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Autore: liu_Qgirl    04/04/2012    1 recensioni
Una storia d'amore. . . si può dire altro?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono cose nella vita che ci paiono impensabili in un momento, che nel momento dopo diventano necessarie.
Come quando da piccola dicevi, con la bocca imbronciata e la faccia rossa, i piccoli pugni stretti alla fine delle tue braccia rigide,  convinta:<<  il fumo fa male , non devi fumare! >> e prendevi le poche sigarette che tuo padre lasciava in giro per la casa e le buttavi via con un sorriso soddisfatto, davanti a lui.
Ora sei in una camera, lontana da casa tua in gita scolastica, con un accendino in mano e una sigaretta nell’altra.
E perché?
Perché la tua compagna di stanza è infantile proprio come lo eri tu.
<<  il fumo fa male >> ti ricorda, strappandoti di mano la sigaretta ancora spenta e guardandoti con rimprovero << poi, non si fuma nei luoghi chiusi >> aggiunge mentre si toglie le scarpe.
Tu  ringrazi silenziosamente il cielo perché, te ne rendi  conto solo ora, l’accendino che hai preso a casa tua manca di carica. Ti ha risparmiato una figuraccia! Ma lei non lo sa. . .
Sogghigni << Allora andrò fuori >> Ti alzi lentamente, sentendo il suo sguardo su di te.
Chiudi la porta e cominci a camminare con una  lentezza estrema. Puoi immaginarti distintamente lo scuotere la testa della tua compagna, e il veloce movimento che farà per prendere le scarpe e cercare di infilarle allacciate.
La porta si apre. Strano, ha ancora le ciabatte.
<< Ci sono i prof,se ti vedono sei nei guai >> cerca di dissuaderti, guardandosi in giro con fare circospetto.
Dargliela buona o continuare la recita? Scrolli le spalle e la spingi in camera con un soriso << Che si guarda questa sera? >>
***
La sigaretta è tra le tue labbra. Hai imparato come si tiene l’accendino con disinvoltura da un film.
Massimo rapporto scenico, ti sei comprata persino una giacca lunga e nero come quello del film. . . mai messa naturalmente. E quando l'hai comprata ti sembrava pure una buona idea. . .ma non hai importanza! 
Sei pronta. Lei è lì, che legge tranquillamente un libro. E’ così assorta nella lettura, catturata da quel mondo di carta. . . male!
Odi essere ignorata, soprattutto da lei.
Accendi la sigaretta, il fumo si libera dallo stretto tubicino e la raggiunge facendo mille spirali, spinta dal vento leggero.
Un attimo e lei porta la mano sul viso, schifata, mentre alza lo sguardo dal tuo “rivale” cartaceo.
Vorresti guardarla  anche tu, ma in questo momento il pavimento è così interessante. . .  vedi delle scarpe che si avvicinano, fermandosi di fianco alle tue.
La sua mano strapppa con decisione la sigaretta e la butta a terra, ponendo fine alla breve vita della piccola luce con un ultimo strozzato sprazzo di fumo.
Sorridi mentre ti si siede vicino, il libro sottobraccio :<< Andiamo ora? >>
*** 
I tuoi vestiti sono esageratamente larghi, nascondono le tue forme femminili.
I capelli sono lunghi e sempre sciolti, ma che oggi hai nascosto sotto un cappello marrone.
In tasca hai quel pacchetto di sigarette, il primo.
Solo cinque sigarette mancano all’appello, tutte sacrificate per la sua attenzione.
A te non piace fumare, anzi, non lo hai mai fatto.
Ma ti piace la tua compagna di classe. E per quanto chiasso tu possa fare non sempre riesci ad ottenere la sua attenzione.
A scuola basta poco, una mossa improvvisa, un tirare foglietti, ed ecco che la sua attenzione è tutta per te. Alla faccia dei prof!
Ma fuori, senza la limitazione di quattro pareti, la cosa è più dispersiva. C’è troppo spazio, nulla che vi unisce.
Nulla, tranne il fumo di una sigaretta.
Potresti paragonarlo a un “notami o mi butto”, solo più soft.
Sorridi al pensiero.
E’ bello sapere che lei si preoccupa, per te.
Afferri la sigaretta e l’accendino, spingi nervosamente il pulsante di accensione,hai scoperto da poco che è un ottimo antistress .
I colloqui sono appena finiti, l’ascoltare i prof fuori dall’orario scolastico è snervante, soprattutto se parlano di te.
Accendi la sigaretta, vedendola poco distante da te. Il vento penserà al resto. Non hai proprio voglia di agitarti troppo oggi, vuoi solo che lei ti si avvicini, ti saluti, passi un po’ del suo prezioso pomeriggio a parlarti.
   Il fumo la raggiunge, mischiandosi però alla foschia delle altre sigarette.
Lei si gira, guardandoti incerta, il tempo di focalizzarti e già avanza verso di te, con una mano davanti alla bocca, porta due dita alla canna della sigaretta, spezza il punto acceso e lo pesta soddisfatta.
Sogghigni mentre ne accendi un’altra.
Ti senti molto piccola fiammiferaia, hai paura che esaurita la fiamma lei sparisca. Sospira. Tu tiri una boccata.
Il fumo passa rapidamente nella tua gola, si spande nei polmoni, la gola ti si secca.
Tossisci furiosamente, la faccia rossa, una voce in testa che ti insulta per il tuo stupido errore. La sigaretta cade a terra.
Quando riapri gli occhi lei non c’è più. Se n’è andata, sparita nell’aria.
Impallidisci, mentre le lacrime ti salgono agli occhi, un po’ per la tosse, un po’ per l’angoscia.
Se n’è andata senza un “ciao”. Non è da lei. Si è arrabbiata con te. . . ?
Senti il cuore andare in mille pezzi mentre ti giri.
Credevi di essere più forte.
Fai qualche passo di malavoglia, poi senti qualcosa di freddo e liscio sulla pelle del collo.
Ti giri di scatto e i tuoi occhi si fermano sulla bottiglietta d’acqua che lei ha tra le mani.   E sul suo sorriso.<< tieni >> dice, mentre il suo meraviglioso sorriso sta diventando (possibile?) diabolico. L’afferrì rigida, lei ti abbbraccia.
Ti si blocca il respiro, non ti torna nemmeno quando lei si stacca da te sogghignando.
<< ci vediamo domani  >>
In mano ha un pacchetto di sigarette.
Il tuo non è più nelle tue tasche.
Le attività celebrali ricominciano lentamente a funzionare, mentre la vedi buttare il pacchetto nel cestino più vicino, proprio davanti a te.
Il tutto, con un sorriso soddisfatto.
Infantile.
Sarà per questo che ti piace?  
   
 
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