Crossover
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Autore: Furiarossa    07/04/2012    1 recensioni
The bird of Hermes is my name
Io sono un diavolo di maggiordomo, un perfetto maggiordomo ....
La sfida del secolo fra i demoni più potenti del mondo degli anime, Sebastian Michaelis e Alucard, ma soprattutto una sfida fra la famiglia Hellsing e la famiglia Phantomhive.
Hellsing e Kuroshitsuji, mistero, violenza, humor. 365 prove, una per ogni giorno dell'anno in cui i nostri personaggi dovranno affrontarsi.
Fra il comico demenziale e il terribilmente serio, esattamente come nella realtà, benvenuti al reality del secolo: benvenuti a Kuroshihellsing.
[Opere principali: Kuroshitsuji; Hellsing][Altre opere: Doctor Who, Dracula, Castlevania, Le Cronache di Narnia, Lost]
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Anime/Manga, Cartoni, Libri, Telefilm
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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anderson alexander Pictures, Images and Photos

Cap. 93

ICV-Alexander Andersen

*Sigla momentanea di Intervista col Vampiro

Cantata da: Alexander Andersen*

 

Noi siamo qui per fare bella figura

di fronte a Dio, a Gesù e alla natura

non ci interessa proprio niente del vampiro

né se vivo, né se morto, né krumiro

ora io non riesco a capire

perchè sempre la rima con krumiro ci fanno cantare

lo sappiam non c'entra niente

è che è pure rima deficiente

Ma cosa ci devo fare, sono qui e devo cantare …

Benvenuti ad Intervista col Vampiro

 

*fine sigla*

 

Intervista col Vampiro, Rubrica Saltuaria di Sadicità.

Regia di: la Regista Sconosciuta e Piccolo (meglio conosciuto come Junior).

Conduttore e intervistatore: Alucard.

 

Salve a tutti ragazzi! Si, sono sempre io, il vostro amatissimo Alucard, il vampiro più potente e più simpatico di sempre. Si, anche il più simpatico, non mi interessa se iniziate a citare Provolino il piccolo nosferatu e chissà chi … e no, non conosco Barney il vampiro. Che ne so io di chi è lui! Ma non perdiamoci in stupide chiacchiere, perché oggi avremo un'edizione a dir poco scoppiettante della trasmissione! Signore e signori, il personaggio che sto per intervistare è un uomo speciale, anzi, direi che sia la persona che è andata più vicina a sconfiggermi fra tutti i nemici che ho incontrato, ovviamente fatta eccezione per Van Helsing. Si tratta, signori e signori, di un prete, ma che prete! L'uomo che entrerà dalla porta, oggi, e si siederà sulla leggendaria poltroncina rossa è il mio ex nemico più conosciuto, nonché, probabilmente, spaventoso.

Direttamente da una delle serie anime più amate di tutti i tempi, Hellsing, signore e signori ecco a voi Alexander Andersen!

 

Entra l'ospite, con spolverino nero lungo fino ai piedi, crocifisso brillante di luce propria al collo, occhiali tondi e la mole di un orso biondo. Come sempre porta i capelli spettinati e ritti in su anche senza gel a causa di un ispidezza del tutto naturale, la quale ci permetterà di risparmiarci un'altra tonnellata di pubblicità sul gel per capelli (come è talvolta successo in precedenti edizioni di ICV). Con leggera goffezza, quasi barcollando, si avvicina alla poltroncina rossa e poi si siede.

 

Alexander Andersen: Buongiorno a tutti. Buongiorno Alucard.

Alucard: Buongiorno, Andersen. Puntualizziamo innanzitutto due cose: uno, è sera, due, se hai già dato il buongiorno a tutti, perché poi hai salutato singolarmente me?

AA. Beh, mi … mi sembrava educato, ecco.

A. Ah, giusto, tu sei beneducato … ma partiamo subito con le domande. Perché sei qui, Alex?

AA. Perché mi hanno costretto a venire qui a causa di uno stupido reality show a cui per ora partecipo.

A. Giusto, assolutamente giusto … e quindi, sei felice di essere seduto sulla leggendaria poltroncina?
AA. No.

A. Ah. (Deluso) E perchè no?

AA. Perché è dannatamente piccola e stretta, ecco perché! Io sono un uomo grande e grosso, non potete incastrarmi in questa poltroncina … la tua è più grande della mia, ti pare giusto?

A. Beh, certo che mi pare giusto, io sono l'intervistatore, la vera star! E poi mica è colpa nostra se tu hai un sedere di proporzioni ciclopiche.

AA. Ci terrei a puntualizzare che non è mica solo, il, ehm, fondoschiena …

A. Oh, andiamo! Lo sappiamo che sei tutto enorme! Ma quello che infili nella poltroncina è il sedere, mica le spalle o la testa, perciò ci tengo a puntualizzare che la colpa è della parte inferiore del tuo corpo, corretto?

AA. (Arrossendo parecchio) Mi pare corretto.

A. Ma partiamo con le domande, invece di continuare a lamentarci, vecchio mio!

AA. D'accordo.

A. Allora, a seconda del paese ti chiamano in modo diverso: per alcuni sei Alexander Andersen, per altri Alexander Anderson. Ma tu, per davvero, come ti chiami?

AA. Alexander Andersen. Ma non mi offendo mica se mi chiamate Anderson, dopotutto è solo una vocale, e il mio passato è oscuro, mica potete sapere tutto di me …

A. Qui ti sbagli, vecchio mio! Perché non appena sarai uscito da questo studio, tutti sapranno tutto di te.

AA. Oh … ok …

A. Bene, sappiamo già che Alexander Andersen è il tuo vero nome. Ora, qualcos'altro di te … da dove vieni?

AA. Non lo so di preciso, perché sono stato abbandonato quando ero molto piccolo. Sono cresciuto nell'orfanotrofio dove ora lavoro, ma dicono che mia madre venisse dalla Danimarca …

A. Nessuna parentela con Andersen, il famoso scrittore di favole?

AA. Non lo so. Ma adoro raccontare le favole.

