie >>, cercò di rassicurarla:<< Sì, l'articolo non era esattamente... positivo, da questo punto di vista, ma i tuoi genitori sono delle persone intelligenti, basta che tu gliene parli e si sistemerà tutto. Mentre per quanto riguarda Hugo... >>, prima che potesse finire, Rose la interruppe.

<< Tu non capisci, Agne! >>, esclamò:<< La cosa è molto più complessa di così. Ne ho parlato con mia madre e sono sicura che per lei non ci sarebbero problemi, capirebbe. Il problema è mio padre: lui odia i Malfoy, li ha sempre odiati e da quando mia madre lo ha tradito con il padre di Scorpius... >>, si tappò la bocca, ma era troppo tardi; prima che se ne accorgesse, aveva spifferato quello che sua madre le aveva raccontato come segreto.

<< Che cosa!? >>, esclamò Lily che, crescendo, sembrava diventare sempre più incline ai pettegolezzi.

Agnes si diede una manata sulla fronte, mentre anche gli altri due Potter e Roxanne sgranavano occhi e bocca:<< Zia Hermione ha tradito zio Ron!? >>, chiese Albus.

<< Zia Hermione ha tradito zio Ron con Draco Malfoy!? >>, rincarò Roxanne, con la mandibola che per poco non sfiorava il pavimento.

Anche Rose spalancò gli occhi, ma per un motivo diverso; in quel momento avrebbe tanto, tanto desiderato che la terra si aprisse e la inghiottisse lì, su due piedi, senza pensarci su troppo:<< Veramente... io... >>, non trovava parole per rimediare a ciò che aveva appena fatto, voleva solo scomparire.

Prima che potesse peggiorare ulteriormente la situazione, Agnes l'afferrò per un braccio e la tirò in piedi:<< Beh ragazzi, mi dispiace ma Rose adesso deve andare a dormire; ho promesso personalmente a Miss Mary che l'avrei controllata io, quindi... >>, si chinò per dare un leggero bacio al fidanzato:<< buonanotte a tutti >>, aggiunse prima di trascinarla verso il dormitorio dove, sapeva, si sarebbe scatenata in una ramanzina memorabile.

Mentre andavano verso le scale del dormitorio femminile, incrociarono Hugo che non le salutò:<< Certo che ho una sorella deficiente >>, fu tutto ciò che disse, prima di raggiungere gli altri seduti vicino al camino.

 

<< Capitano Weasley! La posta! >>, trillò una voce troppo acuta, troppo velocemente, troppo presto.

Si passò una mano tra i capelli rossi e si grattò il mento, ricoperto da uno strato di barba incolta da almeno tre giorni:<< Lasciala pure lì, Britanny >>, disse indicando un armadietto pieno di fogli e registri.

La ragazza annuì, lasciando tre buste sull'armadio:<< Vuole altro caffè, capitano Weasley? >>, domandò raccogliendo il bricco vuoto dalla scrivania.

Ron sollevò lo sguardo; davanti a lui Britanny gli sorrideva con aria affabile, i capelli biondi e liscissimi raccolti in un'ordinata coda di cavallo e gli occhi truccati di azzurro, in tinta con la camicetta – che giorno dopo giorno sembrava più scollata – infilata nella gonna a tubino – che era di almeno un paio di centimetri più corta del giorno prima:<< Sì, grazie >>, rispose semplicemente, completamente disinteressato all'abbigliamento della segretaria.

Questa sbuffò leggermente offesa e girò sui tacchi.

Hermione lo avrebbe ucciso se avesse visto quanto caffè aveva bevuto in quegli ultimi giorni; quasi gli sembrava di sentire la sua voce: “Smettila di bere così tanto caffè, Ronald. Poi la notte non dormi ed in più ti si rovinano i denti!”.

Maledetta lei e i suoi genitori dentifisti o dentieri, come miseriaccia si dice!

Posò lo sguardo sulla pila di scartoffie che aveva davanti, si coprì il viso con una mano e gli venne un'irrefrenabile voglia di tornare a casa – casa sua, non quella di sua sorella – ed infilarsi nel suo letto – il suo letto, quello che divideva con Hermione, non il letto di James dove dormiva ora – per rimanerci per giorni, forse settimane, sotto le coperte, al caldo, lontano da tutto quello che gli stava accadendo.

