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Autore: Lady Eloise    04/04/2012    3 recensioni
E se tutto fosse stato solo frutto della paura di Elena di scegliere senza seguire le regole del buon senso.
Finalmente dopo la partenza di Stefan con Klaus, Elena ha la possibilità di guardarsi nel cuore e capire cosa davvero prova per i due fratelli.
Sceglierà la strada più semplice e resterà fedele a Stefan, oppure scaverà nella sua anima e accetterà la verità sui suoi sentimenti per Damon con serenità.
Tutto si svolgerà all'ombra di Stefan che rientrato a Mystic falls, non sarà più lo stesso e creerà problemi al fratello e ai suoi amici.
Ci saranno scelte dolorose e notti di passione, consapevolezza dei propri sentimenti e tentativi di salvataggio.
L'amore è irrefrenabile e anche Stefan scoprirà che Elena non era l'unica per lui, un vecchio amore sarà la sua salvezza e la sua redenzione.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Cap.29 Sontro tra fratelli Cap.29 Scontro tra fratelli    POV DAMON


Il tempo era volato e ormai erano passate alcune settimane dal funerale e ovviamente non avevo ancora parlato con mio fratello, un pò perché sapevo che lo avrei ucciso con le mie mani e un pò perché sapevo che me ne sarei pentito, così cercavo disperatamente un compromesso che facevo fatica a trovare, la situazione era complicata, quello che aveva fatto alla mia Elena era terribile ma non era in sé e che diritto avevo io di giudicarlo se non lo aveva fatto neppure Elena e lo aveva perdonato ormai da tempo.
Quando avevo aperto gli occhi questa mattina ero rimasto estasiato dalla bellezza della ragazza che dormiva tranquilla al mio fianco, ancora non riuscivo a credere che fosse tutto vero, ogni volta che la guardavo riposare tranquilla, come questa mattina, montava in me una rabbia primordiale che faticavo a controllare, come aveva potuto fare una cosa del genere ad una creatura così dolce e gentile come lei, forse meritava di morire, che senso aveva continuare a vivere se non riusciva a cogliere la bellezza del mondo che ci circondava e l'unico fine era far soffrire gli altri.
Mi alzai di scatto dal letto e il mio gesto brusco fece svegliare Elena si soprassalto, la vidi voltarsi verso di me e regalarmi un sorriso meraviglioso, si avvicinò lentamente e appoggiò le sue labbra sulle mie, la sentii sorridere mentre mi baciava, cinsi la sua vita con un braccio e la attirai a me, non appena cercai di approfondire il bacio Elena si allontanò e sorridendomi mi fece cenno di no con la testa, in quel momento mi ricordai che aveva promesso a Caroline di vedersi al Grill così la lasciai andare e la osservai mentre si dirigeva in bagno per prepararsi.
Era tutto così normale, se per noi c'era davvero qualcosa di normale, da quando eravamo tornati, niente più nemici o combattimenti, sembravamo quasi una coppia di normali fidanzati, poterla avere vicino senza complicazioni era meraviglioso, finalmente era il mio turno di essere felice.
Mentre Elena era sotto la doccia decisi di scendere in cantina per prendere una sacca di sangue, così mi alzai e lentamente scesi in cantina, non avevo nessuna voglia di scendere dato che per prendere il sangue dovevo passare davanti alla cella di Stefan ma questa mattina eravamo soli io ed Elena e non potevo chiedere a nessuno di andarci al mio posto, da quando eravamo rientrati a casa non ero mai andato in cantina e spesso il sangue me lo portava Kathrine quando andava a prenderne per sé.
Questa mattina non avevo scelta così feci leva sul mio autocontrollo e mi diressi verso il frigorifero dove tenevo il sangue, cercai in tutti i modi di non lasciare che la mia curiosità prendesse il sopravvento, ma appena arrivai davanti alla cella di mio fratello non riuscii a trattenermi dal rallentare il passo fino a fermarmi, guardai attraverso le sbarre e lo vidi accovacciato in un angolo con la testa tra le ginocchia, per un istante mi fece pena e mi sentii un mostro per non essere andato da lui prima, ma appena l'immagine del viso di Elena nel momento in cui mi aveva confessato la violenza di mio fratello mi tornò alla mente ogni briciolo di compassione che avevo provato nei suoi confronti sparì.
