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Autore: Biblioteca    04/04/2012    3 recensioni
Hitler, Mussolini, Stalin e Mao sono finiti all'Inferno dopo morti. Una notte, scoprono che c'è un modo per riuscire a scappare.
Accompagnati dall'ambiguo e misterioso demone Demon, riescono ad uscire. Dovranno fare i conti con il mondo moderno e con gli angeli e i demoni spediti da Dio e da Satana per riportarli all'Inferno.
Ne vedrete delle belle!
(In questa storia ci sono riferimenti religiosi fatti con rispetto nei confronti di qualunque credo religioso. E' solo una storia, non voglio offendere nessuno)
Genere: Satirico, Sovrannaturale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Intanto sulla terra i nostri quattro.. 'eroi', ancora molto eccitati, avevano raggiunto il fiumiciattolo.
Senza alcun tipo di imbarazzo si spogliarono, lasciandosi solo la biancheria intima, e si lanciarono in acqua. Iniziarono a bagnarsi e a schizzarsi tra loro, felici come bambini.
Demon li osservava silenzioso. Intanto aveva raccolto i vestiti di Adolf e Mao e aveva iniziato a lavarli.
Dopo l’eccitazione iniziale, i quattro si calmarono e si accostarono sulle sponde del fiume per rilassarsi.
"Accidenti! Quest'acqua è gelida!" si lamentò Ben.
"Mi ero dimenticato com'era farsi un bagno!" disse Adolf tremando.
"Acqua fredda come nella chiara vecchia Russia!" esclamò Stan, l'unico che sembrava non avere freddo.
Seguì per un po’ un dialogo tra i quattro durante il quale si presero in giro a vicenda per la biancheria che portarono e per i loro ricordi.
Mao non disse niente. Il suo sguardo era pensieroso.
"Mao, vecchio compagno, a che pensi?" chiese allegramente Stan.
"A mia moglie..."
Se l'acqua era gelida in quel momento lo divenne ancora di più.
“L’ho piantata…. Così… all’Inferno… Mi manca.. e credo.. credo che anche a voi manchi qualcuno..”
Tutti assentirono silenziosamente.
"Che pena che fanno, già si stufano. Dovrò lavorarmeli bene per raggiungere il mio scopo." Pensò Demon mentre accendeva un fuoco.
"Ehi Demon! Pensavo, ma come mai sei voluto uscire dall'Inferno insieme a noi? Non ha molto senso..." esordì Adolf che pensò che era meglio cambiare argomento.
"Che domande fai? Sono scappato per essere libero!"
"Sì ma... Tu... tu sei un demone... E' vero ci hai detto che la tua è comunque una condanna... Ma..."
"Io sono uscito perchè voglio essere libero. E ora scusatemi ma vado a cacciare qualcosa da mangiare."
Demon si alzò e si avviò all’interno del bosco.

Mentre Demon era via…
"Da questo non caveremo nulla così..." disse Stan.
"Già...Secondo me quello ci nasconde qualcosa..." disse Ben.
"Forse ci sta usando... Ehi Mao, perchè non ci parli tu?" disse Adolf.
"Io?"
"Ha conosciuto te per primo...Magari si fida di più..." disse Stan.
"Non credo proprio..."
"vabbhè, tu provaci..." disse Ben.
Demo tornò con una carcassa fresca di lupo decapitato sulle spalle.
"E questa cos'è?" chiese inorridito Ben.
Demon sogghignò.
"La nostra cena..."
Sulla terra si fece notte e i quattro dittatori si sistemarono ai piedi di un albero su una collina a dormire.
Demon era rimasto al fiume con la scusa di doversi sbarazzare di quanto era avanzato del lupo (che il gruppo di ex-dannati aveva mangiato, anche se con riluttanza), così Mao decise di andare a parlare con lui.
Scese la collina e trovò subito il fiumiciattolo.
Demon era seduto su un grosso masso osservando l'acqua e masticando la costola del lupo.
Sembrava gradire di più le ossa che la carne (che aveva mangiato cruda).
"Demon?" lo chiamò Mao.
Lui girò la testa fissandolo con gli occhi rossi, che brillavano come braci nel buio.
"Che vuoi?" chiese come se fosse adirato.
"Nulla, giuro, solo...vorrei farti delle domande...e avere delle risposte..." disse Mao cercando di non scomporsi: Demon era spaventoso più al buio che alla luce del sole.
Demon rimase inespressivo, ma gli fece segno di avvicinarsi.
Mao si andò a sedere vicino a lui.
"Parla...Chiedimi pure..." disse Demon "Ma ricorda: non è sempre bello ricevere risposte."
“Volevo sapere, sei già scappato in passato?"
Gli occhi di Demon guizzarono leggermente nel buio come piccole braci calpestate.
"No...è la prima volta che sono fuori dall'Inferno."
“Sei… Sei sicuro? Mi stai dicendo la verità?”
“Assolutamente sì… e se ti chiedi come facessi a sapere così tante cose su come fuggire eccoti la mia risposta: io ero il demone addetto alla sicurezza. Io solo sapevo sempre quando si doveva aprire la porta e io organizzavo i turni di guardia per impedire ai dannati di fuggire.. Poi un girono ci provai per conto mio..”
“Perché?”
“Perché volevo la libertà.. proprio come voi.. Ti ho già spiegato che noi siamo un miscuglio di anima e cera? Ebbene.. la mia parte di anima cerca ancora la libertà.”

Mao decise di non insistere.
"Un passo alla volta, intanto sei riuscito a capire molte cose diamo tempo al tempo..." pensò il dittatore.
"Se non hai altro da chiedermi è meglio che tu vada a dormire." chiese Demon ficcandosi in bocca una rotula e rosicchiandola velocemente.
Mao annuì e dopo averlo ringraziato se ne andò.
"Mammamia guarda che mi tocca inventare, ma so già che per riuscire almeno uno di questi me lo devo ingraziare...Mi chiedo cos stia facendo Satana in questo momento...Probabilmente avrà già mandato tutti i demoni sulle mie tracce... ma no, tutti loro si saranno rifiutati di cercarmi anche perchè l'ultima volta non avevano avuto successo...mi avrà mandato dietro dei diavoli, ma sarà facile riconoscerli e batterli...sì sto messo comunque molto bene...." pensò Demon.

Ma Demon si sbagliava di grosso: non poteva di certo immaginare di avere alle calcagna il dannato più furbo e furioso in compagnia del diavolo più saggio ed efficace. 
  
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