Nell'ufficio entrò un ragazzo poco più che ventenne, un'altra pila di fogli in mano:<< Dovrebbe compilare anche questi, Capitano Weasley >>, lo informò, mettendoli sulla scrivania.

In quel momento, Ron prese in seria considerazione il suicidio:<< Cosa sono, Oliver? >>.

Il segretario si strinse nelle spalle:<< Non lo so, li mandano dai piani alti. Credo siano verbali e simili per un qualche processo >>, spiegò.

<< Ottimo >>, borbottò tra sè il capitano, prima di congedare Oliver con un cenno della mano.

Nonappena il ragazzo se ne fu andato tornò Britanny, con una brocca di caffè fumante in mano:<< Altri documenti? >>, domandò.

Ron annuì distrattamente e lasciò che gli versasse il caffè nella tazza poggiata alla scrivania:<< Grazie >>, borbottò.

La bionda gli sorrise adorabilmente:<< Si figuri >>, rispose giocherellando con un bottone della camicietta. Lanciò un'occhiata veloce alle buste, abbandonate sulla scrivania:<< Non le apre? >>, gli domandò.

Lui si strinse nelle spalle:<< Saranno le solite lettere dal ministro; inviti a cene ed inutili conferenze, nulla di cui voglia occuparmi ora >>.

Britanny si strinse nelle spalle:<< Una è di suo figlio >>, lo informò.

Ron aggrottò le sopracciglia:<< Mio figlio? >>, fece perplesso:<< E perchè non ha scritto a mia moglie? >>, domandò più a se stesso che a lei.

La ragazza, con fare casuale, rispose alla domanda:<< Sbaglio o lei e sua moglie avete litigato? Magari suo figlio ha bisogno di un... come dire... parere paterno? >>, ipotizzò, tendendo l'orecchio in attesa della risposta.

Al contrario di quanto si aspettasse, Ron le lanciò un'occhiataccia ma non fece commenti:<< Vai pure Britanny. E fammi un favore, inzia a compilare queste >>, disse mollandole tra le mani un plico di fogli:<< io penso a questi altri >>.

Leggermente delusa, la segretaria non potè far altro che andarsene con qualcosa come un centinaio di moduli da riempire tra le mani.

Rimasto solo, Ron prese frettolosamente la lettera di Hugo – gli aveva veramente scritto – ed iniziò a leggerla:

 

Caro papà,

spero che lì vada tutto bene, anche se purtroppo ho paura che non sia così.

Ti scrivo perchè, dopo aver letto l'articolo di Melissa Talks, ho immaginato che a casa potessero esserci dei casini tra te e la mamma.

Mi piacerebbe poterti scrivere che quello che la Talks ha scritto non è vero, che sono tutte cazzate, ma purtroppo non è così.

È vero, Rose sta con Scorpius Malfoy.

Forse non è una bella cosa “fare la spia” ma te lo dico perchè voglio bene a Rose, voglio proteggerla e quel Malfoy non mi piace per niente.

Spero che riusciremo a far capire a Rose e alla mamma come stanno veramente le cose e che tutto torni a posto.

Ti mando un abbraccio forte, salutami tanto Emily e la mamma,

Hugo

 

Ron dovette rileggere almeno quattro volte la lettera del figlio per capacitarsi di ciò che gli aveva scritto.

Alla fine – quasi dieci minuti dopo – si decise ad alzarsi; prese una manciata di polvere da un vaso vicino alla scrivania e dopo averla gettata nel camino vi infilò la testa.

A chilometri e chilometri di distanza la professoressa McGranitt rischiò di terminare la sua lunga e piena vita a causa di un infarto:<< Per Godric! >>, esclamò quando si vide comparire il viso serio e lievemente arrossato di Ronald Weasley nel camino del suo ufficio:<< Signor Weasley! Cosa ci fa nel mio camino? Senza nemmeno avvisare, per di più! >>, domandò con una punta di rimprovero – neanche tanto nascosta – nella voce.