Doveva essere molto debole perché non si era ancora accorto della mia presenza nonostante non avessi fatto particolare attenzione a non provocare rumore, rimasi ancora immobile ad osservarlo finché molto probabilmente si rese conto della mia presenza e alzò lentamente la testa puntando i suoi occhi verdi nei miei, nessuno dei due parlò e ci guardammo per alcuni minuti poi Stefan con non poco sforzo e appoggiandosi alle pareti di roccia della cella si alzò e con un filo di voce disse << Sono pronto, ti stavo aspettando >>, mi conosceva come le sue tasche, nonostante fossimo uno l'opposto dell'altro sapeva perfettamente cosa mi era passato per la testa in quei giorni e sapeva che ero li per ucciderlo, o meglio il Damon irrazionale era li per ucciderlo mentre quello razionale e riflessivo che stavo imparando a conoscere nell'ultimo periodo lottava per farsi valere e per fare la cosa giusta, nel profondo sapevo che perdonarlo era la cosa giusta da fare ma non era nel mio dna essere riflessivo, nonostante mi sforzassi di esserlo per Elena, così lasciai campo libero alla mia rabbia e con un calcio poderoso sfondai la porta della cella che andò a sbattere contro la parete dietro Stefan accartocciandosi ed entrai come una furia, lo afferrai per la gola e lo sollevai da terra, avvicinai il suo viso al mio e con un ringhio animale gli vomitai addosso tutta la mia rabbia << Ora ti pentirai di quello che hai fatto, ti strapperò il cuore e lo darò in pasto ai lupi, ma prima ti farò soffrire come non hai mai sofferto in vita tua ! >> senza dargli neppure il tempo di ribattere lo scaraventai contro la parete opposta e rimasi ad osservarlo mentre tentava faticosamente di rialzarsi, non appena fu di nuovo in piedi lo colpii con un potente pugno allo stomaco facendolo sbattere contro il muro alle sue spalle, lo vidi cadere sulle ginocchia e mi lanciai di nuovo all'attacco colpendolo ancora e ancora, nonostante i miei colpi Stefan non accennava a reagire e neppure a difendersi, stavo cercando di ucciderlo e lui non faceva niente, rimaneva immobile ad incassare i colpi.
Ormai controllato completamente dalla rabbia afferrai una sedia che era appoggiata al muro e ruppi una gamba procurandomi così un paletto più che efficace per un vampiro ridotto male come mio fratello, mi diressi lentamente verso Stefan e appena fui abbastanza vicino al suo corpo martoriato mi inginocchiai e lentamente appoggiai il paletto nel punto esatto in cui c'era il suo cuore, lo guardai negli occhi e cominciai a spingere il paletto per farlo penetrare nella carne, volevo guardarlo negli occhi mentre moriva, volevo essere sicuro che l'ultima cosa che avrebbe visto era il suo assassino.
Continuavo a far penetrare sempre più a fondo il paletto ma Stefan non emetteva nessun suono, era pronto a morire consapevole di tutte le sue colpe, consapevole che vivere così non era vita e io ne sapevo qualcosa, se non fosse stato per il legame che nonostante tutto ci ha sempre tenuti uniti forse ora ci sarei io al suo posto, dopotutto era partito con Klaus per salvarmi e il suo sacrificio mi aveva dato una seconda chance, mi fermai e lo osservai ancora un istante, ma Stefan con le ultime forze che gli erano rimaste afferrò la mano che avevo stretta intorno al paletto e quasi tra le lacrime disse << Ti prego fallo, non posso vivere con questo senso di colpa che pende sulla mia testa come una spada, è meglio morire che portare questo peso >> per un istante la certezza di voler esaudire il suo desiderio si fece strada dentro di me alimentata sopratutto dalla rabbia che ancora controllava i miei pensieri e i miei gesti, poi quando riuscii a riprendere il controllo di me stesso mi resi conto che esaudire il suo desiderio non sarebbe stato altro che un regalo, un regalo che mio fratello non meritava, tutto quello che era successo aveva avuto inizio con il morso di licantropo che avevo ricevuto da Tayler, ma Stefan aveva comunque una scelta, poteva scegliere di non sottostare alle regole dell'Originario e seguire la sua coscienza, invece aveva scelto di spegnere le sue emozioni e di diventare un burattino nelle mani di un mostro che aveva trasformato ogni molecola del suo essere riducendolo ad un involucro vuoto e senz'anima.