A. Certo che con la voce che ti ritrovi, così roca, non sembra che tu sia la persona ideale per raccontare favole, già mi immagino i poveri bimbi piangenti che corrono a destra e a sinistra cercando la mamma appena tu dici “C'era una volta” …

AA. Non lo so, beh, i bambini mi adorano …

A. Davvero? Ah, il rapporto che hai con i bambini è una cosa di cui vorrei discutere. Insomma, sai cosa si dice al giorno d'oggi, no? I preti sono pedofili. E tu sei un prete che lavora a strettissimo contatto con i bambini, visto che gestisci un orfanotrofio. Cosa ne pensi di questi casi che si stanno verificando e dell'insabbiamento che la Chiesa spesso e volentieri cerca di praticare?

AA. Mi fa, francamente, schifo. Orrore. Insomma, non è questa la Chiesa, non è questo ciò che dovremmo essere. Ho già decapitato con le baionette un paio di quelle persone orribili, se ti interessa saperlo.

A. Ah, beh, sono felice di avere qui davanti a me una persona per bene, se così si può chiamare uno che ammazza a colpi di baionetta gli eretici … ma si, in fondo sei uno per bene, uno di quelli che crede ancora di poter convertire i turchi, no?

AA. Assolutamente.

A. Io ci ho rinunciato all'incirca seicento anni fa, ma fa niente, la speranza è l'ultima a morire … contento tu ...

AA. Contento io.

A. Eh si, contento tu. Dalla regia mi dicono di dirti che hai un'aura potentissima!

AA. Eh? Che vorrebbe dire?

A. E che ne so io … può darsi che vogliono dire che emetti vibrazioni di energia che fanno capire che sei forte. Come dicono in Dragonball, no?

AA. Ah. Beh, ringrazio …

A. Va bene. Che ne pensi di Gohan?
AA. Gohan?

A. Non dirmi che non sai chi è Gohan!

AA. Va bene, non te lo dico, anche se non lo so …

A. Ma Gohan è il figlioletto di Goku!

AA. Goku non è quel tizio con i capelli a lattuga che ogni tanto gli diventano gialli dei cartoni animati giapponesi?

A. Proprio lui!

AA. Ah, ora capisco tutto, alcuni dei miei bambini vedono Dragonball …

A. Ma continuiamo, visto che sembra proprio che tu non abbia pensieri in merito a Gohan! Andersen, perché tutti ti chiamano per cognome e non per nome?

AA. Che vuoi che ne sappia io? Chiedilo a te stesso! Perché mi chiami per cognome e non per nome?

A. Perché tutti fanno la stessa cosa …

AA. Chiedilo a chiunque altro e chiunque altro ti darà la stessa identica risposta.

A. Può anche darsi … ma la cosa non mi interessa né riguarda.

AA. Dovrebbe, invece, visto che sei il mio intervistatore, adesso …

A. Oh. Beh, si, è vero. Ma vabbè, facciamo finta di niente?

AA. Come vuoi tu, vecchio nemico.

A. Ok, continuiamo con le domande, vecchio nemico: come mai hai un'aura così potente?

AA. Ma da dove ti vengono fuori queste domande?

A. Me le suggerisce la regia.. Non lo so, c'è qualcuno fissato con le aure, su in regia … credo che sia il co-regista, che per la cronaca viene da Dragonball.

AA. Stupido Dragonball … non lo so come mai ho un'aura così potente, sai?

A. Lo so che non lo sai, ma vabbè, te lo spiego io! Allora, visto che l'aura è l'espressione della potenza di un corpo, tu hai un'aura potente perchè sei potente, mi spiego?

AA. Ahm … ehm … si. Ok, allora sono forte, no?

A. Non ci piove. Vecchio nemico.

AA. Io non sono vecchio …

A. Quanti anni hai?

AA. Ehm … ahm … attualmente?

A. Si. Insomma, sono passati molti anni da quando ci siamo battuti nella leggendaria battaglia di Londra, cioè, eri già non molto giovane allora …

AA. Al tempo avevo all'incirca quarantasette anni

A. Bene. Lasceremo che siano i nostri fans a fare il calcolo. Tanto per evitare di dire pubblicamente quanto vecchio sei.

AA. Essere vecchi non è vergogna! Altrimenti tu dovresti nasconderti la testa in un buco!

A. Ehi, che c'entra, io me li porto bene gli anni!

AA. Perché, vuoi dire che io li porto male?

A. Minimamente, sei splendido, sembri ancora giovanissimo. Un armadio giovanissimo, appena uscito da sotto le mani del falegname. Cioè, diciamo sulla quarantina, non di più … nessuno sospetterebbe che hai almeno settant'anni.

AA. E meno male che non dovevi dire in pubblico quanti anni avevo.

A. Infatti non l'ho detto! Ho solo accennato alla tua età minima, no?
AA. Effettivamente … andiamo avanti con la prossima domanda, eh?

A. Ok. La domanda è: come diavolo fai a mantenerti così giovane, vecchio mio?

AA. Sono per metà vegetale, vampiro! Gli alberi vivono un sacco di anni.

A. Ah. Giusto, la storia del prete-mora.

AA. Perché mora?

A. Mi sembra ovvio: hai le spine, come i rovi. I rovi producono le more. Tu sei un prete-mora. Capito?

AA. Ah, beh, si … solo mi da leggermente fastidio che mi chiamino così. Non mi definisce bene. Potresti non chiamarmi prete-mora?

A. Capisco. Ok, posso chiamarti Andy?
AA. Per me … beh … direi di no. No, chiamami Alexander, o Andersen … o Anderson. Ma non Andy, non mi piace.

A. Però certe voci di corridoio dicono che Enrico Maxwell, il tuo superiore, ti chiamasse Alex …

AA. Si, era uno sbruffone e si credeva tanto superiore. Ma è morto, quindi perché preoccuparsene? I ghoul devono esserselo sbranato ormai.

A. Giusto. Ma la storia di Enrico Maxwell ha lasciato un segno nel cuore dei tuoi fans! Puoi raccontarci qualcosa di lui?

AA. Lo conosco da quand'era molto piccolo, fu portato all'orfanotrofio perché sua madre, una donna che lavorava in strada, morì in un tragico incidente. Il piccolo, nonostante l'ambiente da cui veniva, era piuttosto ambizioso, direi che fosse il bambino che puntava più in alto di tutti … ma era francamente adorabile, così piccino com'era, e con quegli occhioni pieni di fierezza. Ha sempre avuto occhi grandi e di un colore davvero inusuale, quel viola meraviglioso … era un piccolo prodigio del signore. Peccato che fosse tanto bello quanto, in fondo al cuore, corrotto. Non me ne sono reso conto finché non è ormai divenuto adulto: sarebbe stato in grado di sacrificare qualunque cosa per la realizzazione personale, comprese le vite di centinaia di innocenti. Non è questo ciò che deve fare un guerriero del Signore.

