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Autore: SimplyMe514    07/04/2012    5 recensioni
Come si sono conosciuti Luna e Rolf? E soprattutto, come potranno comunicare mentre lui è ancora in giro per il mondo a seguire le orme del suo celebre nonno?
Quinta classificata e vincitrice del Premio Meilleure Homme al concorso "Di carta e di inchiostro Contest" indetto da May_Z sul forum di EFP.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Rolf Scamandro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nome: SimplyMe514

Titolo della storia: Posta via gufo

Pacchetto e combinazioni scelte: 12. Jane Eyre; Luna/Rolf

Personaggi: Luna Lovegood, Rolf Scamandro

Rating: Verde

Genere: Romantico, Fluff

Avvertimenti: One-shot

Introduzione: Come si sono conosciuti Luna e Rolf? E soprattutto, come potranno comunicare mentre lui è ancora in giro per il mondo a seguire le orme del suo celebre nonno?

NdA: per chi non lo sapesse, lo Streeler è una lumaca gigante che cambia colore ogni ora ed è così velenosa che la sua scia brucia tutta la vegetazione che tocca (Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli).

 

Caro Rolf,

come vanno le tue ricerche? Spero che quando tornerai il tuo blocco sarà pieno di schizzi di nuove creature da aggiungere al libro di tuo nonno. Ci ho studiato anch'io, sai? Era il mio preferito, e sì che ne ho letti parecchi. Anzi, lo amavo così tanto che quando ti sei presentato con nome e cognome quasi non riuscivo a crederci, proprio io che credo a cose che al resto del mondo sembrano assurde. È passato molto tempo, ma a volte mi sembra ancora impossibile averti trovato sulla mia strada così, per caso. Ma d'altronde è proprio questo che succede di solito, no? Cerchi qualcosa e finisci per imbatterti in qualcos'altro. Qualcosa che non ti aspettavi, ma che magari è ancora meglio.

Me lo ricordo ancora perfettamente. La guerra era finita, ma non riuscivo proprio a trovare sollievo. Con mio padre che ogni mattina si alzava presto, tenuto sveglio dai suoi vecchi incubi, ed entrava nella mia stanza in punta di piedi per controllare che fossi ancora lì, i ricordi erano troppi. Crede ancora che non lo sappia, ma io facevo solo finta di dormire e lo sentivo benissimo, anzi, mi era necessario un grande sforzo di volontà per non scoppiare a piangere nel cuscino al pensiero di come doveva essersi sentito mentre io ero... via. O forse erano lacrime di gioia all'idea che mi fosse toccato il miglior papà del mondo, anche se tutti lo considerano un po' pazzo.

Lo pensano anche di me, se è per questo. Lunatica Lovegood. Forse all'inizio faceva un po' male, ma ho smesso di badarci. Non ho mai veramente voluto vendicarmi degli stupidi soprannomi, delle risate, degli sguardi perplessi e un po' impauriti, delle ore passate da sola mentre gli altri formavano capannelli che non mi includevano mai. E perché dovrei, in fondo? La vita mi sembra troppo breve per trascorrerla coltivando risentimenti e prendendo nota dei torti subiti. In questo mondo siamo tutti, e non possiamo non esserlo, carichi di colpe.

E così andavo avanti, forse parlando un po' meno di Nargilli e Ricciocorni Schiattosi in pubblico, ma senza smettere di crederci. Per questo mi è tornato il sorriso quando papà ha proposto di fare un'altra delle nostre solite vacanze a caccia di creature per passare del tempo da soli, lontano da quei luoghi carichi di dolore.

Ma stavolta non eravamo poi così soli. C'era qualcun altro armato di binocolo e blocco da disegno, e quel qualcuno eri tu. Il cappello da esploratore Babbano ti stava benissimo, tra parentesi. Nemmeno tu sapevi cosa fossero i Ricciocorni. Per un secondo, lo confesso, ho creduto che saresti scappato come tutti gli altri, storcendo il naso e dicendomi: «Sono un ricercatore serio, io. Non ho tempo da perdere con le tue sciocchezze!»

Ma non l'hai fatto, Rolf, e non finirò mai di ringraziarti per questo. Invece di girare sui tacchi e andartene, ti sei segnato il nome sul tuo prezioso taccuino.