Lentamente mi alzai ed estrassi il paletto dalla carne di mio fratello, lo osservai mentre quasi incredulo faceva saettare lo sguardo dal mio viso al paletto sporco del suo sangue che tenevo in mano, il suo sguardo sembrava pregarmi di ripensarci, di porre fine alla sua miserabile vita e di dargli la pace eterna, indietreggiai alcuni passi e rimasi immobile ad attendere che Stefan si rialzasse, quando finalmente riuscì ad alzarsi mi avvicinai nuovamente a lui, puntai i miei occhi nei suoi e con una spinta lo bloccai contro il muro che aveva alle spalle, non sapevo ancora cosa avrei fatto perché il desiderio di ucciderlo era ancora li vivo e prepotente, inspirai ed espirai alcune volte nel tentativo di calmarmi poi sfruttando la mia velocità sparii al piano di sopra lasciando Stefan libero di uscire dalla sua cella.
Mi diressi in salotto verso il mobile dei liquori, presi una bottiglia di bourbon e ne versai una generosa quantità in un bicchiere, lo afferrai e lo bevvi tutto d'un fiato, il mio udito sopraffino non poté non sentire il rumore di passi che proveniva dalle scale che portavano alla cantina, Stefan stava sicuramente salendo dalle scale e presto sarebbe comparso in salotto, trassi un respiro molto profondo per cercare di calmarmi e attesi il suo arrivo, quando lo vidi comparire in salotto non ebbe il coraggio di guardarmi in faccia e continuava a puntare lo sguardo sul pavimento, se conoscevo mio fratello e lo conoscevo piuttosto bene, doveva essere in difficoltà, non era mai stato bravo ad affrontare la mia rabbia, la maggior parte delle volte spariva ed andava a nascondersi, ma questa volta non aveva scelta, non c'era nessuno a difenderlo e non c'erano vie di scampo, in un modo o nell'altro avrebbe pagato.
Mossi alcuni passi nella sua direzione e mi fermai non appena alzò il viso e mi guardò dritto negli occhi, tremava come una foglia e soffriva terribilmente, non per le ferite che gli avevo inflitto poco prima, ma per il dolore che provava ogni qualvolta incrociava il mio sguardo, il senso di colpa e la vergogna per tutto quello che aveva fatto lo stavano lacerando nel profondo dell'anima, tanto da fargli desiderare la morte piuttosto che continuare a vivere una vita a metà, lo vidi sospirare e prendere coraggio, poi come un soffio disse << Perché? >>, nel tentativo di controllarmi ogni muscolo del mio corpo era teso e contratto e vibravo come una corda di violino, strinsi i pugni più forte che potevo fino a ferirmi i palmi delle mani e cercando di controllare il più possibile il tono di voce per mantenerlo atono e freddo dissi << Non meriti di morire,sarebbe un regalo troppo grande, la tua punizione sarà vivere ed imparare a convivere con quello che hai fatto, sarai costretto a vedere le persone alle quali hai fatto del male e subire il loro disprezzo con la consapevolezza che nessuno di loro ti amerà mai più, sarai solo per il resto dell'eternità, forse un giorno riuscirò di nuovo a guardarti senza provare disprezzo, forse un giorno la tua presenza non mi disgusterà più, ma anche allora niente potrà tornare come prima, il perdono non fa parte dei miei piani per il futuro >> mi voltai e velocemente mi diressi in camera mia, appena varcata la soglia vidi subito Elena che avvolta in un asciugamano mi tendeva le braccia per accogliermi nel suo abbraccio, mi avvicinai e la strinsi, lentamente avvicinò le labbra al mio orecchio e dolcemente disse << Sappiamo entrambi che le cose che hai detto non sono vere e che in fondo lo hai già perdonato, ma capisco che tu lo voglia farlo sentire in colpa, sarebbe troppo facile ricevere il perdono senza fare ammenda >> non avevo idea di come avesse fatto a sentire tutto, ma aveva più che ragione, il mio orgoglio non mi aveva permesso di concedergli il perdono senza lasciarlo soffrire per fare ammenda, strinsi ancora più forte le braccia intorno all'esile corpo di Elena e la sentii abbandonarsi completamente al mio abbraccio, poi lentamente la liberai dalla mia stretta e mi sedetti sul letto mentre con lo sguardo seguivo ogni suo movimento, finchè non fu pronta per uscire e si avvicinò lasciandomi un bacio sulla fronte, la accompagnai alla porta e attesi che lasciasse il vialetto con l'auto.