A. Alcuni fans pensano ad una relazione di tipo sentimentale fra voi due …

AA. Era come un figlio per me e pensavo di averlo educato bene, come tanto lo amavo molto. Ma non è mai stato sulla retta via, era corrotto, aveva abbandonato Dio … sono stato cieco a non accorgermene.

A. Che sei mezzo cieco non ci piove, sennò non combatteresti con gli occhiali da vista. E di Padre Ronaldo cosa ci dici? Insomma, è un personaggio che in Hellsing compare si e no un paio di minuti, ti dice di andare in Irlanda ad ammazzare quelli della mia associazione solo perché facciamo del bene e successivamente si presenta insieme ad Enrico Maxwell all'incontro con la mia padrona Integra e sta zitto per tutto il tempo. In pratica si sa ben poco di lui.

AA. Ah, beh, è uno dei pezzi grossi dell'Iscariota, un organizzatore … una brava persona, è deciso, e sa come fare il proprio lavoro. E poi mi ha fatto catechismo, perciò, come faccio a dire che è una cattiva persona? Lui mi ha insegnato cosa dovevo essere e io sono diventato come voleva lui.

A. Da dove viene questo Padre Ronaldo?

AA. Beh, ha una famiglia molto vasta, sono sparsi in varie parti del mondo e ricoprono tutti degli incarichi prestigiosi… tu conosci sicuramente uno dei suoi cugini, Tanaka-san …

A. Quindi Tanaka, il servitore della famiglia Phantomhive, è uno dei cugini di Padre Ronaldo? Hmm … un po' si somigliano, ora che me lo fai notare. Sono due nonnetti con i capelli grigi, gli occhialetti e il portamento dritto come uno stecco.

AA. Già.

A. Un'altra domanda per te! Heinkel Wolfe è una delle persone che fanno parte dell'Elite dell'Iscariota, i guerrieri più vicini a te, che sei la punta di diamante dell'associazione. Ora, sono sicurissimo che io, come pure il pubblico da casa, si sta ancora chiedendo: ma Heinkel è maschio o femmina?

AA. Ma siete tutti ciechi? Lo sai, no, è ovvio!

A. No, non è ovvio. Se fosse così ovvio, non sarebbe tanto misterioso e lo sapremmo tutti anche senza chiederlo a te.

AA. Comunque Heinkel è una ragazza.

A. Ah. E secondo te, io come facevo a saperlo?

AA. Sei un vampiro con il naso da … segugio. Potevi sentire il suo odore femminile.

A. Ormai ho imparato che non sempre bisogna fidarsi del proprio naso, anche se ho un'amica che non sarebbe d'accordo … beh, per fare un esempio, Integra usa un'acqua di colonia maschile e i suoi vestiti odorano di tabacco, una combinazione che fa pensare assolutamente all'odore di un uomo. Però lei è una donna. E poi, scusami, ma Heinkel si veste da prete, come diavolo potevo pensare che fosse una ragazza?
AA. Che ne so io? E allora? Che cosa dovevamo fare, vestirla da suora per far si che tu capissi che è una ragazza?

A. Non chiedo così tanto! Ma vestirla da prete è esagerato. I preti non sono maschi?

AA. Si, certo, sono tutti maschi.

A. Ecco, maschilisti! Perché una donna non può essere prete?

AA. Perché … perché se vuole consacrare la propria vita a Cristo, può tranquillamente fare la suora, no?
A. Non è la stessa cosa!

AA. Dici?

A. Certo! Voi preti venite pagati per raccontare frott … ehm, cioè, volevo dire, per parlare di Gesù al mondo. Avete uno stipendio, siete liberi e siete rispettati. Le suore invece devono andarsene in giro con il velo in testa, non farsi vedere troppo fuori, stare solo insieme alle femmine, e per di più dei loro soldi non possono farci quello che vogliono, o mi sbaglio? Insomma, la parità uomo-donna, per voi cristiani, non esiste!

AA. Non le ho fatte io queste regole!

A. Ma tu le rispetti e non ti ribelli!

AA. Senti, sei qui per parlarmi di quanto la Chiesa non ti piaccia o per intervistarmi?

A. Tutte e due le cose, dannazione! Sei un prete, devo pure sfogarmi con qualcuno!

AA. Facciamo così: se ad una ragazza non sta bene di fare la suora, non la fa, punto!

A. E se vuole dedicare la vita al Signore?

AA. E che ne so io? Può fare la disegnatrice di madonne! Ma ti prego, questa non mi sembra la sede più adatta per attaccare la Chiesa, che poi finisce che ti fischiano come hanno fatto con Celentano!

A. Celen che?

AA. Celentano, il cantante italiano. Celentano a Sanremo, ce l'hai presente?

A. No, mi dispiace, non ce l'ho presente. Non guardo quel genere di programmi e mi sto tuttora chiedendo come hai fatto a guardarlo tu, visto che in questo periodo stai partecipando ad un reality show dove il tuo turno televisivo è unicamente la domenica mattina … ma facciamo finta che la tua affermazione non sia mai avvenuta, va bene?

AA. Va bene.

A. Si, continuiamo con le domande. Allora, i capelli ti stanno così naturali o con il gel?

AA. Perché ho un deja-vu?

A. Perché ti ho fatto già questa domanda almeno sessanta volte da quando ci conosciamo.

AA. Comunque naturali.

A. Sai che è incredibile?

AA. No, ho visto di peggio …

A. Io no, sembrano tenersi su con il ferro filato! Posso toccarli per fare vedere al pubblico da casa come funzionano?

AA. Fosse per me, la risposta è no. Mi fa abbastanza disgusto l'idea di avere le tue dita fredde e morte fra i capelli, capisci che cosa intendo?

A. Ma quanto sei malvagio!

AA. Veramente, fra noi due, quello cattivo sei tu.

A. Dici? Secondo me il cattivo sei tu. Almeno io non sono un fanatico religioso e un cristiano cattolico, puah!

AA. Senti chi parla! Tu eri praticamente un crociato, andavi a braccetto con il fanatismo religioso, da vivo!

