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Autore: medea nc    04/04/2012    9 recensioni
Non avrebbero mai permesso ai loro brutti caratteri di fare anche un solo tentativo per avvicinarsi l'uno all'altra; il destino sapeva bene che solo con un espediente li avrebbe potuti far incontrare; ma una volta vicini ... sarebbe andato bene anche un giorno di pioggia.
Storia 1° classificata al Contest Dramione Immage Contest
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Narcissa ricevette la lettera del figlio ed un sorriso compiaciuto le si dipinse sul bel viso curato.
Draco aveva dato finalmente libero sfogo ai suoi sentimenti, nemmeno con Astoria era stato così esplicito.
Nella missiva le annunciava anche che avrebbe parlato presto con la ragazza e che le avrebbe dichiarato la sua scelta.
La donna non temeva affatto che il figlio potesse essere rifiutato da Hermione e non per vanità o per la troppa considerazione nei confronti di Draco, ma semplicemente perché aveva capito, prima ancora che ci arrivassero i ragazzi, che si erano innamorati.
Lo aveva capito quasi subito, dal primo incontro e poi confermato dalle altre volte, che quei due avevano solo bisogno della spinta giusta.
Narcissa era sempre stata del parere che l’indifferenza è l’arma peggiore, quella che distrugge, ma quando si ama e quando si odia, si gioca sempre allo stesso livello, perché vuol dire che sotto si sente comunque qualcosa; e poi, un uomo ed una donna che si odiano, possono permettersi più facilmente di metamorfosare quel sentimento in amore.
Non aveva bisogno di sapere se anche la ragazza ricambiasse quell’affetto, lo sapeva e non voleva conferma.
Il suo piano sarebbe stato convincere Lucius a lasciarli sposare.
Per un momento maledisse il fatto di non aver sfruttato prima quella legge per maritarli, invece di aspettare; ma ad ogni modo non voleva dividere quei due.
Le idee del marito le condivideva certo, ma fino ad un limite, e quel limite portava il nome di suo figlio.
“La felicità di Draco prima di tutto!” sentenziò da sola, prima di riporre la lettera ed andare nello studio dov’era il marito.
 
“Hai già parlato con Greengrass?” gli domandò tra un sorso ed un altro.
“Non ancora! Voglio essere certo che quella norma venga abrogata e dopo occuparmi di un nuovo accordo. Ci ripulirà il vecchio per farci ridare la figlia in sposa a Draco, ma preferisco questo piuttosto che un matrimonio con la mezzosangue!”
“Sei sicuro di quello che fai?” le chiese insinuando un dubbio che lo molestava.
Narcissa non era una stupida e sapeva bene quali tasti suonare per persuadere il marito; se gli avesse parlato di sentimenti, di Draco invaghito della ragazza e della sua felicità avrebbe giudicato lei troppo melenso ed il figlio un rammollito, ed invece non doveva accadere né l’uno e né l’altro; doveva pungerlo con le sue stesse armi.
“Cosa vuoi dire?”
“Pensaci, il Ministero ti lascia l’ardire di non finire ad Azkaban, di continuare la tua carriera politica e di aiutare gli Auror. In qualche modo, non ce la fa pagare per quello che abbiamo fatto, però …” e qui fece una pausa per cuocerlo per bene.
“ … dall’oggi al domani mette in vigore questa legge sui matrimoni misti. Certo di fronte ad un simile atto non si può che obbedire, ma intanto si crea il malcontento.
Sai cosa mi stupisce?”
“Cosa?”
Oramai la curiosità di Lucius era alle stelle, aveva sempre apprezzato l’indole arguta della moglie e adesso pendeva dalle sue labbra.
“Che il Ministero non abbia previsto un tale scompiglio!” sorrise.
“Insomma, come si fa a creare una simile norma, certamente antidemocratica e non aspettarsi una reazione del popolo? Non pensi sia stato sconsiderato?”
“… Sì, credo di sì!” rispose per la prima volta un po’ confuso.
“Oppure, era tutto premeditato!” decretò la donna a voce bassa, come se stesse arrivando a quel ragionamento solo in quel momento, anche se non era così.
“Cioè?”
“A mio parere il Ministero ha sempre saputo che questa legge non sarebbe durata a lungo, che avrebbe creato uno stato di lamentele, però l’ha emanata lo stesso e adesso, dopo pochissimi mesi, la ritira! Insomma Lucius, tu sei un politico, possibile che non ci sia ancora arrivato?” domandò allargando le braccia.
Quello parlò dopo un tempo infinito.
“Ci stanno mettendo alla prova.” Sentenziò.
“Esatto, mio caro; ci stanno proprio mettendo alla prova. Vogliono vedere noi purosangue fino a che punto arriviamo.
Non ci puniscono come meritavamo, anzi ci lasciano i posti di comando ancora importanti; però … ci tengono d’occhio, e poi fanno entrare in vigore questa norma, aspettandosi chissà quali tumulti da noi.
Quando si sono accorti che tutti gli ex mangiamorte non si sono tirati indietro, tu per primo, la abrogano perché sanno che è ingiusta, eppure …” e qui si fermò apposta.
“ … eppure vogliono vedere se noi maghi purosangue saremo in grado di mantenere ancora le nostre promesse oppure no!” finì per lei.
“Precisamente!” disse Narcissa.
“Quindi pensi che ci hanno tratto in inganno?”
“Assolutamente sì. Emanata la legge o ci ribellavamo, dimostrando che odiamo ancora i babbani, o accettavamo. Chi ha accettato, come noi, ha voluto far sapere la cosa, per farsi pubblicità e dimostrare che non la pensiamo più come una volta; il fidanzamento di Draco è finito sulla Gazzetta del Profeta, come volevamo. Adesso che elimineranno la legge, secondo te che cosa penserà il Ministero se noi annullassimo il fidanzamento per far sposare nostro figlio con una purosangue?”
Se Draco ed Hermione l’avessero sentita, in quel momento a Narcissa le avrebbero dato centodieci e lode con bacio accademico.
 