Da quel giorno non incontrai Stefan per diverse settimane, nonostante abitassimo sotto lo stesso tetto era una presenza sfuggente, si aggirava per la casa come un'ombra e spariva non appena facevo il mio ingresso, mi era capitato più volte di osservarlo mentre chiacchierava con Elena, quando era con lei si trasformava e tornava ad essere il vecchio Stefan, ma appena restava solo tornava ad essere triste e scontroso, come se gli mancasse qualcosa.
Con il passare del tempo le cose cominciarono a tornare alla normalità anche se il rapporto tra noi non era più lo stesso e forse non lo sarebbe mai più stato, nonostante ci impegnassimo entrambi  c'era sempre qualcosa che ci teneva lontani, come un muro invisibile che non mi permetteva di raggiungerlo, ogni giorno desideravo sempre di più riavere accanto mio fratello, probabilmente non avrei mai del tutto dimenticato l'accaduto, ma il desiderio di riavere la nostra complicità fraterna era più forte di tutto e spinto anche dall'insistenza di Elena una mattina lo attesi in salotto e come tutte le mattine lo vidi arrivare con Rebekah, non appena l'Originaria mi notò ci lasciò da soli, non sapevo esattamente cosa gli avrei detto ma in qualche modo dovevo  pur cominciare, così mi schiarii la voce e dissi << Ti perdono, mi sembra di impazzire, credevo di poter trascorrere l'eternità odiandoti, ma evidentemente non mi è possibile, innumerevoli volte mi sono voltato dall'altra parte quando avevi bisogno di me, questa volta non sarà così, perdonarti è l'unica strada per liberati dal senso di colpa, voglio che tu possa essere felice, sei la mia famiglia e l'affetto che mi lega a te è a prescindere da tutto >> vidi il suo sguardo accendersi e un enorme sorriso comparve sul suo viso, non lo vedevo sorridere da così tanto che mi sembrò incredibile che una cosa semplice come quella che avevo fatto potesse renderlo così felice, mi schiarii la voce di nuovo e dissi << Ora basta smancerie, per colpa di Elena mi sto trasformando in te, per festeggiare credo che potremmo andare al Grill ad ubriacarci, questo si che è da me ! >> afferrammo entrambi le giacche di pelle e noncuranti del fatto che fosse mattina presto ci dirigemmo al Grill per fare quello che sapevamo fare meglio, essere fratelli.
CONTINUA


Spazio autrice
Innanzitutto vorrei dirvi che sono molto felice di essere tornata a pubblicare dopo un periodo decisamente pesante, scrivere è la mia valvola di sfogo e sinceramente nell'ultimo periodo ne avevo davvero bisogno.
Ora passiamo al capitolo, nell'ultimo dialogo Damon secondo me è decisamente OOC, ma ho immaginato che l'amore per suo fratello potesse essere più forte di tutto e potesse per una volta abbattere le sue barriere emozionali consentendogli per una volta di esprimere i suoi sentimenti.
In questo capitolo traspare l'amore che c'è tra questi due fratelli che nonostante il dramma che hanno subito e le cose terribili che si sono fatti a vicenda sanno fare solo una cosa davero bene ;"essere  fratelli", credo che quest'ultima frase riassuma il senso di tutta la storia, a prescindere dall'amore e dai triangoli, questa è una storia di fratellanza dove c'è sacrificio e dolore, ma alla fine il rapporto tra questi due fratelli anche se tormentato vince su tutto, Stefan sacrifica la sua vita e il suo amore per salvare il fratello e Damon sacrifica il suo orgoglio per concedere al fratello una seconda chance.
Spero che vi sia piaciuto, devo dire che è stato una dei miei capitoli preferiti, spero sarà lo stesso per voi.
Piccolo spoiler per il prossimo capitolo, parleremo di un'Originaria un pò capricciosa e di una amore di vecchia data, sta a voi scoprire di chi si parlerà
Come al solito ringrazio tutto quelli che mi leggono sia in silenzio sia lasciandomi i loro commenti.
Alla prossima settimana...kiss kiss
   
 
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