A. Non è vero! Facevo solo finta. Ti pare che un fanatico religioso possa cambiare religione così facilmente come ho fatto io, passando da ortodosso a cattolico e viceversa per pura convenienza? Sono un furbacchione che nasconde le sue malefatte dietro un dio-scudo, ma non sono affatto un fanatico religioso, al contrario di te che baci i piedini al bimbo Gesù!

AA. Beh, preferisco baciare i piedini a Gesù, come dici tu, invece di nascondere le mie malefatte pagane e demoniache dietro Dio! Dio non dovrebbe essere solo uno scudo, dovrebbe essere il nostro motivatore, la nostra energia!

A. Io preferisco al contrario, è meno da ipocriti, immagino, ammettere che in effetti erano solo trucchetti … la cosa brutta di voi preti è che siete malvagi, ma convinti di essere buoni e cristiani e bla bla bla...

AA. Cos'è, un conflitto atei-religiosi o un'intervista, questa?

A. Io non sono affatto ateo! Solo che il mio Dio non aveva un figlio di nome Gesù. O se ce l'aveva, non era sicuramente il figlio preferito.

AA. Tu bestemmi!

A. Bestemmio dicendo che Gesù non era il prediletto? E allora? Tanto non sono cristiano!

AA. Non bestemmiare di fronte a un prete!

A. Ah si? Non dovrei bestemmiare? Allora ti faccio vedere io! Il tuo Gesù era un …

AA. NON BESTEMMIARE! (Andersen estrae con un movimento fulmineo le baionette e le punta entrambe alla gola di Alucard, premendo appena appena con la punta contro la pelle pallida e gommosa del vampiro)

A. Calma, calma! Come le prendete sul serio queste cose, voi preti! Sciò, giù le baionette che Gesù è bello, bravo e con i capelli appena lavati!

AA. E ha anche lo sguardo più dolce e saggio del mondo?
A. Si, si, ha anche gli occhietti stellanti con lo sguardo più dolce e saggio del mondo, adesso abbassa quelle baionette, sennò si fa male qualcuno …

AA. (Rivolto alla regia, con lo sguardo alzato) Scusate, ma Intervista col Vampiro non doveva, essenzialmente, essere un programma di sadicità e violenza? Quindi in teoria dovreste essere contenti se sfido il vampiro qui ed ora in una sfida sanguinosa usando le baionette?

Voce dalla Regia (Junior): Se tu sfidassi il nostro conduttore, lui non potrebbe continuare poi a usare la violenza contro gli altri, perchè la tua aura è potentissima! E potresti mettere fuori combattimento Alucard. Per questo il nostro conduttore può esercitare, su richiesta della regia, la violenza sugli ospiti, ma agli ospiti è vietato attaccare brighe per primi. Ovviamente, se provocati, possono attaccare.

Voce dalla Regia (Regista misteriosa): Il verdolino dice bene: Alucard può iniziare, ma l'ospite no, sebbene possa rispondere. E in questa intervista non vogliamo scatenare una rissa: siete due bestioni muscolosi e feroci, se iniziate a picchiarvi sul nostro set, possiamo dire addio alle leggendarie poltroncine rosse e non è quello che vogliamo, chiaro?

AA. Chiarissimo!

A. Bene, quindi non puoi aprirmi la gola con le baionette, ah ah! Pretazzo irascibile!

AA. Mi stai provocando? Mi stai provocando? No, dico, mi stai provocando?

A. Ho la vaga impressione che queste parole sarebbero state più coerenti se le avessi dette io! Sono quello infiammabile, dei due!

AA. Certo. I vampiri prendono fuoco più facilmente (sogghigno)

A. Ah ah! Come sei carino, si … che battuta divertente! Andersen, tu sei …

AA. Cosa, vampiro?

A. Un prete-mora, ecco cosa!

AA. Mi sembrava fosse chiaro che non mi piacesse essere chiamato così …

A. Prete-mora, prete-mora, prete-mora, prete-mora!

AA. Smettila di cercare di farmi arrabbiare! Tanto mi hanno detto che non devo e non lo farò! Non sono un rabbioso mostro come te. Sono pacato. Sono contenuto. Sono un uomo vero, con la vera arma dei forti, la pazienza!

A. Lo dici solo perché sei un prete. Un prete non è un uomo vero!

AA. Ah si, è perché no?

A. Perché un vero uomo si riproduce! Un prete invece no!

AA. Allora sono un uomo vero!

A. E perché mai?

AA. Proprio tu me lo chiedi? Tu che hai adottato almeno una ventina dei miei figli!

A. Beh, in effetti … ma il pubblico da casa avrà bisogno di una spiegazione per questa cosa, non credi?

AA. Probabile. Altrimenti crederanno che io abbia infranto il voto di castità e questa cosa non si conviene ad un prete come me!

A. Certo, non si conviene ad un pretone brillantone come te. Allora, pubblico da casa, sappiate che Alexander Andersen, dopo la famosissima battaglia di Londra, che probabilmente, se siete dei fans di Hellsing, conoscerete, divenne in parte vegetale e in parte animale. Insomma, è questo il motivo per cui lo chiamo prete-mora …

AA. Grrrrr!

A. … Ed essendo un vegetale, adesso è in grado di riprodursi come fanno i vegetali. Sapete, è troppo ganzo! Se gli tagliate un dito e lo piantate per terra, il dito mette i germoglietti e diventa un Andersen in miniatura! Dolcissimo!

AA. Credo tu sia l'unica persona al mondo in grado di trovare dolcissima una versione miniaturizzata di me, Alucard …

A. Non è vero. Si vede che non hai mai conosciuto il tuo fanclub, ci sono un sacco di fans che troverebbero tenera una versione miniaturizzata di te! E io sono il primo di questi qui! Comunque, per tutti i fans, è bene fare sapere che tu non puoi riprodurti unicamente per talea, quindi mettendo a terra un pezzo reciso del tuo corpo per fargli mettere le radichette! Eh eh, signore e signori, perché anche le piantine hanno una modalità di riproduzione sessuata! Eh eh, mai sentito parlare di polline, di api e di fiori? Ovviamente il tutto è da prendere letteralmente!

AA. C'era proprio bisogno di dire al mondo che anche io fiorisco?

A. Non l'avevo ancora detto!

AA. Ma stavi per dirlo. E sono sicuro che l'avresti detto in modo ancora più imbarazzante di come avrei mai potuto dirlo io. Hai quella faccina furbetta un po' da perverso che mi mette su la voglia di prenderti a colpi in faccia con le baionette …

A. Comunque, signori miei, Andersen fiorisce, e sono dei bei fiori, bianchi e rosa e profumati. Di conseguenza … ci sono anche i semi di anderplant!