*
 
“Pensi le debba scrivere?”
“No, l’avrà capito da sola che sei pazza di me!”
“La tua modestia mi sconcerta!”
Il ragazzo sorrise ammiccante mentre sorseggiava il suo tè nel locale delizioso di Madama Piediburro.
La saletta era gremita di coppiette di Hogwarts a quell’ora, ma loro due ormai, era da una vita che si facevano vedere insieme, da prima ancora che si fossero dichiarati.
Trascorsero il loro pomeriggio libero per Hogsmeade, e se ne tornarono a scuola per studiare, tra due mesi ci sarebbero stati gli esami finali.
 
*
 
“Niente Quidditch oggi?”
“Hanno annullato gli allenamenti per via di questo dannato vento, è troppo pericoloso volare con questa bufera!”
Si andò a sedere accanto a lei nella biblioteca, e aperti i volumi che gli servivano per ripetere, si mise a studiare.
Hermione lo spiò di sottecchi, adorava quando si metteva a leggere, seduto un po’ scomposto sulla sedia, con il libro tra il tavolo e il petto e con un braccio a mantenerlo dritto davanti a sé.
Adorava specialmente quella mano che si pettinava svogliata i capelli liscissimi mentre era più assorto.
“Smettila di guardami, Granger!” blaterò.
“Non ti piace che una ragazza ti ammiri in tutta la tua beltà?”lo punzecchiò per uscire d’impiccio.
Quello non si scomodò ad osservarla, intento ancora con la lettura.
“Non quando abbiamo gli esami M.A.G.O. e voglio che questa ragazza li superi brillantemente!”
“Davvero?” sorrise serafica.
“Certo! Mi scoccerebbe che io li passassi e tu dovessi fare un altro anno qui ad Hogwarts!”
La indispettì come al solito.
“Quando ci sarà la partita?”
“Tempo permettendo, sabato prossimo!”
Poi finalmente fu catturato da lei.
“Perché, pensi di venire a fare il tifo per me?”
“ Beh?! Sarebbe molto poco alla grifondoro.” Gli disse dubbiosa.
“Sì, ma sarebbe parecchio carino come fidanzata!”le sorrise sornione.
“Stai sfruttando ancora una volta il tuo sex appeal per scatenare la serpe che è in te!”
“Ovvio! Ognuno usa le armi che ha!”
E ritornò a leggere il capitolo che gli interessava.
Quel sabato andò a tifare serpeverde.
Cioè, era sui loro spalti insieme a Pansy e anche May (ormai le serpi stavano conquistando tutta Hogwarts. A poco a poco avrebbero dovuto riassemblare le tribune per non farli pendere sul lato delle serpi).
Non indossava la sciarpa verde e argento però, si era lasciata la sua.
Quando la vide, perse per un secondo l’equilibrio sul manico di scopa e la notò divertirsi in risposta.
Poi le volò accanto, era tra le prime file, perché una cosa o la fai bene o è meglio che non la fai proprio, e lei poteva anche rimanere indifferente ai giudizi della sua casa.
“Granger, sei una fonte di stupore!!!”
“Me ne sono accorta. Adesso non è che perché sono qui, farai una figuraccia?”
“Mocciosa, ma per chi mi hai preso?”
E se ne volò lontano, in attesa della partenza.
Ovviamente non perse, figurarsi!
Il boccino d’oro era suo, sarebbe finito sulla mensola della propria stanza al Manor, a far compagnia agli altri.
Aspettati i vincitori fuori dal campo, Hermione e le altre ragazze si avviarono verso la scuola.
Ovviamente non sentirono altro che i discorsi dei maschietti su tutte le sequenze della partita; cioè, erano insaziabili, non solo avevano giocato, ma dovevano anche fare la telecronaca sinottica.