«Ricciocorni Schiattosi? Mai sentiti. Oh, be', non significa per forza che non esistano, giusto?»

Credimi, è stata la frase migliore che potesse uscirti di bocca. Probabilmente mi hai conquistata proprio in quell'istante. Non c'è bisogno di manuali di seduzione né di pozioni d'amore quando due cuori battono già allo stesso ritmo.

Qui va tutto a meraviglia. Niente Ricciocorni, ma Il Cavillo va ancora forte. Ho come la sensazione che questa guerra l'abbia aiutato a formarsi un buon seguito di lettori. Hai presente il detto Babbano “Non tutto il male vien per nuocere”? Ecco, è successo proprio questo. A volte sottovalutiamo i non magici, non trovi?

Tra i miei amici si fa un gran parlare di matrimoni e di metter su famiglia. Sono felicissima per Harry e Ginny e giusto un tantino preoccupata per Ron e Hermione, che se litigano già prima di sposarsi non so proprio cosa faranno dopo, ma ehi, quella è la loro idea di amore e va benissimo così.

Però... devo proprio dirtelo, tutto questo profumo di fiori d'arancio nell'aria mi fa sentire un po' sola. Torna presto.

Con tutto il mio amore,

Luna

*

Carissima Luna,

la vita da esploratore è dura, ma non mi lamento. In fondo, se mi ritrovo a racimolare bacche che non sono del tutto sicuro che siano commestibili e sperare che un qualche incantesimo riesca a farne il mio pranzo, non ho da biasimare che me stesso. E poi le soddisfazioni arrivano, anche se raramente: solo stamattina ho visto qualcosa che somigliava a uno Streeler, ma non sembrava velenoso. Vale la pena di approfondire.

La tua lettera mi ha fatto sorridere. Ricordo benissimo anch'io quel momento. Per un istante ho pensato che fossi strana, ma ormai saprai che a me le stranezze piacciono. Quando incontro qualcuno un po' sopra le righe, invece di fuggire tendo a volerlo studiare come se fosse un nuovo animale, e così ho fatto con te e la tua collana di tappi di Burrobirra. Devo dire che il risultato di quegli studi mi è piaciuto moltissimo: non capita tutti i giorni di trovarsi davanti un raro esemplare di Luna. Anzi, non raro, unico.

Ti confesso che ho temuto che tu e tuo padre sareste stati un peso: avevo la mente così piena di animali che non m'importava più niente degli umani, anzi, li scacciavo come mosche fastidiose. Mi sono pentito di averlo pensato non appena hai aperto bocca. Tu eri come me, una che pensava in grande.

Proprio tu che ti chiami Luna hai rischiarato la mia vita come il sole. Erano mesi che cercavo a vuoto, sobbalzando al minimo movimento ma senza mai trovare nulla, un giorno dopo l'altro a marciare, una notte insonne dopo l'altra a cercare di dare un senso ai pochi, pochissimi dati in mio possesso. Ero sempre più frustrato ogni secondo che passava. Non c'era niente, era un luogo morto. Il nonno mi aveva insegnato a pensare positivo e andare avanti sempre e comunque, ma per la prima volta avevo smesso di seguire i suoi consigli. La voglia di mollare tutto era sempre più forte. Continuavo a sentirmi infelice perché proprio ai confini della vita, la speranza mi aveva abbandonato.

E poi sei arrivata tu, tu che parlavi di strane creature che in anni di studi non avevo mai sentito, tu che ogni sera, davanti a un fuoco improvvisato, avevi sempre qualcosa da raccontare della tua infanzia, della scuola, della guerra, e con la tua voce sognante facevi sembrare tutto una fiaba che mi faceva andare a dormire più sereno e più pronto, la mattina dopo, a versare quella goccia di sudore in più per la buona causa che ormai avevo quasi dimenticato.

Non saprei dirti con certezza quando mi sono innamorato. Forse è stato quando hai nominato per la prima volta i Ricciocorni Schiattosi, forse quella volta che ti sei seduta accanto a me senza una parola, guardandomi fare i miei schizzi come se non avessi mai visto un disegnatore prima d'allora, forse quando mi hai promesso di scrivermi. So solo che è successo.