AA. Anderplant è il nome che danno all'ibrido uomo-pianta. Deriva dal mio nome combinato con “plant”, ovvero pianta. Non molto fantasioso, a dire il vero.

A. Io lo trovo assolutamente efficace, rende l'idea. E poi, dai, immaginati che bello! Ho dei semi di anderplant. Piantiamo un'anderplant in terrazza? Senti come suonano bene queste frasi! E già che ci sono, posso farmi un po' di pubblicità?

AA. Come vorresti farti pubblicità, scusa?

A. Vivaio Hellsing! Insomma, produciamo anderplants e ibridi di anderplants in tutti i colori!

AA. Già che ci sei vuoi dire pure tutti i prezzi?

A. Oh si, non è una cattiva idea …

AA. Guarda che ero ironico.

A. Comunque i prezzi sono modici, considerata la qualità di quello che produciamo! Abbiamo anche gli ibridi con la canapa indiana!

AA. Ma che fai, vendi droga! Sei pazzo!

A. Vendo solo le piante, poi ognuno può farci quello che vuole, per scopo personale, no?

AA. Ma non puoi vendere droga in giro!

A. Beh, è graziosa ander-marijuana! Molto carina a vedersi!

AA. Ma smettila di fare pubblicità alla droga! Questa cosa è disgustosa!

A. Integra dice che la cosa importante nella vita sono i soldi, mi dice sempre che non importa come li facciamo, l'importante è che li facciamo!

AA. Possibile che quella donna, sotto la facciata moralista, nasconda l'animo di una creatura amorale?

A. Si nota tanto? No, in realtà sono sicuro che lei abbia dei principi, ed anche dei sani principi, come tutti gli Hellsing, ma è una vera dura e poi … i soldi sono i soldi, no?

AA. Ma la vogliamo smettere di divagare? Stiamo parlando più di te, della Chiesa e di tutte le tue cose che di me!

A. Lo vedi che in fondo in fondo tutto ciò vuoi è essere al centro dell'attenzione, eh? Eh, vecchio pretazzo …

AA. E smettila con sto' “vecchio pretazzo”, va bene?

A. No. Mi piace proprio il termine, guarda che bello, gustalo sulla lingua … veeeecchiooo … pre … taz … zzo!

AA. Ok, d'accordo, come vuoi tu. Ringrazia la regia perché non posso picchiarti, altrimenti a quest'ora ti troveresti con cinquanta baionette d'argento conficcate in corpo, maledetto vampiro maleducato!

A. Continuiamo con le domande, Andersen! E non una domanda qualunque, questa volta, ma una domanda scelta dal pubblico tramite sondaggio.

AA. Vai pure!

A. Ok. Andersen, da dove tiri fuori le tue baionette? E le pagine di bibbia? Insomma, all'improvviso tu sei li, al centro di un corridoio o di una stanza, ti apri il giubbotto e ne sfoderi infinite baionette e roba del genere … come fai?

AA. Il mio giubbotto ha al suo interno una tecnologia sviluppata dalla sezione Iscariota, supersegreta, che gli permette di essere più grande dentro che fuori.

A. In pratica, è un po' come un TARDIS …

AA. Un TARDIS? Che cos'è questa roba, un biscotto di qualche marca assurda per cui devi fare pubblicità come al solito?

A. No, TARDIS, time and relative dimension in space, tempo e relativa dimensione nello spazio … una macchina del tempo. Una nave spaziale che racchiude in se un'intera dimensione.

AA. No, non credo che si tratti di un TARDIS … a dire il vero non so nemmeno come funziona questa cosa. Insomma, è stato sviluppato dal reparto di ricerca e sviluppo … io non mi occupo di queste cose!

A. Peccato, perché questo significa che non puoi neppure spiegarci come funziona la Sacra Spina o la Spina di Eva, o la Lancia di Longino, insomma, quel pezzo di legno che ti sei conficcato nel cuore per diventare in parte prete e in parte pianta spinosa, giusto?
AA. Si, purtroppo non mi è stato spiegato in che modo agisce sul mio organismo …

A. Ah, quindi se ti danno una fialetta di veleno letale e ti dicono che è santa tu ci credi e te la bevi?

AA. No … beh … non so. Dipende da chi me la da.

A. Mettiamo caso che questo che ti da la fialetta è il papa, che non ti vuole più in mezzo ai piedi a rompere le scatole con i tuoi casini di vampiri e baionette...

AA. (Sottovoce) Non si dice “casini”.

A. E io lo dico! Caspita, Andersen, non fare lo schizzinoso, lo sanno tutti che anche tu dici le parolacce ogni tanto, lo fai nella serie di Hellsing!

AA. Si, ma che c'entra? Io le dico rivolte ai brutti pagani cattivi! Questa trasmissione la vedono anche i ragazzini cristiani, perciò niente parolacce!

A. Non credo che “casini” sia questo granché di parolaccia, sai? Comunque, per evitare, non la ripeteremo più … ma tornando alla nostra domanda originaria: se il papa ti proponesse di ingoiare una fialetta ripiena di un liquido di natura sconosciuta, lo faresti?

AA. Si.

A. Senza ripensamenti?

AA. Forse qualcuno, ma si, lo farei.

A. Perché?
AA. Perché mi fido del mio capo. Tu ingoieresti una fialetta ripiena di un liquido di cui non conosci l'origine, se ad ordinartelo fosse la tua Master, Integra?

A. Si, ma è evidente che mi preparerei a soffrire in modo assurdo. Integra probabilmente mi darebbe quella roba per punirmi … una curiosità: ma tu vieni mai punito dai tuoi superiori?

AA. L'unico motivo per cui non ho la schiena striata di cicatrici da frustate è che sono un rigeneratore.

A. Come sono malvagi! Alla faccia del porgi l'altra guancia cristiano … in ogni caso mi è appena saltata in mente un'altra domanda interessante! Sei un rigeneratore, giusto?

AA. Si.

A. Di conseguenza tutte le tue ferite si rigenerano, tranne, ovviamente, che non ti taglino la testa poi te la brucino, perché in quel caso sei morto e basta, perché i morti, eccezion fatta per l'incredibile me, non risorgono. Allora, come mai hai quella cavolo di cicatrice sulla faccia? Perché non si cancella? E poi, un'altra cosa: come te la sei fatta?