Il rosso tossicchiò, leggermente in imbarazzo:<< Mi scusi professoressa >>, rispose mesto, messo in riga dal timore che ancora quella donna gli incuteva:<< ma è una questione urgente. Vorrei il permesso di venire a far visita a Rose, con mia moglie ovviamente >>.

La preside rimase a dir poco stupita da quell'inusuale richiesta:<< Ma, come vi ho scritto, ormai Rose è fuori pericolo, è stata dimessa giusto ieri sera dall'infermeria... >>, iniziò a spiegare la donna.

<< Non è per questo >>, disse Ron interrompendola:<< avrei... avremmo bisogno di parlarle urgentemente faccia a faccia, se questo è possibile. Non sarà una cosa lunga, avrei-avremmo bisogno solo di un'oretta, anche meno... >>, vedendo la professoressa titubante aggiunse:<< la prego >>.

La McGranitt prese un profondo respiro, chiudendo gli occhi ed arricciando le labbra:<< Lo sa, vero, che non potrei darle un permesso del genere senza un motivo veramente importante? >>, Ron trattenne il fiato e lei continuò:<< Ma d'altronde sono sicura che lei e la signora Granger abbiate delle buone scusanti, altrimenti non me lo avrebbe chiesto; ed in ogni caso Rose sta passando un periodo particolare, tra il Torneo della Vittoria e tutto il resto... sì, credo che parlare con voi potrebbe esserle di aiuto. Vi lascio un'ora domani pomeriggio, ovviamente dopo il termine delle lezioni >>, concesse.

<< Grazie mille professoressa! >>, esclamò Ron:<< Le prometto che rispetterò... ehm... rispetteremo i tempi. A domani allora, buona giornata >>, e senza aspettare una risposta, scomparve dal camino.

 

La permanenza in infermeria non le aveva sicuramente tolto la fame, constatò Agnes osservando con aria orripilata la sua migliore amica.

Era ora di colazione e Rose stava praticamente trangugiando qualsiasi cosa avesse a portata di mano – giustificandosi dicendo che in infermeria la Chips l'aveva tenuta in riga, nutrendola solamente di schifose brodaglie – quando il solito stormo di gufi fece il suo ingresso per portare la posta.

Uno dei gufi della scuola le atterrò davanti, porgendole una pergamena chiusa dal sigillo in ceralacca di Hogwarts:<< Cos'è? >>, le chiese Agnes, seduta accanto a lei.

Rose si strinse nelle spalle ed iniziò a leggere. Quando sollevò lo sguardo, meno di un minuto dopo, era a dir poco perplessa:<< La McGranitt dice che oggi pomeriggio dopo le lezioni i miei genitori verranno a farmi visita >>, spiegò.

<< E perchè? >>, domandò Agnes.

La rossa scosse la testa con le sopracciglia aggrottate:<< Non ne ho idea >>, ammise:<< ormai sono stata dimessa e non c'è motivo... >>, di colpo – prima di terminare la frase – sbiancò e spalancò gli occhi all'inverosimile.

Agnes per poco non si prese un infarto:<< Rose! >>, esclamò preoccupata:<< Ti senti bene!? >>.

Senza accennare a cambiare espressione Rose aprì la bocca:<< L'articolo >>, bisbigliò.

<< Ma cosa...? Non capisco... >>.

Prima che Rose potesse spiegarsi, Hugo le passò da parte e, allungando il collo, si intromise nel discorso:<< Come scusa? >>, domandò.

Dimenticandosi completamente di ciò che era successo la sera prima e di essere arrabbiata con lui, la ragazza rispose:<< Mamma e papà verranno qui questo pomeriggio. Vogliono parlarmi. Ho paura che sia per l'articolo della Talks >>.

Contro ogni previsione suo fratello sorrise:<< Allora la lettera è servita a qualcosa! >>, esclamò soddisfatto.

Se possibile Rose sgranò ancora di più gli occhi:<< Come scusa!? >>, domandò.

<< Ho scritto una lettera a papà dicendogli che quello che la Talks ha scritto è tutto vero. Scusami Rose ma non posso fare finta di niente, sei mia sorella e... >>.