Quando le fu più vicino, Hermione lo baciò sulle labbra, un bacio veloce a stampo, che per fortuna, Blaise non intercettò.
“Granger, sono tutto sudato!”
“Hai un buon odore!” gli rispose spiazzandolo un po’.
“Questo non mi farà desistere dal buttarmi sotto la doccia appena arriverò a scuola!”
“Davvero? Nemmeno se ti provocassi?”
“Perché dovresti, non ti piacerei di più bello pulito e profumato?”
“Il fatto Malfoy, è che tu mi piaci anche così, sporco di fango!”
“Era meglio che questa cosa non me la dicessi, adesso ho un gran desiderio di farti rotolare nel terreno!” sorrise beffardo.
“Rotolarci?” si domandò quella fintamente pensosa e lui la capì subito.
Quando stavano per entrare nella sala comune dei serpeverde, Draco lasciò che Blaise e Theodore prendessero le loro cose prima di filare nei bagni maschili. Essendo le serpi parecchio perspicaci, entrambi si portarono anche i cambi, giusto per lasciare la stanza libera al biondo; forse era stato lui stesso a chiedergli così anche se Hermione non aveva notato nulla di strano.
“Tu nella mia casa con quella sciarpa non ci entri?”
“Guarda che vengo a dormire da te ogni notte con la divisa che porta questi colori!” lo rimbeccò nel giusto.
“Sarà, ma quella sciarpa è troppo sfrontata, quindi toglitela!” le ordinò senza il minimo sorriso.
“Ragazzi, niente spogliarelli; è vero che siamo serpi, ma un po’ di contegno!” blaterò Nott.
Hermione si lasciò scivolare dal collo l’indumento incriminato mettendolo in una tasca del cappotto ed entrò nella sala comune.
Quando finirono nella sua stanza, Draco l’agguantò prima ancora che potesse chiudere la porta alle sue spalle.
“Oh, Granger! Eri troppo invitante sugli spalti a tifare serpeverde!”
“Anche tu eri molto eccitante. Veramente anche adesso lo sei!”
La continuava a baciare.
“Sì ma … devo andarmi a lavare, devo proprio!”
“Davvero?”
“Sono tutto sporco!”
Ma in risposta la ragazza gli lasciò approfondire il bacio e con frenesia farsi leccare ogni angolo scoperto della sua pelle pulita.
Odorò Draco.
Per Merlino! Come fai ad avere un buon profumo anche dopo una partita di Quidditch???
Lui fece per staccarsi, ma lei lo trattenne per le maniche.
E poi … cominciò a spogliarlo e farsi spogliare.
Lo sentiva ancora incerto però, come se non avesse voluto sfruttare quel momento, ma un altro.
“Granger, fammi andare a …”
“No.” Categorico, e lo spiazzò.
Lo guardò con gli occhi languidi, umidi e vogliosi e gli disse:
“Ti voglio adesso!”
E lo baciò, e lo accarezzò, e finì di spogliarlo, e si lasciò fare lo stesso senza tregua, senza pace, come se tutto dovesse accadere, come se ci fosse l’urgenza di stare insieme. Non c’era nessuna parte di loro stessi che in quel momento non volesse farlo, anche Draco ormai era partito; i cervelli non facevano che carburare per pensare a stare insieme, i desideri più viscerali, i corpi, i loro cuori, stavano tutti lì, lì per quel momento.
Si ritrovarono nudi, spaesati e meravigliati delle loro bellezze.
Si ritrovarono tra lenzuola morbide, bramosi delle loro carni e sereni.
Si ritrovarono nell’intreccio dei loro umori, dei loro sensi vividi, dei loro piaceri e amori, si ritrovarono, come si erano ritrovati sempre, pieni di sapori buoni e … felici.
Cavoli, se felici!!!
 