AA. Beh, è semplice: la cicatrice mi è stata fatta prima che diventassi un rigeneratore. Così adesso il mio corpo la riconosce come parte integrante di esso: se anche mi strappassi via l'intera guancia, quando essa ricrescesse sarebbe identica, con la cicatrice.

A. Immagino sia anche questo il motivo per cui tutte le mie piantine hanno la cicatrice uguale alla tua. Ma vabbè, tanto è decorativa … ma non ci hai ancora raccontato come te la sei fatta. Allora?

AA. Beh, mi è accaduto molto tempo fa. Ero giovane e ancora, come ho già detto, non ero un rigeneratore, di conseguenza ero mortale come un qualunque umano. Una ferita avrebbe potuto uccidermi per dissanguamento, un colpo dritto allo stomaco sarebbe stato letale … mi piace, adesso, pensare di essere quasi invincibile. In ogni caso, vista la mia abilità nel combattimento con le lame, anche a quel tempo facevo parte dell'Elite dell'Iscariota, di conseguenza ero continuamente messo alla prova da missioni contro mostri pagani che minacciavano la tranquillità della nostra comunità cristiana. Fui mandato dunque contro un gruppo di maghi …

A. Aspetta, ho sentito bene? Hai detto … maghi? In che senso, scusa? Che genere di maghi?

AA. Avevano delle bacchette magiche di legno, facevano delle magie, scagliavano incantesimi … quel genere di maghi. Uccidevano quelli che non avevano la magia. Ci chiamavano con l'infamante termine di “babbani”

A. Stile Harry Potter?

AA. Harry Potter? Hmm … ho sentito nominare questa persona. I maghi dicevano che lo dovevano uccidere.

A. Quindi dovevano uccidere Harry Potter e uccidevano i babbani. Oserei pensare a dei maghi oscuri, dei mangiamorte …

AA. Era così che si chiamavano fra di loro, “mangiamorte”. Si vestivano con tuniche nere.

A. Fantastico! Hai incontrato i mangiamorte! E allora cosa è successo?

AA. Beh, eravamo in un cimitero. Erano guidati da un uomo molto pallido …

A. Aspetta un attimo … tu sei abbastanza vecchio. E a quel tempo eri giovane. Questo significa che hai incontrato i mangiamorte durante il periodo di massimo potere di Voldemort!

AA. Voldemort! Era questo il nome di quell'uomo pallido che li guidava. Era alto, snello, con un mantellone nero ed una spilla d'argento a forma di serpente. Aveva i capelli corti, ma con un po' di ciuffo, pettinati molto ordinatamente, come un damerino. Sembrava quasi un bravo ragazzo, aveva una faccia gentile. O almeno così mi è sembrato finché non ha iniziato a parlare. Era notte e li avevo raggiunti in un vecchio cimitero …

A. L'hai già detto, che eravate in un cimitero …

AA. Ripetere non è male, aiuta a sottolineare il concetto. In ogni caso, mi ero appostato dietro una tomba, stavo aspettando che i nemici entrassero nel cimitero … e loro entrarono, camminando platealmente, ridendo. Tutti ridevano, tranne quello che chiamavano Voldemort, che aveva un sorriso gentile. Da lontano sembrava quasi dispiaciuto. I maghi stavano trascinando un paio di ragazzi legati con delle catene spesse, sanguinanti e visibilmente sofferenti, ma vivi. Allora sono saltato fuori e loro mi ignoravano. Ho tirato fuori le baionette e li ho minacciati. Voldemort mi ha guardato con una certa aria di sufficienza, poi ha sorriso e il suo volto si è come trasfigurato. Aveva gli occhi che brillavano di malvagità e il suo sorriso era … assurdo. E la sua voce era suadente e insieme terribile, sembrava uscito da un girone infernale. Era come immaginavo la voce di Lucifero quando ero ragazzo, no, non cavernosa, affatto … ma era come se in fondo alle note dolci, al suo tono fluido, ci fosse il sibilare di un serpente. Per qualche istante ho pensato di andarmene, poi ho visto quei due ragazzi. Rantolavano, mezzi morti e pieni di tagli e macchiati di sangue. Persone innocenti, coinvolte in quegli atti osceni. Non potevo lasciare che quegli eretici continuassero indisturbati a fare tutto ciò che volevano.

Urlai e mi lanciai in modo dissennato contro di loro. Schiumavo di rabbia, e fu questa la mia maggiore colpa: cedetti alla rabbia senza resistenza. Loro si scansarono con leggerezza, quasi scivolando sul terreno. Mi girai verso il ragazzo che sembrava stare a capo, Voldemort, e lo insultai. Era un insulto pesante, e allora ero anche un po' più sregolato di ora, quindi non ripeterò ciò che dissi. Ma, in un attimo, il viso del ragazzo si contorse in una smorfia di rabbia animalesca che mi fece tremare e, fulmineo, alzò la sua bacchetta contro di me. Un serpente enorme gli si attorcigliò lungo la gamba e risalì morbidamente sulle sue spalle, a fissarmi con quei suoi occhietti malvagi e completamente tondi, gialli. Voldemort sibilò qualcosa e un raggio verde partì da quel legnetto apparentemente innocuo. Furono i miei riflessi pronti a salvarmi: mi scansai appena in tempo e, furioso, tagliai di netto la testa a uno degli eretici più vicini. Grida arrabbiate provennero dai maghi in nero e solo in quel momento capì la gravità di ciò che avevo fatto. Ora non mi restava che ucciderli tutti, prima che loro uccidessero me.

A. Ma quanto siamo truci …

AA. Non credo che tu possa avere voce in capitolo, vampiro, vista la pietà dimostrata durante la tua vita e non-vita.

A. Si, ma io sono Vlad Drakulya, tu sei un prete.

AA. Dell'Iscariota.

A. Sei comunque un prete.

AA. E loro erano eretici. E io ero dell'Iscariota.

A. Beh, dovresti comunque vedere la morte con un pizzico in più di orrore.

AA. Mi lasci continuare? (irritato)

A. Si, pardon, prosegui pure (alzando le mani come in segno di scusa e con un sorriso larghissimo a trentadue quarantadue denti).

AA. Dicevo … ah, si. Avevo solo una scelta. Così cominciai a ... porre fine alla malvagità di tutti quegli eretici maghi che mi si trovavano davanti. Combattei come un leone, ma erano troppi.