La ragazza non gli diede nemmeno il tempo di finire:<< Sei un deficiente, Hugo! >>, gli urlò contro spingendolo di lato prima di alzarsi e correre fuori dalla Sala Grande con Agnes e James alle calcagna.

 

Hermione sedeva sul divano davanti al fuoco, con un grosso libro in mano ed Emily che faceva un sonnellino appoggiata alle sue gambe.

Cercava di non farsi prendere dallo sconforto, nonostante non fosse facile far finta di nulla quando la casa era così silenziosa e vuota da giorni.

Era lunedì pomeriggio e teoricamente lei avrebbe dovuto essere al Ministero ed Emily all'asilo, ma era decisamente troppo stanca ed abbattuta per uscire di casa, così si era data per malata ed aveva fatto lo stesso con la figlia.

Quando, la mattina di due giorni prima, aveva scoperto che Ron se ne era andato, si era sentita quasi soddisfatta: se lo meritava. Ora però, senza di lui, si sentiva vuota ed inutile, come se non avesse le energie nemmeno per muoversi.

Accarezzò distrattamente la testa di Emily, quando davanti a lei si materializzò una figura snella, dall'indistinguibile chioma rossa. Per poco non lanciò un urlo:<< Ginny! >>, esclamò, cercando di misurare il tono di voce per non svegliare la bambina:<< Quante volte ti devo dire di non materializzarti in casa ma... >>.

La donna non la lasciò neanche finire:<< Non è il momento per le prediche, Hermione. C'è un problema, un grosso, enorme problema >>.

Intuendo che la cosa doveva essere seria Hermione si alzò – facendo ben attenzione a non svegliare la figlia – e fece cenno alla cognata di seguirla in cucina.

Nonappena si fu chiusa la porta alle spalle, Ginny la prese per le spalle e la guardò dritta negli occhi:<< Hermione, oggi pomeriggio Ron andrà ad Hogwarts >>, annunciò.

La donna aggrottò le sopracciglia castane, senza capire:<< Ehm... ok >>, rispose:<< la cosa dovrebbe preoccuparmi? >>, domandò.

La rossa alzò gli occhi al cielo, stringendo la presa sulle spalle dell'altra:<< Non capisci, Hermione! L'ho sentito parlare con Harry e vuole andare perchè Hugo gli ha scritto una lettera >>, Hermione ancora non capiva:<< una lettera in cui gli diceva che Rose sta veramente con Scorpius Malfoy! >>, aggiunse alzando il tono di voce.

La riccia spalancò bocca ed occhi, troppo stupita per rispondere subito:<< Perchè Hugo lo ha fatto? >>, fu tutto ciò che riuscì a chiedere.

Ginny scosse la testa, continuando a tenerla per le spalle:<< Non lo so, Hermione, ma non è questo l'importante. Mio fratello è un deficiente, se lo lasci andare da solo verrà fuori un casino! >>, vedendo che la cognata non reagiva la scrollò per le spalle:<< Hermione! Per l'amor del cielo! Devi fare qualcosa, non puoi permettere che Rose soffra per ciò che è successo qualcosa come ventanni fa tra te e Malfoy... >>.

<< Lo so! >>.

Hermione si lasciò cadere su una sedia e si prese il viso tra le mani. Come avevano potuto arrivare a quel punto? Com'era possibile che una sola notte avesse avuto un tale impatto nella sua vita? Sentì le lacrime pungerle gli occhi per uscire, ma le ricacciò indietro; non piangeva da anni, non avrebbe ricominciato ora.

Ginny le mise una mano sulla spalla e gliela strinse:<< Siamo ancora in tempo per farlo ragionare >>, le disse con fare dolce:<< Harry è a casa con Ron; sta cercando di dissuaderlo, non credo ci riuscirà, ma almeno sta prendendo un po' di tempo >>.

<< E io cosa dovrei fare? >>, chiese con gli occhi lucidi.

La rossa alzò gli occhi al cielo:<< Ma devi andare ad Hogwarts e parlargli! Su, sbrigati, non hai tutto il giorno >>.