*
 
Il tempo non si conta quando si sta bene, ha valore solo quando si è tristi, depressi, soli.
Quando stai insieme alla persona che ami, e ci stai bene, ci stai così bene che anche quel per sempre ti sembra troppo poco; ed allora le ore, i giorni, le settimane perdono qualsiasi connotazione.
Da quando aveva spedito quella lettera a sua madre, non aveva ricevuto alcuna risposta, eppure era passato un mese, un mese è tanto.
Ecco quando si dice, che il tempo lo calcoli solo per le cose negative.
Era certo che a questo punto la donna, sebbene avesse fatto di tutto, non fosse riuscita a convincere il marito di desistere dai suoi piani.
Ed ogni volta era sempre più difficile rispondere ad Hermione che Narcissa non gli aveva spedito niente.
Poi un giorno arrivo l’ennesimo invito al Manor.
All’inizio parve una bella trovata, ma quando Draco vide la data dell’appuntamento si rese conto che forse davvero non c’era nulla da fare; si sarebbe dovuto scontrare con suo padre se voleva restare con la Granger.
L’invito era per dopo gli esami M.A.G.O.
La fatidica risposta che loro avrebbero dovuto dare a Narcissa, si era praticamente invertita.
Quando lo disse alla ragazza, anche lei ebbe un moto di dispiacere e l’unica cosa che riuscì a fare, sebbene fosse una logorroica incallita, fu quella di infilare la testa nel petto di Draco e farsi cullare come una bambina.
Dopo una notte insonne alla fine decisero che era meglio non pensarci, era meglio affrontare un problema alla volta. Hermione a riguardo stilò un elenco.
 
Lista dei problemi:
 
1)    Superare i M.A.G.O. (possibilmente con il massimo dei voti! Parla per te, mezzosangue! Nota di Draco)
2)    Tenersi aggiornati con la Gazzetta del Profeta per sapere se la legge verrà abrogata o no (cancellata volutamente da me perché tanto lo sappiamo che sarà abrogata! Nota di Draco.)
3)    Tenersi aggiornati con la Gazzetta del Profeta per sapere se la legge verrà abrogata o no (e non ti azzardare a cancellarla ancora o ti crucio!!! (Nota di Hermione.) (fa come ti pare!nota di Draco.)
4)    Andare al Manor!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(Hermione)
Andare al Manor!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
          ( Draco)
5)    Scannarsi con Lucius!!! ( Spero lo faccia Draco. Nota di Hermione.) ( Io veramente pensavo lo volessi fare tu, insomma non potrei mai toglierti questa soddisfazione! Nota di Draco.)
6)    Annunciare le nozze ( ???)  (Sperando che mio padre non ci uccida prima!nota di Draco.)
7)    Ma si può sapere che cazzo avete scritto??? ( nota di Blaise).
 
Un mese dopo il punto 1 fu superato alla grande da entrambi.
Hermione era fiera di sé, lei la secchiona per antonomasia aveva preso il massimo, ma chissà per quale motivo, era più contenta per Draco; anche lui se l’era cavata benissimo, ( si chiama amore, Granger!Nota di Draco).
Esatto, proprio per quel sentimento era diventata così altruista verso di lui, al punto tale da sentirsi orgogliosa per i suoi progressi come se fosse dipeso da lei, ed in parte era stato così perché avevano studiato sempre insieme negli ultimi tempi.
Sui punti 2 e 3 Hermione dovette dar ragione alla nota di Draco in quanto la legge venne definitivamente abrogata e lo vennero a sapere anche prima che uscisse sulla Gazzetta, grazie ad Harry.
Il punto 4 era lo scoglio arduo, ma quello 5 ancora di più.
Quando arrivarono i complimenti dei loro genitori tramite i gufi, in quella dei coniugi Malfoy non vi era nessun accenno alla norma, ma solo il rinnovo dell’invito.
“Ci tocca!” spezzò la tensione Draco mentre lei lo guardava mesta.
Poi il ragazzo si rivolse a Blaise.
“La cerimonia dei diplomi avverrà martedì, se per quel giorno non ci vedrai arrivare vuol dire che mio padre ci ha avadakedavrizzati entrambi, perciò avvisa parenti ed amici, e cancella i punti 4, 5 e 6 dall’elenco che ho in camera!”
Al che Hermione non seppe se prenderlo sul serio o farsi una risata; si portò semplicemente una mano alla fronte sentendosi un po’ esaurita.
Non so se siano peggio le minacce di Lucius o Draco da sopportare per tutta la vita!
“Posso prendermi i gemelli che ti ha regalato Pansy a Natale se dovessi morire?”
Gli domandò Blaise con il suo classico savoir faire.
 