Resterò qui ancora per qualche settimana, poi potremo stare di nuovo insieme. So che per iscritto non è molto romantico, ma – chissà perché – ho idea che tu non sia la classica ragazza che sogna la proposta da favola, in ginocchio e con l'anello in mano, quindi te lo chiedo ufficialmente, forse perché mettere queste parole su un pezzo di pergamena fa dieci volte meno paura che dirle ad alta voce: Luna Lovegood, quando sarò tornato, vuoi sposarmi?

Spero che il gufo riesca a raggiungerti da questo angolo di mondo in cui mi trovo.

Un bacio,

Rolf

*

Caro Rolf,

eccoti la lettera più corta del mondo: sì.

A presto,

Luna

 

QUINTO CLASSIFICATO
Posta via gufo di SimplyMe514



Correttezza grammaticale 9,5/10
Stile 8,55/10
Originalità 10/10
Caratterizzazione dei personaggi e IC 10/10
Utilizzo frase 5/5
Gradimento personale 4/5
Bonus 0/2
TOTALE 47,05/52


Correttezza Grammaticale 9,5/10
Hai una grammatica davvero buona, non ho riscontrato nemmeno il più piccolo errore. Nemmeno con la punteggiatura sono presenti grossi problemi: ho trovato qualche virgola mancante (sicuramente errori dovuti ad un po' di distrazione), ma nulla di grave.
Qui di seguito ti riporto gli errori che ho riscontrato nel tuo scritto:
- “Spero che quando tornerai il tuo blocco sarà...”: dopo 'tornerai' va inserita una virgola
- “... lo amavo così tanto che quando ti sei presentato con nome e cognome quasi non...”: prima di 'quando' e dopo 'cognome' vanno due virgole
- “... invece di fuggire tendo a volerlo studiare...”: dopo 'fuggire' va inserita una virgola
- “... sobbalzando al minimo movimento ma senza mai...”: dopo 'movimento' va una virgola

Stile 8,55/10
Il tuo stile mi piace molto. Sembrerebbe banale, ma la prima cosa che mi ha colpito sono state la fluidità e la scorrevolezza della tu storia: si comincia a leggere tranquillamente, e poi gli occhi iniziano a proseguire da soli, una riga dopo l'altra, fino a che non ti ritrovi alla fine della storia. Tuttavia, nonostante questa fluidità che permane per la maggior parte del racconto, ho trovato alcune frasi che, a causa della loro lunghezza, rischiano di far perdere il filo del discorso. Questa frase: 'Forse è stato quando hai [...] promesso di scrivermi.', per esempio, una volta giunta alla fine, ho dovuto rileggerla per poter darle il giusto senso e la giusta intonazione. Ho notato qualche altro caso in cui accade la stessa cosa, ma, nonostante ciò, sono convinta che la tua storia sia dotata di una scorrevolezza rara e ammirabile.
Ti ho tolto qualche altro punto per alcune espressioni e/o vocaboli che ritengo un po' troppo colloquiali: mi rendo conto che, quelle della tua storia, sono lettere informali e che non necessitano, quindi, di un linguaggio sobrio, calibrato e formale. Tuttavia penso che alcune espressioni da te utilizzate (qualche esempio: 'e sì che...'; '... un tantino preoccupata per Ron e Hermione, che se litigano...'; '... ho idea che...'; ecc.) appartengano più all'oralità e che, in una corrispondenza epistolare, stonino un po'.
Infine ti riporto qui sotto qualche altra imperfezione che ho trovato nella storia:
- “... racimolare bacche che non sono del tutto sicuro che siano commestibili...”: in questa frase (compresa anche la parte che non ho riportato) ripeti per ben quattro volte, e in posizioni piuttosto ravvicinate, il 'che': per i due che non ho riportato mi rendo conto che non si può fare nulla, ma in questa parte della frase penso che il secondo possa tranquillamente essere eliminato
- “... E con la tua voce sognante facevi sembrare tutto una fiaba che mi faceva andare a dormire più sereno e più pronto, la mattina dopo, a versare quella goccia di sudore in più per la buona causa che ormai avevo quasi dimenticato.”: qui ho capito perfettamente la relazione che c'è tra la parte che inizia a “la mattina dopo” e il resto della frase, però penso che possa creare un po' di confusione e lasciare spaesati ad una prima lettura: io stessa ho dovuto rileggere il paragrafo un paio di volte per comprenderne il significato complessivo. A mio parere, sarebbe stato meglio scrivere: … e che, la mattina dopo, mi faceva versare...
... quando mi hai promesso di scrivermi.”: ripetizione del pronome personale 'mi': se fossi in te, io toglierei il primo