Hermione si guardò intorno ancora qualche istante, poi raccolse tutte le sue forze ed il suo spirito battagliero, prese un bel respiro e si mise in piedi:<< Ci pensi tu ad Emily? >>, domandò alla cognata, che subito annuì.

Velocemente indossò un paio di pantoloni ed una camicia e si pettinò. Tornò in sala e diede un bacio sulla fronte della figlia, prima di prendere borsa e mantello. Si sistemò al centro della sala e prese un bel respiro.

<< Ti smaterializzi ad Hogsmeade? >>, le domandò una Ginny un po' preoccupata, seduta sul divano accanto ad Emily.

La donna scosse la testa:<< Tra un attimo, prima devo andare in un posto >>, e, prima che l'altra potesse dire qualcos'altro, si smaterializzò.

Ricomparve davanti ad un imponente maniero, circondato da un alto recinto.

Si avvicinò al cancello ed ancora prima che ci poggiasse le mani questo si spalancò. Si ritrovò in un vasto giardino, percorso da un vialetto di ciottoli; lo seguì e la portò davanti ad un portone di legno antico. Non devette attendere più di qualche secondo prima che anche questo si aprisse.

<< Desidera? >>, domandò la voce della donna che le aveva aperto.

<< Sono Hermione Jean Granger >>, si presentò Hermione, cercando di mantenere un tono neutro:<< Sto cercando Draco Malfoy >>.

 

<< Scorpius! >>.

Forse non è stata una buona idea.

Il gruppo di Serpeverde con cui stava il ragazzo si voltò a fissarla come avrebbero guardato una cacca di Schiopodo trovata in mezzo alla strada. Anche Scorpius la guardava, ma non sembrava neanche notare le occhiatacce che i suoi compagni lanciavano sia a lei che a lui.

<< Ehi Rose >>, salutò senza vergogna né fastidio nella voce:<< tutto a posto? >>, le chiese un attimo dopo, notando che aveva le guance arrossate ed i capelli scompigliati.

Senza esitazione la rossa si fece largo tra i serpeverde e lo prese per un polso, iniziando a tirarselo dietro:<< Ti devo assolutamente parlare, ora >>, annunciò allontanandolo da lì.

Scorpius non protestò e si lasciò tirare con un mezzo sorriso stupito sulla faccia. Si fermarono vicino ad un albero:<< Guarda che tra dieci minuti ho lezione di erbologia >>, le disse lanciando un'occhiata verso i suoi compagni che si incamminavano verso le serre.

Lei lo ignorò:<< Ho un problema... anzi, abbiamo un problema >>, annunciò incrociando le braccia al petto:<< oggi, finite le lezioni mio padre e mia madre verranno qui >>, spiegò.

Il biondo aggrottò le sopracciglia senza capire:<< Beh... sono contento... è un po' che non vi vedete, no? >>, fece titubante.

Rose scosse la testa, sbattendo i capelli rossi, già scompigliati, qua e là:<< Non capisci Scorpius! Mio padre vuole venire a parlarmi perchè quel deficiente di mio fratello gli ha detto che ciò che Melissa Talks ha scritto nell'ultimo articolo è vero; gli ha detto che io e te stiamo insieme >>, spiegò trattenendosi a stento dall'urlare.

Scorpius spalancò la bocca senza riuscire a dire nulla. Gli sembrava impossibile; sapeva che prima o poi avrebbero dovuto affrontare i genitori di entrambi, ma sperava più per il “poi”:<< Ok, calma Rose >>, disse anche se quelle parole erano più per se stesso:<< basta che... insomma... quando hai detto che vengono? >>.

<< Alla fine delle lezioni. Quindi tra due ore >>.

<< Ma perchè non me lo hai detto prima!? >>, chiese lui infastidito, forse nel tentativi di nascondere la paura dimostrandosi scontroso.

Rose gli lanciò un'occhiataccia:<< Forse perchè sei sempre, perennemente circondato dai tuoi odiosi compagni serpeverde e non sono riuscita a trovarti da solo nemmeno per un secondo!? >>, disse infastidita, con una luce preoccupante negli occhi.

