CI VEDO DOPPIO
Capitolo Sette: Benessere
Autore: Yangrine
Note: Fiction partecipante alla prima edizione
della “Black Week“, anno 2012. Settimo
capitolo di sette, in pubblicazione per il giorno 03 Aprile 2012. 482
parole. Genere mediamente drammatico, alternativamente introspettivo.
Considerazioni: Ok, puntualizzando il fatto che io avrei fatto finire il tutto in un
bagno di sangue (non è vero XD), alla fine mi sono lasciata convincere per il
lieto fine. Perché, e voglio che questo sia un bel messaggio, le malattie
mentali sono come tutte le altre malattie, e proprio come molte altre, alla
fine possono guarire.
***
-
Tsunade-sama, io…
Lei distoglie lo sguardo dal suo
lavoro in meno di un istante. Fissa a lungo la sciarpa e l’abito poco adatti
alla temperatura della giornata.
-
C’è qualche problema, Temari?
Ho addosso una leggerezza tale da
farmi quasi girare la testa. Scuoto la testa con energia.
-
Assolutamente no, Tsunade-sama.
Anzi, sono qui per ringraziarla.
Sono passati solo pochi giorni da
quando, tornando a casa, ho trovato Shikamaru seduto in un angolo della stanza.
Ho ancora stampata perfettamente in mente l’immagine delle sue maniche
impregnate di sangue.
Non ricordo perfettamente cosa sia
successo dopo di questo. Probabilmente le mie grida hanno attirato i vicini.
Probabilmente hanno chiamato aiuto.
Quello che ricordo benissimo è
un’attesa straziante su un seggiolino di ospedale, in un corridoio che credevo
di aver già rivisto.
Poi Tsunade
che mi prende per il braccio e mi porta nel suo ufficio. Una lunga
chiacchierata. Poi quelle parole che sul momento mi spaventarono a morte, ma
poi hanno significato la fine di un calvario.
Disturbo bipolare.
Delle spiegazioni cliniche non ho
capito nulla, ma ho capito subito che poteva guarire, e che bastava solo un
farmaco.
-
La terapia sta funzionando?
Annuisco con frenesia.
-
Ha dormito per quasi tre giorni, ma stamattina
stava già molto meglio. Ha anche detto che sarebbe uscito a trovare i suoi
amici e sua madre.
Lo sguardo teso dell’Hokage non mi rassicura molto.
-
Il tuo collo?
Le mani schizzano alla sciarpa
sfuggendo al mio controllo. So che lei continua a non credermi, ma davvero, non
ho intenzione di parlarle di questo.
-
Molto meglio, Tsunade-sama.
Ma continuo a dirle che sono i segni dell’ultima missione.
Scuote impercettibilmente la testa.
-
Fammi sapere come procede. E se hai bisogno di
qualcosa non farti problemi.
Mi inchino leggermente.
-
Grazie mille, Tsunade-sama.
Lascio la stanza con un altro inchino
e chiudo la porta alle mie spalle.
Appena alzo lo sguardo verso il
corridoio lo vedo che mi viene incontro.
-
Ciao.
Abbassa lo sguardo con una vergogna
che non posso vedergli addosso.
-
Ciao.
Mi sento il viso in fiamme, com’è
possibile che provi tanta esitazione nel parlargli?
-
Hai preso le tue…
Mi interrompe subito.
-
Sì. Non potrei mai dimenticarle.
Cade un silenzio pieno di tensione.
-
Ascolta, ora avrei da lavorare, per cui…
Mi stringe il polso, sento la sua
agitazione.
-
Temari, mi dispiace.
Non essere sciocco, non è colpa tua,
non hai nulla di cui scusarti.
-
Ti giuro che non…
non ti toccherò mai MAI più.
Non eri tu, tu non mi faresti mai del
male.
-
Ti prometto che cercherò di stare meglio. Per
te. E un giorno potrai sentirti di nuovo al sicuro tra le mie braccia.
Non eri tu. Lo so.
Hai bisogno di me.
-
Non essere sciocco, crybaby,
non c’è stato un solo istante in cui io abbia avuto paura di te.
***
Il disturbo bipolare, o maniaco-depressivo è caratterizzato da cicli di mania e di depressione. Questi due stati
di umore (che possono durare giorni o mesi) possono essere ritenuti le
estremità opposte di un'ampia gamma. A un'estremità si trova la depressione
grave, poi la depressione moderata, i disturbi dell'umore lievi e di breve
durata (definiti da molti "esaurimento nervoso"), l'umore normale,
l'ipomania (lieve stato maniacale) e, all'estremità opposta, la mania.
Il
disturbo bipolare è generalmente cronico e può durare per la vita con episodi
ricorrenti, normalmente necessita di cure per tutta la vita.
Mentre le
cause esatte del disturbo bipolare non sono note, la maggior parte delle
ricerche tendono ad affermare che è la conseguenza di uno squilibro chimico in
alcune parti del cervello. Gli studiosi hanno messo in luce evidenze di una
predisposizione genetica a questa patologia.
Hanno
sofferto di questa patologia persone del calibro di Jimi Hendrix, Charles
Dickens, Vincent Van Gogh e Abramo Lincoln.
Il
disturbo bipolare può essere curato attraverso una terapia farmacologica e una
psicoterapia comportamentale. I risultati sono evidenti in tempi brevi. Una
volta iniziata la terapia, i pazienti vivono la loro vita normalmente, ed il
loro umore torna ad essere mediamente stabile.
Ho
scritto questa storia sull’onda di una canzone meravigliosa, che è Lithium, degli Evanescence, una melodia
struggente che racconta il conflitto tra il benessere generato dall’uso dei
farmaci modulatori del tono dell’umore e la tristezza di sapersene dipendenti.
Per me
era particolarmente importante scrivere una cosa come questa perché io stessa
soffro di disturbo bipolare, ma non so proprio parlarne in prima persona.
Purtroppo a determinati livelli di depressione o mania si toccano gli abissi
più profondi, ma era importante specificare che da come queste si può uscire.
Ho scelto
5 fasi del disturbo bipolare, nello specifico la depressione, la mania, il
senso di colpa, la violenza e l’ideazione suicidaria.
In realtà queste cinque fasi non sono che un alternarsi a livelli sempre più
profondi delle due principali, depressione e mania. A queste avrei potuto aggiungere
fasi come la rabbia, la libido, la colpevolizzazione verso se stessi e gli
altri, ma ho cercato di ridurre tutto al minimo ed inserire questi aspetti
all’interno degli altri capitoli.
Nello
svolgimento dei 5 capitoli centrali ho utilizzato dei format grafici che mi
hanno aiutata a mostrare cose come la sensibilità al rumore, la percezione
altrui e l’agitazione interiore. Ho inoltre utilizzato delle costruzioni di
frasi ben particolari, che in psicologia sono detti ‘pensieri automatici’,
ponendo un’attenzione particolare a scegliere delle distorsioni cognitive che
rendessero l’idea.
Detto
questo, vorrei ringraziare chi ha seguito questa povera produzione, in
particolare Michiyo1age, May Be e Mente Libera che hanno commentato i capitoli
precedenti.
Vitto,
spero di non averti delusa con questa conclusione un po’ affrettata, ma lo
scopo dei capitoli era proprio saltare di palo in frasca XD.
Capo,
vedi che non c’è nulla di cui aver paura? <3
Mente
Libera, spero che ora ti sia chiaro il senso della storia =).
E anche
se in ritardo, anche la mia Black Week è terminata.
A presto
e buona Black Life a tutti!
Cri.