Originalità 10/10
Be', se questa storia non è originale, vorrei sapere quale altra potrebbe essere considerata tale.
E i tratti originali della tua One-Shot sono diversi, non solamente uno: innanzitutto la struttura stessa della storia. Quante storie ho letto scritte in forma epistolare? Molto, molto poche, te l'assicuro. Inoltre l'ho trovata una scelta particolarmente azzeccata, in quanto ti ha permesso di fare un'analisi “dall'interno” dei personaggi: ma di questo ne riparlerò nel parametro riguardante la caratterizzazione dei personaggi.
Un altro tratto di originalità è sicuramente ciò che riguarda il contenuto delle lettere che Luna e Rolf si scambiano: in un momento in cui i due giovani si trovano distanti l'uno dall'altro, tu riesci ad inserire sia istanti relativi alla loro vita di gioventù, sia la descrizione del loro primo incontro (parlandone, perlopiù, da entrambi i punti di vista), sia elementi relativi alla quotidianità delle loro famiglie e dei loro conoscenti.
Inoltre originale, a parer mio, è la conclusione: chi si sarebbe aspettato la proposta di Rolf?
Insomma, i miei complimenti! Hai avuto davvero una bella idea!

Caratterizzazione dei personaggi e IC 10/10
Penso che l'aver deciso di strutturare la storia in forma epistolare ti abbia aiutata con il lavoro di caratterizzazione: dalle parole dei due personaggi traspare vivida la loro personalità e, di conseguenza, sono anche resi evidenti i loro tratti particolari e, al contrario, anche quelli che li accomunano.
Iniziamo da Luna: be', la tua Luna è per-fet-ta. Dico sul serio.
L'amore che sente nei confronti del padre, il suo difenderlo sempre e comunque, la voglia di viaggiare con lui e aiutarlo a scoprire nuove cose. E poi l'essere sveglia e perfettamente consapevole di ciò che gli altri pensano di lei: il dispiacere c'è, dentro di lei, ma non incolpa nessuno e non intende vendicarsi o ripagarli con la stessa moneta, e non perché ritiene di essere superiore, ma perché non ne sente il bisogno: è pura, Luna. E infine il non giudicare niente e nessuno, il pensare che ognuno abbia il proprio punto di vista, le proprie idee e che, come tali, vadano rispettati. Tutte queste caratteristiche sono così incredibilmente da lei!
E poi c'è Rolf.
Di lui si sa solo il nome, nient'altro. Eppure tu l'hai descritto come se fosse un personaggio conosciuto ai più, rendendo ogni suo gesto ed ogni sua parola perfettamente credibili e naturali. Egli non pensa subito che Luna sia pazza, ma si pone delle domande, è curioso di scoprire, di vedere, di capire; inoltre è un giovane schietto, che esprime i suoi pensieri senza veli e che mette nero su bianco i suoi sentimenti con naturalezza, senza alcuna vergogna. Che altro dire, l'hai reso semplicemente il compagno perfetto per la nostra Luna!

Utilizzo frase 5/5
L'utilizzo di entrambe le frasi è perfetto: se non avessi saputo in precedenza che, quelle frasi, erano citazioni tratte da un libro, sicuramente non mi sarei accorta della loro “non appartenenza” al testo: sono talmente ben integrate che sfiderei chiunque a riconoscerle!
Ottimo lavoro!

Gradimento personale 4/5
La tua è una storia davvero piacevole da leggere: è pressoché priva di intoppo, è originale e presenta un ottimo lavoro di caratterizzazione. È una storia che infonde serenità, che mostra alcuni concetti sotto un diverso punto di vista, che ti fa entrare nella testa dei due innamorati.
Forse mi sarebbe piaciuto fosse più lunga, con la presenza di qualche altra lettera, ma poco importa: ho davvero apprezzato questa tua storia.

Bonus 0/2

TOTALE 47,05/52

  
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