Scorpius le mise le mani sulle spalle:<< Ok, ok. Hai ragione, scusa. Ragioniamoci un attimo, sono sicuro che potremmo trovare una soluzione... >>.

La rossa lo interruppe:<< Accompagnami tu! Vieni con me! >>, propose con voce esageratamente alta.

<< Tu sei pazza! >>, esclamò lui:<< Se mi vede tuo padre mi ammazza! >>.

Lei gli prese le mani con gli occhi lucidi di speranza:<< No, no >>, lo pregò:<< vieni con me, se ci fossi anche tu potremmo spiegargli tutto e magari si calmerebbe >>.

<< Io... >>, Scorpius la guardò negli occhi, luccicavano di aspettativa ed erano tutti per lui... come poteva negarle qualcosa? Semplicemente non poteva:<< E va bene, ti accompagnerò >>.

 

<< Signora Granger, che piacere e... signor Malfoy ma cosa...? >>, Minerva McGranitt spalancò gli occhi alla vista del biondo.

Hermione non la lasciò finire:<< Mio marito è già qui? >>, domandò.

La preside si riprese subito dalla stupore:<< Sì, è arrivato giusto qualche minuto fa, è in un'aula al secondo piano che aspetta vostra figlia... >>.

Nuovamente la donna non potè finire di parlare:<< Posso raggiungerlo? >>, domandò sbrigativa la riccia.

La McGranitt sembrava decisamente stranita dalla situazione:<< Certamente ma... signor Malfoy, cosa ci fa qui? >>.

Draco non provò nemmeno a rispondere, consapevole che Hermione avrebbe fatto tutto:<< Professoressa, è con me. Si fidi di me, è una cosa importante; importante per Rose ed anche per Scorpius >>, disse infatti.

Minerva li fissò per qualche istante, finchè – con un sospiro arreso – non si fece da parte:<< Bene signora Granger, raggiungete pure suo marito, si trova nell'ufficio da parte all'aula di Aritmanzia, ma mi raccando, questo è un grande favore che vi faccio >>.

Hermione annuì con un sorriso:<< Certo professoressa e gliene sarò grata >>, si allontanò con un piccolo inchino:<< avanti Draco, andiamo >>.

Senza rivolgersi la parola i due salirono le scale a passo svelto, fino ad arrivare davanti alla porta di quella che era da sempre l'aula di Aritmanzia. Lì davanti si bloccarono, vedendo due ragazzi che, dalla parte opposta del corridoio, arrivavano per mano.

<< Rose! >>.

<< Scorpius!? >>.

<< Mamma! >>.

<< Papà... >>.

<< Ma cosa...? >>.

In quell'esatto istante la porta dell'ufficio si spalancò e vi fece capolino la testa rossa di Ronald Weasley in persona, che subito si accorse della presenza della moglie:<< He-hermione? Ma cosa ci fai... >>, ma prima di finire la frase riuscì a notare tutta la scena. Vide sua figlia per mano a Scorpius Malfoy e Draco Malfoy in persona che si guardava intorno quasi in imbarazzo, in piedi accanto ad Hermione:<< E voi due cosa ci fate qui!? >>, domandò con la mascella serrata ed i pugni chiusi.

Rose non aveva mai desiderato come in quel momento di scomparire.

Hole!
E neanche questa volta non siete riusciti a sbarazzarvi di me! Muahahah, lo so che quando iniziate a sperare che me ne sia veramente andata rispunto fuori con un nuovo capitolo :D
Per chi mi segue su fb lo sa già, ma informo gli altri che il mio ritardo non è assolutamente voluto, ma uno scambio con la Francia mi ha tenuto per una decina di giorni lontano dalla mia adorata tastiera, quindi... 
Parlando del capitolo non mi convince granchè; non sono sicura di essere riuscita ad esprimere bene ciò che volevo, ma sarete voi a giudicare.
Spero di leggere un po' più di recensioni in questo capitolo...
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che leggono e seguono la mia storia, ma soprattutto per quelle sante persone che perdono anche solo cinque minuti del loro tempo per lasciarmi una recensioncina: VI AMO!
Un bacio, Chanel

  
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