A. Oh, Andersen, dici pure uccidere!

AA. Porre fine. Alla fine Voldemort mi guardò come si guarda una mosca fastidiosa da scacciare e sussurrò ancora una volta qualcosa. Fui ancora abbastanza veloce da evitarlo eppure, prima che me ne rendessi conto, ero stato sfigurato.

A. Ma se lo avevi evitato!

AA. Infatti. Ma l'incantesimo si era infranto contro una lapide e, come una scheggia di legno, un “riflesso” di quel potere mi aveva colpito. Se fossi stato preso direttamente da quell'incantesimo, mi aveva avvertito Padre Ronaldo, anche sfiorato ad una mano, sarei morto sul colpo. Fui molto fortunato.

A. E fu così che ti procurasti la cicatrice. Ma la battaglia? Come andò a finire? Moristi nell'impresa? No, sei qui. Voldemort fu ucciso nell'impresa? No, lo uccise più tardi Harry Potter … Quindi? Sono curioso!

AA. Inaspettatamente alcuni dei miei compagni dell'Iscariota vennero in mio soccorso. In quel momento non avevo capito da dove fossero arrivati, poi, più tardi, capì che erano arrivati più tardi rispetto a me ma avrebbero dovuto cominciare la missione insieme a me. Forte dell'aiuto dei miei compagni, riuscimmo a tenere testa, non senza difficoltà, al gruppo di mostri sotto sembianze umane. La mamuska (Ndr. Danza delle spade, tipica della Russia) mi tornò parecchio utile … Ma, nonostante tutto sembrasse andare per il verso giusto, il mio migliore amico fu ucciso in quello scontro. Poverino … (pausa tragica). Questo mi fece infuriare tanto da far arretrare tutti i nemici da solo, uccidendone non pochi. Si, sorridi pure Alucard! Le lame si muovevano da sole, guidate dalla rabbia cieca che mi stava bruciando come fuoco, il sangue mi schizzò, ma non me ne curai. Fu ancora l'ira a guidarmi, a spingermi a uccidere tutti quei mostri. Erano mostri ai miei occhi, e null'altro, e per me lo sono ancora. Avevano ucciso il mio migliore amico e torturato quegli innocenti, e stavano mettendo a repentaglio la vita dei miei compagni. Mi lanciai fra di loro alla cieca, come farebbe solo uno stupido o un coraggioso. Credo che in quel momento fossi entrambi. Non so come faccio a essere ancora vivo, sinceramente. Era un turbino di raggi verdi e lame, mi stupisco di avere riportato solo questa e altre sette cicatrici un pò più nascoste da riflesso.

A. (fischio d'apprezzamento) Caspita, dal racconto me ne stupisco anch'io. Il verdolino piccolo mi dice di dirti che è la stessa cosa che è successa a Gohan contro Cell, quando avevano ucciso Goku, e allora Gohan si è arrabbiato e gli è venuta un'aura potentissima. E chi caspita sono questi? Cosa? Ah. Non è piccolo ... Si chiama Piccolo. Piccolo? Ma che mamma aveva, che gli ha gufato alla nascita? Ah, non ha la mamma? Che sfiga. Ah, è nato dalla bocca del papà. Bello. Ed è stato il papà a chiamarlo piccolo? Non è il massimo mandare malanove al proprio figlioletto, penso io. Ah, e per ripicca gli è uscito stangone? Piccolo è alto due metri? Bello. Ignorando il Piccolo Grande Verde, dimmi com'è andata a finire!

AA. Dopo le gravi perdite subite e fatte subire, i Mangiamorte e Voldemort hanno capito che eravamo un osso troppo duro per loro e hanno deciso di ritirarsi. Eravamo rimasti solo io e tre miei colleghi, ma eravamo dodici all'inizio. Mentre ancora ribollivo di rabbia, vidi il capo fare un cenno agli altri e guardarmi un'ultima, lunghissima, volta. Era uno sguardo gelido e tremendo, appuntito come la lama delle baionette insanguinate che tenevo strette in mano, che mi si conficcò dentro abbastanza per far dilagare il gelo della paura dentro di me come acqua che spense le fiamme della mia collera. Con uno svolazzo nero, una delle loro maledette stregonerie, quegli uomini sparirono di fronte a me. Quando non li ebbi più davanti, mi accorsi che tremavo come una foglia. La missione era stata compiuta, si, ma a quale prezzo?

A. Erano morti tutti (annuendo con aria di infinita saggezza).

AA. Grazie, lo avevo notato. In qualunque caso non finì lì. Spesso fummo mandati di nuovo contro quel mostro ma, per un motivo o per un altro, non riuscii più a rincontrarlo e a fargliela pagare per tutto il male compiuto. Poi, di punto in bianco, non si ebbero più sue notizie, e così fino ad oggi. Ma non riuscirò mai a scordare il suo sguardo, così freddo e malvagio, e il suo potere crudele … (si porta una mano alla cicatrice, immerso nei ricordi)

A. Ah, quanto mi dispiace (allegro).

AA. Non sei convincente.

A. No, davvero, mi dispiace da impazzire (raggiante)

AA. Lasciamo perdere … mi chiedo ancora che fine abbia fatto quel mostro.

A. Non ne avete più sentito parlare perché … beh, prima aveva perso potere, poi ha operato nel silenzio, e poi è morto. È normale che non lo avete più incontrato!

AA. Com'è morto?

A. Di vecchiaia.

AA. …

A. Ma no! L'hanno ucciso! (triste)

AA. Chi lo ha ucciso? Avrei voluto finirlo io, ma avevo i bambini di cui occuparmi e poi non l'ho più trovato.

A. Il grande Harry Potter! Insomma, ma dove caspita eri mentre i libri della Rowling facevano un successo bestiale?

AA. Alla fine la vittima è divenuta assassino … ironico. Mi piace. Non avrei mai potuto sopportare se quell'Harry fosse morto. Come ha fatto ad ucciderlo?

A. Anche se aveva un'aura potentissima? Beh, con la magia, ovvio!

AA. Harry Potter è un mago?

A. Codesta si chiama ignoranza. Bambini, non riducetevi come lui stando sempre isolati per fatti vostri, lontani dal mondo civile!