Stessa procedura: Hogsmeade-smaterializzazione- Manor.
“Tranquila Granger, siamo in due!”
“Numericamente?” chiese lei frastornata.
“Anche.” Rispose lui serio.
In due per lui significava solo una cosa, che erano insieme, punto.
La villa era tranquilla e gaia come qualsiasi residenza enorme nei primi mesi caldi.
Radiosa così, si lamentò solo che in mezzo a quella bellezza ci fosse ancora il ritratto di Bellatrix da qualche parte.
“Draco?”
Ecco, l’aveva detto di nuovo.
Possibile che lo mandasse in estasi quando diceva il suo nome.
Era talmente inconsueto che quella volta che accadeva, se lo godeva tutto quel momento.
“Che c’è?”
“Se tuo padre dovesse ammazzarci a tutti e due, potresti chiedere a tua madre di non mettere i nostri ritratti vicino a Lestrange?”
Per tutta risposta, al ragazzo gli scappò una risata irriverente.
“La paura fa fare la spiritosa anche a te?”
Quella ammiccò.
Entrarono nello studio dove li attendevano i genitori di Draco.
Serenità. Tutto era sereno.
Narcissa sorrise ai due giovani e li fece accomodare mentre gli elfi portavano qualcosa di fresco.
Anche Lucius si avvicinò, ed anche se aveva il solito cipiglio, stranamente si congratulò per primo con tutti e due.
“Ho saputo che sono andati benissimo!”
“Sì, ho preso un voto che non mi aspettavo, ma Granger mi ha aiutato parecchio, per cui dovevo solo crederci!”
“Già! Avrai preso il massimo?!” le rivolse la parola l’uomo.
“Sì.” E quando rispose notò un leggero sorriso nel suo interlocutore come se fosse soddisfatto di lei.
Lo so a cosa stai pensando Lucius!
Almeno se dovrà prendersi mio figlio, anche se è una mezzosangue, rimarrà la prima strega di Hogwarts!!!
Fece galoppare il cervello Hermione.
Si accomodarono e parlarono per un’ora del più e del meno, di quello che era successo in quei mesi, di quanto si facessero vedere e sentire poco; insomma di tutto tranne che di rompere il fidanzamento, anche se entrambi stavano solo aspettando il momento in cui Lucius gli avrebbe lanciato la bomba.
“Hai sentito Draco, hanno annullato la legge sui matrimoni misti?!” fece entrare volutamente nei loro discorsi il padre.
Il ragazzo rimase interdetto mentre Hermione impallidì soltanto, immobile sulla poltrona.
“Sì, ho sentito padre. Mi sembra una buona cosa, credo che le persone debbano essere libere di scegliersi chi desiderano al proprio fianco.”
E guardò la ragazza mentre un sorriso furbastro si dipinse sui bei lineamenti.
“Lo trovo giusto anche per i miei figli, un domani, che non debbano essere costretti, per via del sangue o che altro, a sposare chi in realtà non desiderano!”
Aggiunse sempre più convinto e sentendosi forte dell’appoggio di Hermione.
Poi il silenzio calò su tutti e quattro e allora davvero i due si convinsero che Lucius avrebbe decretato la rottura del loro fidanzamento.
All’improvviso si sentì la voce appena pungente dell’uomo che diceva:
“Avete già stabilito la data per le nozze?”

:) RINGRAZIO le numerosissime persone che seguono questa storia, mi fate davvero davvero molto piacere!
   Un saluto speciale lo meritano tutte coloro le quali mi lasciano un commento, è bellissimo leggere le vostre emozioni
   che "I miei giorni migliori" riesce a suscitarvi.
   A tutte quelle a cui dispiace doverci avvicinare al finale ( ormai manca solo l'epilogo) voglio rassicurare
   che ho messo in cantiere un'idea che spero troviate originale e che vi dirò alla fine di questa storia.
   Avendo trovato questo capitolo divertente, spero vi faccia cosa gradita come anticipo di una SERENA SANTA PASQUA.
 
  
 
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