AA. Maghi … la stregoneria non ha mai fatto del bene (con disprezzo)

A. Non ti piace Harry Potter?

AA. Personalmente non mi piacciono i maghi, anche se vorrei congratularmi con questo Harry Potter. Ma sarebbe finita lì. Mi limiterei all'indifferenza. I maghi non li posso soffrire, con le loro bacchette, e i loro cappelli, e quei vestiti stupidi e le magie!

A. A parte il fatto che non ci sono maghi senza magie, questo è razzismo, Andersen!

AA. Considerato tutto quello che ho ricevuto dai maghi non penso che riuscirò mai ad amarli per quello che sono, Alucard. Non parlo solo di Voldemort. C'è una caterva di maghi che non ha esitato a puntarmi contro quella stupida bacchetta e a mandarmi stregonerie, e scommetto che ce ne sono ancora molti lì fuori. Magari questo Potter è diverso, magari è un mago buono, ma i maghi non mi sono mai piaciuti, e mi è stato insegnato che solo quelle del Signore sono magie positive, e si chiamano miracoli. Gli stregoni non possono che avere avuto i poteri dal Demonio. Il Signore non conferirebbe poteri così distruttivi a noi comuni mortali, visto che ci conosce e sa cosa è meglio per noi, checché tu ne dica.

A. Bla bla bla, si, come no … Andersen, interessante davvero, comunque, la storia della tua cicatrice. Ma adesso un'altra chicca per i nostri fans! Dovrai rispondere sinceramente: è vero che da giovane non eri assolutamente un prete? O, se lo eri, eri bello depravatello …

AA. Cosa? Che? Ma che diavolo stai dicendo, Alucard? Io sono sempre stato così, puro e …

A. Tu puro? Ah! Vuoi che faccia vedere a tutti cosa combinavi da giovane?

AA. (Rilassato) Mi sa che ho capito a cosa ti riferisci …

A. Cioè?

AA. Angel Dust, non è vero? E tutti i manga Hentai (Ndr. Fumetti giapponesi a luci rosse) a cui Kotha Hirano, l'autore della nostra serie, mi ha fatto partecipare …

A. Esatto, amico mio! Forse non tutti i fans lo sanno, ma prima di essere un prete, sei stato un assassino feroce e dannatamente osè …

AA. Alucard, ma come fai a non riuscire a distinguere la realtà dalla finzione?

A. Spiegati meglio. Anche per i nostri fan, intendo.

AA. Io ero il protagonista unicamente delle scene d'azione. Avevo una controfigura, dannazione! E si notava: aveva i capelli bruni. Costrinsero anche me, ovviamente, a tingerli, altrimenti si sarebbe notato troppo che eravamo due persone diverse, ma non c'è dubbio sul fatto che quello non fossi io. Ero solo un attore, Alucard!

A. Dunque prima di essere un prete eri un attore?

AA. Mi dispiace contraddirti, ma ero già un prete, quando ero un attore.

A. (Scioccato) Quindi un prete può essere anche un attore? Davvero? No, cioè, dici davvero?

AA. Certo che si! Ma dove vivi, Alucard?

A. A casa Hellsing.

AA. Si, ma non è questo il punto. Il punto è che poi dici a me che sono un dissociato fuori dal mondo! Un prete non ha vincoli in questo campo. Specie uno dell'Iscariota come me, che può compiere atti di violenza sacrificandosi per il proprio Dio, non dovrebbe avere problemi a fare da attore e controfigura per le scene violente. Quindi sei tu quello dissociato!

A. A ognuno il suo campo, anche se è da isolati depressi che stanno sempre in casa non sapere chi è Harry Potter! Harry è il maghetto più amato di tutti i tempi! E prima o poi lo intervisterò! (sguardo fiero e occhi stellanti)

AA. Certo, Alucard, come dici tu (neutro)

A. Un'ultima cosa, Andersen … prima di essere diventato prete, devi avere avuto una vita sociale. Non è che sei nato e così, su due piedi, sei diventato dell'Iscariota e hai ucciso i mostri eretici, giusto?

AA. Giusto (circospetto)

A. Ecco, mi chiedevo … hai mai avuto una fidanzatina? Magari una bella bambina della tua età incontrata ad una romantica lezione di catechismo?

AA. (arrossendo) No, no, non ho mai avuto la fidanzatina.

A. Sfigato. Ma se non l'hai mai avuta perché arrossisci?

AA. Così …

A. Non ti credo, non mi è mai capitato di conoscere gente che arrossisce per simpatia. (faccia furbetta) Eddai, Andersen, dai! Siamo qui per farti sputare il rospo e te lo faremo sputare! Dicci, dicci!

AA. Maledetto vampiro ficcanaso! Sono cose mie …

A. Dicci, Andersen! Come si chiamava? Com'era fatta? Allora l'hai ammesso che ce l'avevi! Da dove veniva? Che fine ha fatto? Dicci tutto, prete!

AA. (con un sospiro rassegnato) Si chiamava Helen. Si, è vero, l'ho incontrata al catechismo. Eravamo seduti vicini, ad ascoltare Padre Ronaldo. Lei era attentissima, non si perdeva una sola parola. Era la più religiosa, credeva in Gesù con una fede e una passione tanto forti da farmi commuovere ancora oggi … Dopo il primo giorno abbiamo cominciato a parlarci e ci siamo trovati molto simili. Le volevo bene nel modo ingenuo in cui i bambini vogliono bene alla propria fidanzatina, mi ci ero affezionato. Ma, crescendo, diventammo semplicemente amici e pian piano decidemmo le nostre strade. Io divenni prete dell'Iscariota, lei divenne suora comune. Ma non abbiamo perso i contatti, e ci vediamo ancora di tanto in tanto, quando le missioni, le preghiere e i bambini (anche lei gestisce un orfanotrofio) e questo stupido reality non ce lo impediscono.

A. Oh, che cosa carina … sei molto dolce, Alex.

AA. Non voglio che mi chiami Alex (imbronciato)

A. Bene, credo che sia tutto, perché non mi vengono più domande in mente e mi rifiuto di chiederti come hai fatto a farti venire questa aura potentissima e se vuoi partecipare a un torneo di arti marziali in Giappone. E ricordate che con una donazione a Save the Children potete salvare migliaia di vite, e i bambini ve ne saranno grati. Potrete aiutarli a sorridere di nuovo. Aiutate quelli meno fortunati di voi, e alla prossima puntata di Intervista col Vampiro!

  
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